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   LE LAC BLEU (2° parte)

            L'auto era ormai pronta e il micino, come avvertì l'aria di partenza, come un cagnolino, andò a prendere
          
 posto sul sedile di guida, dove si sarebbe dovuta sedere la bella Stéphanie. Quand'essa arrivò, egli andò
          
 sul sedile a fianco ma, quando la ragazza prese posto, lui come una scheggia, le saltò in grembo.
          
 Finalmente riuscirono a partire e durante il viaggio Stéphanie disse: "Etienne, penso che probabilmente,
          
 avevi ragione tu quando dicevi che forse sarebbe piovuto ecco, quei nuvoloni neri non mi piacciono affatto
          
 perché, preannunciano burrasca anche di forte intensità". Dopo non molto, si scatenò la fine del mondo.
          
 La pioggia scendeva talmente forte che Stéphanie disse: "Mio caro Etienne, non riesco più a vedere la
           
strada … nulla, ora mi vedo costretta a decelerare e andrò pianissimo, fra non molto dovremmo giungere
          
 all'unica locanda che c,è per via dove senza dubbio Rica ci darà da mangiare e da pernottare perché ci
          
 conosciamo da vecchia data. Il nome della locanda ti si addice perché è "La locanda degli artisti".
           
Un tempo transitavano molti artisti e pernottavano ripartendo il giorno dopo per concerti ed altro. La bella
          
 signora che la gestisce è rumena e si chiama Rica è molto simpatica quando la conoscerai ti piacerà vedrai
          
 e ci tratterà con i guanti, inoltre è pure un’ottima cuoca. Hai fame? Egli le rispose: "Abbastanza ma, posso
          
 aspettare". Stéphanie continuò dicendo: "Se Mumau avrà fame, non ci sarà alcun problema perché Rica,
          
 è amante degli animali in particolar modo dei gatti e in cucina ci sono sempre molti avanzi.
           
La pioggia continuava a imperversare violentemente e Stéphanie era al limite delle forze. Il cielo era cupo
          
 da far paura e ad un certo punto tutta contenta tirò un sospiro di sollievo e disse: "Ah! Finalmente siamo
          
 arrivati però ora reggiti forte a me perché devo frenare un po' bruscamente. Arrivati, vennero accolti da
          
 una splendida e giovane signorina molto, molto gentile … era Rica, la quale mise immediatamente a loro
          
 agio i due neo fidanzati poi disse: "Immagino che con un tempo da lupi quale è, cenerete e dormirete da
           
me; oh! che bel gatto ha un nome? Rispose Stéphanie dicendo: "Vedi Rica lui ha molti nomi ma, risponde
          
 volentieri a quello di "Mumau e ora penso che abbia fame".  Rica disse: "Questo non è un problema, ora
          
 andrò in cucina e provvederò". A poco, a poco, il temporale cessò e così pure la cena.
           
Dopo aver conversato ancora un po' con Rica, i due fidanzati andarono a letto, dove non mancarono tante
          
 cose belle. L'indomani, dopo aver ringraziato e saldato il conto, Rica domandò:"Perdonate la mia curiosità
          
 ragazzi, mi potreste dire dove siete diretti? Perché ho già preparato i bagagli e fra non molto, affiggerò un
          
 cartello con su scritto "chiuso per ferie, riapertura 1/6/". Vorrei farmi qualche giorno di vacanza prima che
          
 arrivino i turisti ma, purtroppo non ho ancora deciso la località, mi potreste suggerire voi qualcosa? Ve ne
          
 sarei grata". Stéphanie, prese immediatamente la parola dicendo: "Mia cara Rica, siamo diretti ad Annecy,
          
 se vuoi aggregarti, saremo felicissimi di averti con noi non è vero Etienne?" La risposta fu: "Certainement
          
 ma cherie Stéphanie, Rica contentissima disse: "Vi ringrazio infinitamente, così durante il viaggio, potrò
          
