Il viaggio - Charles Baudelaire

I.

Per il fanciullo appassionato di carte e di mappe

l'universo è pari alle sue immense brame.

Com'è grande il mondo al chiarore delle lampade!

E com'è piccolo il mondo agli occhi del ricordo!

 

Un mattino, ecco, partiamo col cervello in fiamme

e il cuore gonfio di rancori e amari desideri,

e ce ne andiamo cullando al ritmo delle onde

sul finito dei mari il nostro infinito.

 

C'è chi è lieto di fuggire una patria infame

o la sua orrenda culla; chi ancora, da astrologo

annegato negli occhi d'una donna,

la tirannica Circe dai pericolosi incanti,

 

s'inebria di spazio, luce e cieli ardenti

per non essere mutato in bestia:

il ghiaccio che lo morde e il sole che l'abbronza

cancellano a poco a poco il segno dei baci.

 

Ma il vero viaggiatore è soltanto chi parte

per partire, col cuore live, simile ad un pallone;

chi non si separa mai dal suo destino

e, senza sapere perché, dice sempre: "Andiamo!";

 

chi nutre desideri a forma di nuvole

e sogna ebbrezze, come un coscritto il suo canone;

ebbrezze immense, mutevoli ed ignote

di cui lo spirito umano non sa neanche il nome!

   

Poesie e riflessioni

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