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GRUMMAN
F4F-4 "Wildcat”
by
Stefano Mercatali
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GRUMMAN
F4F-4 "Wildcat” - Scala 1/72 -
VF-5
- USS
SARATOGA, 7 agosto del 1942
Velivolo
personale del luogotenete James J.“PUG” Southerland.
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GRUMMAN
F4F-4 "Wildcat” - Scala 1/72 - |
Premessa
- Cenni Storici
Disegnato
al principio come biplano appartenente alla fruttuosa serie di monoposto
imbarcato F3, venne poi ridisegnato nel 1936 e con appropriate modifiche,
trasformato in un monoplano ad ala media. Anche se perse il concorso, battuto dalle prestazioni
del F2A Buffalo, Grumman continuó con il progetto fornendolo di un
motore piú potente.
Cosi
al principio del 1939, Grumman ricevette un ordine di 100 esemplari da
parte della marina francese. Il Wildcat volò anche nella marina
inglese, dove venne chiamato “Martlet”, del quale si apprezzarono le
ottime doti di manovrabilità e soprattutto la possibilità di decollare
da piccole portaerei. Mentre nel Pacifico rimase come punta di diamante
della flotta americana fino alla apparizione del F6 cioé a metá del
1943. Ottenne ottimi risultati come caccia e affondò corazzate e
sottomarini giapponesi, nella versione da caccia-bombardiere.
Il
modello rappresentato é un F4F-4 con numero di serie
5192#F12 “JUNIOR” del VF-5 con base
nella famosa portaerei USS
SARATOGA, ed era pilotato dal luogotenete James J.“PUG” Southerland
il 7 agosto del 1942. Southerland ha avuto il
privilegio di aggiudicarsi
la prima vittoria su un aereo giapponese, nella campagna di
Guadalcanal. Nello stesso
giorno che si aggiudicó la vittoria venne attaccato, da una squadriglia
composta da 4 caccia ZERO, capitanati da Saburo Sakay apparteneti al gruppo
Tanian. Nella
battaglia il suo “Junior” venne colpito irrimediabilmente, saltó con
il paracadute e l´aereo precipitó nelle acque. Southerland si aggiudicó
5 vittorie nel´arco della IIWW.
La
produttrice del modello é la arciconosciuta ACADEMY, peró questo é un
modello vecchio che purtroppo non é agli stessi livelli di quelli
fabbricati attualmente.
Esternamente
é ben fatto, si possono apprezzare le incisioni dei dettagli e
le ottime finiture.
Purtroppo gli interni sono totalmente
assenti, infatti
il kit offre solo un sedile, una cloche e un “alieno” che puó
assomigliare a un pilota. Il problema si risolve con un kit fotoinciso della
Eduard pensato per la Hasegawa, che con qualche modifica si adatta alla
perfezione al nostro kit. La plastica trasparente della cabina é
qualcosa di orribile, sottodimensionata, con trasparenza pessima e in un
solo pezzo. Ho cercato di pulirla con dentifricio, peró senza risultati
apprezzabili, quindi ho deciso di sostituirla, con una in vacuforme della
Squadron products.
Le decals
sono incomplete perché sono sprovviste degli “stencil” e raffigurano
un “wild” di una pattuglia di ricognizione.
Le decals applicate sono
dalla Aereomaster.(ref.72-094C).
Costruzione
Passiamo alla
costruzione. Dopo aver montato gli interni in fotoincisione, ho accoppiato un
lamierino di bronzo nella parte anteriore della cabina per simulare la
placca superiore della strumentazione che risulta assente nel modello.
Gli interni
sono stati colorati con una mescola composta da pale yellow 81 e dal
copkit green 78 nella percentuale di 80 e 20%, della Humbrol, poi sono
stati applicati vari tocchi di altri colori.
Il “wild” possiede due
piccole finestrelle situate nella parte inferiore della fusoliera,
quindi
é necesario coprirle prima della verniciatura, sia interiore che
esteriore.
Nelle ali
sono stati tagliati gli alettoni e i flaps e in questi é stato aggiunto
il fotoinciso. Quelli
posteriori sono stati tagliati e quindi ho aggiunto le piccole guide di
scorrimento, comprese
sempre nel kit di fotoinciso. Il motore e´stato modificato con l´aggiunta
di piccoli fili di rame per simulare i tubi del funzionamento ad aste e
bilancieri.
Infine,
anche
il carrello d´atterraggio è stato migliorato con particolari in
fotoincisione e con fili di rame per realizzare i tubi idraulici dei
freni.
Il vetro della cabina,
come ho detto é prodotto con
tecnica vacuforme, perció
ho scelto la colla bianca per attaccarlo alla fusoliera (vinavil o
simili). Stucchiamo bene il modello e quindi, trascorso il tempo
necessario, si procede a carteggiare le superfici. Raggiunto il risultato
adeguato cominciamo la verniciatura.
Colorazione
Prima di
tutto ho spruzzato una leggera mano di bianco in tutto il modello, poi
nella parte inferiore, ho applicato un ligth gray 64 della Humbrol, per
poi rialzare i vari pannelli con un dark gull gray 1740 della Testor.
Per
quanto riguarda le superfici superiori, ho applicato come fondo un
intermediate blue 144 della Humbrol, per poi applicare, nello stesso modo
delle superficie inferiore (fadded), un blue gray 79, sempre della casa
inglese. La giunzione fra il colore superiore e l´inferiore, va eseguita
“a mano alzata”, per ottenere un effetto sfumato come nell'aereo
reale.
Per
finire ho applicato un lavaggio fatto con un grigio molto scuro ottenuto mescolando colori acrilici della Tamiya.
Chiaramente il
modello é stato sottoposto ad altre infinitá di lavori, peró ogni
modellista, applicherà le sue tecniche.
Conclusione
Sono
veramente soddisfatto di aver costruito questo modello perché evoca
geste eroiche di una aviazione americana, non ancora “matura”, della
gloriosa epoca dell´attacco a Pearl Harbour e altre battaglie storiche,
come Midway o la menzionata Guadalcanal.
Insomma
considero
che per un modello storico come il “Wild”, vale la pena rimboccarsi
le maniche e lanciarsi a capofitto nella sua costruzione.
Saluti
a tutti
Mercatali
Stefano
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Modelli,
testi e immagini sono copyright © 2001 by
Mercatali
Stefano turnidor@yahoo.es
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