 dare il cambio alla guida e Stéphanie potrà rilassarsi un po' perché il viaggio è lungo poi, quando saremo
          
 ad Annecy, potrò cucinare per voi e il micino mentre voi potrete godervi la vacanza". Stéphanie disse: "Ti
          
 ringrazio di cuore Rica però, questa è anche la tua vacanza e non permetto nella maniera più assoluta che
          
 tu sia la nostra schiava, se proprio vorrai ci alterneremo per quanto riguarda le pulizie della villa, lavaggi
          
 del vestiario e altre cose, ho una domestica e un giardiniere, basta solo che li avvisi del nostro arrivo e se
          
 proprio vorrai, potrai prenderti cura del micino, ora possiamo partire". Rica disse: "Allora vi farò d'autista
          
 e inizierò immediatamente". Con un grande sorriso Stephanie le disse: "Hai vinto tu, siediti pure al posto
          
 di guida e partiamo altrimenti arriveremo tardi, intanto potrò ammirare questo bel paesaggio, e così fu".
          
 La giornata era magnifica e il caldo sole pomeridiano, baciava le morbide guance delle giovani ragazze
          
 insomma, tutto procedeva per il verso giusto, invece Etienne comodamente seduto sul sedile posteriore,
           
si godeva il buon odore emanato dalla vernice ancora fresca dell’auto e il profumo della pelle usata per
           
trapuntare i comodi sedili dell'auto e parte dell'abitacolo, inoltre prendeva appunti per i prossimi romanzi.
            Stéphanie, ammirando il bel panorama diceva: "Guardate le fronde degli alberi, mosse da questa leggera
           
brezza e così pure i fiorellini che sono nei prati, come
danno un senso di pace e infondono tanta gioia nel
          
 cuore. Volle guidare sempre Rica la quale diceva che l'auto era sì grande ma, anche molto maneggevole
          
 da guidare. Disse inoltre che secondo lei, la definiva un docile gigante e non la stancava affatto. Verso le
          
 ore diciotto Stéphanie, vide il cartello indicante il nome della città in questo caso, Annecy e disse:"Eccoci
          
 arrivati … ora mia cara  Rica, se vuoi che prenda il tuo posto, lo farò volentieri anche perché, conosco la
          
 strada". Ok disse Rica: "Adesso mi fermerò appena vedrò una piazzuola, oh! eccone una proprio laggiù".
          
 Si fermò e subentrò Stéphanie dicendo:"Ora se non vi spiace andrei prima di tutto da Valérie la domestica
          
 poi da Gérard il giardiniere informandoli del nostro arrivo inoltre, dal momento che è ormai tardi vi offrirò
          
 la cena all'hotel Imperial; dovremo però fare una breve sosta a casa per lasciare da solo per qualche ora
          
 Mumau. Etienne disse: "Come al solito sei troppo gentile però, se per te va bene così, andrà più che bene
          
 anche per noi non è vero Rica?" Certo rispose.
           
Dopo aver fatto conoscenza con Valérie e Gérard i tre magnifici personaggi andarono a gustare le ottime
          
 specialità che l'hotel Imperial offriva. Finito di cenare Stéphanie disse: "L'ora è ormai tarda per fare due
          
 passi sulla passeggiata di questo lungo lago al chiaro di luna, ma vi prometto che se domani è una bella
          
 giornata, ci divertiremo e verremo a goderci un po' di lago. Rica disse: "Va bene, ma ricorda che ora sono
          
 io l'autista". Ok rispose Stephanie quindi tieni le chiavi dell'auto, metti in moto e partiamo. Il fiuto di Rica,
          
 intuì che da come aveva parlato Stéphanie qualcosa non andava perché non vedeva l'ora di rincasare per
            mandare tutti a letto e ricevere così tante coccole dal suo amato. Andò esattamente come pensava perché
          
 appena Stéphanie fu sola, disse ad Etienne: "Dimmi se ti piace dove ti ho portato e pensa che tutto questo
          
 un dì non molto lontano potrà essere tuo".
            Lui che in quel momento aveva ben altro in mente si bloccò, rifletté poi, si avvicinò lentamente al letto
          
 dove sedeva la sua Stéphanie pensierosa. La osservò e si sedette pure lui poi vedendola turbata le disse:
        
