La storia iniziò nel 9 dopo Cristo con un generale romano chiamato Varo. Varo aveva al proprio comando tre legioni e diversi squadroni di cavalleria. Circa 15000 uomini in tutto. Un grosso esercito per quell’epoca. Inoltre avevano ogni genere di arma allora disponibile, avevano per di più una raffinata conoscenza di strategia militare ed infine molti soldati erano dei veterani che avevano combattuto in molte battaglie precedenti. Varo era invece un inetto, assolutamente non all’altezza del ruolo assegnatoli non avendo nessuna abilità nel settore strategico-militare.

E’ incredibile come un solo uomo abbia fatalmente cambiato il destino dell’Impero Romano ed anche la storia europea dei secoli che seguirono.

Varo aveva fra i suoi soldati un individuo chiamato Arminio che aveva precedentemente servito per sei anni negli eserciti romani. Arminio però era di origine tedesca ed il suo vero nome era Hermann. Riuscì con grande abilità a convincere il suo stupido generale ad avanzare nell’allora pressoché impenetrabile foresta di Teutoburgo con tutto il suo immenso esercito, oltre il fiume Reno.

Capirete bene come anche oggi una guerriglia ben organizzata, che conosce bene i luoghi, possa vanificare qualsiasi superiorità strategica o tecnologica, basti pensare alla guerra del Vietnam o all’Afganistan, dove due superpotenze militari e tecnologiche furono sostanzialmente sconfitte. Oppure alla battaglia di Huertgen dove l'esercito americano perse quasi 30000 uomini nel tantativo di far sloggiare le truppe tedesche da una zona molto simile alla foresta di Teutoburgo. Qui si potrebbe davvero dire che la storia si è ripetuta quasi 2000 anni dopo! 

Così i  soldati di Varo (come detto circa 15000, secondo la ricostruzione degli storici) caddero in una drammatica imboscata senza alcuna possibilità d’uscita. Furono tutti completamente massacrati e letteralmente spazzati via. Non ci fu nessuna possibilità, nell’intricatissima foresta, di mettere in piedi nessuna strategia o di fare manovrare in nessun modo la cavalleria.

Dopo questa disfatta l’imperatore Augusto decise di arrestare l’espansione dell’Impero Romano verso Nord-Est. Dopo tutto quei gelidi territori coperti da immense foreste, non valevano a suo avviso, la pena di essere conquistati. Non capì Augusto l'immenso e fatale errore commesso. Quei territori erano di una assoluta e vitale importanza strategica. Avrebbero dovuto incendiare le foreste per permettere poi agli eserciti di avanzare e sfruttare la loro superiorità tattica e tecnologica. Anche se non avevano il Napalm, i mezzi per far bruciare le foreste li avevano comunque (avevano peraltro il temibilissimo "fuoco greco" con cui qualche secolo dopo i bizantini incendiarono e distrussero una flotta saracena e la cui esatta composizione, rimane ad oggi sconosciuta).

Augusto stabilì così i confini dell’Impero lungo il fiume Reno e tutte le battaglie future combattute in quella zona (come quella ben rappresentata nel film il Gladiatore), furono combattute o come spedizioni punitive contro le tribù germaniche o per allentare la pressione delle stesse lungo i confini dell’impero.

