Home Sicurezza sul lavoro Agroalimentare Sicurezza alimentare Contratti

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NOTA DI COMMENTO

I CONTRATTI ESAMINATI

 Gli accordi che prendono in esame il tema sono 66(anche se ora in banca dati ne sono presenti 91)

Si nota che si sono fatti accordi su una base già operante, quindi sono rari i casi dove il tema viene affrontato nella sua organicità, probabilmente molta della contrattazione precedente regola la materia.

Anche lo sforzo di innovazione è probabilmente stato fatto nella precedente tornata contrattuale, alla vigilia dell’applicazione delle legge 626.

ANALISI

Il campione in esame è abbastanza articolato, con l’assenza però di alcuni grandi gruppi, che negli ultimi integrativi non hanno trattato il tema(probabilmente si tratta di materia gestita dalle RLS con una gestione di continuità: sarebbe preferibile che in ogni caso gli integrativi fissassero quelli che sono i punti di approdo della parti)
Probabilmente si sta affermando una separazione tra l’attività delle RLS e quella delle RSU, e questi argomenti non trovano spazio adeguato negli integrativi.

Il tema è trattato sia con punti specifici di intesa, che con argomenti generali di indirizzo, come la formazione, l’applicazione della 626 e del contratto(sarebbe strano il contrario...), a volte con affermazioni scontate ed approccio formale-burocratico.

In altri accordi si denota uno sforzo per uscire dall’astrazione e definire insieme all’azienda scadenze ed impegni, anche se sono pochi gli impegni significativi assunti dalle imprese.

Le sedi paritetiche di partecipazione, sembra si esauriscano nei confronti tra azienda e RLS, mancando ogni altra indicazione su momenti di confronto e coinvolgimento se non espresso con generici impegni all’informazione.

LE MATERIE TRATTATE:

· 13 accordi impegnano le aziende sulla formazione, ma con rimando quasi sempre generici
· 8 accordi descrivono(alcuni in dettaglio) i DPI(dispositivi protezione individuale) che l’azienda deve fornire ai lavoratori
· 4 accordi prevedono investimenti individuati con precisione per ambienti e macchine
· 4 accordi affrontano il problema dei VDT(videoterminali)
· 2 accordi prevedono aree non fumatori
· 2 accordi prevedono che sia adottato il metodo NIOSH (standard approvato dalle maggiori agenzie internazionali per la salute) per la valutazione dei pesi da sollevare
· 2 accordi prevedono più ore per le RLS di quelle previste dai CCNL
· 1 accordo prevede la consultazione preventiva in modo preciso
· 1 accordo impegna l’azienda alla sorveglianza sulle imprese, in appalto interno, per l’applicazione della 626
· 1 accordo prevede la contrattazione dettagliata delle modalità della prestazione di lavoro, affinché avvenga in sicurezza

CONSIDERAZIONI:

Nel fare la discussione sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, occorre avere attenzione a recuperare una capacità di analisi comune che riguardi tutti i soggetti impegnati, dai RLS alle RSU, evitando di essere noi che contribuiamo ad ingenerare una separazione da addetti ai lavori.

E’ evidente il legame che esiste tra la contrattazione della salute e sicurezza sul lavoro e l’insieme della organizzazione del lavoro.

Il fatto che  i RLS siano formalmente anche RSU non ha evitato difficoltà di comunicazione e l’affermarsi di modalità di confronto a volte isolate e circoscritte ai soli addetti.

E’ chiaro che esiste uno ruolo contrattuale ed anche legale dei RLS, ma questo non deve essere da ostacolo a momenti di confronto collettivo e di assunzioni di indirizzi che riguardino l’insieme delle strutture sindacali

I prossimi impegni contrattuali ci dovranno portare ad individuare le priorità per il nostro settore che appare particolarmente complesso ed esposto sulla tematica dei rischi nei luoghi di lavoro.

Occorre tradurre i scelte contrattuali quello che è emerso dalla conferenza nazionale di settembre 2000 dei RLS .

· Stabilire le modalità, non formali, di coinvolgimento e informazione su tutti gli eventi(compresa l’ODL) che abbiano incidenza sulla salute e sicurezza(la legge lo prevede)
· Formazione per il mondo del lavoro precario(Interinale, stagionali, tempi determinati, terziarizzazioni, ecc ecc)
· Sperimentazione di modalità formative congiunte tra RLS e SPP(servizio prevenzione e protezione aziendale) per parlare la stessa lingua
· Estensione delle quote per la formazione

Per il nostro settore in particolare poi si potrebbe:

· Utilizzare il monte ore anche per fare una formazione, in rapporto con i SMP(servizi di medicina preventiva) che permetta ai RLS di sapere riconoscere il rischio nei loro luoghi di lavoro, che è cosa diversa da quello che in genere individuano i consulenti aziendali
· Individuare azioni coordinate, indagini e mezzi di prevenzione, per le malattie professionali già presenti o potenzialmente percepite come rischio: sindromi del tunnel carpale,disturbi muscoloscleretici, malattie osteoarticolari, sordità, rischi biologici presenti nel settore(lattiero caseario, carni ecc)

Costituzione di un coordinamento regionale dei RLS come momento di socializzazione, scambio di esperienze, produzione di opportunità formative