   "Mio eterno amore, perché mi dici che tutto questo un giorno non molto lontano potrà essere mio? Mi, mi
          
 potresti spiegare cosa c'è dietro a questo mistero? Stéphanie sempre molto gentile e paziente, gli disse
          
 sottovoce: "Avvicinati di più e baciami". Dopo aver ricevuto il bacio, con gli occhi pieni di pianto gli disse:
            "Vedi Etienne, la tua bimba è molto malata e vuole solo te come suo unico erede di tutti i suoi beni". Egli
          
 stralunato la prese fra le braccia e le disse: "Stéphanie per cortesia mi vuoi dire di quale male si tratta?"
          
 Ella disse: "Il problema per il momento non è ancora chiaro perché i medici hanno riscontrato un calo
          
 improvviso di globuli rossi, ma mi hanno anche dato buone speranze e faranno di tutto per salvarmi però
          
 io ho tanta paura ugualmente. Rammenti il giorno nel quale ci conoscemmo? Ebbene, non volli dirti nulla
          
 ma, ero  assai turbata perché ero uscita qualche giorno prima dopo una lunga degenza dall'ospedale di
          
 Ginevra dove l'equipe medica, mi aveva diagnosticato questa strana malattia ma, verso gli ultimi giorni,
          
 come per incanto, venni informata che il processo di diminuzione dei globuli rossi andava via scemando
          
 dandomi così ottime speranze. Mi dissero inoltre che per il momento, sarei potuta tornare a casa e se lo
          
 avessi desiderato, avrei potuto cambiare aria per qualche giorno, ciò avrebbe di sicuro giovato alla mia
          
 salute poi, sarei dovuta ritornare a Ginevra da un luminare per un controllo e ulteriori informazioni.
          
 Etienne le disse: "lo so bene che non posso fere nulla per cambiare la volontà divina, però una cosa posso
          
 fare ed è quella di amarti per l'eternità. Ora pensiamo al tua salute nostro futuro cercando di aver fede
          
 entrambi e vedrai che una soluzione ben presto arriverà, non diamoci ancora per vinti".
           
Si addormentarono tutt’e due abbracciati come due bimbi in cerca di tenerezza. Erano quasi le nove del
          
 mattino quando Stéphanie si svegliò. Malgrado tutto, sembrava allegra e riposata (forse anche perché il
          
 suo Etienne era riuscito ad infonderle tanto coraggio). Disse al suo amato: "Oggi gradirei fare una bella
          
 gita in vaporetto per svagarmi un po', non pensare a brutte cose e pranzare sopra di esso … avresti voglia
          
 di informare Rica?" Etienne rispose: "Provvederò immediatamente mon amour, mi allontanerò solo pochi
          
 istanti da te, arriverò molto presto stanne certa". Uscendo di corsa dalla porta, non si accorse che stava
          
 giungendo Rica quindi, ci fu una piccola collisione, ma senza conseguenze. Non le disse nulla di quanto
          
 sapeva perché la cosa era delicatissima, si limitò solo a dirle: "Ciao e buona giornata Rica, Stéphanie ti
          
 sta aspettando per dirti ciò che avrebbe intenzione di fare quest'oggi, io devo assentarmi solo per poco a
          
 prestissimo e scusami ancora per l'incidente".
           
