TITLE: Iolokus #3 - Vix te Agnovi - The Collector's Edition
       (Ti ho riconosciuto a malapena - Edizione per collezionisti)

AUTHOR: MustangSally and Rivka T
TRANSLATED BY: Lalla
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: XAR-NC-17
SPOILER WARNING: Nessuno
DISTRIBUTION STATEMENT: Gossamer, Annex, altri dietro permesso
WARNING: Questa parte contiene momenti di affetto/felicità non comuni nella serie...


* Capitolo 1 *

Faresti meglio a sapere
il tormento che ho trovato in te; i miei lamenti
hanno fatto ululare i lupi, e sono penetrati nel profondo
di coloro che hanno il cuore sempre irato


Ho già frugato nella mia borsa tre volte, per il resto della stanza due volte e sono sul punto di rovesciare tutto il contenuto della borsa quando Zippy fa il suo ingresso dalla porta comunicante.

Gocce di pioggia scivolano contro i vetri. E' una primavera orribile, instabile e sempre scossa da temporali, tanto da farmi ormai pensare che il surriscaldamento del globo stia davvero influenzando il clima del pianeta; o forse questa primavera non è differente da tutte le altre; forse l'ho notato per la prima volta. Forse sto perdendo la testa.

"Stai cercando qualcosa?" Mi chiede Zippy sornione. Oh no, la tempesta non lo fa sussultare, neanche minimamente.

"Sì." Rispondo bruscamente.

"Cosa?"

"Una cosa personale."

"Non una di quelle cose da donna, vero!?"

Scopro le fauci e lui mi sorride. "Potrebbe essere... questo?" Toglie una mano da dietro la schiena e io gli rubo dalle mani un animale di pezza. Ho fatto molta pratica con sguardi difensivi e così gliene fornisco uno non male.

Thumper lo guarda anche lui con espressione accusatrice.

"Senti, Dana, ho passato abbastanza notti in stanze accanto alla tua, dall'altra parte del muro, ascoltandoti... beh, non so se tu sia sveglia o tu stia dormendo, ma francamente non mi interessa. Quel coniglio non risolverà i tuoi problemi, non importa quanto forte tu lo stringa."

Stringo il coniglio fra le mani premendolo contro il mio stomaco tanto che il suo naso di plastica penetra in me con forza, e sono dolorosamente consapevole di quanto tutto questo sia patetico. "Cosa vuoi che faccia? Che gli lasci 30.000 messaggi nella segreteria? Che chiami Emerson e lo supplichi di intervenire? Dovrei andare in tribunale per spiegare al giudice perché ho abbandonato la bambina di cui avevo appena ottenuto la custodia praticamente dall'altra parte del continente?"

"No D, niente di tutto questo. Il caso è chiuso ed il cattivo è ridotto ad una pozzanghera di liquame... ma lasciamo perdere, che è meglio. Il nostro volo parte domani mattina. Parlagli. VAI là, Dana, so che hai l'indirizzo, devi averlo già scritto centinaia di volte. E' un po' più difficile dire di no di persona."

"Tu non capisci."

"Che lui non può perdonarti il fatto che tu sia un essere umano? Che sei ferita, stanca e un po' ingrassata?"

"Non ho bisogno che tu difenda o giustifichi le mie azioni. Io le accetto. E Mulder le capisce."

Zippy sospira e alza le mani. "Bene. Puoi trovarti tutte le scuse che vuoi, ma ciò di cui hai veramente bisogno è di fare qualcosa, perché non penso che il fatto che io vada a comperarmi dei tappi per le orecchie risolverà il tuo problema."

Il tuono ruggisce in segno di approvazione.

****

Ci sono molte cose che non avrei mai pensato di fare. Non ho mai pensato che avrei scalato il monte Everest, non ho mai pensato che avrei mangiato le zucchine, non ho mai pensato che avrei indossato una cravatta tutti i giorni per lavorare o che avrei lasciato richiudersi il buco all'orecchio e non avrei mai pensato che avrei passato un bellissimo pomeriggio di un venerdì di Marzo aspettando nell'ambulatorio di una pediatra. Miranda comunque pensa che sia una cosa bellissima e sta seduta diritta sulle mie gambe scrutando gli altri bambini e neonati che fanno un casino d'inferno con le loro madri. Io sono l'unico uomo nella stanza alto abbastanza da riuscire a vedere dietro il bancone della reception.

