Aristotele

Aristotele nacque a Stagira nel 384 a. C. All'età di diciassette anni entrò nell'Accademia di Platone e vi restò fino alla morte del suo maestro avvenuta nel 347. Dopo un breve soggiorno a Militene, nel 343 fu invitato da Filippo il Macedone a corte come precettore di Alessandro. Nel 335 tornò ad Atene dove fondò la sua scuola , chiamata "Lyceum" perchè aveva sede in un luogo sacro ad Apollo , od anche "peripato" , per il viale di passeggio che lo circondava. Vi insegnò per 13 anni. Alla morte di Alessandro in Atene prevalse il partito antimacedonico e Aristotele fu accusato di empietà; dovette allora fuggire a Calcide, nell'Eubea, dove morì, nel 322 a.C., all'età di sessantadue anni.

Introdusse il realismo in filosofia, pose le basi della logica e della poetica; nelle sue opere affrontò in modo sistematico tutti i campi delle scienze naturali, anche se a volte le sue analisi non furono svincolate da nozioni puramente metafisiche.
Le opere di Aristotele esercitarono una grande influenza in tutti i secoli. Nel Medioevo fu studiato e commentato anche dagli Arabi, e Dante lo definì «maestro di color che sanno>>. I suoi scritti si suddividono in: essoterici, destinati alla circolazione pubblica, e acromatici, destinati alla scuola. Dei primi sono rimasti pochi frammenti. Il gruppo delle opere acromatiche invece, ci è pervenuto quasi completamente; sue opere principali sono: sei trattati di logica compresi sotto il titolo di "Organon"; la "Metafisica"; la"Retorica"; la "Poetica"; "Dell'anima", cui si ricollega un insieme di trattati che vanno sotto il nome di "Parva naturalia"; scritti di scienze della natura (es.: "Fisica", "Sul cielo","Sulle meteore", ecc.); trattati sugli animali (es.: "Storia degli animali", "Sulla generazione degli animali", ecc.); opere morali e politiche (es.: "Grande etica", "Politica", "Etica Eudemea", ecc.).

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