Quando ritornò vide Rica accanto a Stéphanie la quale disse: "Il micino sta bene e ha già mangiato, ora
          
 avviamoci all'imbarcadero e una volta lì, acquisterò tre biglietti giornalieri dopodiché, c'imbarcheremo sul
           
vaporetto il quale ci farà fare il giro del lago, naturalmente se vorremo, potremo scendere per visitare
          
 qualche bel paese suggestivo e pittoresco situato sulle rive del lago". Appena saliti Stéphanie meravigliata
          
 disse: "Oh!! Guarda chi c'è Etienne, le monsieur Jean (il signor Gianni), l'editore di cui ti parlavo; Ora ti
          
 presento". Fatte le presentazioni, stettero in compagnia sino alla seconda fermata dandosi appuntamento
        
   a casa dell'editore e un invito a cena, Etienne doveva solo ricordarsi di portare le sue opere letterarie.
           
Trascorsero così, delle belle ore ammirando tutto quello che di più bello il lago offriva poi, arrivò anche il
          
 momento di scendere per andare a casa a salutare il micino, nutrirlo un po', prendere il plico e andare da
          
 Jean. Dopo l'ottima cena, Jean disse: "Domattina penserò subito a consegnare il plico ad un mio correttore
          
 di bozze state tranquilli, ora vi auguro la buona notte". Rientrati a casa, Stéphanie si sedette al centro del
          
 divano e disse: "Sono un pochino stanca però tu Rica, fammi la cortesia e vieni a sederti qui accanto a me
          
 e tu Etienne siedi qui per favore perché devo dirvi una cosa di una certa importanza riguardante me".
          
 Intanto il micino sentendo la voce di Stéphanie si alzò dal posto dov'era e con un balzo saltò sulle gambe
          
 di Stéphanie.
           
Ella introdusse il discorso così: "Adesso che siete al corrente di tutto, domattina avrei l'appuntamento alle
   
        ore undici dal luminare che mi aveva in cura all'ospedale di Ginevra e, mi domandavo se la nostra Rica
          
 fosse così gentile (naturalmente sarà retribuita), da condurci a Ginevra che dista più o meno quaranta km
           
da qui. Rica non le permise di andare oltre con il discorso e le disse: "Stéphanie, io sono qui per te e non
           
voglio essere pagata nel modo più assoluto … adesso però, prenditi il tuo Etienne e appartatevi soli soletti
          
 facendovi infinite coccole perché ne avete bisogno, e se non chiudete la porta a chiave domattina arriverò
           
a svegliarvi alle sette dopodiché, partiremo per Ginevra e non preoccupatevi di nulla". Puntualissima, alle
          
 sette arrivò Rica e i due innamorati erano già pronti per partire quindi, dopo aver fatto colazione e così
           
pure il micino, salutarono Valérie e Gérard e si accomiatarono.
           
Arrivarono a Ginevra puntualissimi e il luminare li stava attendendo allorché disse: "Dopo aver esaminato
         
  attentamente tutte le analisi anchecon i miei illustri colleghi, vi devo dare una notizia che... ". A questo
          
 punto Stéphanie scoppiò in lacrime e uscì di corsa dallo studio medico, andando a sfogarsi in fondo al
          
 corridoio accanto ad una finestra. Venne subito raggiunta dal professore, Rica ed Etienne per cercare di
           
tranquillizzarla poi con molta discrezione, riuscirono a riaccompagnarla nello studio del professore il quale
          
 le rivolse la parola dicendo: "Signorina Stéphanie, capisco benissimo come poc'anzi può essersi sentita,
          
 ma se posso continuare le dirò di incominciare a rallegrarsi perché pian piano la malattia sta regredendo,
          
 naturalmente non di colpo però penso proprio e come me, anche la mia equipe che nel giro di poco tempo,
          
 questo incubo svanirà essendo solo più un brutto ricordo.
            Se accettate il mio consiglio spassionato, vi dirò che se lo desidererete, potrete anche sposarvi ed avere
          
 anche dei bellisimi bebé". Come notizia può essere soddisfacente? La piccola Stéphanie singhiozzava dalla
          
 gioia ed Etienne altrettanto. Rica disse: "Illustrissimo professore, aspettiamo un momento che Stéphanie
           
si riprenda cosicché potrete mettervi d'accordo circa l'onorario e altre cose ancora. Il luminare disse: "Fate
          
 pure con comodo per ora non aspetto altri pazienti.
           