Farfugliando a sé stessa qualcosa nel suo intraducibile Mirandese, lei se ne sta seduta sul mio grembo con la punta della mia cravatta cacciata in bocca e scalciando con i piedini. La cravatta come al solito risulta essere infinitamente preferibile al ciuccio che mi sono infilato in tasca in caso sua maestà lo desideri. Indubbiamente è la più intelligente e la più bella bambina qui dentro. Le mamme ci fissano con invidia, attratte dalla sua aura di padronanza di sé e dal suo portamento, o forse dalla maglietta che Warwick le ha fatto indossare questa mattina. E' decorata con gli orsetti che ballano mascotte del gruppo musicale Grateful Dead, e lui l'ha presa durante il suo annuale pellegrinaggio a San Francisco. Diavolo, pensavo fosse una cosa accettabile, dopotutto cos'altro potrebbero indossare i bambini moderni sotto la salopette? Almeno non sta indossando quella con su scritto "Legalizzatela!" che le ha regalato Frohike.

"Miranda Scully?" chiede l'assistente.

Prendo la mia progenie con me e mi avvicino. La donna fissa la mia piccola principessa intenta a succhiare la cravatta e poi me, sfoderando un sorriso melenso.

"Signor Scully?" Chiede.

"No, signor Mulder." La correggo facendo un cenno verso il basso a Miranda. "Questa è la SIGNORINA Scully e la Dottoressa Scully non si unirà a noi."

Proprio così, dannazione, lei non si unirà a noi fino a quando Miranda non sarà grande abbastanza per votare. Diavolo, ho visto Scully per l'ultima volta ai primi di Dicembre, quando aveva appena abbandonato Miranda dal mio gemello recentemente acquisito. Emerson è un bravo ragazzo, ma io avevo già iniziato ad immaginare qualcosa di diverso per la mia vita rispetto alle consuete ed infruttuose ricerche ed agli infiniti pericoli. Così ho fatto un po' i capricci ed ho preso un volo per andare a prendere mia figlia. Quando sono tornato, mi sono trasferito a Quantico... e quell'ultimo incontro tra di noi davvero non conta molto, perché non l'avrei mai potuta guardare negli occhi con un'arma in pugno. Ora è primavera e io mi sto abituando alla mia nuova vita. Devo dire che le cose si stanno sistemando davvero bene. Ci sono delle possibilità che io possa essere felice... in futuro.

Tuttavia non abbiamo ancora sentito le ragioni del giudice della Germania est.

La visita è un esame di controllo di routine e Miranda rivolge uno sguardo imperioso alla dottoressa, mentre questa la sveste e esamina il suo corpicino paffuto, rivolgendo intanto domande sia a me sia a Miranda.

"Diventerai una bella zucchetta, non è vero?"

Lo sguardo che Miranda rivolge alla dottoressa Byrne è un'eredità di Scully. La traduzione è qualcosa di simile a "Le chiedo scusa, ma il mio papà e il mio babysitter mi parlano in modo adulto senza annoiarmi con discorsi da bambina."

"Sono un po' preoccupato per la sua... grandezza." Comincio.

"Cosa?"

"E' due libbre più pesante e quattro pollici più lunga di quanto dovrebbe essere alla sua età... ed è nata prematura."

"Parla di dimensioni medie, Signor Mulder. La bimba è giusto nel picco della curva del grafico della media."

"Così lei è un alce... un cucciolo di alce"

[NdT: Mulder fa un gioco di parole partendo dal fatto che l'alce è un animale che sta sui picchi dei monti, come Miranda sta al limite della media: picco della curva. Da ora in poi Miranda sarà sempre apostrofata da Mulder 'Alce' o 'Cucciolo di Alce', il che in italiano suona orrido. Così abbiamo deciso di lasciare i nomi in inglese che sono 'Moose' (Alce) e 'Mooselet' (Cucciolo di alce).]

"Sostanzialmente. E lei è un padre ossessivo alle prime armi, con la testa piena di milioni di casi e schemi tratti dai milioni di libri sulla cura dei bambini che si trovano in giro."

Questa donna ha dato un'occhiata alla mia libreria?

"E' felice ed in salute. Non si preoccupi di niente. Si può dire lo stesso per lei?"

Mi tengo occupato rivestendo la mia paffuta bambina con i suoi vestiti. Lasciandole la possibilità, lei preferirebbe rimanere nuda tutto il tempo. A volte, durante nottate tranquille, guardo la televisione sul divano con lei nuda su un asciugamano e io in boxer. Spero che la cosa non incoraggi comportamenti deviati nell'età adulta, visto che una volta ha visto i "Redskins" giocare mentre era nuda.

"Io cosa?" Chiedo.

"Non è facile fare il padre da solo. E' separato da sua moglie, giusto?"

"Non era mia moglie."

