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La storia dell'associazione

IL MOVIMENTO ITALIANO PRO-SAHARAWI

Le iniziative di solidarietà con i Saharawi in Italia iniziano quasi subito dopo l'invasione del Sahara Occidentale da parte del Marocco, ma si cominciano a strutturare con la presenza dei primi gruppi di bambini saharawi che vengono in estate in Toscana , agli inizi degli anni '80. Attraverso l'ospitalità dei bambini e i viaggi di conoscenza, in questi anni sono sorti numerosi comitati e associazioni di solidarietà e si sono moltiplicati i gemellaggi. La Toscana continua a fare la parte del leone nel movimento (sono 130 i comuni gemellati), ma si sono piano piano sviluppate delle iniziative in quasi tutte le regioni d'Italia. L'attività dell'Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi che coordina tutto il movimento si sostanzia prevalentemente in tre punti: L'attività di sostegno politico alla causa saharawi attraverso la mobilitazione degli enti locali e la pressione sul governo italiano e sull'Unione Europea. L'invio di aiuti alle tendopoli saharawi, sostegno a progetti di intervento e all'ospitalità di saharawi per motivi di studio o di salute. L'ospitalità di gruppi di bambini saharawi in estate.

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Anche noi abbiamo raccolto l'invito di un comitato toscano, e per la prima volta, nel 1996 abbiamo ospitato per una settimana un gruppo di 15 bambini Saharawi. In quella estate con l'aiuto di un gruppo di amici e dell'amministrazione comunale di Tavagnacco, questi meravigliosi fanciulli ci hanno fatto conoscere il dramma che stava vivendo il loro popolo; quello che ci ha colpito di più è la volontà di raggiungere la loro libertà non con la violenza, ma con il dialogo e per questo chiedono aiuto. I bambini per questo motivo vengono chiamati "PICCOLI AMBASCIATORI DI PACE" e da allora, ogni anno, nel mese di agosto un gruppo di 10-15 bambini viene ospitato in una struttura scolastica del nostro comune. Noi volontari curiamo tutto quello che serve per una perfetta organizzazione per il soggiorno, dalla preparazione dei pasti alla pulizia dei bimbi e delle loro cose, alle diverse gite per far conoscere il nostro territorio, spaziando dai monti al mare. Molto spesso alcuni pasti sono offerti da alcune famiglie presso le loro case: un'occasione per stare insieme e far conoscere questo meraviglioso popolo, così sfortunato, ad altre persone. Nel gennaio 1997 siamo andati di persona a constatare la vita nei campi profughi: in quel viaggio il nostro comune ha voluto dare ufficialità all'amicizia che era nata tra noi ed il popolo Saharawi, facendo un gemellaggio con il comune di Tikla. Da quel primo viaggio ne sono seguiti altri tre che sono serviti a portare un aiuto concreto per quella comunità come: medicinali, materiale scolastico ed altri aiuti di prima necessità. Nel Natale del 2000 abbiamo cominciato a lavorare per la realizzazione di un laboratorio ottico presso uno dei tanti campi Saharawi, e così, l'anno seguente, precisamente nel maggio del 2002 abbiamo deciso di costituire una associazione ONLUS tutta nostra. L'abbiamo battezzata PENTALUX, ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO A RICORDO DI MAURIZIO CHITTARO, è composta da due gruppi, uno appunto nel comune di Tavagnacco ed uno nel comune di Porcia, che interagiscono naturalmente fra di loro, ma che lavorano il primo per il popolo Saharawi ed il secondo in Burkina Faso, terzo popolo più povero al mondo. I nuovi progetti, nei campi profughi in Algeria, sono la realizzazione di un nuovo laboratorio ottico, in quanto il primo ed unico non è sufficiente per una popolazione di circa 200.000 persone, e poi, come secondo, seguire e controllare la realizzazione di un pozzo d'acqua che, in collaborazione col comune di Tavagnacco, ad alcuni commercianti di Feletto Umberto e all'associazione ONLUS "Tempora" di Trento, stiamo per iniziare; continuare, naturalmente, l'accoglienza estiva dei bambini. In Burkina Faso vorremo realizzare una struttura sanitaria dove collocare un laboratorio ottico ed una sala parto con annessa neonatologia, progetto anche questo faraonico, ma che sicuramente riusciremo a realizzare pur sapendo il notevole carico economico e organizzativo che l'intero programma prevede.


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