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La demolizione del quartiere di Via Madre di Dio Sopra: via del Colle e il ponte di Carignano a demolizione del quartiere terminata Il ponte di Carignano riemerso dalla demolizione del quartiere. Questo ponte era stato costruito nel Settecento dalla famiglia Sauli, che aveva i suoi possedimenti in Carignano, dove aveva fatto erigere la grandiosa basilica progettata da Galeazzo Alessi, per congiungere la piazza di questa chiesa con la piazza Sarzano. La sua struttura attraversava all'altezza dei tetti di via Madre di Dio la valletta dell'antico quartiere, presentando scorci caratteristici di vicoli e strade viste dall'alto. Sullo sfondo, accando al ponte di Carignano, dove questo interrompe il tracciato delle mura per entrare in piazza Sarzano, la serie dei palazzi di Campopisano, tra i quali il blocco di edifici costruiti sulle strutture dei mulini. Questi mulini nel Medioevo scendevano per il ripido pendio giù dalle mura, dalle quali prendevano l'acqua dell'acquedotto su esse corrente, per Campopisano. In seguito di soprelevazione in soprelevazione questi palazzi arrivarono ad avere una decina di piani, sfruttando entrambi gli ingresso a quote diverse da Campopisano e dal ponte di Carignano. In primo piano le aree di via dei Servi, vico Pomogranato, piazza Bonifazio, demolite.

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