Lezione 12

*Quadriaccelerazione, quadriforza e dinamica relativistica*

di Michele Moroni


La quadriaccelerazione di una particella è un quadrivettore definito come la derivata della quadrivelocità rispetto al tempo proprio:

Sviluppando la precedente relazione:

da cui, ovviamente...

e quindi

la precedente relazione è spesso scritta in forma compatta come

Espressione standard della quadriaccelerazione

Nel caso di basse velocità (v<<c) il fattore g tende ovviamente a 1, e quindi la quadriaccelerazione si riduce a:

Quindi, come dovevamo aspettarci, al limite per basse velocità la parte spaziale della quadriaccelerazione tende all'accelerazione classica.

Teorema: La quadriaccelerazione è sempre ortogonale alla quadrivelocità

Dimostrazione: La quadrivelocità soddisfa la relazione U·U=-c2. Derivando entrambi i membri rispetto al tempo proprio otteniamo:

la quale basta a dimostrare il nostro teorema.

Definiamo infine la quadriforza come il quadrivettore

F=m0A


Cnsideriamo ora un sistema isolato di n particelle. In questo caso postuliamo che, fissato un sistema di riferimento, sia verificata la relazione

SiPi=costante

(Conservazione del quadrimpulso totale)

dove i identifica la singola particella e Pi il suo quadrimpulso. Ovviamente la conservazione della componente temporale si riduce alla conservazione dell'energia mentre la conservazione della componente spaziale si riduce alla conservazione della quantità di moto.

L'impulso totale è una grandezza Lorentz invariante (il suo modulo quadro è costante in ogni sistema di riferimento)

In generale risulta comodo introdurre il centro di massa come quel sistema di riferimento per cui vale la relazione:

SiPi = [Etot/c, 0, 0, 0]

 


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