► Celle PEFC (Polymer
Elecrtolyte Fuel Cell)
Le celle ad
elettrolita polimerico (PEFC) utilizzano com’elettrolita
una membrana organica polimerica che consente il
passaggio dei protoni o ioni idrogeno (H+).
Gli elettrodi sono preparati applicando una piccola
percentuale di platino nero (catalizzatore) sulle
facce di fogli di carta grafitica, precedentemente
impregnate con PTFE.
Le celle PEFC funzionano a 70÷100 °C. Questo riduce la
tolleranza del platino alle impurità (CO) presenti nei
reagenti, ma, bensì, favorisce l’avviamento a freddo.
► Celle DMFC (Direct Methanol Fuel Cell)
Le celle a metanolo
diretto (DMFC) sono simili alle celle ad elettrolita
polimerico (PEFC), poiché usano una membrana
polimerica com’elettrolita ed elettrodi porosi di
carbone con catalizzatore a base di platino o sue
leghe.
Operano a 70÷100 °C e sono in grado di estrarre
l’idrogeno necessario per il loro funzionamento
direttamente dal metanolo (CH3OH), che viene ossidato
elettrochimicamente all’anodo, senza la necessità di
un reformer. La possibilità di utilizzare direttamente
il metanolo come combustibile rende le DMFC molto
adatte per la generazione di potenza a bordo di
veicoli. Da non trascurare poi è il fatto che lo
stoccaggio del metanolo è molto più semplice di quello
dell’idrogeno.
Le attuali celle DMFC hanno un rendimento di circa il
35%. Il principale inconveniente è la bassa reattività
elettrochimica del metanolo che limita la densità di
potenza.
► Celle MCFC (Molten
Carbonate Fuel Cell)
Le celle a carbonati
fusi (MCFC) utilizzano un elettrolita costituito da
una soluzione di carbonati alcalini, tipicamente di
litio e di potassio (Li2CO3, K2CO3), che alla
temperatura operativa (circa 650 °C) è liquida e
presenta un’elevata conducibilità ionica. L’elettrolita
è contenuto in una matrice di ceramica porosa,
chimicamente inerte, costituita da LiAlO2. Questo tipo
di celle, a contrario di quelle che operano a bassa
temperatura, non richiedono catalizzatori con metalli
nobili perché hanno cinetiche di reazioni più veloci.
La funzione di catalizzatore può essere svolta dal
nichel di cui sono costituiti gli elettrodi.
Nelle celle MCFC l’incremento della temperatura causa
un aumento della corrente e quindi del rendimento.
A parità di corrente prodotta, le celle MCFC sono meno
ingombranti e costose delle PAFC.
Il principale inconveniente delle MCFC sta nel fatto
che al catodo, oltre all’ossigeno, bisogna fornire
anche anidride carbonica (CO2) necessaria per formare
i carbonati. |