La
Città dei Filosofi - Quaderno 12/1 - 1995 e 1997
COLLEGARE PER
APPRENDERE
L'IPERTESTO NELLA DIDATTICA DELLA FILOSOFIA
1.Presupposti
Questa riflessione parte dai seguenti presupposti:
potenza del mezzo informatico;
possibilità di accesso a banche dati;
possibilità di costruire una rete di
utenza;
interesse dei giovani per il mezzo
informatico;
possibilità di una lettura non sequenziale
degli argomenti trattati;
possibilità di un approccio problematico e
di evidenziare la complessità della tradizione filosofica.
2. Compatibilità tra
ipertesto e didattica della filosofia
L’ipertesto e la didattica della filosofia sono
compatibili se condividono la logica della ricerca e della progettualità.
L’innovazione nella didattica filosofica, centrata sul testo e sulla
selezione di percorsi , trova nell’ipertesto un valido alleato. Infatti,
l’ipertesto permette:
il confronto tra aspetti sincronici e diacronici;
gli approfondimenti lessicali e semantici;
l’individuazione dei contesti (luogo geografico,
situazione storica ecc.).
La stessa centralità del testo rimanda alla necessità
della intertestualità, sia nel senso che rinvia ad altri testi coevi,
filosofici e non, sia in quanto rinvia a pratiche diverse e, in generale, alla
tradizione filosofica.
L’ipertesto organizza in modo non lineare informazioni
provenienti da una pluralità di altri testi e documenti, elaborati ed espressi
attraverso una pluralità di linguaggi e di codici espressivi:
testi scritti,
documenti sonori,
documenti grafici e simulazioni,
filmati e sequenze video,
immagini artistiche-simboliche.
La varietà dei linguaggi attiva una pluralità
di risposte da parte dell’allievo, coinvolge i sensi, promuove
l’uso di una molteplicità di strategie di pensiero, di approcci conoscitivi,
di stili espressivi.
Il mezzo multimediale può aiutare gli allievi ad
apprendere in modo consapevole ad usare la pluralità dei linguaggi e la
molteplicità dei veicoli nella ricerca filosofica. A questo fine è necessario
valorizzare in classe le potenzialità della comunicazione dialogica,
del ragionare insieme attraverso il confronto e la discussione.
Il navigare è la pratica specifica dell’uso
dell’ipertesto. Esso valorizza le possibilità:
di connettere i testi favorendo la
soluzione immediata di quei problemi che di volta in volta la lettura fa
sorgere nella mente dello studente;
di selezionare autonomamente il punto di
accesso all’argomento (temi, autori);
di stimolare la problematicità connessa
con la pluralità delle opzioni e la selezione delle alternative che la
struttura "a nodi" implica;
di stimolare una ricerca aperta che
attraverso domande rinvia oltre l’ipertesto.
3. Potenzialità
dell’uso didattico degli ipertesti
Premessa
L’ipertesto organizza in modo non lineare informazioni
provenienti da una pluralità di altri testi e documenti, elaborati ed espressi
attraverso una pluralità di linguaggi e di codici espressivi:
testi scritti,
documenti sonori,
documenti grafici e simulazioni,
filmati e sequenze video,
immagini artistiche-simboliche.
La varietà dei linguaggi attiva una pluralità
di risposte da parte dell’allievo, coinvolge i sensi, promuove
l’uso di una molteplicità di strategie di pensiero, di approcci conoscitivi,
di stili espressivi.
Il mezzo multimediale può aiutare gli allievi ad
apprendere in modo consapevole ad usare la pluralità dei linguaggi e la
molteplicità dei veicoli nella ricerca filosofica. A questo fine è necessario
valorizzare in classe le potenzialità della comunicazione dialogica,
del ragionare insieme attraverso il confronto e la discussione.
Il navigare è la pratica specifica dell’uso
dell’ipertesto. Esso valorizza le possibilità:
di connettere i testi favorendo la
soluzione immediata di quei problemi che di volta in volta la lettura fa
sorgere nella mente dello studente;
di selezionare autonomamente il punto di
accesso all’argomento (temi, autori);
di stimolare la problematicità connessa
con la pluralità delle opzioni e la selezione delle alternative che la
struttura "a nodi" implica;
di stimolare una ricerca aperta che
attraverso domande rinvia oltre l’ipertesto.
