Associazione
DUE FIUMI   Volontariato di Protezione Civile
                                                      
  Via  O.Remotti n. 42
15040  S.Michele  Alessandria   (ITALY)
ONLUS  Ex D.L. 460 del 4.12.1997

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Il volontario di Prot. Civile  entra nella scuola 2001

 

 

 

PROGETTO

IL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

ENTRA NELLA SCUOLA

(anno 2003-2004)

A ) In cosa consiste il progetto

Introduzione

 Partendo dal progetto “scuola sicura”, rivolto agli studenti e ai docenti delle scuole medie che il Dipartimento Protezione Civile ha voluto attuare per diffondere la cultura di Protezione Civile nelle scuole.

Incoraggiati dal successo riscosso dall’iniziativa sul piano nazionale e sollecitati dalle richieste del mondo della scuola, come Consulta Comunale di Protezione Civile del Comune di Alessandria proponiamo un progetto rivolto al primo livello di istruzione: le scuole elementari. Divulgare il sapere, trasferire esperienze, approfondire conoscenze sono compiti di estremo impegno e grande responsabilità che gli insegnanti assolvono ogni giorno; difficile compito a cui gli operatori di protezione civile desiderano affiancarsi fornendo gli strumenti tecnici necessari per dare indicazioni semplici e immediate specie nell’ambito delle norme comportamentali.

Il progetto è stato proposto a tre circoli del comune di Alessandria in via sperimentale nell’anno 1999 – 2000. Vista l’esperienza positiva suscitata nei ragazzi e nelle insegnanti e dopo un’attenta valutazione da parte di tutti gli operatori, nell’anno 2000 – 2001 la proposta è stata estesa ai 7 circoli di Alessandria e precisamente alle classi 5° di ogni circolo.

L’adesione al progetto è completamente gratuita, compresi i pulmini per gli spostamenti ed è libera, gli insegnanti possono scegliere se parteciparvi o meno.

  Finalità

       1.   Aiutare i bambini a capire cos’è la Protezione Civile;

2.   Capire e conoscere il volontariato di Protezione Civile;

3.   aiutare i bambini a comportarsi con autonomia e sicurezza di fronte ad una esperienza straordinaria;

4.   Far acquisire ai bambini la necessità di seguire in modo preciso e pronto determinate indicazioni operative.

 Obiettivi e ducativi – didattici

1.   Suscitare nel bambino la consapevolezza del pericolo: terremoto, incendio, alluvione. In casa, all’aperto, a scuola (l’evacuazione);

2.   Sviluppare la capacità di controllo degli stati emotivi;

3.   far conseguire le abilità necessarie per superare le situazioni di emergenza.

  Spazi

 Aula – salone  - cortile – piscina – C. O. M. – fiume – sedi di volontariato.

IL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE ENTRA NELLE SCUOLE

V edizione anno scolastico 2003/2004

 Tempi

I tempi di realizzazione del progetto vanno dal mese di ottobre 2003 al mese di giugno 2004.

Saranno presi contatti con Insegnanti e Direttori Didattici per stabilire i giorni e gli orari per la realizzazione del progetto.

 Strumenti

Fotografie – lucidi – materiale strutturato – strutture specifiche – servizio radio.

 Al Progetto partecipano

      1.   I bambini delle classi 5° dei sette circoli di Alessandria

2.   I volontari delle Associazioni facenti parte della Consulta Comunale di Protezione Civile: Protezione Civile Alpina “C. Calissano”, P.C.BB.CC.  Gruppo Comunale di Protezione Civile di Alessandria, Club Alpino Italiano, Associazione Due Fiumi, FIR CB SER, Orti sicuro, Associazione Giacche Verdi, Federazione Italiana Attività Subacquea, E.R.I.C.A. e i due fiumi, Castellazzo Soccorso, Croce Rossa Italiana e Croce Verde di Alessandria, AGESCI ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Ogni incontro sarà tenuto da 2 o 3 volontari delle singole associazioni.

 Ipotesi di lavoro:

 I fase: Presentazione, bambini, dei volontari di protezione civile. Chi sono, cosa fanno, che strumenti usano.