Stéphanie si appartò per qualche istante in un'altra saletta assieme al suo futuro sposo, quando tornarono
          
 rivolgendosi al luminare le disse: "Professore la ringrazio infinitamente per quello che lei e i suoi colleghi
           
avete fatto per me; le può andare bene questa cifra? Ci mancò poco che svenisse e rispose: "Ma questo è
          
 addirittura il doppio di quello che le avrei chiesto". Stéphanie gli disse: "Mi ha salvato la vita e a me, sta
          
 bene così, mi prometta solo una cosa ed è questa: "Che sarà il mio testimone alle nozze imminenti con il
          
 qui presente Etienne invece la signorina Rica, sarà la testimone del mio amatissimo sposo". Egli disse: "Ne
            sarò felicissimo, stia pur tranquilla che ci sarò e farò di più, se lo desiderate, il vostro matrimonio, sarà
          
 celebrato nella cattedrale di S. Pietro a Ginevra, naturalmente penserò io a tutto comprese le spese; siete
          
 d'accordo?" Stéphanie non poté far altro che dirgli: "Accetto di cuore, per il momento grazie di tutto e a
          
 presto". Il luminare però riprese subito la conversazione dicendo: "Mi raccomando vogliatevi sempre bene
            e ogni tanto, concedetevi anche un po' di privaci la quale fa molto bene allo spirito". Non ne dubiti rispose
          
 Stéphanie dopodiché, ripresero il viaggio verso Annecy.
            Appena ebbero finito di cenare, Rica disse:” Su ragazzi appartatevi nel vostro nido d’amore, io non vi sarò
          
 d'intralcio e fatevi tante coccole". E ciò avvenne. Furono svegliati dal micetto alle otto in punto del giorno
          
 successivo, allorché Stéphanie come al solito, dovette scendere dal letto, posare i suoi piedini sul tiepido
          
 palchetto per sfamarlo; invece Rica bussò ed entrò spingendo il carrello con le calde colazioni per tutti e
          
 tre. Quand'ebbero finito di rifocillarsi, l'idea di Stéphanie fu: "Mi piacerebbe prendere la barca e assieme a
          
 Rica portarvi a vedere l'isolotto dei cigni, vuoi?" Etienne rispose: "Mais oui mon amour je le veux, sì amor
          
 mio lo voglio, però promettimi che non ti affaticherai perché ti amo troppo e tengo molto alla tua salute;
          
 quando sarai stanca, prenderò io il tuo posto". Stéphanie rispose: "Va bene te lo prometto, lo vedi quel
           
bell'isolotto laggiù con quei pini? Non è molto distante da noi, dunque non avrò il tempo di stancarmi, ho
          
 solo voglia di fare un po' di ginnastica per cui, vogherò un pochino e quando torneremo, affronteremo
          
 l'argomento dell'imminente matrimonio". Etienne volle coccolarsela un po', accarezzando delicatamente la
            sua morbida pelle vellutata, dopodiché le disse: "Stéphanie sei una stella, facciamo pure ciò che hai detto
          
 perché sono contento della tua decisione ma sappi che anch'io non vedo l'ora di rincasare e programmare
          
 tutto per benino nei minimi particolari senza tralasciare nulla". Mais oui mon amour (sì amor mio) rispose
          
