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guido scritto: La lizza
che intende Diego l'ho percorsa due anni fa, si segue per un tratto poi
scompare nel castagneto a livello di una grossa frana (mi sembra di
ricordare così), siamo saliti da li x tracce sbucando all'altezza del
ravaneto sotto la parete del campaccio. Confermo il resoconto
di salita di Guido, anch'io l'ho percorsa così. Altre informazioni in
Bradley-Medda, Le strade dimenticate, pagg. 106-108: è il tratto
inferiore della via di lizza della Caprara. Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/12 18:46
By: guido
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quella mattina col moro continuammo x la via di cava e salimmo in
seguito la lizza granaiola che sbuca alla vecchia cava sotto il salto
dei cani o zappello. sbaglio qualche nome? vado a memoria....Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/12 19:08
By: Enzo
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Rocciatore
Posts: 135
guido scritto: quella
mattina col moro continuammo x la via di cava e salimmo in seguito la
lizza granaiola che sbuca alla vecchia cava sotto il salto dei cani o
zappello. sbaglio qualche nome? vado a memoria.... Perfetto
così. Bradley-Medda chiamano lizza di Caprara tutto il tratto dalla
cava di Caprara fino giù alla strada asfaltata, e lizza di Granarola
quella dalla vecchia cava sotto il salto dei cani (o come si chiama)
fino alla via di cava proveniente dalla cava di Caprara: considerano
cioè la lizza di Granarola un 'affluente' della lizza di Caprara. Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/13 18:38
By: dok
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Scalatore
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Che batosta ragazzi c'è voluto più di un giorno per riprendermi e poter ritornare all'uso della parola
La
bomba annunciata da Pisanino ha avuto effetti devastanti . La tesi che
il passo del pitone coincide col pitone di mezzo, è crollata
miseramente sotto il peso di ... una lapide marmorea
. E come se non bastasse alla batosta di Pisanino ha dato manforte
anche “Il coordinatore generale delle sezioni del CAI delle Alpi Apuane”
che, sempre solerte e disponibile a dar sostegno quando serve, ha
ritenuto necessario apporre il suggello della sua autorità e della sua
indiscussa competenza sentieristica.
A seguito di tale
sconvolgimento le convinzioni accumulate in 4 mesi di accanita
discussione sul forum sono crollate rovinosamente come un castello di
carte. Quasi 60 pagine frutto di intenso lavoro di documentazione e di
esplorazione, rese inutili da un documento “esplosivo” e da un
ragionamento quadrato e saldo come un blocco di marmo Tanto lavoro e tanto tempo spesi inutilmente
dopo 4 mesi si ritorna al punto di partenza, alla verità sotto gli
occhi di tutti che nessuno ha visto (nonostante gli accorati appelli di
Pisanino): il passo del pitone è quello della lapide perché ... la
lapide ricorda un episodio avvenuto al passo del pitone. Lapalissiano
E
noi che stoltamente ci siamo accaniti a trovare una verità che
poggiasse su basi documentali e ricostruzioni storicamente solide
Adesso,
dopo una notte insonne, comincio a riprendermi. Per me è solo una
piccola sconfitta, ma il tempo speso in questi 4 mesi non lo rimpiango:
in fondo mi sono divertito a battibeccare con Luca, Pisanino e altri. cito
uno dei miei maestri -come ebbi a definirli anche per i loro magistrali
interventi- perché proprio non potrei meglio di lui spiegare quello che
mi è successo in questi giorni...Pisanino mi ha risposto, smentendo
tutte le mie infondate accuse! e anzi lo saluto e lo ringrazio per la
sua puntuale, pertinente e come sempre esauriente risposta:
per Luca...l'unico Conti sul libro è Mario Conti di Resceto nato il 28-10-1926 Partigiano nel gruppo "Naldo" mi
dispiace profondamente perché dovrò fare a meno, almeno per un po', del
suo fondamentale contributo, ora dovrò cominciare a camminare sulle mie
gambe... ma battute a parte un po' mi dispiace che Pisanino sia
momentaneamente fuori gioco, perché si può dire tutto di lui, ma non che
non sia un combattente generoso, disposto a scendere in campo e ad
esporsi al fuoco incrociato nemico per difendere quello in cui crede
(anche se forse su basi discutibili, ma di cui non vuole proprio
