Julius Lothar Meyer

Julius Lothar Meyer (1830-1895) prese in considerazione il volume occupato da determinati pesi fissi dei diversi elementi. Ciascun peso conteneva lo stesso numero di atomi del proprio elemento. Ciò significava che il rapporto tra i volumi dei diversi elementi era uguale al rapporto tra i volumi dei singoli atomi dei diversi elementi. Di conseguenza si poteva parlare di volumi atomici.
Se si tracciava un grafico dei volumi atomici degli elementi in funzione dei pesi atomici, si otteneva una serie di onde che formavano i vertici appuntiti in corrispondenza dei metalli alcalini, cioè sodio, potassio, rubidio e cesio. La distanza tra due vertici consecutivi corrispondeva a un periodo della tavola degli elementi.
Grafico di Meyer L'idrogeno è un caso particolare e si può ritenere costituisca il primo periodo. Il secondo e il terzo periodo contenevano sette elementi ciascuno, rispecchiando la legge delle ottave di Newlands. Le oscillazioni successive, includevano più di sette elementi, e ciò indicava l'errore commesso da Newlans.

Meyer pubblicò il suo lavoro nel 1870, ma arrivò tardi.
L'anno precedente, un chimico russo, Dmitrij Ivanovic Mendelèev, aveva scoperto a sua volta la variazione di lunghezza dei periodi degli elementi.
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