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Altre informazioni su apprendistato in agricolrura
ACCORDO
REGIONALE INTERCONFEDERALE
SULL'APPRENDISTATO
FISBA-CISL,
FLAI-CGIL, UILA-UIL dell'EMILIA
E
C.I.A., COLDIRETTI, COPAGRI, FEDEREMILIA dell'EMILIA ROMAGNA
VISTI
l'Art.
16 della legge 19 luglio 1997 n°.196, il Decreto ministeriale 8 aprile
1998 e la circolare n°. 93/98 che innovano il quadro normativo in materia
di contratto di apprendistato;
l'intesa tra
Regione Emilia Romagna e parti sociali in data 29/9/1998 per l'avvio di una
sperimentazione diffusa relativa all'applicazione della L. n°.196
sull'apprendistato ed il pronunciamento del Comitato di Concertazione sulle
politiche del lavoro e della formazione che, in data 21 ottobre 1998, ha
accolto la richiesta delle organizzazioni agricole di inserire anche il
settore agricolo tra le realtà nelle quali poter rivolgere la
sperimentazione integrativa regionale;
l'avviso
pubblico per la assegnazione delle sperimentazioni sull'apprendistato,
pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Emilia Romagna n°. 137
del 6 novembre 1998.
PREMESSO
- che
nell'agricoltura l'istituto dell'apprendistato è ad oggi poco diffuso;
-
che le parti firmatarie della presente intesa, attraverso l'impegno delle
proprie organizzazioni territoriali ed aziendali si attiveranno affinché, anche
attraverso la contrattazione, si diffondano maggiormente le forme di inserimento
al lavoro con contratti a causa mista;
-
che l'Apprendistato, oltre alle esperienze di Tirocinio durante ed a conclusione
dei cicli scolastici, può diventare la forma privilegiata di contratto a scopo
formativo da praticarsi con percorsi formativi dentro e fuori all'azienda con la
funzione di integrare sistema scolastico -formazione professionale - esperienze
formative sul lavoro.
CONVENGONO
di
aderire alle sperimentazioni regionali integrative sull'apprendistato nelle
"nuove aree" non toccate dalle intese nazionali, con la
predisposizione di un progetto per l'agricoltura e di promuoverne l'azione
formativa.
Per consentire un efficace avvio ed organizzazione della sperimentazione, le parti promuoveranno l'istituto dell'apprendistato e si attiveranno nei confronti dei propri associati affinché, anche con accordi sindacali, si effettuino nuovi contratti di apprendistato in numero tale da garantire la sperimentazione sulle 80 unità.
Le
assunzioni saranno effettuate entro i tempi stabiliti dalla Regione Emilia
Romagna per l'inizio dei corsi ed avverranno con contratto di
apprendistato di durata non inferiore a 24 mesi; ciò al fine di garantire
l'effettuazione dei corsi e delle attività formative esterne all'azienda
(almeno 240 ore distribuite sul biennio 1999/2000).
II
carattere innovativo dell'apprendistato e la peculiarità del settore agricolo
(carenza di certe figure professionali; difficoltà a reperire manodopera
giovanile e dispersione sul territorio regionale degli apprendisti da mettere in
formazione) impongono un forte impegno per realizzare una sperimentazione
avanzata sia sul piano organizzativo che su quello dei contenuti dell'intervento
formativo.
Per
questo le parti firmatarie della presente intesa concordano che la
sperimentazione nel settore agricolo si concentri, fin dalla fase della
promozione e della progettazione, su pochi corsi e sull'analisi dei fabbisogni
formativi delle imprese e dei giovani apprendisti da assumere (scelta dei
settori, territori ed aziende in cui effettuare l'intervento; analisi delle
competenze in entrata; flessibilità dei moduli organizzativi; competenze dei
soggetti attuatori, dei tutor aziendali e di quelli formativi; efficaci
strumenti di monitoraggio e valutazione; ecc.). Tutte le azioni dovranno infatti
essere mirate alla realizzazione di un sistema permanente e dovranno contribuire
ad affermare una maggiore integrazione tra istituzioni regionali, sistema della
formazione e degli Enti di formazione, scuola ed Università e con un ruolo
progettuale e di promozione delle parti sociali attraverso la contrattazione e
la bilateralità.
