Brevi note di grammatica della lingua piemontese
9) - I verbi ausiliari
una lingua neolatina indipendente

brevissime note di un dilettante ...
... per cui non si esclude la presenza di qualche errore (questo è un eufemismo)

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    Morfologia - I verbi - Verbi ausiliari
Generalità sui verbi

Iniziamo con qualche generalità sui verbi piemontesi. Innanzitutto si nota che non esistono (o meglio, non sono più comunemente usati, nel piemontese moderno, il passato e trapassato remoti. Questa è stata una evoluzione naturale della lingua, non influenzata da italiano o francese (ancora meno dall'inglese). I passati remoti esistevano comunque, anche se non molto usati, fino agli inizi del '700. Ora vengono ancora usati di tanto in tanto, in poesia. Passato e trapassato remoti sono sostituiti, in piemontese, dal passato e trapassato prossimi (che di solito vengono chiamati "passà, trapassà", mentre passato e trapassato remoti sono chiamati "passà e trapassà lontan").
Forse, per i piemontesi, il passato non è mai troppo passato, mentre tutto ciò che è stato è parte, diretta o indiretta, di ciò che è presente. Si nota, comunque, che anche il francese parlato fa pochissimo uso del passato remoto (ma è da notare che, mentre in francese il passato remoto è stato dapprima trascurato nel linguaggio popolare e poi in quello letterario, per il piemontese è presumibilmente successo l'inverso).
Riportiamo comunque anche le forme del passato remoto, utili per la lettura di testi più antichi. In piemontese il passato remoto si chiama "passà lontan".
Anche in piemonese i verbi possono essere transitivi ed intransitivi, ed i primi hanno la forma attiva, passiva e riflessiva. Non tutti i verbi che in italiano sono intransitivi lo sono anche in piemontese, e viceversa.
Come in italiano le coniugazioni sono tre e vi sono due verbi ausiliari essere, avere che hanno uso quasi equivalente all'italiano, sebbene vi sia la tendenza ad usare più spesso l'ausiliare avere in alcuni verbi intransitivi. Una particolarità piemontese sono i già visti pronomi verbali che sono sempre presenti, ad eccezione che nell'imperativo presente.
Particolari in piemontese sono poi le coniugazioni interrogativa, negativa ed interrogativo-negativa, che si vedranno a loro tempo.
Un'altra particolarità dei verbi piemontesi è che mancano del participio presente, che viene invece espresso con una locuzione equivalente. Per alcuni verbi esiste un aggettivo che potrebbe assomigliare al participio presente, ma, in piemontese, è solo aggettivo.
Diciamo infine che in piemontese esiste un gruppo di verbi che possono essere di due coniugazioni diverse, per tutte o per alcune delle voci. Questi verbi hanno due infiniti, della seconda e della terza coniugazione.
Di tutto questo si parlerà più diffusamente nel seguito.
Vogliamo ancora ricordare che i pronomi personali soggetto sono mi, ti, chièl/chila, noi noiàutri/noiàutre, voi voiàutri/voiàutre, lor loràutri/loràutre.

Uso dei verbi ausiliari

Rispetto all'uso italiano (che non sarebbe male ricordare, perchè anche la lingua italiana sta correndo qualche pericolo, anche dal punto di vista "televisivo-giornalistico"), vi è qualche differenza. Qui sotto si dà una lista di regole d'uso degli ausiliari.
Si nota ancora l'uso delle particelle eufoniche l', j' che sono parte integrante del verbo nei tempi e persone in cui sono presenti.
Possiamo, in generale, dire che:

Si usa l'ausiliare avèj:
  • Per i verbi transitivi attivi
  • Per i verbi intransitivi che esprimono una azione fisica o mentale
  • Per i verbi impersonali esprimenti fenomeni metereologici.
  • Per i verbi già detti podèj, vorèj, dovèj. (potere, dovere, volere)
  • Per i verbi di movimento in senso stretto letterale
Si usa l'ausiliare esse:
  • Per i verbi passivi
  • Per i verbi riflessivi e reciproci.
  • Per i verbi impersonali generici.
  • Per i verbi intransitivi che non rientrano nelle categorie indicate sopra.
  • Per i verbi smijé e dventé (sembrare, diventare)
  • Per i verbi di movimento riferiti ad un punto di partenza o di arrivo
Esempi:
Ho bevuto = I l'hai beivù
Ho dormito = I l'hai durmì
È nevicato = a l'ha fiocà
Non sono potuto andare = i l'hai nen podù andé
Ho volato con un velivolo piccolo = i l'hai volà con un velìvol cit
Sono stato invitato = i son ëstàit anvità
Ci siamo scritti per un anno = I soma scrivusse për n'ani
Sono partito ieri = I son partì jér
Mi è sembrato di capire = A l'é smijame 'd capì
Sono volato da te = I son volà da ti