II fase: i bambini con i volontari attraverso attività pratiche all’interno ed all’esterno delle scuole diventano parte attiva in quello che si deve e non si deve fare in situazioni di emergenza.

III fase festa finale ultima settimana di Maggio.

 Verifica e valutazione

                  -      partecipazione;

-      individuazione delle capacità di comprendere le varie fasi dell’esperienza vissuta attraverso la creazione di lavori che ci permettono di costruire un giornalino di protezione civile (eventualmente da pubblicare anche su internet)

Documentazione

                  -      Rappresentazioni grafiche dei lavori relativi alle diverse fasi del progetto;

-      Cartelloni e lavori svolti dai bambini sul percorso proposto (da consegnare alla festa finale);

-      Materiale fotografico filmato.

Conclusione

 Questo progetto è finalizzato per formare negli insegnanti, nei ragazzi e tramite essi nelle famiglie, una nuova e diversa acquisizione di nozioni indispensabili per la sicurezza personale e collettiva e l’assunzione di comportamenti corretti e ispirati alla solidarietà.

Riteniamo suggerire che dopo gli ultimi eventi naturali, talvolta catastrofici, che hanno visto coinvolte diverse realtà europee, è importante che la scuola diventi il primo canale di informazione ed evoluzione di quello che è l’argomento di protezione civile.

Programma dell'associazione per il  progetto 

 ‘Il volontario entra nelle scuole ’

1) - Che cos’è la Protezione civile.

2) - Previsione e Prevenzione Soccorso .

3) - Protezione Civile e Volontariato

4) - Cosa vuol dire Volontariato organizzato.

5) - Salvaguardia dell’ambiente

6) - Calamità (Terremoto).

1) Che cos’è la Protezione Civile

E’ difficile fornire una definizione unitaria di Protezione Civile; più facile è giungere all’elaborazione di tale nozione attraverso l’esame delle attività nelle quali essa si sostanzia o l’analisi di quelle che sono le sue principali finalità.

Cosi’, l’attività di Protezione Civile può essere definita come quell’insieme d’interventi che prima, durante e dopo il verificarsi di una calamita’ sono finalizzati ad evitare o perlomeno ridurne gli effetti calamitosi.

La finalità principale della Protezione Civile è di coordinare e facilitare gli interventi volti a fronteggiare eventi straordinari, tali, cioè, per le loro dimensioni da non poter essere affrontati dalle singole forze disponibili sul luogo.

Con la legge 225 del 24 febbraio 1992, veniva istituito il Servizio Nazionale della Protezione Civile, tale legge approvata con iter parlamentare travagliato durato circa un decennio, disciplina la Protezione Civile come sistema coordinato di competenze, al quale concorrono dalle amministrazioni dello stato alle organizzazioni di volontariato.

L’art. 1 di questa legge dispone che le strutture di Protezione Civile nascono con l’importante compito di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi o altri eventi calamitosi.

Le strutture operative nazionali svolgono a richiesta del dipartimento della Protezione Civile, le attività previste nonché compiti di supporto e consulenza per tutte le amministrazioni componenti il servizio nazionale della Protezione Civile.

Costituiscono strutture operative nazionali del servizio nazionale di Protezione Civile:

Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco quale componente fondamentale della Protezione Civile.

Le forze Armate e le Forze di Polizia

Il Corpo Forestale dello Stato.

I servizi Tecnici Nazionali

I Gruppi Nazionali di ricerca Scientifica

L’istituto Nazionale do Geofisica e altre istituzioni di ricerca

La Croce Rossa

Le Organizzazioni di Volontariato

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino C.S.N.A. (C.AI.)

Secondo la legge 225 le attività della Protezione Civile sono:

di previsione: analisi delle cause che possono determinare fenomeni calamitosi, individuazione dei rischi, mappe di rischio.

di prevenzione: attività atta ridurre al minimo o eliminare la possibilità che si verifichino danni in caso di calamità.

di soccorso: interventi diretti a favorire l’assistenza alle popolazioni colpite da eventi calamitosi.

di superamento dell’emergenza: attività volta a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita (da non confondere con la ricostruzione che non è di competenza della protezione civile).

