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Nota: le
(fig.12A)
(fig.13U)
illustrano la condizione di sfaccettatura su curvatura
minima.
Questo metodo, che comporta la lavorazione di porzioni piane con
moto di lavoro esclusivo dell' utensile, puo' essere praticato in
linea di principio anche dal pieno, meglio se operando immediatamente
su entrambi i fianchi per ogni raggio di curvatura pianificato.
Si definisca, come nel caso precedente, la distanza assiale tra i vari
livelli di generazione della dentatura.
Si operi poi l'opportuno calcolo di una sequenza di raggi di curvatura
tali che, sostituendo al profilo ad involuta una spezzata data dalle
tangenti al profilo in piu' punti, si ottenga un errore di forma ovvero
supplemento di sovrametallo sulle cuspidi considerato accettabile e
possibilmente uniforme tra le varie cuspidi, il tutto considerando i
raggi di curvatura limite associati ai cerchi di troncatura esterno ed
interno, opportunamente modificati nel caso elicoidale
(fig.06A)
(fig.07A)
(fig.08A)
(fig.09A)
(fig.10A)
(fig.11A)
per tener conto dell'estensione del dominio di taglio sui livelli
assiali estremi della fascia lavorata, distanti mezzo passo assiale
dal livello di riferimento
(fig.10A)
(fig.11A)
.
Si dispongano quindi l'utensile e il pezzo nella posizione relativa
di rotolamento associata al raggio di curvatura piu' elevato, ovvero
quello piu' prossimo alla testa del dente, tenendo l'utensile comunque
disimpegnato in posizione piu' distante dal piano di base.
Se mantenendo fissa la posizione del pezzo e la posizione in X della
fresa, operiamo un affondo lungo l'asse Z fino ad oltrepassare sufficientemente
il piano tangente al cerchio di base, verra' costruita una porzione piana
localmente tangente alla supeficie della dentatura.
Se si opera il medesimo intervento su altre coppie di posizionamenti
X-B comunque rispettosi della legge di rotolamento, si otterranno una
serie di sfaccettature che coincidono con il profilo nominale lungo dei
segmenti intermedi, e che presentano un errore di forma, sulle cuspidi
di intersezione, definibile a priori in fase di pianificazione delle
posizioni discrete di sfaccettatura.
Poiche' a parita' di cuspide si ottengono archi maggiori con raggi di
curvatura elevati, questo metodo risulta particolarmente indicato
per la lavorazione di ingranaggi con elevato numero di denti o elevato
angolo di pressione, ovvero quando i valori elevati dei raggi di
curvatura producono cuspidi ridotte anche con una limitata quantita'
di sfaccettature.
Ovviamente e' opportuno limitare la quantita' di sfaccettature al
minimo possibile, dati i tempi improduttivi di disimpegno e appostamento
dell' utensile.
Ripetendo poi la medesima operazione su un livello successivo, avendo
cura di sfasare la rotazione del pezzo secondo la legge di
avvitamento dell'elica (nel caso elicoidale), al termine della
lavorazione avremo ottenuto la costruzione di una
serie di superfici :
-piane ad intersezione convessa nel senso dello svolgimento
del profilo.
-aventi larghezza pari al passo assiale dei singoli interventi.
-aventi andamento QUASI simmetrico rispetto al luogo dei punti
esattamente coincidenti con il profilo teorico.
caratterizzate dall'avere la parte centrale infinitesima coincidente
con il profilo teorico, e le due zone adiacenti in rilievo rispetto al
teorico.
Nel caso di dentatura diritta e' poi conveniente operare, per ogni
raggio di curvatura pianificato, la lavorazione di tutto lo sviluppo
assiale della dentatura.
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