Dal 1787 al 1864.

Nella seconda metà del secolo XVIII, Antoine Lavoisier diede un definizione scientifica di elemento basandosi sul metodo quantitativo, introdotto nello studio dei processi chimici, da R.Boyle . Definì come elementare ogni sostanza che può trasformarsi solo per apporto di altra materia, dando origine a prodotti che hanno un peso superiore a quello della sostanza di partenza.
Antoine Lavoisier, Antoine Fourcroy, Louis-Bernard Guyton de Morveau e Claude- Louis Berthollet, nel 1787 cercarono di ordinare i 33 elementi allora conosciuti in un elenco secondo una logica.
Nel Traité élémentaire de chimie, Lavoisier elencò i metalli, i metalloidi, i gas elementari ossigeno, azoto e idrogeno e alcune sostanze che egli non riuscì a decomporre come la calce, la barite, la magnesia, l'allumina e la silice. Nell'elenco compariva anche la luce e il calore, eliminati definitivamente da J.J. Berzelius, che nel suo Lehrbuch der Chemie nel 1818, diede un elenco di circa 50 sostanze elementari
Nel 1817, il chimico tedesco Johann Dobereiner dispose gli elementi in gruppi di tre, le triadi, in base alle loro somiglianze. Egli osservò che le triadi, come litio, sodio, potassio e cloro, bromo, iodio, avevano il peso atomico crescente e proprietà simili. Per esempio il litio, il sodio e il potassio reagivano con l'acqua in modo progressivamente energico (il litio meno, il sodio di più, il potassio violentemente).
Le osservazioni di Dobereiner portarono anche gli altri chimici a correlare il peso atomico con le proprietà degli elementi.
Peter Kremers, di Colonia, intuì il collegamento tra due triadi di elementi disposte perpendicolarmente tra loro.
Nel 1857, un altro scienziato francese, Jean-Baptiste-Andrè Dumas, tentò inutilmente di trovare delle equazioni matematiche che giustificassero l'aumento dei pesi atomici degli elementi affini.
La vite tellurica di Béguyer de Chancourtois

Nel 1862 il geologo francese Alexandre-Emile Béguyer de Chancourtois classificò gli elementi in base al peso atomico crescente ordinandoli in una spirale disegnata su un cilindro, "la vite tellurica". Questa disposizione, che vedeva elementi con proprietà simili allineati verticalmente, risultava molto complicata, perciò non ebbe molto successo.

Nel 1864, John Newlands, un chimico inglese, propose la "legge delle ottave", in cui si evidenziavano le proprietà simili degli elementi, disposti in ordine di peso atomico, che si trovavano otto posti più indietro e otto posti più avanti.

Già Newlands previde spazi vuoti per gli elementi mancanti e ordinò gli elementi con una sequenza di numeri ordinali, basata sui pesi atomici. Numerose furono le critiche che il lavoro di questo scienziato suscitò, per cui il suo lavoro non fu pubblicato.

La legge delle ottave di Newlands

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