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La vita: istruzioni per l'uso


La pace col fisco, Valentino Rossi paga all'erario 35 milioni di euro
14-02-2008 (san Valentino sic! sic!)

PESARO - Il primo troncone è quello che va dal 2001 al 2004 per 19 milioni ..

Facciamo solo pochi conti e vediamo che con quello che il sig.Rossi non ha versato al Fisco lo stato italiano avrebbe potuto erogare ben 2692 anni di pensione ad un pensionato con 13 mensilità da 1.000 Euro. Oppure avrebbe potuto mandare in pensione ben 2692 persone erogando per un anno una pensione mensile di 1.000 euro.

Non male per questo idolo e per i governi che hanno voluto in passato istaurare uno scalone che il povero Prodi biannuale non è riuscito a fare crollare, almeno avesse buttato alle ortiche quella leggiaccia di risparmio sulla pelle di chi ha lavorato e PAGATO una vita di contributi, mentre chi se la gode e della pensione certo non ne avrà mai bisogno si gioca da solo l'annualità di quasi TREMILA POVERACCI....


<<Così muore un precario…>>

Paolo, 45 anni, ha scelto il suicidio

Perché questa triste storia ci sembra da prima pagina

 

Ci siamo chiesti se non fosse una scelta demagogica quella di aprire il giornale sulla storia di questo suicidio. Ci siamo risposti che non c'è niente di demagogico nel raccontare la realtà, le cose che succedono, le tragedie e nel dire perché ci indignano. Vedete, tanti giornali tengono in prima pagina, da giorni e giorni, la morte di Meredith, una ragazza americana dolcissima, seria, innocente, uccisa misteriosamente a Perugia, e che merita tutto il nostro rispetto e amore. Ma perchè alla storia di Meredith spetta la prima pagina e a quella di Paolo no? Vedete, tutti i grandi giornali hanno tenuto per giorni e giorni nei titoli di apertura la storia di quella signora sfortunatissima, uccisa e violentata a Tor di Quinto qualche settimana fa, e hanno raccontato il dolore della sua famiglia mite e meravigliosa che si è dimostrata assai più tollerante delle autorità e dei leader politici, e soprattutto hanno raccontato dell'orrida immoralità del suo assassino, un rom, e per estensione di tutti i simili a quell'assassino (e cioè non gli altri assassini ma gli altri rom...).
Certo il caso di Paolo è meno appassionante. Noi non sappiamo chi ha ucciso Meredith e non sappiamo nemmeno in che modo le autorità riusciranno a perseguitare il popolo rom...Invece l'uccisione di Paolo possiamo archiviarla subito, sappiamo che ha fatto tutto da solo, che è suicidio.
Non ci sono colpevoli? Certo, non ci sono colpevoli, nessuna persona porta la responsabilità per questa morte. Però c'è un sistema che è colpevole. Ed è il sistema che funziona sul precariato, cioè sulla riduzione del costo del lavoro che avviene attraverso il semplicissimo meccanismo di considerare i lavoratori "cose", oggetti inanimati e interscambiabili", strumenti della produzione, e dunque nel considerarli una "variabile" economica da tenere sotto controllo. E nel considerare il lavoro solo un aspetto "subordinato" dell'imprenditoria, non un momento fondamentale della vita di milioni di donne e uomini, non la chiave di volta di tante esistenze, che influisce sul benessere, sui rapporti individuali, sulle relazioni familiari, sulle emozioni, sulla stabilità emotiva. Il sistema del precariato - dopo la grande stagione degli anni '70 e delle conquiste del lavoro e dei diritti - è un secco e gigantesco arretramento delle civiltà. Duecento anni fa i francesi liberarono i servi della gleba e stabilirono che non erano più cose, erano uomini, erano liberi. Ecco, ora avviene esattamente l'inverso: il sistema del precariato riduce i lavoratori a cose, calpesta la loro dignità, toglie la libertà, e in alcuni casi, come nel caso di Paolo, spinge fino alla morte.
Come è possibile che una parte consistente del mondo politico, di destra, ma anche di centrosinistra, non si renda conto di questo? E continui ad affrontare la discussione sul precariato come fosse una discussione di economia? Anteponendo ad ogni cosa - a ogni idea, ad ogni principio di rispetto per gli esseri viventi - il principio della "competitività, promosso a valore assoluto, a imperativo categorico? Le cose -i profitti - diventano padrone degli uomini.

E' così difficile capire che il problema del precariato è una grande questione umana, di civiltà, e che non se ne può neanche discutere se si parte dai soldi anziché partire dalle anime e dai corpi delle persone reali?


Liberazione 23/11/2007 [notizia ricevuta e pubblicata]


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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