3.1. L’ipertesto consente il rafforzamento di
motivazioni nei seguenti campi:
campo didattico
può favorire l’accesso alla pluralità dei
modi del filosofare;
campo soggettivo
familiarità delle nuove generazioni col mezzo
informatico;
Possibilità di scegliere un percorso di
apprendimento personalizzato.
3.2. L’ipertesto permette di attivare le seguenti
operazioni specifiche:
invita a scegliere in modo autonomo e
flessibile tra una pluralità di riflessioni d’indagine;
consente la messa in atto di strategiedi
verifica nelle scelte operate;
sviluppa capacità di confronto tra
strategie alternative;
stimola una riflessione consapevole sui
processi cognitivi di elaborazione e organizzazione e di apprendimento del
sapere filosofico (strumenti concettuali, procedure, inferenze,...).
3.3. L’ipertesto rinforza e sviluppa, attraverso
le predette operazioni, le seguenti abilità:
attitudini al pensiero logico e analogico;
capacità intuitive;
capacità associative;
capacità immaginative;
abilità comparative;
capacità di produzione metaforica
capacità di analisi
3.4. Peculiarità della scrittura elettronica
La scrittura elettronica non è mai finita, ma
perfettibile teoricamente all’infinito, in collegamento verticale e
orizzontale con una pluralità di contesti, superando i limiti temporali e
spaziali tipici della scrittura manuale e tipografica. I testi elettronici
tendono ad essere fluidi, concentrati, strutturati in modo non rigido, più
esposti all’interattività, quindi all’intervento del soggetto.
3.5. Rischi dell’utilizzo dell’ipertesto sul
piano cognitivo e sul piano didattico
E’ opportuno che l’utilizzo degli ipertesti nei
processi di insegnamento-apprendimento della filosofia sia accompagnato dalla
consapevolezza dei possibili rischi connessi all’inserimento delle
nuove tecnologie nella didattica.
Sul piano cognitivo:
disorientamento cognitivo (perdita del controllo e
del significato delle informazioni);
prevalere della dimensione visivo-dinamica rispetto
all’elaborazione personale e al pensiero astratto (causata dal processo
intuitivo);
contrasto tra la rapidità del computer nella
elaborazione dei dati e la necessità di pause di riflessione-assimilazione
proprie dello studio.
b. Sul piano didattico:
ingenua enfatizzazione degli strumenti;
illusione di un sapere senza la fatica
dell’iniziazione;
apparente oggettività delle informazioni, che non
evidenzia le procedure di elaborazione e scelta messe in atto dagli autori
dell’ipertesto;
accettazione passiva di modelli di formazione
"aziendale", interessati soprattutto a velocità e uniformità dei
risultati.
4. Collocazione
dell’ipertesto nella prassi didattica
4.1. La scelta della collocazione nasce anzitutto
dall’intersezione di due fattori:
prerequisiti cognitivi e relazionali della classe;
funzionalità dell’ipertesto rispetto al segmento
di programmazione attivato.
4.2. Sulla base delle suddette condizioni,
l’ipertesto deve essere:
funzionale al raggiungimento degli obiettivi
didattici;
strumento adeguato per svolgere operazioni di:
sintesi;
apertura di uno "scenario";
apertura di un problema;
trattamento di un testo attraverso analisi,
rielaborazioni, contestualizzazioni ecc.
5. Come avvalersi
dell’ipertesto
4.1. Scelta dell’ipertesto
L’insegnante può ricorrere a ipertesti già
strutturati scegliendo, in rapporto al segmento di programmazione, tra le diverse
tipologie esistenti ( libri multimediali "enciclopedici";
ipertesti interattivi; sussidi didattici: esercizi, analisi di testi, ecc, ...).
Nella scelta dei materiali l’insegnante può
orientarsi valutando:
il rapporto tra testi, immagini, suoni;
la possibilità di individualizzazione dei percorsi.
In particolare per gli ipertesti"enciclopedici"
dovrà essere valutata:
la presenza di una pluralità di punti di vista
disciplinari sull’argomento trattato;
la capacità di criticizzare l’informazione.
5.2. Utilizzo di un ipertesto già strutturato
Un ipertesto già strutturato rappresenta un buon
prodotto perché elaborato da esperti di vari campi (informatici e di contenuti)
che sono in grado di offrire gli argomenti entro una chiara struttura formale.
