Scoprire l'ISLAM
vedi anche: il piccolo glossario sull'Islam
Che cos'é l'Islàm e chi sono i musulmani?
Sulla base della sua origine linguistica, la parola araba Islàm significa raggiungere la pace - Pace con Dio, con sé stessi e con la creazione di Dio attraverso la sottomissione a Lui e l'affidamento alla Sua guida.
L'Islàm non é una nuova religione, ma il culmine finale e il completamento della stessa verità di base che Iddio ha rivelato ad ogni popolo tramite tutti i suoi Profeti. Per un quinto della popolazione mondiale l'Islàm non é soltanto una religione personale, ma un modo di vivere completo.
Oltre un miliardo di persone nel mondo, di ogni razza, nazionalità e cultura, sono musulmane - dalle risaie dell'Indonesia ai deserti del cuore dell'Africa; dai grattacieli di New York alle tende beduine dell'Arabia.
Solo il 18% dei musulmani vive nel mondo arabo; un quinto si trova nell'Africa sub-sahariana e la più grande comunità musulmana del mondo é in Indonesia. Una parte consistente dell'Asia é musulmana, mentre minoranze significative sono situate nelle repubbliche dell'Asia Centrale, in India, in Cina, nell'America meridionale e settentrionale e in Europa orientale e occidentale.
In che cosa credono i musulmani?
I musulmani credono nell'Unico, Incomparabile, Misericordioso Iddio - il Solo Creatore, Sostentatore e Conservatore dell'Universo; negli Angeli creati da Lui; nei Profeti, attraverso i quali le Sue Rivelazioni vennero portate al genere umano; nel Giorno del Giudizio e nelle responsabilità individuali per le azioni; nella completa autorità di Dio sul destino, sia buono che cattivo; nella vita dopo la morte.
I musulmani credono che Iddio abbia mandato i Suoi Messaggeri e i Suoi Profeti a tutti i popoli iniziando da Adamo (Adam) e includendo Noé (Nuh), Abramo (Ibrahim), Lot (Lot), Ismaele (Ismail), Isacco (Ishaq), Giacobbe (Ya-qub), Giuseppe (Yusuf), Giobbe (Ayyub), Mosé (Mosè), Aronne (Harun), Davide (Dawud), Salomone (Sulayman) e Gesù (Aisa), pace su tutti loro.
Il messaggio finale di Dio all'umanità, una riconferma del messaggio eterno e una ricapitolazione di tutto quello che é venuto prima, venne rivelata all'ultimo Profeta, Muhammad (pace e benedizioni su di lui), attraverso l'Arcangelo Gabriele.
Si diventa musulmani credendo e testimoniando che: ìNon vi é dio se non Allah e che Muhammad é Messaggero di Allah". Per mezzo di questa dichiarazione, il credente attesta la sua fede in tutti i Messaggeri di Dio e nelle Scritture (nella loro pristina forma originale) che questi hanno portato.
Perché l'Islàm é spesso frainteso?
L'Islàm é frequentemente frainteso e potrebbe anche sembrare esotico in alcune parti del mondo attuale. Forse perché la religione non domina più la vita quotidiana nella società occidentale mentre per i musulmani l'Islàm é vita. I musulmani non fanno alcuna divisione artificiale tra il secolare e il sacro.
Per lungo tempo l'Islàm venne considerato come una sorta di religione ìorientale", ma con il crescente numero di musulmani residenti in Occidente, l'Islàm é stato gradualmente percepito come una fede globale. I musulmani non vengono più considerati come stranieri con pratiche inusuali, ma sono accolti come parte del mosaico della vita nell'Occidente. In molti casi, l'Islàm non é soltanto visto come una religione accettabile, ma come un modo di vita desiderabile.
L'Islàm, il Cristianesimo e il Giudaismo hanno origini differenti?
No. Le originali e immutabili rivelazioni date ad Abramo e agli altri Profeti, risalendo fino ad Adamo, provengono tutte dall'Unico Vero Iddio. Questa origine comune spiega le loro somiglianze per quanto riguarda molte credenze e valori.
