LE LAC BLEU
(2° parte)
L'auto era ormai pronta e il micino, come avvertì l'aria di partenza, come un
cagnolino, andò a prendere
posto
sul sedile di guida, dove si sarebbe dovuta sedere la bella Stéphanie.
Quand'essa arrivò, egli andò
sul
sedile a fianco ma, quando la ragazza prese posto, lui come una scheggia, le
saltò in grembo.
Finalmente
riuscirono a partire e durante il viaggio Stéphanie disse: "Etienne, penso che
probabilmente,
avevi
ragione tu quando dicevi che forse sarebbe piovuto ecco, quei nuvoloni neri non
mi piacciono affatto
perché,
preannunciano burrasca anche di forte intensità". Dopo non molto, si scatenò la
fine del mondo.
La
pioggia scendeva talmente forte che Stéphanie disse: "Mio caro Etienne, non
riesco più a vedere la
strada … nulla, ora mi vedo
costretta a decelerare e andrò pianissimo, fra non molto dovremmo giungere
all'unica
locanda che c,è per via dove senza dubbio Rica ci darà da mangiare e da
pernottare perché ci
conosciamo
da vecchia data. Il nome della locanda ti si addice perché è "La locanda degli
artisti".
Un tempo
transitavano molti artisti e pernottavano ripartendo il giorno dopo per concerti
ed altro. La bella
signora
che la gestisce è rumena e si chiama Rica è molto simpatica quando la conoscerai
ti piacerà vedrai
e ci
tratterà con i guanti, inoltre è pure un’ottima cuoca. Hai fame? Egli le
rispose: "Abbastanza ma, posso
aspettare".
Stéphanie continuò dicendo: "Se Mumau avrà fame, non ci sarà alcun problema
perché Rica,
è
amante degli animali in particolar modo dei gatti e in cucina ci sono sempre
molti avanzi.
La pioggia
continuava a imperversare violentemente e Stéphanie era al limite delle forze.
Il cielo era cupo
da far
paura e ad un certo punto tutta contenta tirò un sospiro di sollievo e disse:
"Ah! Finalmente siamo
arrivati
però ora reggiti forte a me perché devo frenare un po' bruscamente. Arrivati,
vennero accolti da
una
splendida e giovane signorina molto, molto gentile … era Rica, la quale mise
immediatamente a loro
agio i
due neo fidanzati poi disse: "Immagino che con un tempo da lupi quale è,
cenerete e dormirete da
me; oh! che bel gatto ha un nome?
Rispose Stéphanie dicendo: "Vedi Rica lui ha molti nomi ma, risponde
volentieri
a quello di "Mumau e ora penso che abbia fame".
Rica
disse: "Questo non è un problema, ora
andrò
in cucina e provvederò".
A poco, a poco, il temporale cessò e così pure la cena.
Dopo aver conversato ancora un po' con Rica, i due
fidanzati andarono a letto, dove non mancarono tante
cose belle. L'indomani, dopo aver ringraziato e
saldato il conto, Rica domandò:"Perdonate la mia curiosità
ragazzi, mi potreste dire dove siete diretti? Perché
ho già preparato i bagagli e fra non molto, affiggerò un
cartello con su scritto "chiuso per ferie,
riapertura 1/6/". Vorrei farmi qualche giorno di vacanza prima che
arrivino i turisti ma, purtroppo non ho ancora
deciso la località, mi potreste suggerire voi qualcosa? Ve ne
sarei grata".
Stéphanie, prese immediatamente la parola dicendo:
"Mia cara Rica, siamo diretti ad Annecy,
se vuoi aggregarti, saremo felicissimi di averti con
noi non è vero Etienne?" La risposta fu: "Certainement
ma cherie Stéphanie, Rica contentissima disse: "Vi
ringrazio infinitamente, così durante il viaggio, potrò
dare il cambio alla guida e Stéphanie potrà
rilassarsi un po' perché il viaggio è lungo poi, quando saremo
ad Annecy, potrò cucinare per voi e il micino mentre
voi potrete godervi la vacanza". Stéphanie disse: "Ti
ringrazio di cuore Rica però, questa è anche la tua
vacanza e non permetto nella maniera più assoluta che
tu sia la nostra schiava, se proprio vorrai ci
alterneremo per quanto riguarda le pulizie della villa, lavaggi
del vestiario e altre cose, ho una domestica e un
giardiniere, basta solo che li avvisi del nostro arrivo e se
proprio vorrai, potrai prenderti cura del micino,
ora possiamo partire". Rica disse: "Allora vi farò d'autista
e inizierò immediatamente". Con un grande sorriso
Stephanie le disse: "Hai vinto tu, siediti pure al posto
di guida e partiamo altrimenti arriveremo tardi,
intanto potrò ammirare questo bel paesaggio, e così fu".