Il verbo essere

MODO INDICATIVO (Meud indicativ)
Presente
(present)
Imperfetto
(ampëfet)
Passato
(passà)
Passato
remoto
(passà
lontan)
Trapassato
(trapassà)
Trapassato
remoto
(trapassà
lontan)
Futuro sempl.
(futur sempi)
Futuro anter.
(futur anterior)
mi i son
ti it ses
chiel a l'é
noi i soma
voi i seve
lor a son
mi i j'era
ti it j'ere
chiel a l'era
noi i j'ero
voi i j'ere
lor a j'ero
mi i son ëstàit
ti it ses ëstàit
chiel a l'é stàit
noi i soma stàit
voi i seve stàit
lor a son ëstàit
mi i fure
ti it fures
chiel a fur
noi i furo
voi i fure
lor a furo
mi i j'era stàit
ti it j'ere stàit
chiel a l'era stàit
noi i j'ero stàit
voi i j'ere stàit
lor a j'ero stàit
mi i fure stàit
ti it fures ëstàit
chiel a fur ëstàit
noi i furo stàit
voi i fure stàit
lor a furo stàit
mi i sarai
ti it saras
chiel a sarà
noi i saroma
voi i sareve
lor a saran
mi i sarai stàit
ti it saras stàit
chiel a sarà stàit
noi i saroma stàit
voi i sareve stàit
lor a saran stàit

MODO CONGIUNTIVO (Meud congiuntiv)
Presente
(present)
Imperfetto
(ampëfet)
Passato
(passà)
Trapassato
(trapassà)
che mi i sia
che ti it sie
che chiel a sia
che noi i sio
che voi i sie
che lor a sio
che mi i fussa
che ti it fusse
che chiel a fussa
che noi i fusso
che voi i fusse
che lor a fusso
che mi i sia stàit
che ti it sie stàit
che chiel a sia stàit
che noi i sio stàit
che voi i sie stàit
che lor a sio stàit
che mi i fussa stàit
che ti it fusse stàit
che chiel a fussa stàit
che noi i fusso stàit
che voi i fusse stàit
che lor a fusso stàit

MODO CONDIZIONALE (Meud condissional)
Presente
(present)
Passato
(passà)
mi i sarìa
ti it sarìe
chiel a sarìa
noi i sarìo
voi i sarìe
lor a sarìo
mi i sarìa stàit
ti it sarìe stàit
chiel a sarìa stàit
noi i sarìo stàit
voi i sarìe stàit
lor a sarìo stàit

MODO IMPERATIVO (Meud amperativ)
Presente
(present)
Futuro
(futur)
- - - -
sie (esse)
ch'a sia
soma
sie (esse)
ch'a sio
- - - -
it saras
a sarà
i saroma
i sareve
a saran

MODI IMPERSONALI (Meud ampersonaj)
...Infinito (anfinì)..... Participio (partissip) .Gerundio (gerundi)..
Presente (present) Passato (passà)... Presente (present) Passato (passà)... Presente (present) Passato (passà)...
esse esse stàit - - - - stàit (stàita) essend (an essend) essend ëstàit