Abramo é menzionato nel Corano come uno dei grandi Profeti e venne onorato con il titolo di ìAmico di Dio". Ad Abramo e a suo figlio maggiore Ismaele venne ordinato da Dio di costruire un luogo di adorazione, la KaÔbah, intorno ad essa si costituì e si svilupp" la città della Mecca, oggi nello stato dell’ Arabia Saudita.
La Kabah é una semplice costruzione di pietra eretta a santuario per l'adorazione dell'Unico Dio. Il Corano spiega che Iddio comand" ad Abramo di invitare tutto il genere umano a visitare questo luogo, e quando i pellegrini vi si recano oggi dicono: ìAl tuo servizio, O Signore", in risposta all'appello di Abramo. La Ka-bah é il luogo centrale di adorazione verso il quale tutti i musulmani si volgono in preghiera a Dio, l'Onnipotente.
Muhammad nacque alla Mecca nel 570 d.C. durante il periodo storico che gli europei chiamano Medio Evo. Muhammad era il figlio di Abd Allah, un nobile della tribù dei Quraysh.
Il padre di Muhammad morì prima della sua nascita, e sua madre aminah morì poco tempo dopo. Muhammad venne allevato da suo zio Abu Talib.
Cresciuto, Muhammad divenne noto per il suo amore per la verità, per la sua generosità e sincerità, meritandosi il titolo di al Amin , il degno di fiducia. Muhammad veniva spesso chiamato ad arbitrare le dispute e a consigliare i suoi concittadini.
Muhammad era di natura contemplativa e aveva detestato a lungo la decadenza della sua società. Divenne sua abitudine trascorrere un po’ di tempo in meditazione nella caverna di Hirà vicino alla sommità di Jabal al Nur, la ìMontagna di Luce" nei pressi della Mecca.
Come fece Muhammad a divenire un Profeta e un Messaggero di Dio?
All'età di quarant’anni, mentre era impegnato in un ritiro di meditazione, Muhammad ricevette la sua prima Rivelazione da Dio attraverso l'Arcangelo Gabriele. Questa rivelazione, che continu" per ventitré anni, é nota come il Corano.
Muhammad inizi" a recitare le parole che aveva udito da Gabriele e a predicare la Verità che Iddio gli aveva rivelato. La gente di Mecca era immersa nella sua via di ignoranza e si oppose in ogni modo a Muhammad e al suo piccolo gruppo di compagni. Questi primi musulmani patirono un’aspra persecuzione.
Nell'anno 622 d.C, Iddio diede alla comunità musulmana l’ordine di emigrare. Questo evento, l'hijrah o emigrazione, quando essi lasciarono Mecca per la città di Medina, ubicata circa 260 miglia a Nord, segna l'inizio del calendario musulmano.
Medina fornì a Muhammad e ai musulmani un sicuro e provvidenziale asilo nel quale la comunità musulmana si svilupp" e si consolid". Dopo alcuni anni il Profeta e i suoi compagni tornarono alla Mecca, dove perdonarono i loro nemici e dedicarono la Ka-bah all'adorazione dell'Unico Dio. Prima che il Profeta morisse all'età di 63 anni, la maggior parte dell'Arabia era musulmana e nell'arco di un secolo dalla sua morte l'Islàm si era diffuso fino alla Spagna in Occidente e alla Cina in Oriente.
Che effetti ebbe nel mondo la diffusione dell'Islàm?
La comunità musulmana si espanse rapidamente dopo la morte del Profeta. Nel giro di pochi decenni, il territorio sottoposto al dominio musulmano si estese a tre continenti, Asia, Africa e Europa. Nei secoli successivi questo impero continu" ad espandersi e l'Islàm divenne gradualmente la fede scelta liberamente dalla maggioranza dei suoi abitanti. Tra le ragioni della rapida e pacifica espansione dell'Islàm ci fu la semplicità della sua dottrina - l'Islàm chiama alla fede in un Unico Dio degno di adorazione. Inoltre, l'Islàm insegna agli esseri umani a valersi delle loro facoltà di intelligenza e osservazione.
