STORIA DI UNA FOTOCOPIA




Storia di una fotocopia

Il Bibliotecario, Mario Contorti, doveva fare una fotocopia. Si trovava al piano nobile e la macchina fotocopiatrice era al piano sottostante. Decise di scendere al piano terreno, ove nel periodo estivo si trovava la distribuzione. Sorrideva, figurandosi la perfetta riuscita della brillante operazione. Immaginandosi la scena, teneva una mano sulla pancia. Si atteggiava ad attore di fronte al fragoroso applauso di un pubblico divertito, ed il profumo delle rose delle corteggiatrici già gli stuzzicava il naso. Uscito dall'ascensore si trovò di fronte la raggiante Assistente Auser, Angela Sicuri, e le affidò l'incarico. L'Auser, l'associazione anziani della città, stava portando il suo valido aiuto alla Biblioteca da oltre un anno. L'Assistente Auser, Angela Sicuri, si trovò leggermente in difficoltà nello svolgimento dell'incarico. Era poco esperta nell'uso della fotocopiatrice ma, per dare un'idea giovane ed utile di sé, non aveva osato confessarlo al Bibliotecario Contorti. Fortunatamente intervenne in suo aiuto l'Addetto ai Servizi di Anticamera, Giorgio Furbetti. Egli aveva osservato la scena e, vedendola un pò titubante, aveva intuito il problema.
"Diamola a Costruttori: lui è capace, è bravo..." suggerì Furbetti sogghignando con sguardo astuto.
L'Addetto ai Servizi di Vigilanza e Sorveglianza, Emilio Costruttori, ricevette l'incarico. Prese l'ascensore, andò nella stanza dell'apparecchio fotocopiatore e, con perfetta efficienza, fece la fotocopia.
Angela e Furbetti gli avevano detto di consegnarla al piano nobile. Senza indugio si recò in loco, ma non trovò nessuno ad attenderlo. Aspettò pazientemente meno di un minuto. Intravide l'Addetta ai Servizi di Vigilanza e Sorveglianza, Giada Redente, che procedeva verso di lui con un gigantesco librone in mano.
"Giada, mi ha detto Contorti di fare questa fotocopia... Penso riguardi la Sala di Consultazione... È roba vostra?"
Giada appoggiò il libro e fece scorrere gli occhi sulla copia.
"Sì, Sì, grazie. È per Ferrari: è di là da noi."
Emilio Costruttori, soddisfatto per la missione compiuta, era in procinto di tornare al piano terreno. Ed ecco comparve sulla scena l'Addetta ai Servizi di Vigilanza e Sorveglianza, Ingrid Assistenza. Solitamente, alle 10:30, facevano insieme una pausetta per bere un caffè. Come nei racconti: era apparsa la persona giusta al momento giusto. Dopo un cenno d'intesa, si avviarono chiacchierando verso la Sala Ristoro, proprio allo stesso piano della fotocopiatrice.
Nella Sala si trovavano, sedute a due tavolini differenti, la Grande Bibliotecaria Simona Senzapepe, e l'anziana Bibliotecaria Sara Gentiloni. Erano impegnate in una discussione sui prodotti del mercato settimanale. Il sabato ed il mercoledì, nella piazza adiacente alla Biblioteca, fioriva il mercato cittadino. I suoi favolosi prodotti spuntavano dalle borse delle Bibliotecarie, delle Addette, e delle Collaboratrici. E le caratteristiche urla dei venditori, perforando gli spessi muri del palazzo, arrivavano persino in Salone di Lettura.
Emilio ed Ingrid si sedettero al solito tavolino proseguendo vivacemente a conversare. Veloce come il fulmine, irruppe nella sala il Direttore Leopoldo II Filodellatorre, accompagnato dalla ex Collaboratrice Coordinata e Continuata, Claudia Senzaterra. I due si sedettero al tavolo di Emilio ed Ingrid: Claudia Senzaterra, come faceva di solito; il Direttore, perché aveva importanti considerazioni da fare sui propri predecessori, e sulla propria persona. Leopoldo II prese la scena in un battibaleno. Si lanciò in discorsi pomposi, leggermente complicati, alquanto confusi ma, in ogni caso, densi di significato.
A discorso ampiamente iniziato, proprio nello stesso medesimo istante, si verificarono due eventi. Trillò il telefono ed il Bibliotecario, Mario Contorti, fece capolino dalla porta della Sala Ristoro, chiedendo a gran voce di Emilio Costruttori. Anche al telefono cercavano Costruttori.
Emilio, preso fra due fuochi, prima di ascoltare Contorti, prese la cornetta. Era l'Assistente Auser Angela Sicuri
"Pronto Emilio, è lì Contorti?"
"Sì, te lo passo... Mario è per te."
Il Bibliotecario, prima di rispondere al telefono, si informò sulla fotocopia. L'Addetto ai Servizi di Vigilanza e Sorveglianza, Emilio Costruttori, fornì rapidamente un dettagliato resoconto. Si scoprì che la preziosa unica fotocopia si trovava nelle mani di Giada Redente. Contorti, prima di andare in Sala Ristoro, aveva già parlato con la collega di Giada, l'altra addetta della Sala di Consultazione. Anche la collega stava cercando la fotocopia, solo che, purtroppo, non aveva visto Giada prima dell'arrivo di Contorti. In ogni caso: la fotocopia era in Sala di Consultazione, proprio là dove era attesa con impazienza.
Contorti, rincuorato, rispose all'apparecchio, ma non c'era più nessuno. Fece il numero della Distribuzione per parlare con l'Assistente Auser Angela Sicuri.
"Pronto Angela: cosa volevi?"
"Niente! Io non cercavo te, cercavo Costruttori per dirgli che stavi cercando la fotocopia, poi ho sentito che eri lì e che stavi parlando con lui, e ho buttato giù."
Contorti allora rammentò. Dopo aver parlato con l'addetta della Sala di Consultazione, era passato al piano terra per sapere se Angela l'avesse fatta.
Mise giù il telefono e disse:
"Era per la fotocopia."
Il Direttore, Leopoldo II Filodellatorre, aveva interrotto il suo importante discorso, per permettere una buona comunicazione fra i dipendenti della Biblioteca.
L'Addetta ai Servizi di Vigilanza e Sorveglianza, Ingrid Assistenza, tratteneva a stento le risa. Riferendosi alle argomentazioni del direttore, e approfittando della confusione generale, chiese ad Emilio:
"Ma tu hai capito?"
Il Bibliotecario Mario Contorti uscì dalla stanza, doveva andare a comunicare all'Addetta alla Sala di Consultazione che la fotocopia era nelle mani della sua collega, Giada Redente.
Mentre risaliva con l'ascensore, uno strano dubbio lo assalì:
"Avrei potuto fare io la fotocopia?", pensò.
Dopo una breve pausa di riflessione, si tranquillizzò. Aveva agito bene, non era suo compito. Le fotocopie sono compito dei custodi. Un Bibliotecario deve fare cose più importanti, di concetto.

ENRICO


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