CAPPELLE E FESTE DI ALESSANDRIA DEL CARRETTO
a cura di Ettore C. Angiò
All'interno della Matrice Chiesa di Alessandria, sono state erette le seguenti cappelle
:La Cappella di S. Simone Apostolo (a cui successivamente sarà associato anche S. Giuda), viene eretta, nel 1667; sarà sostituita con un altare dedicato a S. Filomena, nella seconda metà dell’800.
La Cappella dell'Immacolata Concezione ( eretta inizi del secolo XVII);
La Cappella di S. Antonio (risulta esistente nel 1738);
La Cappella di S. Lucia (eretta dopo il 1744, non è riportata nel catasto onciario datato 1743);
La Cappella di S. Giovanni Battista (eretta, prima del 1744);
La Cappella del SS. Rosario (istituita prima del 1730; questa cappella era di patronato dell'Università – Risulta, anche l'esistenza di una congregazione sotto il titolo del Rosario);
La Cappella della Madonna del Carmine (fondata verso la fine del 1600).
La Cappella di S. Alessandro (a cui è dedicata la Chiesa, risulta praticamente presente dalla erezione della Chiesa). Tutte queste cappelle oggi corrispondono a relativi altari.
Altri altari presenti: Altare di S. Pasquale (risalente al 1796); Altare dell’Addolorata; Non hanno altare le statue di: S. Giuseppe, S. Donato, il Sacro Cuore . Causa la soppressione della cappella di S. Rocco, la sua statua da anni è ospitata nella Chiesa Madre. La statua di S. Francesco di Paola, invece, dopo l’abbattimento della cappella a lui dedicata, è ospitata in quella di S. Vincenzo insieme alla statua di S. Donato.
Cappelle fuori della Chiesa Madre
Cappelle "Intra moenia"
1)
Cappella di S. Rocco. (costruita, molto probabilmente negli anni 1656/57, a titolo di ringraziamento per aver evitato ad Alessandria la terribile epidemia di Peste). La Cappella di S. Rocco era di patronato dell’Università.2) Cappella di S. Vincenzo, anch’essa di patronato dell’Università (edificata successivamente al 1744 e comunque prima del 1753).
3) Cappella di S. Francesco. (costruita nel 1879 e demolita negli anni 80 del XX secolo. Con la cappella, veniva costruito anche un edificio, utilizzato fino a qualche decennio fa come alloggio per i poveri e che, da poco, è stato abbattuto per far posto al costruendo centro studi intitolato al cardiochirurgo Prof. Guido Chidichimo).
Cappelle "extra moenia"
1) Cappella dedicata a S. Elia nella contrada omonima. Probabilmente, è quanto rimane dell'antico monastero dedicato allo stesso Santo "…Helie de Chortomeni de territorio Ordeoli…", di cui si parla in una pergamena della fine del XIII secolo (1274) .
2) Sempre in contrada S. Elia esisteva un’altra Cappella dedicata a S. Vittoria di patronato della famiglia Chidichimo, eretta nella seconda metà del XVIII secolo.
3) Ultima Cappella costruita, sul finire degli anni ’80, è stata quella della "Previtera" e nella quale viene portata, nel mese di agosto, processionalmente la statua della Madonna del Rosario. La statua è, probabilmente, quella settecentesca di cui parla il Tavolario Vecchione e che , in tempi più recenti, è stata sostituita in Chiesa da un’altra nuova.
LE FESTE ALESSANDRINE
S. Alessandro (3 maggio) - La festa più sentita da tutti gli alessandrini è quella dedicata al Santo Protettore: S. Alessandro . Insieme alla festa religiosa si svolge quella della "PITA" A S. Alessandro gli alessandrini dedicano un’altra festa il 25 giugno.
S. Antonio (13 giugno) La festa di S. Antonio è di antica data, anche se la processione è accertata a partire dal 1834 ("Stato discusso dei luoghi pii"). Una volta si svolgeva "a piticellë" cioè la festa dell'abete dei piccoli; si trattava, in genere, di un pioppo tagliato a Valle S. Maria e piantato in Piazza del Popolo.
S. Giovanni Battista (24 giugno) Questa festa era caratterizzata dal battesimo delle le bambole ("pupehë" ). Le bambine andavano al Calvario e lì battezzavano le bambole, scambiandosi il ruolo di madrine; era un modo per rafforzare i vincoli di amicizia.
S. Giuseppe (19 marzo) La festa di S. Giuseppe era caratterizzata dalla distribuzione de "i paniciellë" (i panini), offerti da qualche famiglia.
Ascensione (40 giorni dopo la Pasqua) Il giorno precedente l’Ascensione tutti i possessori di greggi destinavano parte del latte a chi glielo chiedeva. Serviva per preparare gli squisiti "tagliariellë c'u hattë" (tagliolini con il latte).
S. Lucia (13 dicembre) Si cucinano "i coccië" (grano bollito con vin cotto (mosto bollito))
Immacolata Concezione (8 dicembre) "a Madonnë i spinnehë vuttë" (la Madonna dell’apertura delle botti con il vino nuovo)
S. Rocco (16 agosto) Per "antica consuetudine" si svolge con una processione. Una volta i contadini, per antica tradizione, regalavano un covone di grano al Santo.
S. Vincenzo (4a domenica di agosto) E’ una festa antica che si lega alla fiera che porta il nome del Santo. Ha origini che risalgono alla seconda metà del ‘700. La fiera si teneva il giorno di Domenica, ma poiché questo contrastava con il rispetto del precetto domenicale, nel 1839 si decideva di anticiparla al sabato precedente la quarta domenica di agosto. La fiera si svolgeva in piazza e solo più tardi verrà spostata all Difisella dove tuttora si svolge. S. Vincenzo coincide, come festa, con un periodo di relativa calma nel mondo agricolo-pastorale come era quello di Alessandria, ed ecco perché è una festa che ha avuto sempre una grossa partecipazione.
Madonna del Carmine Si festeggia il lunedì successivo la quarta domenica di agosto. Questo perché il 16 luglio, quando Alessandria basava la sua ricchezza solo sulle attività agricole, gli alessandrini non potevano tributare gli onori dovuti alla Madonna di cui erano molto devoti, perché occupati nei lavori agricoli. E’ l’unica festa che percorre tutte le strade del paese. A volte, ancora oggi, alcuni fedeli seguono la processione a piedi scalzi "per devozione" o per ringraziare la Madonna per qualche grazia ricevuta. Era costume anche farla precedere da donne che portavano sul capo "i cintë" "i cinti", ossia composizioni caratteristiche di candele e nastri colorati.
Madonna del Rosario (7 ottobre) Nello "Stato discusso dei luoghi pii" del 1834, viene detto che la festività della Madonna del Rosario prevede anche la processione, insieme a S. Alessandro è la festa più antica che si conosce.
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