Non appena la civilizzazione musulmana si diffuse, assorbì l'eredità di antiche civiltà, come quella dell'Egitto, della Persia e della Grecia, il cui insegnamento venne preservato nelle biblioteche e dagli studiosi di quei paesi. Alcuni studiosi musulmani volsero la loro attenzione a questi centri di insegnamento per apprendere la dottrina ivi insegnata e coltivata. Essi, di conseguenza, si accinsero con uno sforzo concertato a tradurre le opere filosofiche e scientifiche disponibili, non solo dal greco e dal siriaco (le lingue degli studiosi cristiani d’Oriente), ma anche dal pahlavi, la lingua dotta della Persia pre-islamica, e dal sanscrito, un’antica lingua indiana.
La maggior parte delle opere filosofiche e scientifiche di Aristotele; buona parte degli insegnamenti di Platone e della scuola pitagorica; i più importanti lavori di astronomia greca, matematica e medicina, come l'Almagesto di Tolomeo, gli Elementi di Euclide e le opere di Ippocrate e Galeno, vennero tutti trasmessi in arabo. Inoltre, importanti lavori di astronomia, matematica e medicina furono tradotti dal pahlavi e dal sanscrito.
Di conseguenza, l'arabo divenne per molti secoli la più importante lingua scientifica del mondo e il depositario della conoscenza e delle scienze dell'antichità.
Il risultato dell'opera degli studiosi operanti nella tradizione islamica and" ben oltre la preservazione degli antichi insegnamenti. Questi studiosi elevarono e svilupparono l'antica eredità prima del suo passaggio all'Occidente.
I musulmani eccelsero nell'arte, nell'architettura, nell'astronomia, nella geografia, nella storia, nella lingua, nella letteratura, nella medicina, nella matematica e nella fisica. Molti sistemi cruciali come l'algebra, la numerazione araba, il concetto di zero (vitale all'avanzamento della matematica), furono formulati da studiosi musulmani e condivisi con l'Europa medievale. Furono inventati o sviluppati i sofisticati strumenti che avrebbero reso possibili i successivi viaggi di scoperta, tra cui l'astrolabio, il quadrante e le carte nautiche e topografiche.
Il Corano é la parola di Dio Onnipotente. Un memento completo delle parole esatte rivelate da Dio attraverso l'Angelo Gabriele al Profeta Muhammad.
Il Corano venne memorizzato da Muhammad e dai suoi seguaci, dettato ai suoi compagni e trascritto dagli scribi che lo controllarono durante la vita del Profeta. Neppure una parola delle sue 114 sure (parti o capitoli) é stata cambiata nel corso dei secoli. Il Corano é in ogni dettaglio lo stesso testo unico e miracoloso che é stato rivelato a Muhammad quattordici secoli orsono.
Il Corano é la fonte principale della fede e della pratica di ogni musulmano. Tratta tutti i soggetti che ci concernono in quanto esseri umani, includendo la sapienza, la dottrina, l'adorazione e la legge; ma il suo tema fondamentale é la relazione tra Iddio e le Sue creature. Allo stesso tempo, il Corano fornisce le linee guida per una società giusta, un’appropriata condotta umana e degli equi principi economici.
Oltre al Corano vi sono altre fonti sacre?
Si, la Sunnah, la tradizione della pratica e dell'esempio del Profeta, é la seconda fonte d’ispirazione per i musulmani. Credere alla sunnah é parte della fede islamica.
Alcuni esempi di detti del Profeta (Hadith):
"Dio non usa misericordia a chi non ha misericordia per gli altri".
"Nessuno di voi crede veramente finché non desidera per suo fratello ci" che desidera per sé stesso".
"Colui che si riempie a sazietà mentre il suo vicino resta senza cibo non é un credente".
"Dio non vi giudica in base ai vostri corpi e alle apparenze, ma guarda nei vostri cuori e osserva le vostre azioni".
"Ogni musulmano dovrebbe compiere sei atti di cortesia nei confronti dell'altro: dovrebbe salutarlo quando lo incontra; accettare il suo invito quando gli viene fatto; dire: Dio abbia misericordia di te’ quando starnutisce; visitarlo quando é malato; seguire la sua bara quando muore; e volere per lui ci" che vuole per sé stesso".