Ad Augusto sfuggì che la sua rinuncia significò la rinuncia a portare l’alto livello di civilizzazione raggiunto dai romani, presso le tribù germaniche. Significò non educare le tribù germaniche alla “pax romana”, che tutti gli altri popoli avevano accettato di buon grado. Così i tedeschi rimasero sostanzialmente un popolo composto da tribù primitive, barbare, selvagge, dove le dispute venivano regolate tramite l’uso della forza. Non solo. Proviamo solo a riflettere un attimo. Come si può abbandonare alle proprie spalle, un territorio come quello in cui furono massacrate le legioni di Varo, popolato da numerose ed agguerritissime tribù germaniche, in continua ebollizione, sperando di contenerli solo con spedizioni punitive? Era chiaro come il sole che prima o poi si sarebbero riversate oltre il limes travolgendo tutto e tutti come  poi puntualmente avvenne. Del resto le tribù della "Germania Magna" come si chiamavano all'epoca i territori compresi fra il fiume Reno ed il fiume Elba, erano già state sconfitte da Druso, prima di Teutoburgo, e sarebbero state di nuovo sconfitte da Germanico dopo, anche se le vittorie di quest'ultimo furono alla fine inconcludenti. Avrebbero dovuto  ad ogni costo escogitare una qualche "soluzione finale" al problema dei germani. Magari bruciando tutte le loro foreste ed uccidendoli tutti, dopo aver fatto convergere nella Germania Magna magari un milione di uomini in armi, lanciandoli poi in un'inarrestabile invasione a tappeto senza fare prigionieri (un'"invencible armada" ante litteram, insomma, del tutto alla portata delle risorse umane e finanziarie dell'impero). Uccidere tutti i componenti delle tribù germaniche, non sarebbe stato all'epoca poi una cosa troppo aberrante, in fondo i prigionieri tutti, erano un "optional" e se non venivano massacrati sul campo, venivano ridotti a schiavi. L'impero si sarebbe così salvato e forse sarebbe anch'esso sopravvissuto altri mille anni come quello d'oriente e ci saremmo risparmiati gli anni bui del medioevo e molto altro.

Purtroppo però le cose andarono diversamente, come tutti sappiamo. Così quando intorno al quinto secolo le tribù ancor più selvagge degli Unni spinsero verso Ovest le tribù germaniche, queste travolsero le ormai deboli difese dell’Impero Romano e dilagarono in tutta Europa. L’Inghilterra fu invasa dai Sassoni, altre regioni dai Goti e così via.

La conseguenza più rilevante fu però che i tedeschi conservarono anche nei secoli a venire la tendenza a risolvere le questioni con i propri vicini con la forza. Alcuni storici (del M.I.T. ndr) ipotizzano persino che senza la disfatta di Teutoburgo (e la rinuncia di Augusto prima e di Tiberio poi, a romanizzare quei territori) tutte le guerre moderne che hanno devastato l’Europa, soprattutto nel secolo scorso, non avrebbero mai avuto luogo.

Personalmente ritengo che sia un ipotesi molto vicina alla verità. Il nazionalismo tedesco è stato e rimane ancor oggi (a dispetto dell’Europa unita) una caratteristica di rilievo di quei popoli. Una dimostrazione? Pensate che negli USA, nello stato del Missouri esiste una città chiamata Nuova Ulm (una città tedesca) fondata da emigranti tedeschi un paio di secoli fa. Ebbene in quella cittadina è stata eretta una statua dedicata alla “Hermannslachte” ossia alla battaglia di Hermann o se preferiamo di Arminio che, nella memoria collettiva del popolo tedesco, viene insignito ancor oggi dell’onore di aver vinto la battaglia (tradimento + imboscata = massacro) di Teutoburgo!  

Il massacro di Teutoburgo non rivelò nessuna superiorità tattica da parte dei barbari tedeschi (anche se loro ne vanno a tutt'oggi fieri, evidentemente ancora non emancipati dalla loro primigenia barbarie). Rivelò solo l'infinita stupidità di un burocrate che si fidò ciecamente di un gregario barbaro, Arminio, (peraltro appartenente alla tribù dei Cherusci, una delle tribù più bellicose di quei territori) che lo convinse ad addentrarsi in un territorio a lui sconosciuto dove le tribù germaniche avevano ordito da mesi una trappola per le legioni romane. 

Una curiosità. E' forse destino che le Cassandre non debbano mai essere ascoltate, ma anche Varo ebbe la sua Cassandra. I piani di Arminio rischiarono di andare in fumo grazie ad un capo tribù di nome Segeste, suocero, suo malgrado, di Arminio. Segeste nutriva per Arminio un odio mortale perché  aveva convinto, contro la sua volontà di padre, sua figlia Thesnelda, a fuggire con lui ed a diventare sua moglie [Tacito (Annales 1.58)]. Segeste chiese a Varo di "mettere in catene Arminio, i suoi complici e se stesso", ma Varo rifiutò e decise di non mettere alla prova il suo ufficiale verso il quale nutriva una fiducia incondizionata.

