L'effetto luna di miele (The honeymoon effect) ...

Vi parlerò di un particolare effetto che dimostra quanto potente sia la nostra mente a nostra insaputa. Il fenomeno messo in evidenza da Bruce Lipton, autore di un libro su quest'argomento e fondatore dell'Epigenetica, rappresenta per me un vissuto, esposto nel mio scritto "Un viaggio a Praga", per chi avesse voglia di leggerselo come prologo a quanto segue. L'effetto luna di miele come si può facilmente intuire, descrive cosa si può riuscire a fare quando si verifica la magia dell'innamoramento, quello vero s'intende, fra due persone. Mi ero innamorato follemente di una ragazza e spesso inevitabilmente il mio pensiero correva da lei.  

Un pomeriggio mentre stavo lavorando sodo per risolvere un complesso problema con uno strumento bioanalitico (mi sono occupato per tanti anni di biochimica applicata e di automazione di laboratori biochimici), mi tornò ancora in mente lei. La sentii li, vicina a me, come se mi stesse guardando. E' difficile descrivere ciò che provai, forse una sorta di mistica esaltazione, si, non saprei descriverla meglio. Sta di fatto che la percezione della sua presenza mi induceva a dare il meglio di me, a "farle vedere quanto ero bravo", se mi consentite l'espressione, giusto per farvi capire. Così mentre pensavo al mio complesso problema analitico, mi tornò al contempo alla mente "la trasformata di Lorentz", letta in una pubblicazione sulla teoria della relatività di A. Einstein. Era una di quelle letture fatte a singhiozzo, la sera prima di dormire e risaliva a circa un anno prima. Ricordo che rimasi colpito dall'eleganza di quella dimostrazone dove con un'algebra elementare, si arrivava a dimostrare alla fine come lo spazio ed il tempo dipendono dalla velocità relativa di due sistemi di riferimento. Così, senza prefiggermi nessun obbiettivo, mi misi a scrivere quella dimostrazione che davo come assolutamente sepolta irreversibilmente nella mia memoria. Con mia sorpresa, ricordo che riaffiorava alla mia memoria, senza difficoltà alcuna, passo dopo passo, sino ad arrivare senza intoppi alla conclusione, mentre percepivo lei accanto a me come se mi sorridesse con gli occhi pieni di ammirazione. Come se non bastasse alla fine risolsi anche l'annosa questione dello strumento bioanalitico e riuscii a capire le ragioni del problema. Mi occorsero un paio d'ore in seguito per spiegare il problema dello strumento a due laureati in chimica ed un ingegnere progettista dello strumento! Ciliegina sulla torta di quell'incredibile pomeriggio, fu che una volta a casa, mia madre mi riferì di una strana telefonata (strana per lei, povera donna!) dove una voce di una
giovane donna usciva dalla cornetta parlando una lingua che a lei sembrò inglese (lo era davvero) e di cui capì solo il mio nome e che mi stava cercando. Era lei! Vi potrei chiedere cosa era successo alla mia mente ... Era tutto vero? Non c'era una componente allucinatoria nei fatti di quella sera? No, signori. Controllai anche lo scritto che avevo buttato giù e di cui conservo ancora una copia originale, ingiallita dal tempo. Era tutto corretto! Ebbi poi cura con un editor che supportava la simbologia matematica, di riscrivere il tutto che per i più pazienti riporto qui di seguito come immagini scannerizzate, non potendo fare diversamente sempre per i simboli matematici. Spero si possa leggere, se non tutto, almeno in parte. Per farvi almeno capire la semplicità e l'eleganza dello scritto, ma anche la sua complessità logica, se non matematica, e come sia assolutamente impossibile in condizioni normali, poterlo rimandare a memoria, a distanza di un anno e mezzo, senza incertezze e sbavature, essendo peraltro impegnati al contempo, in un'altra faccenda di non semplice soluzione.