" Un uomo che stava camminando lungo un sentiero sentì una gran sete. Giunto a un pozzo, vi discese e bevve a sazietà, poi uscì. Allora vide un cane con la lingua penzolante che tentava di leccare il fango per spegnere la sua sete. L'uomo si accorse che il cane stava provando la stessa sete che lui aveva provato prima; così scese di nuovo nel pozzo e riempì la sua scarpa d’acqua e la diede al cane per dissetarlo. Dio perdonò " i suoi peccati per questa azione. Al Profeta di Dio fu chiesto: Ç Messaggero di Dio, saremo ricompensati per gli atti di gentilezza verso gli animali? Egli disse: "C’é un premio per ogni gentilezza verso qualsiasi essere vivente".
"O gente, ascoltatemi seriamente, adorate Iddio, eseguite le vostre cinque preghiere quotidiane (Salah), digiunate durante il mese di Ramadan e pagate la Zakah sulla vostra ricchezza. Fate il Hajj se potete permettervelo. Sappiate che ogni musulmano é il fratello dell'altro musulmano. Voi siete tutti uguali. Nessuno ha superiorità sugli altri se non per la pietà e le buone azioni". (Dall'Ultimo Sermone del Profeta).
Che cosa sono i Cinque Pilastri dell'Islàm?
I Cinque Pilastri dell’Islàm sono il fondamento della vita musulmana:
¥ Fede o credenza nell'Unicità di Dio e nella profezia di Muhammad.
¥ Obbligatorietà delle cinque preghiere quotidiane.
¥ Cura ed elemosina per il bisognoso.
¥ Auto purificazione attraverso il digiuno.
¥ Pellegrinaggio a Mecca per coloro che sono in grado di assolverlo.
"Non vi é dio se non Allah e Muhammad é Messaggero di Allah". Questa dichiarazione di fede é detta shahadah , una semplice formula che tutti i fedeli pronunciano. Il significato di questa dichiarazione é la credenza che il solo scopo della vita é di obbedire e servire a Dio, che si ottiene seguendo gli insegnamenti e le pratiche dell'Ultimo Profeta, Muhammad.
Salah é il nome con il quale vengono designate le orazioni obbligatorie che devono essere assolte cinque volte al giorno. Esse stabiliscono un relazione diretta tra l'adoratore e Iddio. Non c’é un’autorità gerarchica nell'Islàm e non vi sono preti. Le preghiere vengono guidate da una persona istruita che conosce il Corano, generalmente scelta dai fedeli stessi.
Le preghiere sono recitate all'alba, a mezzogiorno, nel pomeriggio, al tramonto e dopo il calare della notte, in modo tale da scandire il ritmo dell'intera giornata. Queste cinque preghiere prescritte contengono versetti del Corano che vengono pronunciati in arabo, la lingua della Rivelazione. Suppliche personali, comunque, possono essere espresse nella propria lingua e in qualsiasi momento.
Sebbene sia preferibile assolvere all’orazione in comune e in una moschea, un musulmano pu" pregare quasi ovunque, come in campagna, in ufficio, in fabbrica e all'università. Sovente coloro che visitano i paesi musulmani sono colpiti dalla centralità della preghiera nella vita quotidiana.
Una traduzione del significato dell'Adan o chiamata all’orazione é:
Allah é il più Grande
Allah é il più Grande
Allah é il più Grande
Allah é il più Grande
Io testimonio che non vi é dio se non Allah
Io testimonio che non vi é dio se non Allah
Io testimonio che Muhammad é Messaggero di Allah
Io testimonio che Muhammad é Messaggero di Allah
Venite alla preghiera!
Venite alla preghiera!
Venite al successo!
Venite al successo!
Non vi é dio se non Allah
Un importante principio dell'Islàm é che ogni cosa appartiene ad Allah, e che la ricchezza é quindi posseduta dagli esseri umani in affidamento temporaneo. La parola zakah significa sia "purificazione" che "accrescimento". Purifichiamo i nostri possessi mettendone da parte una certa quantità proporzionale per coloro che si trovano nel bisogno e per la società in generale. Come la potatura delle piante, questo taglio bilancia e incoraggia una nuova crescita.
Ogni musulmano calcola la sua zakah individualmente. Ci" comporta il pagamento annuale di un quarantesimo del proprio capitale, escludendo beni quali la prima casa, l'automobile e gli strumenti di lavoro.
