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Alessandria

 

La piana Alessandrina trae origine da un bacino di sprofondamento originatosi nel Quaternario

Presenta un clima continentale e fiumi, ad esclusione del Tanaro, a regime prevalentemente torrentizio.

Oggi la zona conserva ben poco della vegetazione originaria: roveri, cerri, ontani, che sopravvivono in molti toponimi (ad esempio a Rovereto, uno dei borghi che collaborarono alla fondazione di Alessandria).

Il paesaggio era quello di una foresta paludosa, modificato profondamente in epoca Romana e poi più profondamente in età comunale.

 

 

La storia di Alessandria

Le tracce più antiche di insediamenti nel territorio sono state rinvenute a Castelceriolo e Montecastello. Sono riferibili rispettivamente al paleolitico superiore e al neolitico.

A Villa del Foro é stato ritrovato un abitato che risale all'età del ferro     (IX - V secolo), che richiama la cultura di Golasecca, la prima testimonianza Celtica in Italia.

Tracce di ceramica Etrusca stanno a dimostrare che il territorio stava assumendo una certa importanza come nodo di traffici commerciali.

L'asse di scambio molto usato era il corso dello Scrivia che portava fino a Genova e la presenza di un fiume navigabile quale era il Tanaro.     Dalla pianura Padana partivano le vie 'marenghe', che portavano al mare e viceversa importanti per il commercio del sale.

La pianura era probabilmente abitata da Liguri, identificati nei Marici ma a partire dal V secolo si trovano sempre più tracce Celtiche, mentre i Liguri si ritirano tra i monti dando origine ai Castellieri, oppure si consolidano ad est (i Liguri Irienses a Tortona) e a sud (gli Statielli ad Acqui Terme).

Nel 197 A.C. inizia la colonizzazione Romana. Nel 179 gli Statielli sono sottomessi e Castum, la loro capitale, viene distrutta. Nel 148 i Romani iniziano a tracciare la strada Postumia (che collegava Piacenza con Genova passando da Libarna). Nel 126 si costruisce la via Fulvia che univa Villa del Foro ad Asti e Torino. La fondazione di Derthona risale al 118 A.C.

Nel primo secolo la romanizzazione è completa. L'Alessandrino faceva parte della IX regione Romana, la Liguria. L'elemento celtico, ligure e romano risultano ormai essere integrati nel tardo impero.

Il declino dell'agro alessandrino inizia nel V secolo e già alla fine del secolo precedente a Forum Fulvii, Acqui e Derthona erano giunti contingenti di Sarmanti, una delle tante popolazioni barbare provenienti dal Nord. Poi è la volta dei Galli con il re Teodoberto nel 539 e dopo poco l'occupazione dei Longobardi nel 569. I centri romani decadono, qualcuno come Libarna scompare, qualcuno, come Derthona ed Acqui, mantiene un ruolo come importante centro vescovile.

In epoca longobarda nella Fraschetta (la grande foresta ai cui margini sorgeva Marengo) troviamo infatti territori dipendenti direttamente dai sovrani. La Silva urbe, la Fraschetta, era infatti la zona di caccia preferita dai re longobardi che tenevano corte a Pavia. Ad esempio Liutprando vede il suo nome legato al più celebre miracolo di San Baudolino (patrono di Alessandria). essendo suo nipote rimasto gravemente ferito durante la caccia,il re volle fosse chiamato il Santo che viveva da eremita a Villa del Foro, ma Baudolino ancor prima che i messi del re aprissero bocca spiegò che la sua presenza era inutile perché il giovane nel frattempo era morto.

Liutprando avrebbe anche edificato l'abbadia di Santa Giustina a Sezzadio, monumento di grande suggestione.

Durante l'epoca carolingia Marengo rimase proprietà di re ed imperatori. Anche a Carlo Magno è legata una leggenda: visti i nobili agghindarsi sontuosamente dopo aver acquistato stoffe da un venditore ambulante (già allora i Mandrogni avevano fama di abili commercianti), li volle punire ordinando immediatamente la partenza per la caccia costringendo i nobili di corte a veder distrutti i loro vestiti nuovi dai rovi della Fraschetta.

A Marengo sarebbe morto nel 890, non si sa se di morte naturale o violenta, il re d'Italia Lamberto di Spoleto.

Il risveglio economico avvenne dopo il Mille: Marengo nel 1135 risulta libero comune, tanto è vero che ebbero un ruolo determinante nella nascita di Alessandria.

 

Ultimo aggiornamento: 06 gennaio 2000

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