P.S.

In una dei miei blog precedenti a questo spazio web un amico rispose ad un post che avevo scritto in merito alla battaglia di Teutoburgo con le seguenti parole. :

"Sì, avevo già sentito di questa battaglia, anche se di solito viene detto che l'impero romano crollò soprattutto a causa della corruzione che divenne dilagante minandone la forza alla base. Probabilmente la verità sta' nel mezzo...

In quanto al nazionalismo tedesco, esattamente all'episodio della statua che racconti, c'è da dire che sconfiggere Roma nel suo momento di massimo splendore sia stata davvero un'impresa degna - nel bene e nel male - di essere ricordata nei millenni.

Non lo trovo strano in fondo..."

La mia risposta:

Caro amico, chiariamo. Quello che scrivo non sono fantasie di una persona qualunque quale potrebbe essere il sottoscritto. I più insigni storici ed archeologi (fra cui diverse eminenze grigie del M.I.T.) hanno descritto questo evento nei termini in cui io l'ho descritto. Hanno persino affermato che l'Europa Unita rappresenta forse l'ultima chance di ricucire la frattura di Teutoburgo! Tu però mi pare che continui a perseverare con un attitudine scolastica fatta delle solite storielle. La corruzione. Certo che c'era la corruzione! 2000 anni dopo, nell'italietta degli inciuci, un paese ai confini del terzo mondo, non certo ricchissimo, siamo riusciti a farci conoscere nel mondo intero per la corruzione! Vuoi che le immense ricchezze dell'impero romano non abbiamo agevolato e promosso la corruzione?

Cerca di riflettere un attimo però. Credi che l'impero d'oriente, sia stato meno corrotto di quello di occidente? Eppure sopravvisse a quest'ultimo per altri 1000 anni!! Fino a quando i Turchi Selgiucidi non posero assedio a Costantinopoli con cannoni che per quanto prototipali utilizzavano pur sempre la potenza micidiale della polvere da sparo.

Per quanto riguarda poi l'"impresa degna" di cui parli, mi pare proprio che anche qui sei del tutto fuori strada. Non furono le tribù germaniche (all'epoca erano all'età del ferro, pensa al contrasto con i cannoni dei Turchi!) a sconfiggere i romani. A sconfiggere i romani fu l'immensa stupidità ed inettitudine di Varo con un pesantissimo bagaglio di responsabilità di Augusto. Come poté infatti affidare un simile esercito al più inetto dei suoi sudditi, in un area peraltro così critica? Come potè abbandonare a se stesse le tribù germaniche, dopo che avevano dimostrato la loro estrema pericolosità? Perché stabilire il confine sul Reno? Solo per aver perso tre legioni? Perché allora durante la seconda guerra punica dove in campo aperto a Canne nel 216 A.C., dopo la tremenda sconfitta inflitta ai romani da Annibale, questi non stabilirono un qualche "limes" lasciando stare i temibilissimi cartaginesi? Annibale poi non era né un traditore, né un losco doppiogiochista, ma un abilissimo generale e stratega. I romani, peraltro, subirono in campo aperto un disastro militare al cui confronto Teutoburgo diventa una specie di scaramuccia di retroguardie. A Canne persero la vita 70.000 soldati e 6000 cavalieri, mentre altri 10000 combattenti vennero fatti prigionieri [Polibio]!!.

Quello che dici sarebbe stato di rilevanza storica se i romani fossero stati battuti sul campo aperto, come a Canne, con confronti tattici  che non furono neppure abbozzati.