Un individuo può anche dare di più a suo piacimento come sadaqah , preferibilmente in segreto. Sebbene questa parola sia tradotta con "elemosina", ha tuttavia un significato più ampio.
Il Profeta disse: "Anche l'andare incontro con viso gioioso a un vostro fratello é un atto di carità". Il Profeta disse anche: "La carità é una necessità per ogni musulmano". Gli fu chiesto: "Se una persona non ha niente, cosa deve fare?". Il Profeta rispose: "Dovrebbe lavorare con le sue mani a proprio beneficio e dare quindi qualcosa di tale guadagno in carità". I Compagni del Profeta allora chiesero: "E se non é in grado di lavorare?". Il Profeta disse: "Dovrebbe aiutare il povero e il bisognoso". I Compagni chiesero allora: "E se non potesse fare neppure questo?". Il Profeta rispose: "Dovrebbe esortare gli altri al bene". I Compagni dissero: "E se non fosse in grado neppure di far questo?". La risposta del Profeta fu: "Dovrebbe trattenere sé stesso dal fare il male. Anche questo é un atto di carità".
Ogni anno nel mese di Ramadan i musulmani digiunano dall'alba al tramonto - astenendosi dal cibo, dall'acqua e dai rapporti sessuali.
A coloro che sono malati, anziani e alle donne in stato mestruale, o incinte, o in fase di allattamento, é permesso sospendere il digiuno e recuperare poi i giorni perduti nel corso dell'anno quando godano di buona salute e ne siano capaci. I bambini iniziano a digiunare (e a assolvere le preghiere) a partire dalla pubertà, sebbene molti comincino prima.
Per quanto il digiuno sia benefico per la salute, é soprattutto un metodo di auto purificazione e di auto controllo. Privandosi delle comodità del mondo, anche se per un breve periodo, colui che digiuna si concentra sul proprio scopo nella vita grazie alla continua consapevolezza della presenza di Dio.
Iddio afferma nel Corano: "O voi che credete, vi é prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati". (Corano II; 183)
Il Pellegrinaggio a Mecca (Hajj) é un obbligo soltanto per coloro che sono fisicamente e finanziariamente in grado di farlo. Nondimeno, ogni anno oltre due milioni di persone si recano a Mecca da ogni angolo del globo usufruendo di un’opportunità unica di incontro con gente di diversa nazionalità.
Il pellegrinaggio annuale ha inizio nel dodicesimo mese dell'anno islamico (che é lunare, non solare, così che hajj e il Ramadan ricorrono via via in tutte le stagioni). I pellegrini vestono abiti speciali: semplici indumenti che eliminano ogni distinzione di classe e di cultura, in modo tale da essere tutti uguali di fronte a Dio.
Il rito del pellegrinaggio che é di origine abramica, include la circumbulazione sette volte ripetuta della Ka-bah e il percorso sette volte ripetuto dello spazio intercorrente tra la roccia di Safa e la collinetta di Marwa, come fece Agar (Hajir, moglie di Abramo) durante la sua ricerca dell'acqua. I pellegrini quindi stazionano nell'ampia piana di Arafat (una vasta area desertica nei pressi della Mecca) e si uniscono in preghiera implorando il perdono di Dio, in quello che é spesso considerato come un’anticipazione del Giorno del Giudizio.
La fine pellegrinaggio é contrassegnata da una festa, lo Aid al Adha, (la festa del sacrificio) che si celebra con preghiere e scambio di doni presso tutte le comunità musulmane. Questa, insieme allo Aid al Fitr, un giorno festivo che celebra la fine del Ramadan, sono le due feste religiose del calendario musulmano.
L'Islàm é tollerante nei confronti delle altre credenze?
Si. Il Corano dichiara inequivocabilmente: "Non c'é costrizione nella religione". (Corano II, 256).
La protezione dei diritti religiosi dei non-musulmani é parte intrinseca della legge islamica. Ci" é affermato anche nel Corano: "Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità". (Corano LX, 8).
Questo é il motivo per cui le società non-musulmane e i luoghi di adorazione hanno prosperato in tutto il mondo islamico. La storia offre molti esempi della tolleranza dei musulmani nei riguardi delle altre fedi. Per esempio, anteriormente all'Inquisizione spagnola, gli Ebrei e i Cristiani vissero e prosperarono per secoli in Al Andalus (Spagna meridionale) sotto il dominio musulmano.