La giornata era magnifica e il caldo sole
pomeridiano, baciava le morbide guance delle giovani ragazze
insomma, tutto procedeva per il verso giusto, invece
Etienne comodamente seduto sul sedile posteriore,
si godeva il buon odore emanato dalla vernice ancora
fresca dell’auto e il profumo della pelle usata per
trapuntare i comodi sedili dell'auto e parte
dell'abitacolo, inoltre prendeva appunti per i prossimi romanzi.
Stéphanie, ammirando il bel
panorama diceva: "Guardate
le fronde degli alberi, mosse da
questa leggera
brezza e così
pure i fiorellini che sono nei prati, come
danno un senso di pace e infondono tanta gioia nel
cuore. Volle guidare sempre Rica la quale diceva che
l'auto era sì grande ma, anche molto maneggevole
da guidare. Disse inoltre che secondo lei, la
definiva un docile gigante e non la stancava affatto. Verso le
ore diciotto Stéphanie, vide il cartello indicante
il nome della città in questo caso, Annecy e disse:"Eccoci
arrivati … ora mia cara
Rica, se vuoi che prenda il tuo posto, lo farò
volentieri anche perché, conosco la
strada". Ok disse Rica: "Adesso mi fermerò appena
vedrò una piazzuola, oh! eccone una proprio laggiù".
Si fermò e subentrò Stéphanie dicendo:"Ora se non vi
spiace andrei prima di tutto da Valérie la domestica
poi da Gérard il giardiniere informandoli del nostro
arrivo inoltre, dal momento che è ormai tardi vi offrirò
la cena all'hotel Imperial; dovremo però fare una
breve sosta a casa per lasciare da solo per qualche ora
Mumau. Etienne disse: "Come al solito sei troppo
gentile però, se per te va bene così, andrà più che bene
anche per noi non è vero Rica?" Certo rispose.
Dopo aver fatto conoscenza con Valérie e Gérard i tre
magnifici personaggi andarono a gustare le ottime
specialità che l'hotel Imperial offriva. Finito di
cenare Stéphanie disse: "L'ora è ormai tarda per fare due
passi sulla passeggiata di questo lungo lago al
chiaro di luna, ma vi prometto che se domani è una bella
giornata, ci divertiremo e verremo a goderci un po'
di lago. Rica disse: "Va bene, ma ricorda che ora sono
io l'autista". Ok rispose Stephanie quindi tieni le
chiavi dell'auto, metti in moto e partiamo. Il fiuto di Rica,
intuì che da come aveva parlato Stéphanie qualcosa
non andava perché non vedeva l'ora di rincasare per
mandare tutti a letto e ricevere così tante coccole dal suo amato. Andò
esattamente come pensava perché
appena Stéphanie fu sola, disse ad Etienne: "Dimmi
se ti piace dove ti ho portato e pensa
che tutto questo
un dì non molto lontano potrà essere tuo".
Lui che in quel momento aveva ben altro in mente si bloccò, rifletté poi, si
avvicinò lentamente al letto
dove
sedeva la sua Stéphanie pensierosa. La osservò e si sedette pure lui poi
vedendola turbata le disse:
"Mio eterno amore,
perché mi dici che tutto questo un giorno non molto lontano potrà essere mio?
Mi, mi
potresti
spiegare cosa c'è dietro a questo mistero? Stéphanie sempre molto gentile e
paziente, gli disse
sottovoce:
"Avvicinati di più e baciami". Dopo aver ricevuto il bacio, con gli occhi pieni
di pianto gli disse:
"Vedi Etienne, la tua bimba è molto malata e vuole solo te come suo unico erede
di tutti i suoi beni". Egli
stralunato
la prese fra le braccia e le disse: "Stéphanie per cortesia mi vuoi dire di
quale male si tratta?"