FISBA-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL e C.I.A., COLDIRETTI, COPAGRI, FEDEREMILIA dell'EMILIA ROMAGNA concordano inoltre che il progetto formativo sperimentale nell'apprendistato per il settore agricolo debba garantire le seguenti caratteristiche:
- n°. 5 corsi pilota per 80 apprendisti distribuiti sull'intero territorio regionale e comprendenti -i seguenti comparti ed aree professionali:
1)
Zootecnica; 2) Frutticola; 3) Viticola enologica;
4) Agrituristica; 5) Faunistico venatoria;
- congrue azioni di formazione dei tutor aziendali e tutor di formazione:
La funzione di tali tutor va organizzata nell'ottica di dare vita ad un sistema
di tutoraggio da utilizzare anche in futuro per tutte le azioni di formazione in
alternanza e per i contratti a causa mista con finalità formative. A tal fine
si ipotizza di attivare, sia tra i tutor di formazione che tra quelli aziendali,
una azione formativa che consenta di individuare le migliori pratiche formative
per la gestione della formazione in alternanza. Quelli aziendali dovranno essere
preferibilmente all'interno di "imprese laboratorio" individuate allo
scopo di implementare il modello. Ai tutor aziendali ed a quelli formativi così
individuati si dovranno effettuare due azioni formative distinte della durata di
24 ore ciascuna. Compito dei tutor dovrà essere quello di presidiare il
raccordo tra l'attività in azienda e quella fuori dall'azienda indicando le
azioni e gli aggiustamenti da adottare ai due livelli;
- obiettivi formativi che comprendano competenze di base, competenze di
autotutela e competenze professionalizzanti. Le competenze di base e di
autotutela verranno effettuate in aula per un totale di almeno 120 ore. Sui
contenuti professionalizzanti le parti, una volta valutati - con il soggetto
attuatore - i bilanci di competenze ed i risultati della prima parte di
intervento formativo, si incontreranno per definirne contenuti e modalità di
organizzazione del successivo intervento formativo professionalizzante da fare
fuori dall'azienda e dal lavoro. In questa fase, sulla base delle àree
professionali individuate e della distribuzione geografica degli apprendisti
iscritti ai corsi, si potranno prevedere modelli organizzativi e metodologie
didattiche basate su piccoli gruppi e percorsi formativi personalizzati con il
supporto di tutor. Vanno previsti raggruppamenti di utenti - apprendisti con
contenuto formativo similare per settore. I gruppi saranno composti da un numero
minimo di 8 utenti e dovranno essere costituiti qualora la distanza tra gli
stessi non superi i 120 km caso contrario si potrà prevedere l'utilizzo di
metodi di formazione a distanza che saranno sottoposti a verifica da parte di un
apposito Comitato bilaterale).
- monitoraggio e momenti di valutazione, sia in itinere che alla fine del
progetto, da parte delle parti sociali per garantire che il "contesto di
esperienza" evolva e si sviluppi positivamente in direzione di una
valorizzazione dell'impresa e di uno sviluppo delle competenze e delle
conoscenze professionali dei lavoratori-apprendisti (costituzione di un Comitato
di Pilotaggio composto dalle parti sociali firmatarie e dall'Ente attuatore);
- certificazione e valorizzazione dei crediti formativi spendibili sul mercato
del lavoro anche sulla base di prassi e strumenti operativi basati sul metodo
delle Unità Formative Capitalizzabili (U.F.C.)
Le parti sociali si impegnano inoltre, anche con l'ausilio ed il supporto
tecnico del soggetto attuatore, a socializzare e diffondere i risultati della
sperimentazione che dovrà essere prevista nel budget del progetto che verrà
presentato alla Regione e rendicontata.
C.I.A Emilia
Romagna FLAI-C.G.I.L. Emilia Romagna
COLDIRETTI Emilia Romagna FISBA-CISL Emilia Romagna
FEDEREMILIA UILA-UIL Emilia Romagna
COPAGRI Emilia Romagna
Bologna, 16
novembre 1998