La legge islamica permette anche ai non musulmani di costituire i propri tribunali e di osservare il proprio diritto di famiglia e personale controllato dalle rispettive autorità religiose scelte autonomamente.
Che cosa pensano i musulmani riguardo a Gesù?
I musulmani rispettano e onorano Gesù. Lo considerano uno dei più grandi Profeti di Dio e un Messaggero per il genere umano. Un musulmano non si riferisce mai a lui semplicemente come a "Gesù", ma aggiunge sempre la frase: " pace su di lui". Il Corano conferma la sua concezione verginale ed una particolare sura del Corano é intitolata "Maria".
Il Corano descrive l'Annunciazione come segue: "E quando gli angeli dissero: "In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo. Maria sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano. Ti riveliamo cose del mondo invisibile, perché tu non eri con loro quando gettarono i loro calami per stabilire chi dovesse avere la custodia di Maria e non eri presente quando disputavano tra loro. Quando gli angeli dissero: "O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome é il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini. Dalla culla parlerà alle genti e nell'età adulta sarà tra gli uomini devoti. Ella disse: Ç Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?È. Disse: Ç E’ così che Allah crea ci" che vuole: quando decide una cosa dice solo "Sii ed essa é. (Corano III, 42-7).
Gesù nacque miracolosamente grazie allo stesso potere che aveva portato Adamo all'esistenza senza un padre: "In verità, per Allah Gesù é simile ad Adamo che Egli creò dalla polvere, poi disse: Sii ed egli fu. (Corano III, 59)
Durante la sua missione profetica, Gesù operò molti miracoli. Il Corano ci racconta che egli disse: In verità vi reco un segno da parte del vostro Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah, diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. (Corano III, 49)
Né Muhammad, né Gesù vennero per cambiare la dottrina della fede nell'Unico Dio, già trasmessa dai Profeti precedenti, ma per confermarla e rinnovarla. Il Corano riferisce che Gesù disse di essere venuto per: "Confermarvi la Torah che mi ha preceduto e per rendervi lecito qualcosa che vi era stata vietata. Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi". (Corano III, 50).
Il Profeta Muhammad disse: "Chiunque creda che non vi é nessuno degno di adorazione se non Iddio, solo senza compagni, che Muhammad é il Suo Messaggero, che Gesù é il servo e messaggero di Dio, Sua parola che Egli ha concesso a Maria e uno spirito procedente da Lui, e che il Paradiso e l'Inferno sono veri, sarà ricevuto da Dio in Paradiso" . (Hadith trasmesso dal Bukhari).
Perché la famiglia é così importante per i musulmani?
La famiglia é il fondamento della società islamica. La pace e la sicurezza offerte da una stabile unità famigliare sono grandemente valutate e viste come essenziali per la crescita spirituale dei suoi membri. Un ordine sociale armonioso é creato dall'esistenza di famiglie numerose; i bambini sono molto amati e difficilmente lasciano la casa prima del tempo del loro matrimonio.
I genitori sono molto rispettati nella tradizione islamica. Le madri sono particolarmente onorate: il Corano insegna che poiché le madri soffrono durante la gravidanza, il parto e l'allevamento dei loro figli, meritano una speciale considerazione e gentilezza.
Dice il Corano: "Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: "Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo é verso di Me". (Corano XXXI, 14).
Un matrimonio islamico é al contempo un atto sacro e un contratto legale, nel quale entrambi i contraenti sono liberi di includere clausole legittime. Ne consegue che il divorzio, sebbene inusuale, é permesso soltanto come ultima risorsa. Le consuetudini matrimoniali tuttavia variano da paese a paese.
Come eleva l'Islàm la condizione delle donne?
Secondo il Corano, gli uomini e le donne sono uguali di fronte a Dio; le donne non sono incolpate per avere violato " l'albero della conoscenza", né é considerata una punizione per tale atto la loro sofferenza durante la gravidanza e il parto.