Ella
disse: "Il problema per il momento non è ancora chiaro perché i medici hanno
riscontrato un calo
improvviso
di globuli rossi, ma mi hanno anche dato buone speranze e faranno di tutto per
salvarmi però
io ho
tanta paura ugualmente. Rammenti il giorno nel quale ci conoscemmo? Ebbene, non
volli dirti nulla
ma, ero
assai
turbata perché ero uscita qualche giorno prima dopo una lunga degenza
dall'ospedale di
Ginevra dove l'equipe medica,
mi aveva diagnosticato questa strana malattia ma, verso gli ultimi giorni,
come per incanto, venni
informata che il processo di diminuzione dei globuli rossi andava via scemando
dandomi così ottime speranze.
Mi dissero inoltre che per il momento, sarei potuta tornare a casa e se lo
avessi desiderato, avrei
potuto cambiare aria per qualche giorno, ciò avrebbe di sicuro giovato alla mia
salute poi, sarei dovuta
ritornare a Ginevra da un luminare per un controllo e ulteriori informazioni.
Etienne le disse: "lo so bene
che non posso fere nulla per cambiare la volontà divina, però una cosa posso
fare ed è quella di amarti
per l'eternità. Ora pensiamo al tua salute nostro futuro cercando di aver fede
entrambi e vedrai che una
soluzione ben presto arriverà, non diamoci ancora per vinti".
Si addormentarono tutt’e due abbracciati come due bimbi in
cerca di tenerezza. Erano quasi le nove del
mattino quando Stéphanie si svegliò. Malgrado tutto,
sembrava allegra e riposata (forse anche perché il
suo Etienne era riuscito ad infonderle tanto
coraggio). Disse al suo amato: "Oggi gradirei fare una bella
gita in vaporetto per svagarmi un po', non pensare a
brutte cose e pranzare sopra di esso … avresti voglia
di informare Rica?"
Etienne rispose: "Provvederò immediatamente mon
amour, mi allontanerò solo pochi
istanti da te, arriverò molto presto stanne certa".
Uscendo di corsa dalla porta, non si accorse che stava
giungendo Rica quindi, ci fu una piccola collisione,
ma senza conseguenze. Non le disse nulla di quanto
sapeva perché la cosa era delicatissima, si limitò
solo a dirle: "Ciao e buona giornata Rica, Stéphanie ti
sta aspettando per dirti ciò che avrebbe intenzione
di fare quest'oggi, io devo assentarmi solo per poco a
prestissimo e scusami ancora per l'incidente".
Quando ritornò vide Rica accanto a Stéphanie la quale
disse: "Il micino sta bene e ha già mangiato, ora
avviamoci all'imbarcadero e una volta lì, acquisterò
tre biglietti giornalieri dopodiché, c'imbarcheremo
sul
vaporetto il quale ci farà fare il giro del lago,
naturalmente se vorremo, potremo scendere per visitare
qualche bel paese suggestivo e pittoresco situato
sulle rive del lago". Appena saliti Stéphanie meravigliata
disse: "Oh!! Guarda chi c'è Etienne, le monsieur
Jean (il signor Gianni), l'editore di cui ti parlavo; Ora ti
presento". Fatte le presentazioni, stettero in
compagnia sino alla seconda fermata dandosi appuntamento
a casa dell'editore e un invito a cena,
Etienne doveva solo ricordarsi di portare le sue opere letterarie.
Trascorsero così, delle belle ore ammirando tutto quello
che di più bello il lago offriva poi, arrivò anche il
momento di scendere per andare a casa a salutare il
micino, nutrirlo un po', prendere il plico e andare da
Jean. Dopo l'ottima cena, Jean disse: "Domattina
penserò subito a consegnare il plico ad un mio correttore
di bozze state tranquilli, ora vi auguro la buona
notte".
Rientrati a casa, Stéphanie si sedette al centro del
divano
e disse: "Sono un pochino stanca però tu Rica, fammi la cortesia e vieni a
sederti qui accanto a me
e
tu Etienne siedi qui per favore perché devo dirvi una cosa di una certa
importanza riguardante me".
Intanto
il micino sentendo la voce di Stéphanie si alzò dal posto dov'era e con un balzo
saltò sulle gambe
di
Stéphanie.
