Il viaggio - Charles Baudelaire
II.
Siamo come la trottola che turbina e la palla che rimbalza. Ma che orrore! Anche nel sonno ci tormenta e rotola la Curiosità come Angelo crudele che sferza dei soli.
Che destino singolare! Senza meta fissa! Cosa importa s'è qua o là? C'è e non c'è! Come corre sempre da pazzi l'uomo per trovare pace! E come non si stanca mai della sua speranza!
la nostra anima è un tre-alberi che cerca la sua Icaria! Una voce echeggia là sul ponte: "Vigila!"; dalla coffa un'altra ardente e folle grida: "Amore...gloria...felicità!". E' uno scoglio dannazione!
Ogni isolotto segnalato dall'uomo di vedetta è un Eldorado promesso dal Destino; ma l'immaginazione, che s'appresta all'orgia, trova uno scoglio nel chiarore del mattino!
Povero amante di chimerici paesi! Marinaio ubriaco, inventore d'Americhe, vuoi che ti metta ai ferri o ti getti in mare? Certi miraggi fanno più amaro l'abisso!
Così un vecchio vagabondo sogna paradisi scintillanti, col naso in su, sguazzando nel fango; il suo occhio stregato scopre una Capua ovunque una candela rischiari una stamberga. |
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