In quanto al nazionalismo tedesco credo che sfugga alla tua riflessione la sua nefasta portata. Mai sentito parlare di Hegel e del VolksGeist (letteralmente lo spirito del popolo)? Il VolksGeist delle genti germaniche iniziò proprio a Teutoburgo a prendere corpo. Poi dopo il quinto secolo, a seguito del dilagare in occidente delle tribù germaniche, tutta l'Europa regredì di mille anni grazie proprio a queste popolazioni primitive. Così primitive che non seppero e non avrebbero del resto potuto sapere, riorganizzare e gestire le ricchezze ed il livello culturale e tecnologico dell'impero. Tutto andò perduto e, grazie alle tribù germaniche, tutto regredì all'età del ferro e nel buio dell'alto medioevo.

Sono comunque d'accordo con te quando dici che la sconfitta di Teutoburgo, per quanto grave, non causò certo il crollo dell' impero romano. Però indusse Augusto a commettere un immenso errore strategico, ossia la rinuncia all'assimilazione o il loro completo annientamento, dei popoli germanici. Questo è il punto cruciale.

Non era un'impresa impossibile e se avessero perseverato, ci sarebbero riusciti di sicuro (Ci sarebbe infatti riuscito Germanico qualche anno dopo, se anche qui non fosse intervenuta la stupida gelosia di Tiberio, successore di Augusto, richiamando a Roma Germanico proprio quando aveva appena conseguito importanti successi come la battaglia di Idistavisio dove inflisse una bruciante sconfitta ad Arminio).

Sono stati poi ritrovati insediamenti romani di una certa importanza al di là del Reno, il "limes" imposto poi da Augusto, ed antecedenti a Teutoburgo. Inoltre, altra prova che l'assimilazione era possibile ed in parte comunque avvenuta, la si può intravedere nella battaglia dei Campi Catalauni, dove le legioni di Ezio combatterono e sconfissero le orde unne di Attila, grazie anche agli eserciti che i Visigoti schierarono a fianco delle legioni romane.

L'assimilazione avrebbe portato poi culture fresche nell'impero, riducendo forse persino la corruzione dilagante che ovviamente c'era, ma che non fu la causa prima della rovina. Questa è imputabile al "Volkwanderung", alla migrazione disperata di tribù primitive che cercarono nell'impero si ricchezze e conquiste, ma anche la salvezza dalle orde mongole di Attila.
Quindi in sintesi: è facile prevedere che senza Teutoburgo, la causa della rovina, ossia le tribù germaniche, sarebbero forse state la causa della salvezza, perché di certo si sarebbero erette a bastione contro le invasioni Unne a fianco delle legioni romane. Queste non avevano più la forza combattiva di un tempo, essendo poi per lo più composte da mercenari, ma di certo avevano tecnologie e strategie militari di grande rilevanza.

La fierezza di cui parli dopo 2000 anni, è un evento non strano ma semplicemente allucinante. Quello che dici tu,  poteva andar bene per qualche secolo successivo, al massimo. E' proprio questo episodio che fa riflettere. Teutoburgo innescò un processo che portò all'estremo, il nazionalismo tedesco ed al pangermanesimo che ha causato tantissimi guai al nostro martoriato continente.
Non è certo un caso che Hitler nella sua farneticante opera "Mein Kampf", citi questo evento con orgoglio, esaltando le ataviche radici e spirito guerriero del popolo tedesco (il "Volksgeist" hegeliano) ed il loro ineluttabile destino di conquistatori alla perenne ricerca del "Lebensraum", lo spazio vitale. Non mi pare poco, che dici?
 
Con questo concludo definitivamente l'interessante dibattito, caro amico. Credo di averti esposto abbastanza esaustivamente come stanno le cose, se poi tu le vuoi vedere in modo diverso, è un tuo inalienabile diritto ...

Ciao a presto.

Mi chiedo davvero come fa la gente a non capire. certo è che la scuola si guarda bene dall'esporre la storia fornendone il significato ed il senso, nonché le ripercussioni sul mondo contemporaneo. Scoprire poi che un evento avuto luogo 2000 anni fa ha così pesantemente influenzato la storia recente, è quasi pazzesco!
Credo che questo post si potrebbe intitolare a buon diritto "il senso della storia". Credo anche che dovrebbe essere raccontato agli studenti all'inizio dell'anno scolastico, quale fondamentale paradigma da cui cogliere poi il senso dello studio della storia tutta … 

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