Il Collegio Salvatoriano

 
  “Sisto V”  
 
 
 

Cosi' Padre Giovanni racconto'  la storia del collegio nel 1968, ad un giornalista della

 
 

 "VEDETTA" di Montalto Marche.............

 
 
 
 

L’anno scorso si presentò alla porta del Collegio un uomo di campagna con la domanda: “È qui il Seminario dei Frati tedeschi? ” Dopo una breve risata i Padri spiegarono al brav’uomo: Non siamo né Seminario né Frati né Tedeschi. Vero è che i primi Padri Salvatoriani che nel 1939 aprirono la casa, erano di nazionalità tedesca, eccetto il sottoscritto, che però non è tedesco, ma olandese. I Salvatoriani inoltre non sono Frati come i Cappuccini, Francescani, Domenicani ecc., ma una Congregazione religiosa di sacerdoti e fratelli coadiutori con vita comune e voti semplici. Vero è anche che lo scopo primitivo della casa fu il reclutamento di vocazioni alla vita religiosa. Ma dal 1955 essa funziona come Collegio aperto a tutti i ragazzi che desiderano frequentare la Scuola Media Statale.

 
 
 
 

ESPISCOPIO E ISTITUTO SISTO V.

 
 
 
 

Ora vediamo prima la storia della casa. Era proprietario anticamente Mons. Fabio Biondi, patriarca di Gerusalemme. Gli eredi del patriarca la vendettero a Mons. Fra Paolo Orsini. terzo vescovo di Montalto (1608- 1640) per la somma di scudi 970 con istrumento rogato in Roma dal notaio Domenico Ionna il 4 gennaio 1640.  Poi rimase per tre secoli residenza del vescovo. Nel 1921, in occasione del IV centenario della nascita del Papa Sisto V, si volle creare “non un monumento materiale, ma una casa di educazione per i figli del popolo con Scuole d’ arti e mestieri”. Ed ecco Mons. Ferri all’ opera per creare tutta la parte inferiore delle aule, copertala un ampio terrazzo. L’inaugurazione del nuovo Istituto avvenne il 15 agosto 1922 e gli si diede il nome di “ Istituto Peretti”, cambiato in seguito in “Istituto Sisto V”.

 
 
 
 

I PADRI SALVATORIANI A MONTALTO

 
 
 
 

Infine nel 1939 la casa fu acquistata dai Padri Salvatoriani. Il compianto Mons. Ferri considerò l’ arrivo dei Padri Salvatoriani a Montalto e dei Padri Sacramentini a San Benedetto del Tronto come due grandi grazie della Divina Provvidenza al termine del suo lungo e travagliato episcopato. La prima comunità Salvatoriana era composta di P. Leone Ruess Superiore, P. Alberto Bettescheider, P. Egidio Beilmann e Fra Sebastiano Restante, che presero ufficialmente possesso della casa alla Festa di San Luca, il 18 ottobre 1939. L’ anno seguente vennero P. Sebastiano Tapparella e P. Giulio Furst, e nel 1941 P. Stefano Leicht, P. Edoardo Schluter e P. Lorenzo Bieber. Dopo due anni appena la comunità contava quindi già 8 Padri e un bel numero di alunni. In breve tempo i Padri avevano acquistato la stima e la simpatia del clero e della popolazione. Essi non solo si dedicavano all’ insegnamento nella loro fiorente scuola interna, ma aiutavano anche i parroci nel ministero sacro nelle parrocchie e nelle cappellanie rurali. Oggi ancora la gente ricorda come quei Padri dalla pelle dura e tedesca non temevano né salite in bicicletta né lunghe camminate tra pioggia e vento e in mezzo alla neve.

 
 
 

 
 
  La comunità dei Padri Salvatoriani nell’anno scolastico 1941-42. Nella prima fila da sinistra a destra: Fra Sebastiano, P. Edoardo (caduto in guerra), P. Giulio (caduto in guerra), Padre Egidio, P. Leone, Superiore, P. Alberto (caduto in guerra), P. Sebastiano, P. Lorenzo e P. Stefano. Alcuni degli alunni sono diventati ottimi Padri Salvatoriani, altri sono laureati, diplomati, professionisti e ottimi padri di famiglia. Tutti ricordano con particolare affetto i Padri Salvatoriani che hanno dato la prima formazione.  
     
 
 
 

P. PANCRAZIO PFEIFFER

 
 
 
 

P. Pancrazio Pfeiffer, Superiore Generale della Congregazione del Divin Salvatore, vedeva da Roma con grande soddisfazione lo sviluppo del Collegio di Montalto. Era l’ ultima fondazione nel suo lungo mandato (quasi 30 anni) di Superiore Generale, per cui aveva una particolare predilezione per Montalto e Sisto V. Conviene qui ricordare alcuni particolari meriti di questo Padre, piccolo di statura, ma di una intelligenza straordinaria, di una vastissima cultura classica e di un dinamismo eccezionale. P. Pancrazio era durante l’ occupazione tedesca a Roma l’ intermediario tra il Papa Pio XII e il Comandante Supremo Tedesco Von Kesselring. Compito delicatissimo in quei tempi. Nonostante i suoi impegni come Superiore Generale, riceveva ogni giorno per ore e ore persone di ogni ceto e grado che si rivolgevano a lui per consigli, aiuti e interventi. Non sapremo mai tutto il bene operato da P. Pancrazio a favore della popolazione romana, specialmente degli Ebrei.