Ella introdusse il discorso così: "Adesso che siete al corrente di tutto,
domattina avrei l'appuntamento alle
ore undici dal luminare che mi aveva in cura all'ospedale di Ginevra e, mi
domandavo se la nostra Rica
fosse
così gentile (naturalmente sarà retribuita), da condurci a Ginevra che dista più
o meno quaranta km
da qui. Rica non le permise di andare oltre con il discorso e le disse: "Stéphanie,
io sono qui per te e non
voglio essere pagata nel modo più assoluto … adesso però, prenditi il tuo
Etienne e appartatevi soli soletti
facendovi
infinite coccole perché ne avete bisogno, e se non chiudete la porta a chiave
domattina arriverò
a svegliarvi alle sette dopodiché, partiremo per Ginevra e non preoccupatevi di
nulla". Puntualissima, alle
sette
arrivò Rica e i due innamorati erano già pronti per partire quindi, dopo aver
fatto colazione e così
pure il micino, salutarono Valérie e Gérard e si accomiatarono.
Arrivarono a Ginevra puntualissimi e il
luminare li stava attendendo allorché disse: "Dopo aver esaminato
attentamente tutte le analisi anchecon i miei illustri colleghi, vi devo dare
una notizia che... ". A questo
punto
Stéphanie scoppiò in lacrime e uscì di corsa dallo studio medico, andando a
sfogarsi in fondo al
corridoio
accanto ad una finestra. Venne subito raggiunta dal professore, Rica ed Etienne
per
cercare di
tranquillizzarla poi con molta discrezione, riuscirono a riaccompagnarla nello
studio del professore il quale
le
rivolse la parola dicendo: "Signorina Stéphanie, capisco benissimo come poc'anzi
può essersi sentita,
ma
se posso continuare le dirò di incominciare a rallegrarsi perché pian piano la
malattia sta regredendo,
naturalmente
non di colpo però penso proprio e come me, anche la mia equipe che nel giro di
poco tempo,
questo
incubo svanirà essendo solo più un brutto ricordo.
Se accettate il mio consiglio
spassionato, vi dirò che se lo desidererete, potrete anche sposarvi ed avere
anche dei bellisimi bebé". Come
notizia può essere soddisfacente? La piccola Stéphanie singhiozzava dalla
gioia ed Etienne altrettanto.
Rica disse: "Illustrissimo professore, aspettiamo un momento che Stéphanie
si riprenda cosicché potrete mettervi
d'accordo circa l'onorario e altre cose ancora. Il luminare disse: "Fate
pure con comodo per ora non
aspetto altri pazienti.
Stéphanie si appartò per qualche
istante in un'altra saletta assieme al suo futuro sposo, quando tornarono
rivolgendosi al luminare le
disse: "Professore la ringrazio infinitamente per quello che lei e i suoi
colleghi
avete fatto per me; le può andare
bene questa cifra? Ci mancò poco che svenisse e rispose: "Ma questo è
addirittura il doppio di quello
che le avrei chiesto". Stéphanie gli disse: "Mi ha salvato la vita e a me, sta
bene così, mi prometta solo una
cosa ed è questa: "Che sarà il mio testimone alle nozze imminenti con il
qui presente Etienne invece la
signorina Rica, sarà la testimone del mio amatissimo sposo". Egli disse: "Ne
sarò felicissimo, stia pur tranquilla che ci sarò e farò di più, se lo
desiderate, il vostro matrimonio, sarà
celebrato nella cattedrale di
S. Pietro a Ginevra, naturalmente penserò io a tutto comprese le spese; siete
d'accordo?" Stéphanie non poté
far altro che dirgli: "Accetto di cuore, per il momento grazie di tutto e a
presto". Il luminare però
riprese subito la conversazione dicendo: "Mi raccomando vogliatevi sempre bene
e ogni tanto, concedetevi anche un po' di privaci la quale fa molto bene allo
spirito". Non ne dubiti rispose
Stéphanie dopodiché, ripresero
il viaggio verso Annecy.
Appena ebbero finito di cenare, Rica disse:” Su ragazzi appartatevi nel vostro
nido d’amore, io non vi sarò
d'intralcio e fatevi tante coccole". E ciò avvenne.
Furono svegliati dal micetto alle otto in punto del giorno
successivo, allorché Stéphanie come al solito,
dovette scendere dal letto, posare i suoi piedini sul tiepido
palchetto per sfamarlo; invece Rica bussò ed entrò
spingendo il carrello con le calde colazioni per tutti e
tre. Quand'ebbero finito di rifocillarsi, l'idea di
Stéphanie fu: "Mi piacerebbe prendere la barca e assieme a
Rica portarvi a vedere l'isolotto dei cigni, vuoi?"
