Che ruolo ha avuto l’energia nella storia dell’uomo?… La velocità del progresso nella storia dell’uomo, dalle origini ad oggi, è strettamente connessa con la sua capacità di utilizzare fonti energetiche e sistemi a più alto rendimento. In campo energetico, ripercorrendo le tappe dell’avventura dell’uomo, impegnato a superare le avversità ambientali e a sfruttare le risorse esistenti, assistiamo ad una progressiva capacità di ottenere energia utilizzando quantità sempre minori di combustibili. Così per ottenere 15 milioni di chilocalorie occorrevano 45 tonnellate di legna; con il carbone si è passati a 21,5 tonnellate; con il petrolio si è scesi 15 tonnellate; con l’uranio, nei reattori termici, a 1,25 chilogrammi; sempre con l’uranio, ma nei reattori autofertilizzanti, si è ulteriormente ridotta la quantità necessaria, fino a 25 grammi. In futuro, nei reattori a fusione, utilizzando il deuterio, saranno sufficienti soltanto 3 grammi... sempre per 15 milioni di chilocalorie La storia dell’uomo è anche la storia di una buona "politica dell’energia". Sin dai tempi più antichi i progressi della tecnologia sono stati motivati dalla ricerca di una buona politica dell’energia, cioè dal tentativo di dare risposta alla necessità di ricavare dalla dotazione energetica di cui si disponeva (sole, acqua, vento, ma anche braccia, animali, piante, materie prime) il massimo di energia utile sotto forma di calore, di luce, di nutrimento, di lavoro. Qualunque azione compiuta da un essere vivente comporta un dispendio di energia, anche la stessa riproduzione della specie; per reintegrare l’energia spesa, essi devono nutrirsi, consumando e trasformando l’energia chimica contenuta nelle sostanze organiche vegetali ed animali. Gli animali allo stato libero si accontentano di raccogliere quanto la natura mette loro a disposizione, mentre l’uomo, inizialmente raccoglitore anch’egli, si è impegnato fin dalla preistoria, nella ricerca e nel perfezionamento di utensili e di tecniche per procacciarsi gli alimenti e per ripararsi dal freddo, evitando così grandi dispendi energetici. Nel corso della sua storia l’uomo ha inventato, migliorato e utilizzato macchine capaci di rendere meno faticoso e più redditizio il lavoro e di ridurre il consumo di energia. I più antichi utensili furono di pietra, in seguito l’uomo imparò a lavorare l’osso per farne punteruoli, raschiatoi, mentre il legno veniva impiegato, oltre che per i manici degli utensili, anche per costruire ripari, canoe, recipienti, archi, frecce e, soprattutto, per accendere ed alimentare il fuoco.
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