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Archivio Fotografico di Giorgio Croce
- Le ville dei secoli XIII-XIV nel suburbio di Levante - arcata gotica in via Montani -






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Arcata gotica (sec. XIII-XIV), con cornice decorata in mattoni e spalla d'imposta in pietra


Le ville suburbane dei secoli XIII e XIV, di dimensioni minime se confrontate con quelle del XV secolo, erano però le costruzioni maggiori di questo contado quando le cui coeve case contadine erano ancora in legno (se nella città italiana la costruzione in muratura si afferma dal XII secolo, l'area rurale mantiene quella in legno e paglia sino al XVI secolo).
Nel suburbio questi edifici si richiamavano alla vita cittadina, dalla quale riprendevano il portico del fondaco ad arcata a sesto acuto. Lo traducevano in versione "miniaturizzata", sicchè i vari resti riemersi dalle murature ci mostrano questa tipologia ridotta alle dimensioni di "cabina di nave". Le proporzioni ribassate del portico si ricollegavano anche al portico del borgo marinaro, prossimo alla spiaggia e adattato al ricovero di imbarcazioni - uno esempio aulico di esso è nelle arcate ribassate di San Fruttuoso di Capodimonte, patrocinato dai Doria nella seconda metà del XIII secolo. ALtrimenti il portico ribassato ricorre nelle vie principali di centri alpini (Susa, la val Varaita, etc.) come anche rivieraschi (Chiavari).
L'edificio di via Montani presenta un esempio di questo elemento chiuso-aperto con l'impreziosimento della cornice decorata dal motivo geometrico semplice della losanga, che si svolge attorno all'arcata. La tipologia è la stessa dei resti di via Romana di QUarto (muro perimetrale di villa Doria-Spinola-De ALbertis) e della villa i cui muri sono inglobati nel chiostro di San Gerolamo.
Il percorso in questione è la crosa dei Montani, che univa i due castellucci di Quarto, quello sul mare, dei Montani (ora osteria del Bai, sulla spiaggia dove sfocia il Rio Castagna), e quello poco distante dalla via Romana, il castello Perasso, già incendiato nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini del XIV secolo, poi ridotto a brani di muri inglobati in un cascinale, sino a che fu demolito per la costruzione di Corso Europa nei primi anni '60 del Novecento.


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elaborazione grafica
Giorgio Croce
mailto:giorgio.croce@libero.it
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