discutere) e quelli che per lui sono i suoi amici, che non so
sinceramente fino a che punto sarebbero disposti a fare altrettanto. intanto
il suo <comandante> mi pare che l'ha lasciato da solo nella
mischia, ha gettato le armi ed è avanzato a mani alzate, però in
atteggiamento profetico, facendo professione di pace e conciliazione,
non solo, ma con grande nonsocomechiamarla, si propone addirittura come
<comandante del nemico>, cui comincia subito a dare direttive
addirittura ammonendo in anticipo gli evuentuali riluttanti o
ritardatari: che abile mossa tattica, devo aver letto da qualche parte
che ci provò anche Napoleone quando lo portarono a Sant'Elena, anche se
coi risultati che sappiamo. non c'è bisogno di sottolineare, ormai
l'abbiamo fatto quasi tutti, la necessità di procedere in un clima di
maggiore fiducia e produttività, nelle forme da definirsi nel prossimo
incontro. perciò non prenderla per una procazione, Guido: e mi
rivolgo anche a Marco, che questo tuo intervento l'ha giudicato saggio:
<saggio> senza dubbio, ma resta da vedere per chi. spero
insomma che non venga bocciata come <provocazione> una critica
basata sui fatti e aperta alla contestazione sui fatti: e d'altra parte
questa critica l'avevo già annunciata al mio rientro, e commetterei una
grave ingiustizia nei confronti di Pisanino se non la esprimessi ora. e
d'altra parte non mi sembra che sia un buon principio quello che dal
momento che <nessuno è senza peccato> allora <tutti sono
praticamente innocenti> che tanto poi arriva il condono universale,
l'indulgenza plenaria che assolve tutti, perché allora conviene sempre e
comunque fare i peccati più grossi: invece secondo me occorre
distinguere per gradi di responsabilità, dalla <pagliuzza> al
<trave>, senza per questo voler fare un processo: come si è già
detto se ci si chiarisce poi si va avanti meglio, e credo che queste
note siano di interesse generale, per cui le accenno qui, prima che in
un incontro più o meno riservato.
qualche
appunto critico ho invece da farlo alla cordata del <trio
de'bombaroli> Guido-Pisanino-Fabbri: ma è bene che frammenti quello
che ho da dire in più interventi, per evitare quell'<effetto
valanga> di cui parlava Bergame, che a quanto pare ha solo effetti
controproducenti. tocca ora a Guido, che come notava Bergame
ha ritenuto allora <necessario apporre il suggello della sua autorità
e della sua indiscussa competenza sentieristica> e ora ritiene
altrettanto necessario intervenire come <pacificatore super
partes> e unico massimo promotore di un'azione concreta e positiva,
presentandosi e anzi confermandosi come apostolo della
moderazione...però curiosamente non ritenne necessario moderare i toni,
suoi e soprattutto dei suoi amici entusiasti, per un suo intervento
<dal nulla>, e che poi nel nulla è ritornato, quando in realtà,
per sua stessa ammisssione, quella <scoperta definitiva> che ha
scatenato una vera e propria <apocalisse>, con tanto di
ringraziamenti e titoli di coda, qualcuno ha pure parlato di <prova e
controprova>...dicevo quella benedetta scoperta non era in realtà,
per sua stessa ammissione altro che il semplice e banale ritrovamento di
<qualcosa che è reale e che c'è>, ovvero di banali tracce come
tante altre presso un banalissimo canale come tanti altri, e questo
ripeto lo ha detto Guido allora, non lo dico io ora, si vada pure
rileggere. insomma è un sentiero della libertà ma potrebbe benissimo non
esserlo, poteva essere un sentiro di pastori ma forse anche no, insomma
su queste basi io ti riesco a anche dimostrare che due più due fa tre,
ma forse anche no. ora mi chiedo e mi domando e dico: ma è possibile
che sapendo questo fin dal principio abbia permesso che si scatenasse un
simile putiferio, e così per l'altra <bomba> successiva
(quell'altra su facebook relativa a Finocchiaia non ho ancora avuto
occasione di leggerla), e non abbia <ritenuto necessario>
intervenire allora a far rientrare nei ranghi un entusiasmo così
evidentemente fuori luogo, creando così le premesse, e anzi buttando
benzina sul fuoco, per un successivo inasprimento dei toni della
discussione? e meno male che non c'ero, quando è scattata la seconda o
terza <bomba>, quella della lapide, e che ci hanno provveduto con
maggiore sapienza i miei due maestri.