2) Previsione, prevenzione e soccorso

La previsione consiste nell’attività diretta allo studio e alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei rischi ed all’individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.

si tratta di una fase nella quale vengono raccolti dati e periodicamente elaborati e poi utilizzati per costituire una mappatura dei rischi cui possono essere soggette singole zone del territorio nazionale.

Si parla di prevenzione per indicare le attività volte ad evitare o ridurre al minimo che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi. E’ un attività strettamente collegata a quella di previsione. La riuscita dell’attività di prevenzione dipende in larga parte dall’esistenza di adeguate tecniche di previsione, dalla loro corretta utilizzazione; dall’esistenza di una diffusa coscienza, nei cittadini dell’importanza di prevenire il verificarsi degli eventi calamitosi; dalla corretta gestione degli strumenti di protezione civile disponibili.

Il Soccorso si sostanzia nell’attuazione degli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi di ogni forma di prima assistenza.

E’ la fase immediatamente successiva alla calamità ed è importante soprattutto:

- l’immediatezza dei soccorsi per salvare vite umane.

- la presenza di soggetti in grado di organizzare i soccorsi.

- l’informazione delle popolazioni rimaste isolate dalle zone raggiunte dai soccorsi

- l’esistenza di una struttura che sia referente e centro di direzione dell’attività.

Ultima fase e quella del superamento dell’emergenza essa consiste nell’attuazione delle iniziative necessarie a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla ripresa delle normali condizioni di vita.

3) Protezione Civile e Volontariato.

La storia del nostro paese e ricca d’esempi d’associazioni laiche e religiose pronte a supportare le istituzioni pubbliche in occasione di qualche grave evento o calamità naturale.

Fenomeno questo che può essere interpretato come la necessità del singolo a partecipare in prima persona della difesa della vita e dei beni della propria comunità.

L’importanza e la presenza costante di tale rapporto ha sempre più confermato la necessità di garantire un consolidamento della partecipazione del volontariato alle attività di protezione civile, attraverso un rapporto di coordinamento e collaborazione con le istituzioni pubbliche e il riconoscimento di particolari prerogative alle associazioni dotate di un’idonea struttura.

Dopo ogni catastrofe che occorre nel nostro paese, la sensibilità dello stato e delle forze sociali al problema della Protezione Civile e della prevenzione dei disastri raggiunge livelli altissimi per poi scadere rapidamente quando altre più interessanti vicende n’occupano il posto.

In questa situazione il volontariato si configura come un’importante risorsa umana e tecnica presente sul territorio, impiegabile di supporto agli interventi istituzionali.

Risorsa umana poiché raccoglie l’atto gratuito con cui singoli cittadini mettono volontariamente a disposizione della collettività parte del proprio tempo e delle proprie capacità; risorsa tecnica poiché può sopperire con i propri mezzi alla scarsità delle risorse disponibili e impiegabili dalla Pubblica amministrazione non solo in caso di calamità ma anche durante normali interventi di sicurezza.

4) Volontariato Organizzato

Fino a pochi anni orsono il volontariato si è sviluppato in modo caotico anche se, per molti versi funzionante.

I fatti alluvionali del 1994 e le più recenti calamita in Umbria e Marche ci hanno dimostrato che l’intervento del volontariato è utile e proficuo solo quando quest’ultimo è organizzato, autosufficiente e addestrato per uno specifico settore di intervento: dai radioamatori, ai cinofili agli antincendio boschivi.

L’attività del volontariato deve essere svolta in modo spontaneo, gratuito senza alcun guadagno o vantaggio economico.

Il volontario facente parte di una qualsiasi organizzazione ha il diritto e il dovere di partecipare ai corsi di formazione, addestramento ed aggiornamento nell’ambito della prevenzione, pronto-intervento e soccorso nella Protezione Civile.

E’ facilmente comprensibile la differenza tra volontariato organizzato, addestrato e non, basti pensare ai volontari della Croce Rossa, ai radioamatori, agli alpini, uomini cui non serve dire come fare le cose ma cosa devono fare.

In emergenza e di primaria importanza che tutti sappiano come fare quello che necessita per un rapido e risolutivo intervento, e per ottenere ciò è stato necessario un precedente e accurato addestramento nonché preparazione.