Etienne rispose: "Mais oui mon amour je le veux, sì amor
mio lo voglio, però promettimi
che non ti affaticherai
perché ti amo troppo e tengo molto alla tua salute;
quando sarai stanca, prenderò
io il tuo posto". Stéphanie rispose: "Va bene te lo prometto, lo vedi quel
bell'isolotto laggiù con quei pini?
Non è molto distante da noi, dunque non avrò il tempo di stancarmi, ho
solo voglia di fare un po' di
ginnastica per cui, vogherò un pochino e quando torneremo, affronteremo
l'argomento dell'imminente
matrimonio". Etienne volle coccolarsela un po', accarezzando delicatamente la
sua morbida pelle vellutata, dopodiché le disse: "Stéphanie sei una stella,
facciamo pure ciò che hai detto
perché sono contento della tua
decisione ma sappi che anch'io non vedo l'ora di rincasare e programmare
tutto per benino nei minimi
particolari senza tralasciare nulla". Mais oui mon amour (sì amor mio) rispose
Stéphanie.
Andò tutto come desiderava la dolce stellina. Per prima
cosa chiamò Rica dandole l'incombenza
di preparare gli avvisi, comperare le bomboniere più
belle senza badare a spese interpellando anche il
professore, il quale si presentò appena poté. Dopo
aver parlato di numerose cose disse:"Miei cari sposini,
per quanto riguarda il rinfresco, il pranzo di nozze
e altro, me ne occuperò personalmente perché sarò in
vacanza per almeno venti o trenta giorni e sarà
tutto a mie spese, voi non dovrete far altro che pensare
alle vostre nozze e ad amarvi per sempre. Se per voi va
bene, il giorno che tra poco decideremo, manderò
una vettura a prendervi
compresa la signorina Rica e vi condurrà a Ginevra nella cattedrale di S. Pietro
dove verranno celebrate le nozze ah!!, dimenticavo di dirvi che domattina andremo
da un sarto di mia
fiducia il quale ha il compito
di confezionare due magnifici abiti da sposi, ora stabiliamo il giorno".
Deliberarono che le nozze si sarebbero celebrate nei
primi giorni di luglio.
Subito dopo che il luminare
ebbe salutato per ritornare a Ginevra, Rica disse:"Ora dovrei risolvere un mio
problema
personale". Stéphanie la interruppe domandandole: "Se posso in qualche modo
esserti d'aiuto
dimmelo e assieme cercheremo di risolverlo". La
gentil autista disse: "Dovrei ritornare alla locanda perché
è ormai quasi ora di riaprire e quindi devo organizzare il
tutto". Naturalmente rispose subito Stéphanie,
stavo proprio pensando a questo pure io. Se non ti diamo
fastidio, verrà anche Etienne e andremo con la
mia voiture (vettura), naturalmente sarai tu a
guidare e una volta lì, ti potrò aiutare". Rica le disse: "E tu,
tu faresti tutto ciò per me? Sei proprio gentile e accetto
molto volentieri; riusciremo a partire dopodomani
alle
prime luci del giorno?" La risposta fu: "Certo, così
faremo un altro bel viaggetto".
L'indomani con calma prepararono i bagagli e la sera,
andarono a coricarsi molto presto perché l'indomani
dovevano essere freschi e pimpanti. Una cosa poteva
essere certa e cioè, che Rica senz'altro fece così, ma
invece per quanto riguardava i futuri sposini, non si seppe mai. Partirono
puntualmente all'alba del giorno
stabilito con il micio appresso e arrivarono alla
locanda degli innamorati nel primo pomeriggio.
Appena scaricati i bagagli Rica si diede immediatamente da fare per comunicare
ai suoi dipendenti del suo
arrivo. Verso sera arrivò colui che doveva gestire
tutto ed ella gli espose la situazione. Lui le disse di star
pur tranquilla che ci avrebbe pensato personalmente
a gestire tutto dicendole inoltre: "Parti pure quando
vuoi con i futuri sposini e, tantissimi auguri".