L'Islàm considera la donna, sia nubile che sposata, come un individuo di diritto, con la facoltà di possedere i propri beni e disporre dei propri guadagni. Una dote é data dallo sposo alla sposa per il suo uso personale, ed essa può mantenere il suo nome di famiglia piuttosto di assumere quello del marito. I ruoli dell'uomo e della donna sono complementari e fondati su rapporti di collaborazione. I diritti e le responsabilità di entrambi i sessi sono complessivamente equi ed equilibrati.
Gli uomini e le donne si devono vestire in modo semplice, modesto e dignitoso; specifiche tradizioni di abbigliamento femminile presenti in alcuni paesi musulmani sono spesso espressione di costumi locali, piuttosto che di principi religiosi. Parimenti, alcuni trattamenti riservati alle donne in alcune aree del mondo islamico riflettono talvolta pratiche culturali che possono risultare infondate, se non contrarie, agli autentici insegnamenti islamici.
Il Messaggero di Dio disse: "Tra i credenti il più perfetto nella fede é colui che usa le maniere migliori verso sua moglie ed é il più gentile nei suoi confronti".
Come considerano i musulmani la vecchiaia, la morte e la vita dopo la morte?
Gli ospizi sono virtualmente sconosciuti nel mondo islamico. L'attenzione e la cura prestata ai propri genitori durante questo difficilissimo tempo della loro vita é considerato un onore e una benedizione.
Nell'Islàm servire i propri genitori é un dovere che segue soltanto all'adorazione di Dio ed é un diritto dei genitori aspettarselo. E’ considerata un’azione spregevole esprimere irritazione quando, non per una sua mancanza, l'anziano diventa difficile da trattare.
E’ scritto nel Corano: "Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro uffa! È e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e dì: " O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei, allevandomi quando ero piccolo. " (Corano XVII, 23-4).
I musulmani credono che la vita presente sia soltanto una prova di preparazione alla vita futura. Gli articoli fondamentali della fede includono: il Giorno del Giudizio, la Resurrezione, il Paradiso e l'Inferno.
Quando un musulmano muore, viene lavato, di solito da un membro della famiglia, avvolto in un panno bianco pulito e sepolto con una semplice preghiera, preferibilmente nello stesso giorno. I musulmani lo considerano uno dei servizi finali che possono rendere ai propri parenti, e un’opportunità per ricordare la caducità della vita terrena.
Che cosa dice l'Islàm riguardo alla guerra?
Come il Cristianesimo, l'Islàm permette il combattimento per difesa personale, per difendere la religione o nel caso di coloro che siano stati espulsi forzatamente dalle loro case. Definisce regole strettissime di combattimento che includono proibizioni a salvaguardia dei civili, dei raccolti, degli alberi e del bestiame. Secondo il punto di vista dei musulmani, l'ingiustizia trionferebbe nel mondo se non ci fossero uomini probi pronti a rischiare la propria vita per una giusta causa.
Si legge nel Corano: "Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono". (Corano II, 190)
"Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia reso solo ad Allah. Se desistono, non ci sia più ostilità, a parte contro coloro che prevaricano". (Corano II, 193)
"Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli é Colui che tutto ascolta e conosce". (Corano VIII, 61)
La guerra é quindi l'ultima risorsa, ed é soggetta a condizioni rigorose formulate nella legge sacra. Il termine jihad, spesso frainteso e abusato, letteralmente significa "sforzo"e non "guerra santa" (un termine che non si trova nel Corano). Jihad, come concetto islamico, può essere inteso a livello personale - come sforzo interiore contro il male che si annida in noi stessi; come sforzo per il decoro e la cortesia a livello sociale; infine, sforzo sul campo di battaglia, quando ci" risulti necessario.
Come garantisce l'Islàm i Diritti dell’Uomo?
La libertà di coscienza si trova nel Corano stesso: "Non c’é costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah é audiente, sapiente". (Corano II, 256)
La vita, l'onore e la proprietà di tutti i cittadini che vivono in una società musulmana sono considerati sacri, indifferentemente dal fatto che si tratti di un musulmano oppure no. Il razzismo e il sessismo sono incomprensibili ai musulmani, poiché il Corano parla di uguaglianza umana con i termini seguenti: "O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi é colui che più Lo teme. In verità Allah é sapiente, bene informato". (Corano XLIX, 13)