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GRUMMAN  F4F-4 "Wildcat”

by Stefano Mercatali

 

 

GRUMMAN  F4F-4 "Wildcat”  - Scala 1/72 -

VF-5 - USS SARATOGA, 7 agosto del 1942

Velivolo personale del luogotenete James J.“PUG” Southerland. 

 

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Model, text and images copyright © 2001 by Stefano Mercatali

Modelli, testi e immagini sono copyright © 2001 by Stefano Mercatali

GRUMMAN  F4F-4 "Wildcat”  - Scala 1/72 -

Premessa - Cenni Storici

 Disegnato al principio come biplano appartenente alla fruttuosa serie di monoposto imbarcato F3, venne poi ridisegnato nel 1936 e con appropriate modifiche, trasformato in un monoplano ad ala media. Anche se perse il concorso, battuto dalle prestazioni del F2A Buffalo, Grumman continuó con il progetto fornendolo di un motore piú potente.

Cosi al principio del 1939, Grumman ricevette un ordine di 100 esemplari da parte della marina francese. Il Wildcat volò anche nella marina inglese, dove venne chiamato “Martlet”, del quale si apprezzarono le ottime doti di manovrabilità e soprattutto la possibilità di decollare da piccole portaerei. Mentre nel Pacifico rimase come punta di diamante della flotta americana fino alla apparizione del F6 cioé a metá del 1943. Ottenne ottimi risultati come caccia e affondò corazzate e sottomarini giapponesi, nella versione da caccia-bombardiere. 

Il modello rappresentato é un F4F-4 con numero di serie 5192#F12  “JUNIOR” del VF-5 con base nella famosa portaerei  USS SARATOGA, ed era pilotato dal luogotenete James J.“PUG” Southerland il 7 agosto del 1942. Southerland ha avuto il privilegio di aggiudicarsi la prima vittoria su un aereo giapponese, nella campagna di Guadalcanal. Nello stesso giorno che si aggiudicó la vittoria venne attaccato, da una squadriglia composta da 4 caccia ZERO, capitanati da Saburo Sakay apparteneti al gruppo Tanian. Nella battaglia il suo “Junior” venne colpito irrimediabilmente, saltó con il paracadute e l´aereo precipitó nelle acque. Southerland si aggiudicó 5 vittorie nel´arco della  IIWW.

  La produttrice del modello é la arciconosciuta ACADEMY, peró questo é un modello vecchio che purtroppo non é agli stessi livelli di quelli fabbricati attualmente.

Esternamente é ben fatto, si possono apprezzare le incisioni dei dettagli e le ottime finiture.

Purtroppo gli interni sono totalmente assenti, infatti il kit offre solo un sedile, una cloche e un “alieno” che puó assomigliare a un pilota. Il problema si risolve con un kit fotoinciso della Eduard pensato per la Hasegawa, che con qualche modifica si adatta alla perfezione al nostro kit. La plastica trasparente della cabina é qualcosa di orribile, sottodimensionata, con trasparenza pessima e in un solo pezzo. Ho cercato di pulirla con dentifricio, peró senza risultati apprezzabili, quindi ho deciso di sostituirla, con una in vacuforme della Squadron products.

Le decals sono incomplete perché sono sprovviste degli “stencil” e raffigurano un “wild” di una pattuglia di ricognizione. 

Le decals applicate sono dalla Aereomaster.(ref.72-094C).

  Costruzione

Passiamo alla costruzione. Dopo aver montato gli interni in fotoincisione, ho accoppiato un lamierino di bronzo nella parte anteriore della cabina per simulare la placca superiore della strumentazione che risulta assente nel modello.

Gli interni sono stati colorati con una mescola composta da pale yellow 81 e dal copkit green 78 nella percentuale di 80 e 20%, della Humbrol, poi sono stati applicati vari tocchi di altri colori.

Il “wild” possiede due piccole finestrelle situate nella parte inferiore della fusoliera, quindi é necesario coprirle prima della verniciatura, sia interiore che esteriore.

Nelle ali sono stati tagliati gli alettoni e i flaps e in questi é stato aggiunto il fotoinciso. Quelli posteriori sono stati tagliati e quindi ho aggiunto le piccole guide di scorrimento, comprese sempre nel kit di fotoinciso. Il motore e´stato modificato con l´aggiunta di piccoli fili di rame per simulare i tubi del funzionamento ad aste e bilancieri.

Infine, anche il carrello d´atterraggio è stato migliorato con particolari in fotoincisione e con fili di rame per realizzare i tubi idraulici dei freni.

Il vetro della cabina, come ho detto é prodotto con tecnica  vacuforme, perció ho scelto la colla bianca per attaccarlo alla fusoliera (vinavil o simili). Stucchiamo bene il modello e quindi, trascorso il tempo necessario, si procede a carteggiare le superfici. Raggiunto il risultato adeguato cominciamo la verniciatura.

Colorazione

Prima di tutto ho spruzzato una leggera mano di bianco in tutto il modello, poi nella parte inferiore, ho applicato un ligth gray 64 della Humbrol, per poi rialzare i vari pannelli con un dark gull gray 1740 della Testor. Per quanto riguarda le superfici superiori, ho applicato come fondo un intermediate blue 144 della Humbrol, per poi applicare, nello stesso modo delle superficie inferiore (fadded), un blue gray 79, sempre della casa inglese. La giunzione fra il colore superiore e l´inferiore, va eseguita “a mano alzata”, per ottenere un effetto sfumato come nell'aereo reale.

Per finire ho applicato un lavaggio fatto con un grigio molto scuro ottenuto mescolando colori acrilici della Tamiya. Chiaramente il modello é stato sottoposto ad altre infinitá di lavori, peró ogni modellista, applicherà le sue tecniche.

Conclusione

Sono veramente  soddisfatto di aver costruito questo modello perché evoca geste eroiche di una aviazione americana, non ancora “matura”, della gloriosa epoca dell´attacco a Pearl Harbour e altre battaglie storiche, come Midway o la menzionata  Guadalcanal.

Insomma considero che per un modello storico come il “Wild”, vale la pena rimboccarsi le maniche e lanciarsi a capofitto nella sua costruzione.

 

Saluti a tutti

 Mercatali  Stefano

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Modelli, testi e immagini sono copyright © 2001 by 

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