 Stéphanie. Andò tutto come desiderava la dolce stellina. Per prima cosa chiamò Rica dandole l'incombenza
          
 di preparare gli avvisi, comperare le bomboniere più belle senza badare a spese interpellando anche il
          
 professore, il quale si presentò appena poté. Dopo aver parlato di numerose cose disse:"Miei cari sposini,
          
 per quanto riguarda il rinfresco, il pranzo di nozze e altro, me ne occuperò personalmente perché sarò in
          
 vacanza per almeno venti o trenta giorni e sarà tutto a mie spese, voi non dovrete far altro che pensare
           
alle vostre nozze e ad amarvi per sempre. Se per voi va bene, il giorno che tra poco decideremo, manderò
           
una vettura a prendervi compresa la signorina Rica e vi condurrà a Ginevra nella cattedrale di S. Pietro
           
dove verranno celebrate le nozze ah!!, dimenticavo di dirvi che domattina andremo da un sarto di mia
          
 fiducia il quale ha il compito di confezionare due magnifici abiti da sposi, ora stabiliamo il giorno".
          
 Deliberarono che le nozze si sarebbero celebrate nei primi giorni di luglio.
           
Subito dopo che il luminare ebbe salutato per ritornare a Ginevra, Rica disse:"Ora dovrei risolvere un mio
  
         problema personale". Stéphanie la interruppe domandandole: "Se posso in qualche modo esserti d'aiuto
          
 dimmelo e assieme cercheremo di risolverlo". La gentil autista disse: "Dovrei ritornare alla locanda perché
           
è ormai quasi ora di riaprire e quindi devo organizzare il tutto". Naturalmente rispose subito Stéphanie,
           
stavo proprio pensando a questo pure io. Se non ti diamo fastidio, verrà anche Etienne e andremo con la
          
 mia voiture (vettura), naturalmente sarai tu a guidare e una volta lì, ti potrò aiutare". Rica le disse: "E tu,
           
tu faresti tutto ciò per me? Sei proprio gentile e accetto molto volentieri; riusciremo a partire dopodomani
          
 alle prime luci del giorno?" La risposta fu: "Certo, così faremo un altro bel viaggetto". 
           
L'indomani con calma prepararono i bagagli e la sera, andarono a coricarsi molto presto perché l'indomani
          
 dovevano essere freschi e pimpanti. Una cosa poteva essere certa e cioè, che Rica senz'altro fece così, ma
 
           invece per quanto riguardava i futuri sposini, non si seppe mai. Partirono puntualmente all'alba del giorno
          
 stabilito con il micio appresso e arrivarono alla locanda degli innamorati nel primo pomeriggio.
            Appena scaricati i bagagli Rica si diede immediatamente da fare per comunicare ai suoi dipendenti del suo
          
 arrivo. Verso sera arrivò colui che doveva gestire tutto ed ella gli espose la situazione. Lui le disse di star
          
 pur tranquilla che ci avrebbe pensato personalmente a gestire tutto dicendole inoltre: "Parti pure quando
          
 vuoi con i futuri sposini e, tantissimi auguri". Stettero alla locanda qualche giorno poi, presero il micino e
         
  ripartirono per Annecy, dove erano attesi da Valéry e Gérard. Tempo addietro, in un momento di molta
           
tranquillità, quando Etienne non era ancora entrato nel cuoricino di Stéphanie, Rica dialogando del più e
          
 del meno con essa, si confidò dicendole che avrebbe desiderato tanto aprire un locale in Romania, dove i
           
giovani cantanti, avrebbero potuto esibirsi e magari gareggiare fra di loro ed inoltre adibire questo locale
          
 anche come sala da concerti, ma Stéphanie le assicurò che avrebbe provveduto quanto prima a soddisfare
          
 questo suo desiderio, ed ora era giunto il momento; infatti, dopo alcune settimane dalle nozze, la bella
          
 sposina prese in disparte Rica e le disse: "Mia carissima amica, ora che Etienne ed io abbiamo finalmente
          
 raggiunto il nostro obiettivo, posso dedicare molto tempo anche a te. Etienne quando lo verrà a sapere,
          