L’insegnante che l’utilizza deve però:
conoscerne preliminarmente le caratteristiche;
analizzarne la struttura globale con la classe
(nodi, mappe, contenuti, ecc..);
sottolineare la possibilità di una
"navigazione" individuale da parte degli studenti.
Un ipertesto già strutturato può essere
applicato entro le seguenti polarità:
può essere inserito nel percorso didattico e
integrato con altri strumenti;
può essere inserito nel percorso didattico come
modulo dotato di una sua autonomia.
5.3. Costruzione di un ipertesto
Rispetto all’utilizzo di un prodotto finito, il
processo di costruzione di un ipertesto promuove le seguenti caratteristiche e
capacità:
l’attività originale di elaborazione favorisce
l’acquisizione e l’esercizio di specifiche abilità cognitive e
creative;
rafforza la motivazione, sollecita la
partecipazione, favorisce l’interazione e la cooperazione tra gli
studenti;
consente un’appropriazione consapevole delle
strutture e delle metodologie del filosofare.
La costruzione di un ipertesto esige, tuttavia, la
disponibilità:
di risorse specifiche,
di tempi ampi,
di competenze complesse, sia tecniche che
interdisciplinari.
Ciò pone problemi di:
economia;
gestione delle risorse disponibili;
controllo della molteplicità delle variabili
didattiche.
5.4 Terza opzione: l’ipertesto aperto
L’ipertesto aperto valorizza la proprietà specifica
di questa pratica di scrittura: l’aspetto modulare e la possibilità di
interrelazione tra le parti.
La modalità fruitiva dell’ipertesto
aperto assume soprattutto valore di documentazione.
La modalità produttiva
dell’ipertesto aperto sviluppa un’interazione, non solo e non tanto verso la
macchina come tale, quanto piuttosto con le strutture logiche e cognitive
dell’argomento trattato; sviluppa capacità di collaborazione, di utilizzo
opportuno, di risorse già presenti (lavori di altre classi, precedenti anni
scolastici, scuola diverse, materiali comunque presenti in rete); esige,
tuttavia, una chiara armonizzazione delle modalità di lavoro tra i gruppi,
preferibilmente un collegamento in Internet e la disponibilità di un sito.
L’ipertesto aperto può essere usato anche in sede
locale, eventualmente su rete LAN (Local Area Network).
5.5. Alcune riflessioni sui possibili strumenti
di verifica
Gli strumenti di verifica si differenziano in
funzione del tipo di ipertesto utilizzato e conseguentemente delle diverse
strategie didattiche scelte.
Nel caso dell’ipertesto già
strutturato, possono risultare utili, quali strumenti di
verifica, i "diari" di navigazione, la ricostruzione delle mappe,
ma anche le normali prove di verifica oggettiva per sondare se il discente
ha assimilato le strutture concettuali portanti dei percorsi. Comunque è
consigliabile un continuo feedback al fine di controllare le
"navigazioni" nel loro farsi.
Nel caso dellacostruzione
di un ipertesto, potrà essere valutato il prodotto finito, in
quanto rappresenta l’oggettivazione del progetto di partenza. In
considerazione però del fatto che l’ipertesto è il prodotto di un
impegno collettivo, bisognerà prestare attenzione al reale apporto
individuale dei singoli. Sarà quindi opportuno rilevare nel corso del
lavoro di gruppo i diversi ruoli assunti e l’entità dei contributi. Si
dovrà inoltre accertare se il singolo è in grado di padroneggiare e di
orientarsi nell’ambito dell’intero ipertesto costruito ed ha acquisito
quindi una visione globale, nonostante la parzialità del suo contributo.
Per quanto concerne l’ipertesto aperto,
valgono le indicazioni dei punti a) e b), tuttavia, trattandosi di un
ipertesto in progress, dovranno essere attivati strumenti di
controllo ulteriore, tali da evidenziale se il discente è in grado non solo
di "navigare" all’interno di un ipertesto, ma anche di costruire
ulteriori articolazioni argomentative attingendo dalle varie possibilità
offerte dalla rete. Questo significa che l’allievo deve acquisire la
capacità di "dialogo interattivo" che comporta il superamento
degli ordinari confini e l’entrata in un mondo ove non vi sono
"colonne d’Ercole". A questo scopo, può risultare utile la
proposizione, in forma orale e scritta, di alcuni "nuclei
problematici" ai quali l’alunno è chiamato a dare soluzioni diverse
e mai definitive.