 

 
 

Padre Pancrazio Pfeiffer

 

 primo successore al Fondatore dei Padri Salvatoriani, Superiore Generale per quasi 30 anni. Uomo di grandi capacità diede forte impulso alla giovane Congregazione. Aveva una particolare predilezione per il Collegio Salvatoriano di Montalto, ultima sua fondazione. Salvò Roma, Chieti e Ascoli da bombardamenti. Morì investito da un camion alleato nel 1945.

Con la sua grande diplomazia ottenne presso il Comando Supremo Tedesco che Roma venisse risparmiata dai bombardamenti. Quando portò tale notizia in Vaticano, ebbe da Pio XII un fraterno e commosso abbraccio. Sempre il Papa nutrì tanta stima per P. Pancrazio.  Molti forse non sanno che fu altrettanto P. Pancrazio Pfeiffer ad ottenere dalle forze armate tedesche che Ascoli Piceno venisse dichiarata città ospedaliera, per cui anche il nostro capoluogo è stato risparmiato dal terribile flagello dei bombardamenti. Chi visita la cripta di Sant’Emidio in Ascoli può vedere il fatto ricordato in un mosaico, nel primo scomparto della parete di destra, in cui P. Pancrazio riceve dal Santo Padre Pio XII e in presenza di Mons. Montini (oggi Paolo VI), Mons. Squintani ed altre autorità, l’ incarico di perorare la causa di Ascoli presso il Comando Generale Tedesco.

 

 
 

Padre Pancrazio Pfeiffer

 

Anche la città di Chieti deve la sua salvezza all’ intervento di P. Pancrazio. Purtroppo il 10 maggio 1945, P. Pancrazio fu investito a Roma da un camion degli alleati. Dopo due giorni di atroci dolori, sopportati con cristiana rassegnazione, morì all’ età di 73 anni il 12 maggio 1945, giorno del suo onomastico. Durante la prima guerra mondiale P. Pancrazio aveva assistito come unico Salvatoriano alla morte del Fondatore, il Servo di Dio P. Francesco della Croce Jordan, esiliato in Isvizzera. Al termine della seconda guerra mondiale morì P. Pancrazio, primo successore del Fondatore, mentre tanti suoi figli erano sparsi sui vari fronti. In lui perdette la giovane Congregazione una guida sicura in momenti assai difficili e i Padri a Montalto un sincero amico. La città di Roma volle onorare il ricordo del benemerito P. Pancrazio, intitolandogli la via che costeggia la Casa Generalizia, dove egli trascorse quasi tutta la sua vita.

 
 
 
 

L’ ANGELO DELLA MORTE

 
 
 
 

Purtroppo anche il Collegio Sisto V subì le gravi conseguenze del conflitto mondiale. Nel giugno del 1942 cinque degli otto padri furono di colpo richiamati alla guerra. P. Alberto, P. Giulio e P. Edoardo caddero sul fronte, mentre P. Lorenzo tornò dalla Russia gravemente ferito, per cui fu necessaria l’ amputazione della gamba destra. Dopo la guerra il Padre si laureò in matematica e fisica ed oggi (1968) insegna nel più grande Collegio Salvatoriano della Germania del Sud. L’ unico Padre che ritornò sano e salvo dal fronte fu P. Egidio, oggi professore a Steinfeld nella Germania settentrionale. Per riempire le gravi lacune, create dalla partenza di ben 5 Padri, P. Pancrazio inviò a Montalto nell’ estate del 1942 altri 4 Padri: P. Marcello Hilger, P. Giovanni van Meijl, P. Guglielmo Kley e P. Sigfrido Kaiser, il quale però 5 giorni dopo il suo arrivo dovette partire per il fronte. Nel settembre 1943 giunse ancora P. Antonio Hersche svizzero, che dopo un anno solo di sacerdozio morì all’ età di 29 anni durante l’ operazione di estirpazione di un tumore sotto il cervello.

L’ angelo della morte sferzava quindi duramente la giovane comunità montaltese. Ma i Padri non si perdettero d’ animo. Tra stenti e sacrifici si continuò la scuola interna, finché l’ avvicinarsi del fronte rese necessaria la chiusura del Collegio. Il 4 marzo 1944 il Collegio venne occupato dalle truppe tedesche. I Padri dovettero ritirarsi nei bugigattoli della casa, mentre nelle aule scolastiche erano sistemate numerose famiglie sfollate da San Benedetto del Tronto. La popolazione montaltese e tante persone che in quell’epoca dai grandi centri avevano trovato asilo tra le mura della nostra città, ricorderanno bene quei giorni di paura tremenda. Si temevano i soldati tedeschi, si temevano incursioni aeree.

 
 
 
 

DON DELFINO, VITTIMA

 
 
 
 

Ad aumentare il panico avvenne un fatto doloroso nel Seminario Vescovile. Don Delfino Angelici, nel tentativo di difendere le novizie delle Suore di Carità di Santa Maria, sfollate da Torino nel nostro Seminario diocesano, cadde vittima sotto gli spari di un soldato tedesco ubriaco, di guardia davanti al Seminario. Nonostante la costernazione generale, la partecipazione alla sepoltura del povero Cononico Don Delfino nella bella giornata primaverile del 21 marzo 1944, fu enorme, anche da parte degli stessi soldati tedeschi. Dopo una caccia ai partigiani della zona e un solenne rastrellamento a Rovetino, la compagnia tedesca lasciò il Collegio e la Città ai primi di aprile 1944. I Padri e tutta Montalto respirarono, ma la calma fu di breve durata. Si avvicinò rapidamente il fronte.