"Questo rende la cosa ancora più complessa, non è vero?" La dottoressa si infila le mani in tasca mentre si china sul lettino, osservandomi mentre cerco di infilare gli sfuggenti piedini ribaltatori-di-pranzi di Miranda nelle scarpine da ginnastica.

"Dottoressa Byrne, apprezzo la sua preoccupazione per me e per Miranda, ma ho una laurea in psicologia presa ad Oxford e sono un agente speciale capo all'ISU, nella sezione dell'FBI di Quantico. Ho visto cose che potrebbero far sembrare "Il silenzio degli innocenti" sullo stesso livello de "Il gatto con gli stivali". I miei problemi hanno ben poco a che fare con quelli delle statistiche dei genitori single."

Mi fermo prima di farle notare che ho recentemente visionato un caso in cui una bambina dell'età di Miranda è stata ridotta ad un hamburger dopo essere stata violentata dal suo patrigno.

"Così pensa di non aver bisogno di aiuto?"

"Non so neanche cosa intenda." Faccio passare di nuovo le bretelle della salopette sulle piccole e calde spalle di Miranda mettendola a sedere. Lei mi rivolge un sorriso sdentato afferrando di nuovo la mia già umida cravatta e rinfilandosela in bocca.

"Dottoressa, noi stiamo bene."

****

Il parco giochi è deserto, nessuna sorpresa vista la mezza luna nel cielo e visto che tutti i bravi bambini a quest'ora sono a nanna. Le altalene dondolano gentilmente nella calda brezza di primavera e gli scivoli se ne stanno fermi come lingue distese.

Tutto è coperto da una luce verde, come se ci fosse uno strato di gelatina sul mondo. Avanzo, fluttuando come un fantasma sopra i disegni tracciati sul cemento con i gessetti.

Le scarpe bianche tinte di verde spuntano rigide dal castello di legno. Mi sporgo per guardare dentro alla struttura di legno della costruzione, grande abbastanza per due piccoli amici di otto anni e contornata da scale e corde e da svariate cose da bambini.

Il corpo della donna è adagiato mollemente sul pavimento di legno grezzo. Un rivolo di sangue secco corre lungo l'indice della sua mano destra colorandole l'unghia di smalto nero. Il suo collo è riverso all'indietro e posso vedere le livide abrasioni su di esso.

Non ho bisogno di toccarla per sapere che è stata strangolata.

D'un tratto c'è un rumore, piedi che scivolano su schegge di legno umido. Mi giro e mi trovo a guardare un volto che non è mai stato lontano dai miei pensieri per anni. Il viso di Mulder è immobile come una maschera di morte mentre tende una mano verso di me.

Lui sorride e io comincio a gridare.

La mano di Zippy sulla mia bocca e la sgradevole luce della stanza d'albergo mi svegliano. Lui mi trattiene coprendomi la bocca fino a quando non sono in grado di riprendere il controllo di me stessa. Quando ci riesco, mi metto a sedere e la sua mano si allontana. Mi guarda come se fossi un puzzle di cui non ha ancora ben capito il disegno. Ci sono occhiaie intorno ai suoi occhi che non c'erano quando l'ho incontrato per la prima volta. Ricordo la sensazione fin troppo bene, l'essere risucchiati nella risacca di qualcun altro e l'essere trascinati sotto la superficie mentre ancora combatti le correnti.

"Hai intenzione di parlarmene?"

Scuoto la testa e salto giù dal letto, superandolo e raggiungendo il mio portatile sul tavolo dall'altro lato della stanza. Lui mi guarda mentre mi connetto al server dell'FBI e poi al database del NCIC.

Mi segue scrutando da sopra la mia spalla mentre immetto i dati della ricerca. In pochi minuti arrivano i risultati... nessun riferimento preciso, ma quattro accenni che vale la pena di controllare. Allora leggo le descrizioni e comprendo.

"Che cos'è?" Chiede lui impaziente, come lo ero io sei anni fa.

Sistemo lo schermo così che lo possa vedere meglio.

"George Naxos è vivo." Annuncio. "E si sta spostando dal Texas verso Washington."