non faccio granché caso al
tuo richiamo alla puntualità, perché sia io che Marco, e mi pare anche
Bergame, ben abbiamo avuto saggio della tua puntualità nelle risposte: e
sinceramente io preferisco uno che mi manda puntualmente a quel paese,
almeno so da subito come organizzarmi, senza stare ad aspettare invano
risposte che poi se e quando arrivano, sono quelle che sono...a
proposito se un s'era ancora capito io starei ancora aspettando quel
documento di cui dicevi più o meno che <hai letto da qualche parte
che il passo dei Gaglini coincide con le Greppie o è quella foce lì
accanto>, perché mi interessa veramente. e comunque, sulla base del
<devo aver letto da qualche parte> e simili, si possono
dimostrare, come diceva qualcuno, tante cose e senza neanche un grande
sforzo:
Con la prova del “ci sarà un
motivo” si può dimostrare tutto e il contrario di tutto: dalle piramidi
costruite dai marziani alla fine del mondo secondo i maya richiamo
piuttosto l'attenzione sull'appello a <ricominciare da zero>, che
però, al di là del senso stretto in cui è stato detto in
quell'intervento, mi pare sia un po' un vizio di Guido, o detto
diversamente in modo dimolto acculturato, una sua aspirazione
<scriboclasta> e palingenetica ricorrente, dato che è stata la
costante dei suoi interventi, coi risultati ben descritti da Bergame:
A
seguito di tale sconvolgimento le convinzioni accumulate in 4 mesi di
accanita discussione sul forum sono crollate rovinosamente come un
castello di carte. Quasi 60 pagine frutto di intenso lavoro di
documentazione e di esplorazione, rese inutili da un documento
“esplosivo” e da un ragionamento quadrato e saldo come un blocco di
marmo Tanto lavoro e tanto tempo spesi inutilmente dopo 4 mesi si
ritorna al punto di partenza, alla verità sotto gli occhi di tutti che
nessuno ha visto (nonostante gli accorati appelli di Pisanino): il passo
del pitone è quello della lapide perché ... la lapide ricorda un
episodio avvenuto al passo del pitone. Lapalissiano
E noi che
stoltamente ci siamo accaniti a trovare una verità che poggiasse su basi
documentali e ricostruzioni storicamente solide
Adesso, dopo una
notte insonne, comincio a riprendermi. Per me è solo una piccola
sconfitta, ma il tempo speso in questi 4 mesi non lo rimpiango: in fondo
mi sono divertito a battibeccare con Luca, Pisanino e altri. è
forse una sotterranea mira quella di ignorare e distruggere un lavoro
come quello che si è fatto in questi mesi, per poi sbucare dal nulla e
proporre <concretamente> l'unica cosa che è avanzata alla
distruzione, quello che probabilmente era un <progetto nel
cassetto>? a parte che per me la batosta più grossa, dalla quale ho
dovuto lentamente riprendermi, è stata proprio questo accorato appello a
<ricominciare da zero>, perché a parte me, alzi la mano chi ha
voglia di farlo per davvero. dicevo ignorare e distruggere il lavoro
di mesi, per qualcuno di anni e ora cerco di spiegare questa
affermazione cbasandomi sui fatti. che Guido abbia totalmente
ignorato il contenuto dei miei interventi fin dalla prima e più volte
sollecitata risposta alla mia domanda, è sotto gli occhi di tutti. e
passi, non ho certo fatto di questo una questione personale, e ci
mancherebbe. quello che non mi torna invece è che quando, all'incirca
dal 25aprile, salta fuori e viene acquisito il concetto di <passaggio
regolamentato del fronte>, con le sue decisive conseguenze in merito
alla focalizzazione del campo di ricerca, qualcuno tra cui Guido, da
cui mi sarei aspettato maggiore responsabilità, ha continuato e continua
a oggi a fare un uso acritico e indiscriminato dell'espressione
<sentieri della libertà>. questa è una questione di sostanza e
di metodo: di sostanza perché bastava, senza dover girare biblioteche,
semplicemente leggere quello che si è in sintesi scritto nei post, e se
questo, come ho la netta impressione, non è stato ancora fatto, non mi
sembra segno di gran rispetto per il lavoro altrui intervenire anche con
forza come su una <tabula rasa>, come se nulla fino a lì fosse
stato fatto nè scritto ...e di metodo, metodo di ricerca e di
discussione, perché se secondo te quello ha detto una cazzata e non ti
va a genio e vuoi fare a meno della sua definizione di <Via della
Libertà>, con le sue conseguenze in merito alla focalizzazione del
campo di ricerca, la risposta corretta non è quella di decentrarla ancor
più (la ricerca) e in modo totalmente acritico, vedendo in ogni traccia
un sentiero della libertà, ma solo quella di impugnare la tesi di
quello lì, smontarla, legittimare meglio la tua, e allora, ma solo
allora, procedere per la tua strada...o altrimenti, facendo un favore a
te stesso e a tutti quanti, continuare a chiamarli come fanno i
ricercatori più accorti <possibili passaggi del fronte> o
<possibili varchi della linea gotica>, perché è chiaro ormai anche
ai sassi che la dizione <Via della Libertà> o <Sentiero della
Libertà> indichi -come si è spiegato e documentato più volte- solo il
<passaggio organizzato del fronte> nelle modalità che ormai tutti
sappiamo. solo in questo c'è il rispetto per l'avversario, cui
concedi <l'onore delle armi>, e implicitamente il rispetto per
tutti e per la ricerca che così avanza per davvero, invece che creare i
presupposti per l'anarchia e per lo scontro di tifoserie che poi si
corre a voler riparare per primi con <saggi> interventi da
<deus ex machina>: un vecchio copione visto anche troppe volte,
l'accoppiata provocatori/forze dell'ordine.