Notiamo che il verbo esse utilizza le particelle eufoniche l' e j' di fronte alle voci che iniziano per vocale, la prima particella alla terza persona singolare di presente ed imperfetto (nonchè tempi da questi composti), l'altra particella nelle altre voci dell'imperfetto. Questo cambia se al verbo essere è associata la particella locativa ci, vi in italiano, che corrisponde alla particella avverbiale i in piemontese. In pratica trattiamo del verbo italiano esserci, esservi in senso locativo.
Abbiamo visto che, in generale, il locativo si connette dopo il pronome verbale, con un trattino. Questo capita anche con il verbo esse, dove, però, scompare la particella eufonica. Per cui: io ci sono, tu ci sei, etc. in piemontese diventano
mi i-i son, ti it i-i ses (aggiunta eufonica), chiel a-i é, noi i-i soma, voi i-i seve, lor a-i son.. In modo simile per: io c'ero, tu c'eri, .. etc. in piemontese diventano
mi i-i era, ti it i-i ere (aggiunta eufonica), chiel a-i era, noi i-i ero, voi i-i ere, lor a-i ero..
Per gli altri tempi il comportamento è quello di tutti i verbi: Io ci sarò = mi i-i sarai, così come per gli altri modi Tu ci saresti stato = Ti it i-i sarìe stait.
Abbiamo già visto l'uso della i eufonica dopo il pronome it.
Vi è comunque un'altra particolarità: quando oltre al locativo i è presente anche il partitivo na (italiano ne), allora le terze persone singolari del presente e dell'imperfetto mantengono la particella eufonica, che cambiano in j':
lui è = chiel a l'é ; lui c'è = chièl a-i é ; ce n'é = a-i na j'é ; ce ne sono = a-i na son
lui era = chiel a l'era ; lui c'era = chièl a-i era ; ce n'era = a-i na j'era
Vediamo la coniugazione di esserlo = esslo. Abbiamo visto che nei tempi semplici il pronome lo si trova tra pronome verbale e voce del verbo. Con il verbo essere vi è qualche complicazione data dalla presenza delle particelle eufoniche. Si ha: io lo sono, tu lo sei, etc. = mi i lo son, ti it lo ses chiel a 'l l'é, noi(àutri) i lo soma, voi(àutri) i lo seve, lor(àutri) a lo son. Per l'imperfetto si avrà: io lo ero, to lo eri, etc.mi i lo j'era, ti it lo j'ere, chièl a 'l l'era, noi(àutri) i lo j'ero, voi(àutri) i lo j'ere, lor(àutri) a lo j'ero. Per gli altri tempi valgono le regole generali.
Un'altra situazione particolare si ha a proposito della coniugazione di essergli = essje. In questo caso la situazione è simile al caso di esserci (con locativo) dove la particella avverbiale i viene sostituita dalla particella pronominale j. Allora io gli sono, tu gli sei, etc = mi i-j son, ti it i-j ses, (ti it jë ses), chièl a-j é, noi(àutri) i-j soma, voi(àutri) i-j seve, lor(àutri) a-j son. Per l'imperfetto: io gli ero, tu gli eri, etc = mi i-j era, ti it i-j ere, (ti it jë ses), chièl a-j era, noi(àutri) i-j ero, voi(àutri) i-j ere, lor(àutri) a-j ero. Si nota ancora che quando il participio passato è preceduto da consonante, allora aggiunge davanti una ë prostetica : tu sei stato = ti it ses ëstàit.
Ultima cosa:
esserlo = ess-lo
essergli = essje
esserci = essie
essersi = ess-se
essersene = ess-s-ne
esserselo = ess-s-lo
e così via

La prima persona singolare del futuro può essere mi i sarai oppure mi i sareu (sempre correttamente piemontese)
Il gerundio presente ha due forme essend e an essend, e cosi pure il passato essend ëstàit e an essend ëstàit
Naturalmente il participio passato ha genere e numero, esempio: Voi siete state = voiautre (voi) i seve stàite, e così via
Diciamo ancora che sono corretto Piemontese le forme della 2^ per. sing. di tutti i tempi e i modi che terminano per "s". L'uso di queste forme (peraltro richiesto con i pronomi personali interrogativi) è andato affievolendosi, ma permane comune nelle zone del saluzzese e del pinerolese. Es. "it j'ere" oppure "it j'eres = "tu eri".

Il verbo avere

MODO INDICATIVO (Meud indicativ)
Presente
(present)
Imperfetto
(ampëfet)
Passato
(passà)
Passato
remoto
(passà
lontan)
Trapassato
(trapassà)
Trapassato
remoto
(trapassà
lontan)
Futuro sempl.
(futur sempi)
Futuro anter.
(futur anterior)
mi i l'hai
ti it l'has
chiel a l'ha
noi i l'oma
voi i l'eve
lor a l'han
mi i l'avìa
ti it l'avìe
chiel a l'avìa
noi i l'avìo
voi i l'avìe
lor a l'avìo
mi i l'hai avù
ti it l'has avù
chiel a l'ha avù
noi i l'oma avù
voi i l'eve avù
lor a l'han avù
mi i l'avire
ti it l'avires
chiel a l'avir
noi i l'aviro
voi i l'avire
lor a l'aviro
mi i l'avìa avù
ti it l'avìe avù
chiel a l'avìa avù
noi i l'avìo avù
voi i l'avìe avù
lor a l'avìo avù
mi i l'avire avù
ti it l'avires avù
chiel a l'avir avù
noi i l'aviro avù
voi i l'avire avù
lor a l'aviro avù
mi i l'avrai
....(mi i l'avreu)
ti it l'avras
chiel a l'avrà
noi i l'avroma
voi i l'avreve
lor a l'avran
mi i l'avrai avù
ti it l'avras avù
chiel a l'avrà avù
noi i l'avroma avù
voi i l'avreve avù
lor a l'avran avù