Stettero alla locanda qualche giorno poi, presero il micino e
ripartirono per Annecy, dove erano attesi da Valéry
e Gérard. Tempo addietro, in un momento di molta
tranquillità, quando Etienne non era ancora entrato nel
cuoricino di Stéphanie, Rica dialogando del più e
del meno con essa, si confidò dicendole che avrebbe
desiderato tanto aprire un locale in Romania, dove i
giovani cantanti, avrebbero potuto esibirsi e magari
gareggiare fra di loro ed inoltre adibire questo locale
anche come sala da concerti, ma Stéphanie le
assicurò che avrebbe provveduto quanto prima a soddisfare
questo suo desiderio, ed ora era giunto il momento;
infatti, dopo alcune settimane dalle nozze, la bella
sposina prese in disparte Rica e le disse: "Mia
carissima amica, ora che Etienne ed io abbiamo finalmente
raggiunto il nostro obiettivo, posso dedicare molto
tempo anche a te.
Etienne quando lo verrà a sapere,
sarà felicissimo vedrai, anche perché ti stima
moltissimo; ora vengo al punto, segui con attenzione ciò che
sto per dirti: "Sono venuta a conoscenza, che proprio vicino alla casa, che hai
in Romania, sono in vendita
parecchi ettari di terreno ed io sono intenzionata ad acquistarli tutti
dopodiché, si può edificare qualcosa
di moderno e molto bello. Sentito ciò, Rica non
riuscì a pronunciare parola alcuna e a stento riusciva a
credere alle sue orecchie. Qualche minuto più tardi
disse: "Sei proprio gentile a fare tutto questo per me
e proprio ora, mi è venuta quest'idea. Se tutto andrà come spero, sento dentro
me, che ci sarà aria di
qualche soldino in più e quindi se accetterai,
desidererei tantissimo averti come socia in affari. Ormai, ci
conosciamo da parecchi anni diventando così, anche
ottime amiche per cui, sai benissimo che non potrei
mai tradirti, ah! Etienne potrà anche essere ispirato, per
scrivere le sue fiabe, poesie e romanzi perché
casa mia (e tu lo sai), non è in mezzo al caos ma al
nord collocata in montagna vicino ai boschi; dimmi
che accetti e sarò felicissima.
La risposta di Stéphanie, non ci mise molto ad arrivare ed
ebbe valore affermativo andando subito a dare
la lieta novella al suo maritino".
Etienne, (che non s'aspettava nulla di tutto ciò), accolse con gioia la bella
notizia, rallegrandosi molto con colei che aveva avuto un sì bel pensierino,
scaturitole all'improvviso dal
suo tenero e al tempo stesso grande cuoricino. Alzatosi dal divano adiacente al
gran caminetto, mise la
mano
destra sulle proprie labbra stringendole poi, dopo aver riflettuto qualche
istante, la aprì e le disse:
"Quando
si dovrebbe partire?" Le due straordinarie ragazze, dopo essersi osservate
attentamente negli
occhi, sorrisero rispondendogli: "Abbi pazienza, Etienne, per ora questa è solo
la costruzione di una....
incastellatura sulla quale dovrà essere a sua volta, assemblato il tutto". Rica,
con l’ausilio di Stéphanie,
riuscì (non con pochi sforzi), a raggiungere il suo traguardo. Grazie alla sua
modestia e al suo altruismo
per
il prossimo, divenne ricca sfondata seguendo le orme della sua buona e altruista
Stéphanie.
Con i proventi dei concerti e altro, poté stanziare somme ingenti e far
costruire ospedali, orfanotrofi, asili
e molto altro ancora. Ebbe pure la
fortuna di trovare un ottimo collaboratore il quale gestiva in maniera
ottimale "La locanda degli
artisti", non facendole mai mancare neppure un centesimo. Grazie all'infinita
pazienza e bontà di Stéphanie e alla
conoscenza di persone molto in alto, Etienne diventò finalmente
famoso, conosciuto da grandi e
piccini.
Aprì una scuola per giovani artisti
dando il massimo di se, facendosi voler bene da tutti. I due sempre più
che mai innamorati,
invecchiarono assieme in perfetta letizia dando anni prima alla luce, due
graziosi
gemellini i cui nomi erano
Valérie
e Gérard. Vissero ancora per molti anni in compagnia della bella Rica e
del loro affezionatissimo Mumau. Questa è la fine che ciascun essere umano, si
aspetterebbe ma ahimè,
purtroppo a volte non è così.
E dunque, anche questa bella storia,
con rammarico di chi la scrisse, volse al
termine sperando che questo
bellissimo "Lac bleu", sia
riuscito in qualche modo, a infondere anche nei cuori più duri, un pizzico di
vera
pace e amore nell'animo di
tutte genti.
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