 

5) Difesa dell’ambiente

(Raccolta differenziata e riciclaggio)

Il riciclaggio delle materie prime e la raccolta differenziata sono cose importantissime per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.

Queste importantissimi concetti dovrebbero essere assimilati e compresi da chiunque, quindi è necessario che già nella scuola venga spiegato ai bambini, proprio in virtù della loro giovane età, quanto utili siano la raccolta differenziata dei rifiuti e il riciclo dei materiali di recupero.

E’ di dominio pubblico, infatti, che le nozioni e le abitudini apprese da bambini restano per tutta la vita perciò, il poter instillare nelle loro menti certe maniere comportamentalmente corrette, non potrà che portare giovamenti alla società futura.

Far nascere una cultura sociale, in tal modo orientata, dovrebbe essere uno degli obiettivi principali da conseguire per chiunque si occupi di Protezione Civile e servizi rivolti alla società.

In che cosa consiste la raccolta differenziata

Una volta conferiti in discarica, rifiuti non possono più essere recuperati e/o riciclati e quindi rimessi sul mercato come materia prima seconda.

Lo scopo di separare i rifiuti alla fonte è di avviare a recupero la maggior parte dei materiali che scartiamo quotidianamente, ma anche sottrarre alla discarica una quota rilevante di rifiuti pericolosi ed indirizzarli a forme di smaltimento più rispettose dell’ambiente.

la parte organica (resti di cibo ,foglie,rami,…) conta in peso per circa il 30-35% del totale rifiuti (varia in maniera inversamente proporzionale al crescere della dimensione dei comuni).

per la carta ed il cartone (21-25%), ma più in generale per quasi tutte le frazioni secche (plastica,vetro,metalli), le quantità crescono nel passaggio dai piccoli centri alle grandi aree urbane,

Più della metà dei rifiuti prodotti è costituita da plastica che in peso conta solo per il 10-11%; per control l’organico, che in peso costituisce una delle componenti più rilevanti, occupa in volume solo il 10%.

6) Calamita’ (Terremoto)

Il pianeta in cui viviamo, la terra, ci appare come una sfera solida sulla quale camminiamo, in realtà è solida solo per uno strato di alcuni chilometri che i geologi chiamano CROSTA, mentre l’interno è costituito da un fluido su cui sembra che la crosta ‘galleggi’: il MANTELLO.Più internamente è presente il nucleo.

La crosta terrestre è composta di una ventina di ‘zolle’ che si muovono sulla parete superiore del mantello secondo un moto complesso, conosciuto come ‘deriva dei continenti ‘ che le porta a scontrarsi tra loro e, per gli enormi sforzi che ne derivano, in alcuni punti la crosta può rompersi causando un terremoto.

Un tale fenomeno si verifica a certe profondità e l’energia che si libera si manifesta sotto forma di onde sismiche avvertibili, quando raggiungono la superficie, come vibrazioni del suolo.

Il terremoto è quindi un movimento oscillatorio causato dal passaggio di queste onde che si propagano come cerchi che si allargano in uno stagno quando gettiamo un sasso, solamente con una velocità maggiore.

Le scosse possono avvenire in senso orizzontale (scosse ondulatorie) che in senso verticale (scosse sussultorie) ma di solito si manifestano contemporaneamente ; inoltre una scossa è generalmente seguita da numerose repliche di potenza via inferiori (scosse d’assestamento) e si possono verificare scosse minori prima di quella principale (scosse premonitrici)

Il punto interno alla terre da cui partono le onde sismiche e detto IPOCENTRO e il luogo superficiale che si trova sulla verticale si chiama EPICENTRO.

L’intensità dei terremoti si misura per mezzo di sue scale : MERCALLI e RICHTER.

La scala Mercalli è divisa in 12 gradi di intensità crescente ed è basata sull’osservazione degli effetti del terremoto partendo da un valore 1 (Impercettibile) fino al valore 12 (catastrofico).

La scala Richter misura l’energia sviluppata dalla zona secondo una scala che va da valori bassi , anche negativi, fino a valori compresi tra 8 e nove, misurati da specifici strumenti.

nel primo caso si parla di INTENSITÀ nel secondo di MAGNITUDO.

 

 

 

Ultima Modifica : 15 febbraio 2004