L 'istruzione

Un censimento effettuato nel 1861 indica che la percentuale di analfabeti tra la popolazione nazionale di età superiore a sei anni era del 75% (90% nelle province meridionali). Si deve inoltre considerare che molti analfabeti non erano considerati tali perchè sapevano apporre la propria firma.

Tasso di analfabetismo

Il grafico evidenzia l'alto tasso di analfabetismo al momento dell'unificazione (in nessuna regione è inferiore al 54%) e le notevoli differenze regionali (54% al nord, tra l'86 e il 90% al sud).

Dopo 50 anni ancora maggiore risulta il divario tra le regioni settentrionali e quelle meridionali; in queste ultime infatti il numero degli analfabeti è diminuito in misura assai inferiore a causa di motivi legati non solo alle strutture scolastiche ma anche e soprattutto per motivi di ordine economico e sociale.
L'azione dei governi di Destra sull'istruzione si limitò all'estensione su tutto il territorio nazionale della legge Casati del 1859, che stabiliva l'obbligatorietà e la gratuità dei primi due anni di scuola elementare. L'obbligo scolastico risultò di difficile attuazione in aree disagiate del paese: le spese erano a carico di comuni spesso poverissimi, mentre le misere condizioni delle famiglie portavano a sfruttare anche le capacità lavorative dei bambini sottraendoli alla scuola. Il numero degli alunni per classe arrivava anche a settanta e, nella scuola superiore , il settore umanistico era privilegiato rispetto a quello tecnico; trascurata la formazione professionale. Nel 1971 la percentuale di analfabeti era calata a poco meno del 70%, con punte più elevate al sud.

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