MODO CONGIUNTIVO (Meud congiuntiv)
Presente
(present)
Imperfetto
(ampëfet)
Passato
(passà)
Trapassato
(trapassà)
che mi i l'àbia
che ti it l'àbie
che chiel a l'àbia
che noi i l'àbio
che voi i l'àbie
che lor a l'àbio
che mi i l'avèissa
che ti it l'avèisse
che chiel a l'avèissa
che noi i l'avèisso
che voi i l'avèisse
che lor a l'avèisso
che mi i l'àbia avù
che ti it l'àbie avù
che chiel a l'àbia avù
che noi i l'àbio avù
che voi i l'àbie avù
che lor a l'àbio avù
che mi i l'avèissa avù
che ti it l'avèisse avù
che chiel a l'avèissa avù
che noi i l'avèisso avù
che voi i l'avèisse avù
che lor a l'avèisso avù

MODO CONDIZIONALE (Meud condissional)
Presente
(present)
Passato
(passà)
mi i l'avrìa
ti it l'avrìe
chiel a l'avrìa
noi i l'avrìo
voi i l'avrìe
lor a l'avrìo
mi i l'avrìa avù
ti it l'avrìe avù
chiel a l'avrìa avù
noi i l'avrìo avù
voi i l'avrìe avù
lor a l'avrìo avù

MODO IMPERATIVO (Meud amperativ)
Presente
(present)
Futuro
(futur)
- - - -
àbie (avèje)
ch'a l'àbia
avoma
avèje
ch'a l'àbio
- - - -
it l'avras
a l'avrà
i l'avroma
i l'avreve
a l'avran

MODI IMPERSONALI (Meud ampersonaj)
...Infinito (anfinì)..... Participio (partissip) .Gerundio (gerundi)..
Presente (present) Passato (passà)... Presente (present) Passato (passà)... Presente (present) Passato (passà)...
avèj (avèje) avèj avù - - - - avù avend (an avend) avend avù

Abbiamo visto, parlando di particelle pronominali, la loro "interferenza" con la l' eufonica del verbo avere. Il verbo avèj porta questa consonante in tutte le voci. Qui diamo un riepilogo di queste particolarità, e poi noteremo qualche variante possibile nella coniugazione:
Con la particella lo= lo italiano: la particella diventa 'l (ël) e la l' eufonica resta: io ce l'ho = mi i 'l l'hai
Con la particella je= li italiano: la particella diventa j e la l' eufonica diventa j': io ce li ho = mi i-j j'hai
Con la particella na= ne italiano: la particella diventa 'n (ën) e la l' eufonica diventa n': io ce ne ho = mi i 'n n'hai
La situazione è diversa se il pronome verbale è it. Prima del pronome plurale j si inserisce una i eufonica tu ce li hai = ti it i-j j'has ma anche ti it j'has
lui ce li ha = chièl a-j j'ha, etc.
Con il pronome singolare ël (lo) si ha: tu ce lo hai = ti it ël l'has
Con il pronome ën (na) si ha: tu ne hai = ti it ën n'has

Varianti che fanno parte della lingua piemontese sono:
  • La prima persona del presente indicativo può essere mi i l'hai oppure mi i l'heu
  • La prima persona del futuro indicativo può essere mi i l'avrai oppure mi i l'avreu
  • L'imperfetto congiuntivo ha anche la forma: che mi i l'hèissa, che ti it l'hèisse, che chièl a l'hèissa, che noi i l'hèisso, che voi i l'hèisse, che lor a l'hèisso
  • L'infinito ha le due forme avèj oppure avèje
  • L'imperativo presente 2^ pers. sing. può essere abie, oppure avèj, oppure avèje
  • L'imperativo presente 2^ pers. plur. può essere avèj, oppure avèje
  • Il gerundio presente può essere avend, oppure an avend
  • Il gerundio passato. può essere avend avù, oppure an avend avù

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Il Monte Rosa Il gruppo del Rosa, alla testata delle valli di Gressoney, Ayas e Valtournenche (e Macugnaga) (foto R. Robiglio)