****

Faccio appena in tempo ad estrarre Miranda dalla macchina quando il mio cellulare incomincia a squillare. Lo ignoro mentre con un calcio chiudo la portiera. E' una bella macchina, veramente, una "Outback" sportiva grigio argento e verde, con gli interni di un grigio più scuro. Il suo odore di macchina nuova ha resistito per ben 5 ore intere prima che la mia Mooselet rigurgitasse su tutto il sedile posteriore. Per la prima volta. Ora la tappezzeria si è sbiadita in vari punti, per i numerosi tentativi di ripulitura che non hanno avuto tutti lo stesso successo. L'interno è costellato dei giochi da viaggio di Miranda (è più facile avere un altro set di giochi completo piuttosto che spostarli dalla macchina alla casa ogni volta) e odora, più o meno, di piedi sporchi. Il seggiolino di sicurezza è come uno strumento di tortura per la mia piccola Mooselet. Fa sempre un sacco di storie quando devo metterla nel seggiolino e si lamenta ad ogni stop o luce rossa del semaforo. Deve esserci una predisposizione genetica per l'alta velocità da qualche parte nella famiglia Scully. Per quel che ne sa lei, quando uno è in macchina deve muoversi e non aspettare. Se non la estraggo dalla macchina velocemente, quando il viaggio è finito, lei incomincia a protestare e se non mi do' una mossa si mette a gridare come se le stessi strappando le braccia e le gambe.

Immagino già quanto mi divertirò ad insegnarle a guidare.

Miranda improvvisa un contrappunto allo squillo del telefono che dura anche dopo che gli squilli sono terminati. Ci facciamo un paio di giri introno alla casa fino a quando smette di piangere. Odio affidarla a Warwick mentre sta piangendo, perché mi fa sempre sentire come un grande e stupido insensibile. Il fatto, poi, che Warwick mi chiami "grande stupido insensibile" quando lo faccio, deve avere una qualche relazione con questi miei sentimenti.

Mentre sto camminando, scorgo di sfuggita la gatta randagia che abbiamo nutrito saltuariamente negli ultimi mesi. Le diamo delle scatole di tonno, sapendo che la gatta continuerà a fare delle piccole incursioni prendendo un pezzetto di tonno alla volta, fino a che noi ce ne stiamo nei pressi del cortile. Un lampo d'occhi giallo zolfo mi indica che si è accorta della mia presenza. La gatta è nera, più scarna della sua stessa ombra e molto, molto cauta. Sono quasi giunto alla conclusione che lei sia al 90% sicura di non voler essere addomesticata o salvata, ma quel 10% la porta a rischiare.

Cosa mi fa ricordare tutto questo?

O forse meglio, chi?

Quando alla fine Miranda si è calmata mi dirigo in casa. Warwick ha fatto i biscotti e tutta la casa profuma come una fabbrica di cioccolato. Esce dalla cucina e mi rivolge uno sguardo famigliare.

"Il tuo capo vuole parlarti. E' una cosa seria. Ha chiamato quattro volte nell'ultima ora."

Gli passo la bambina e lui mi passa un biscotto al cioccolato. Sospiro e mi dirigo nel mio studio, sperando che il biscotto non contenga nessuna robaccia biologica.

Skinner, sorprendentemente, è ancora nel suo ufficio.

"Volevo farle sapere," Mi dice non appena pronuncio il mio nome, "che c'è stata una richiesta di affidamento per una serie di casi dell'ISU fuori della sua giurisdizione da parte di un'altra unità."

"E vuole che io approvi la cosa? Posso farlo, ma la cosa può aspettare..."

"Quell'unità sono gli X-Files."

Merda, merda, tripla merda.

"Che casi sono?" Chiedo stringendo il telefono come un naufrago attaccato alla sua asse.

Skinner recita una serie di numeri, "E uno abbastanza nuovo che non ha ancora un numero: i moduli non sono ancora stati compilati. Cinque omicidi, sparsi nel Sud-Est in un percorso verso l'alto. L'agente Scully," la sua pausa potrebbe essere misurata in microsecondi, o forse io l'ho solo immaginata, "dice che è correlato ad un X-File ancora aperto."

"E le ha chiesto di fare da tramite, passando i bigliettini come a scuola? Pensavo fosse..."

Qualunque cosa io stessi pensando si perde all'istante quando Skinner ringhia come un uomo che vuole spegnere un incendio sul nascere. "Le vuole parlare a proposito dei casi. Pensavo avrebbe gradito saperlo in anticipo."

Sbatto le palpebre, un vitello stupito. "Io... darò un'occhiata ai casi." Dico senza respirare e poi riappendo.

Il risultato finale è che dovrò andare in ufficio a studiare i file del caso, e poi Scully probabilmente si farà vedere qui e troverà Miranda. Non che io mi aspetti qualche idilliaco scenario di amore materno, ma se lei decidesse che ha di nuovo voglia di fare la mamma?

E se non lo facesse?

Devo prepararmi a questo, e Scully è devastante se non sei pronto per lei. E spesso lo è anche quando lo sei. Ho sentito che gli uragani funzionano allo stesso modo.


continua...