torna alla pagina precedentevai alla pagina successivaLa Città dei Filosofi - Quaderno 12/1 - 1995 e 1997

Loco et tempore

Giancarlo Mori
Preside del Liceo Classico "L. Ariosto"

 

"Loco et tempore" è il motto ariostesco che Alfonso I volle mettere in bella evidenza nella splendida delizia estense di Belvedere che si fece costruire per celebrare le sue fortune militari e politiche. Un modo per dire che le "audaci imprese" sono il risultato di interventi pensati e realizzati a tempo e a luogo.

Perché dovrebbero fare eccezione le "imprese" di carattere formativo come la "città dei filosofi"? Nella sua introduzione, l'ispettrice Anna Sgherri descrive i caratteri del percorso di crescita professionale compiuto in questi anni da un certo numero di docenti di filosofia e delinea un modello di formazione che non è così diffuso nel pur ricco panorama delle iniziative di aggiornamento.

È stato infatti di rilevante valore strategico l'avere puntato sulla costruzione della figura del professionista che apprende attraverso la riflessione sul proprio lavoro, così come è stato fondamentale avere bene governato tempi e modi dell'iniziativa ministeriale.

Sappiamo che per ottenere positivi risultati nel campo della formazione degli adulti non è sufficiente garantire buoni contenuti e buone metodologie ma è necessario approfondirei processi perché "fare formazione significa interve n i re, in maniera finalizzata e organizzata, sulla cultura professionale di individui e gruppi , attraverso la metodologia dell'apprendimento consapevole" (Bruscaglioni , 1998) .

In altre parole, per l'adulto apprendere vuole dire soprattutto modificare il suo sapere precedente e il suo comportamento professionale. Per questo Anna Sgherri ribadisce che, insieme alla chiarezza del progetto, "c'era la piena consa-pevolezza che la strada intrapresa sarebbe stata tutta in salita".

Ma i risultati sono venuti e sono stati sicuramente positivi. E' difficile non riconoscere a questa impresa formativa una corrispondenza di valori e di obiettivi con altre importanti iniziative quali l'aggiornamento sulla storia del novecento e la progettazione culturale e didattica nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni scolastiche. Forse il merito della "città dei filosofi" è di avere, con qualche anticipo, interpretato bisogni, sostenuto professionalità, attivato processi e realizzato percorsi. La "città dei filosofi" non solo dunque ha messo radici, ma ha fatto sentire i suoi positivi effetti anche "fuori le sue mura".

Tutto questo la "città dei filosofi" lo ha realizzato valorizzando nel suo progetto formativo il dialogo e l'imparare facendo, proprio come ci avevano insegnato a fare gli antichi.

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