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ACCORDO REGIONALE INTERCONFEDERALE 

SULL'APPRENDISTATO

FISBA-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL dell'EMILIA
E
C.I.A., COLDIRETTI, COPAGRI, FEDEREMILIA dell'EMILIA ROMAGNA

VISTI

PREMESSO

- che nell'agricoltura l'istituto dell'apprendistato è ad oggi poco diffuso;

- che le parti firmatarie della presente intesa, attraverso l'impegno delle proprie organizzazioni territoriali ed aziendali si attiveranno affinché, anche attraverso la contrattazione, si diffondano maggiormente le forme di inserimento al lavoro con contratti a causa mista;

- che l'Apprendistato, oltre alle esperienze di Tirocinio durante ed a conclusione dei cicli scolastici, può diventare la forma privilegiata di contratto a scopo formativo da praticarsi con percorsi formativi dentro e fuori all'azienda con la funzione di integrare sistema scolastico -formazione professionale - esperienze formative sul lavoro.

CONVENGONO

di aderire alle sperimentazioni regionali integrative sull'apprendistato nelle "nuove aree" non toccate dalle intese nazionali, con la predisposizione di un progetto per l'agricoltura e di promuoverne l'azione formativa.

Per consentire un efficace avvio ed organizzazione della sperimentazione, le parti promuoveranno l'istituto dell'apprendistato e si attiveranno nei confronti dei propri associati affinché, anche con accordi sindacali, si effettuino nuovi contratti di apprendistato in numero tale da garantire la sperimentazione sulle 80 unità.

Le assunzioni saranno effettuate entro i tempi stabiliti dalla Regione Emilia Romagna per l'inizio dei corsi ed avverranno con contratto di apprendistato di durata non inferiore a 24 mesi; ciò al fine di garantire l'effettuazione dei corsi e delle attività formative esterne all'azienda (almeno 240 ore distribuite sul biennio 1999/2000).

II carattere innovativo dell'apprendistato e la peculiarità del settore agricolo (carenza di certe figure professionali; difficoltà a reperire manodopera giovanile e dispersione sul territorio regionale degli apprendisti da mettere in formazione) impongono un forte impegno per realizzare una sperimentazione avanzata sia sul piano organizzativo che su quello dei contenuti dell'intervento formativo.

Per questo le parti firmatarie della presente intesa concordano che la sperimentazione nel settore agricolo si concentri, fin dalla fase della promozione e della progettazione, su pochi corsi e sull'analisi dei fabbisogni formativi delle imprese e dei giovani apprendisti da assumere (scelta dei settori, territori ed aziende in cui effettuare l'intervento; analisi delle competenze in entrata; flessibilità dei moduli organizzativi; competenze dei soggetti attuatori, dei tutor aziendali e di quelli formativi; efficaci strumenti di monitoraggio e valutazione; ecc.). Tutte le azioni dovranno infatti essere mirate alla realizzazione di un sistema permanente e dovranno contribuire ad affermare una maggiore integrazione tra istituzioni regionali, sistema della formazione e degli Enti di formazione, scuola ed Università e con un ruolo progettuale e di promozione delle parti sociali attraverso la contrattazione e la bilateralità.

FISBA-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL e C.I.A., COLDIRETTI, COPAGRI, FEDEREMILIA dell'EMILIA ROMAGNA concordano inoltre che il progetto formativo sperimentale nell'apprendistato per il settore agricolo debba garantire le seguenti caratteristiche:

- n°. 5 corsi pilota per 80 apprendisti distribuiti sull'intero territorio regionale e comprendenti -i seguenti comparti ed aree professionali:

1) Zootecnica; 2) Frutticola; 3) Viticola enologica;
4) Agrituristica; 5) Faunistico venatoria;

- congrue azioni di formazione dei tutor aziendali e tutor di formazione:

La funzione di tali tutor va organizzata nell'ottica di dare vita ad un sistema di tutoraggio da utilizzare anche in futuro per tutte le azioni di formazione in alternanza e per i contratti a causa mista con finalità formative. A tal fine si ipotizza di attivare, sia tra i tutor di formazione che tra quelli aziendali, una azione formativa che consenta di individuare le migliori pratiche formative per la gestione della formazione in alternanza. Quelli aziendali dovranno essere preferibilmente all'interno di "imprese laboratorio" individuate allo scopo di implementare il modello. Ai tutor aziendali ed a quelli formativi così individuati si dovranno effettuare due azioni formative distinte della durata di 24 ore ciascuna. Compito dei tutor dovrà essere quello di presidiare il raccordo tra l'attività in azienda e quella fuori dall'azienda indicando le azioni e gli aggiustamenti da adottare ai due livelli;

- obiettivi formativi che comprendano competenze di base, competenze di autotutela e competenze professionalizzanti. Le competenze di base e di autotutela verranno effettuate in aula per un totale di almeno 120 ore. Sui contenuti professionalizzanti le parti, una volta valutati - con il soggetto attuatore - i bilanci di competenze ed i risultati della prima parte di intervento formativo, si incontreranno per definirne contenuti e modalità di organizzazione del successivo intervento formativo professionalizzante da fare fuori dall'azienda e dal lavoro. In questa fase, sulla base delle àree professionali individuate e della distribuzione geografica degli apprendisti iscritti ai corsi, si potranno prevedere modelli organizzativi e metodologie didattiche basate su piccoli gruppi e percorsi formativi personalizzati con il supporto di tutor. Vanno previsti raggruppamenti di utenti - apprendisti con contenuto formativo similare per settore. I gruppi saranno composti da un numero minimo di 8 utenti e dovranno essere costituiti qualora la distanza tra gli stessi non superi i 120 km caso contrario si potrà prevedere l'utilizzo di metodi di formazione a distanza che saranno sottoposti a verifica da parte di un apposito Comitato bilaterale).

- monitoraggio e momenti di valutazione, sia in itinere che alla fine del progetto, da parte delle parti sociali per garantire che il "contesto di esperienza" evolva e si sviluppi positivamente in direzione di una valorizzazione dell'impresa e di uno sviluppo delle competenze e delle conoscenze professionali dei lavoratori-apprendisti (costituzione di un Comitato di Pilotaggio composto dalle parti sociali firmatarie e dall'Ente attuatore);

- certificazione e valorizzazione dei crediti formativi spendibili sul mercato del lavoro anche sulla base di prassi e strumenti operativi basati sul metodo delle Unità Formative Capitalizzabili (U.F.C.)

Le parti sociali si impegnano inoltre, anche con l'ausilio ed il supporto tecnico del soggetto attuatore, a socializzare e diffondere i risultati della sperimentazione che dovrà essere prevista nel budget del progetto che verrà presentato alla Regione e rendicontata.

C.I.A Emilia Romagna FLAI-C.G.I.L. Emilia Romagna

COLDIRETTI Emilia Romagna FISBA-CISL Emilia Romagna

FEDEREMILIA UILA-UIL Emilia Romagna

COPAGRI Emilia Romagna

Bologna, 16 novembre 1998