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"Al lavoro, sicuri"è lo slogan che la Cgil ha scelto per una grande campagna di prevenzione e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, lanciata lo scorso 3 aprile, in occasione dell'Assemblea nazionale dei quadri e delegati, e che si concluderà il prossimo anno, in occasione del XIV congresso della Cgil. 1.000.000: è il numero degli incidenti sul lavoro che si verificano ogni anno in Italia. Per l'esattezza, secondo i dati resi noti dall'Inail, nel 2000 sono stati denunciati 1.019.033 infortuni, di cui 1.310 casi mortali. Tre morti, in media, al giorno (in particolare nell'edilizia e nei settori agricolo e del trasporto merci) oltre 100 morti sul lavoro ogni mese. Un bilancio tragico che vede il nostro Paese tra i primi posti in Europa. Peccato che si tratti di una posizione non invidiabile, e che si faccia troppo poco per migliorare questa situazione, visto che gran parte degli incidenti sul lavoro potrebbero essere evitati. Le cause del fenomeno sono tante: il modo in cui si progettano gli impianti, i ritmi di lavoro che aumentano, le capacità d'attenzione e di controllo dei rischi che aumentano per la stanchezza o l'inadeguata organizzazione del lavoro. Gli ambienti di lavoro, i modelli gerarchici e di comando d'impresa, con le responsabilità e le deresponsabilizzazioni che tutto questo comporta. La scarsità di formazione, la mancanza d'informazione, di controlli, di capacità di prevenire. La sottovalutazione dei rischi, un'inefficace attuazione delle leggi, che pure ci sono e sono tra le migliori nel panorama mondiale. Ma sono necessari anche il coraggio e la pazienza per non abbassare la guardia. Perché il tema della sicurezza richiede un impegno concreto, giornaliero. Invece l'attenzione è forte solo quando avvengono le tragedie, quando si muore di lavoro. Proprio per mantenere alto il livello di guardia, la Cgil ha pensato a questa campagna di sensibilizzazione, che vuole principalmente agire su due versanti: quello della formazione e quello dell'informazione, con l'obiettivo di indurre comportamenti conseguenti negli imprenditori, nei soggetti istituzionali e nei lavoratori. Il sindacato ha fatto la sua parte eleggendo e organizzando i Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) in tutti i luoghi di lavoro, producendo materiali per i corsi di formazione, contrattando con le Regioni il numero e la funzionalità dei servizi pubblici per la prevenzione, ponendo il tema della sicurezza al centro della propria strategia. Dagli imprenditori, invece, ancora si attende che smettano di considerare la normativa per la sicurezza una fonte eccessiva di costi e che rendano nota la loro idea politica in tema di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per saperne di più: www.cgil.it/ufficiostampa/incid_lavoro.htm/Sicurezza_lavoro.htm Per ulteriori approfondimenti: www.cgil.it/saluteesicurezza I dati degli infortuni su lavoro e delle malattie professionali sono oggi disponibili nel sito web dell'Inail (www.inail.it) Anche nel sito dell'Istituto Superiore per la sicurezza del Lavoro (www.ispesl.it) sono disponibili ampie elaborazioni dei dati Inail sotto la denominazione "Atlante degli infortuni sul lavoro", utile al fine di orientare azioni per la prevenzione. Nel sito web del ministero del lavoro (www.minlavoro.it)
alla voce sicurezza del lavoro, sono disponibili molti altri documenti
in materia, dai testi delle circolari ai comunicati ufficiali
sull'attività di Governo. |