 sarà felicissimo vedrai, anche perché ti stima moltissimo; ora vengo al punto, segui con attenzione ciò che
            sto per dirti: "Sono venuta a conoscenza, che proprio vicino alla casa, che hai in Romania, sono in vendita
            parecchi ettari di terreno ed io sono intenzionata ad acquistarli tutti dopodiché, si può edificare qualcosa
          
 di moderno e molto bello. Sentito ciò, Rica non riuscì a pronunciare parola alcuna e a stento riusciva a
          
 credere alle sue orecchie. Qualche minuto più tardi disse: "Sei proprio gentile a fare tutto questo per me
            e proprio ora, mi è venuta quest'idea. Se tutto andrà come spero, sento dentro me, che ci sarà aria di
          
 qualche soldino in più e quindi se accetterai, desidererei tantissimo averti come socia in affari. Ormai, ci
          
 conosciamo da parecchi anni diventando così, anche ottime amiche per cui, sai benissimo che non potrei
           
mai tradirti, ah! Etienne potrà anche essere ispirato, per scrivere le sue fiabe, poesie e romanzi perché
          
 casa mia (e tu lo sai), non è in mezzo al caos ma al nord collocata in montagna vicino ai boschi; dimmi
         
  che accetti e sarò felicissima.
           
La risposta di Stéphanie, non ci mise molto ad arrivare ed ebbe valore affermativo andando subito a dare
          
 la lieta novella al suo maritino". Etienne, (che non s'aspettava nulla di tutto ciò), accolse con gioia la bella
           
notizia, rallegrandosi molto con colei che aveva avuto un sì bel pensierino, scaturitole all'improvviso dal
           
suo tenero e al tempo stesso grande cuoricino. Alzatosi dal divano adiacente al gran caminetto, mise la
          
 mano destra sulle proprie labbra stringendole poi, dopo aver riflettuto qualche istante, la aprì e le disse:
          
 "Quando si dovrebbe partire?" Le due straordinarie ragazze, dopo essersi osservate attentamente negli
           
occhi, sorrisero rispondendogli: "Abbi pazienza, Etienne, per ora questa è solo la costruzione di una....
            incastellatura sulla quale dovrà essere a sua volta, assemblato il tutto". Rica, con l’ausilio di Stéphanie,
           
riuscì (non con pochi sforzi), a raggiungere il suo traguardo. Grazie alla sua modestia e al suo altruismo
          
 per il prossimo, divenne ricca sfondata seguendo le orme della sua buona e altruista Stéphanie.
            Con i proventi dei concerti e altro, poté stanziare somme ingenti e far costruire ospedali, orfanotrofi, asili
           
e molto altro ancora. Ebbe pure la fortuna di trovare un ottimo collaboratore il quale gestiva in maniera
          
 ottimale "La locanda degli artisti", non facendole mai mancare neppure un centesimo. Grazie all'infinita
           
pazienza e bontà di Stéphanie e alla conoscenza di persone molto in alto, Etienne diventò finalmente
          
 famoso, conosciuto da grandi e piccini.
           
Aprì una scuola per giovani artisti dando il massimo di se, facendosi voler bene da tutti. I due sempre più
          
 che mai innamorati, invecchiarono assieme in perfetta letizia dando anni prima alla luce, due graziosi
           
gemellini i cui nomi erano  Valérie e Gérard. Vissero ancora per molti anni in compagnia della bella Rica e
            del loro affezionatissimo Mumau. Questa è la fine che ciascun essere umano, si aspetterebbe ma ahimè,
          
 purtroppo a volte non è così.
           
E dunque, anche questa bella storia, con rammarico di chi la scrisse, volse al termine sperando che questo
          
 bellissimo "Lac bleu", sia riuscito in qualche modo, a infondere anche nei cuori più duri, un pizzico di vera
          
 pace e amore nell'animo di tutte genti.

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