Se
voi volete mettere a fuoco meglio quali siano gli itinerari, mi va
benissimo ed attendo volentieri le conclusioni con molta ansia. Che
siano tutti itinerari della libertà NON CI PIOVE, quali siano stati
quelli più utilizzati...beh questo non sta a me dirlo...Se per voi
questi due itinerari sono niente, per me non c'è problema. Per me
qualcosa sono (dimostrato anche dal termine datato 1823, e dalla
relazione della guida del 1905, ma anche dalle numerose testimonianze
sul campo)...
Il motivo per cui anni fa andammo in palerosa a
cercare un itinerario è il medesimo che mi ha spinto poche settimane fa a
risalirlo: la ricerca di un itinerario che per forza risaliva quella
valle. Per esperienza personale praticamente da tutte le parti ci sono
tracce e viottoli, quindi c'era qualcosa per forza anche li...e forse
anche un itinerario della libertà...ma questo dal mio punto di vista,
come già detto più e più volte, passa in secondo piano..e purtroppo io
ho molta voglia di camminà e di metterci il naso... a me pare
invece che da quando annunciasti <acqua, acqua> di acqua ne è
venuta tanta anche su quegli itinerari, e che anche la tue affermazioni
facciano acqua da tutte le parti. ti chiedo perciò per cortesia
semplicemente di produrre queste prove e queste testimonianze relative a
Finocchiaia e Palerosa, che sarebbero davvero importanti per la
ricerca: perché le <prove> che hai qui addotto, e cioè il termine
datato 1823 e la relazione della guida del 1905, scusami se sarò un po'
tonto, ma non capisco davvero che cosa provino di concreto.
(...)che
si tratti o meno di un sentiero della libertà, mi interessa
relativamente. mi interessa che sia un percorso. e tale è visto come ho
visto i primi itinerari che ora conoscete tutti bene...e che ho pulito
io per lunghi tratti facendo volare centinaia di scope (e ti credo che
ora si passa bene...dovreste vedere le foto del crinale delle conifere,
del canale, del fanfani, del sent con i segni gialli....continuo???) anche
questo discorso non so proprio cosa provi di concreto, perché di
osservazioni te ne ha già fatta pacatamente una Enzo, riguardo alla via
Fanfani:
Il sentiero Fanfani, comunque, io
l'ho percorso già in data 6/1/1995 senza saperne il nome, e ti posso
garantire che era ampiamente percorribile. Non dico questo per
rivendicare risibili priorità, sai già come la penso al riguardo. via
che come ho detto, io percorro da sarà una ventina d'anni,e col mi
cugino ci abbiamo portato su un sacco di amici, specie alle Greppie e
per il fosso Griffaia: via che ci siamo sempre presi la briga di tenere
pulita un poco ogni volta perché ci è sempre stata cara, e per dire ti
posso riempire il salone da Andre di testimonia -anche se non credo che
lui ne sarebbe particolarmente contento- del fatto che quella via era
percorribilissima anche prima che ci passassi te col tuo benedetto
pennato. per quanto riguarda le altre zone che citi, guarda caso
anch'io, come già dicesti te in passato, ho avuto come la netta
impressione che nessuno prima di me ci fosse passato ad aprirci da un
bel pezzo, ma anche qui potrei sbagliarmi di brutto, un po' tontolone
come sono e inesperto a differenza di te di quella curiosa cosa che è il
<giardinismo estremo>.
tutto questo per dire, spero con
correttezza e senza avere offeso nessuno, cui eventualmente chiedo di
controbattere sullo stesso piano dei fatti, che sinceramente non mi ci
vedo proprio a far parte di un <gruppo di lavoro> creato e
<guidato da Guido>, almeno non prima di avere chiarito queste cose
e altre, se me ne vengono in mente nel frattempo: spero che l'incontro
sia positivo proprio per questo, e che insieme possiamo diventare quella
<macchina schiacciasassi> che non mi ricordo se proprio con
questa espressione comunque il senso era quello, qualche tempo fa si
auspicava Pisanino. nel frattempo o altrimenti la mia collaborazione,
se richiesta, potrà avvenire ma come <esterno> e come
<indipendente>, come avevo già detto. e a proposito di
<esterni> per l'incontro propongo che partecipi pure -anche solo
come ascoltatore, risponderà se interpellato- un cacciatore di Azzano,
per la sua conoscenza del territorio e per la sua migliore conoscenza di
altre persone del posto da interpellare se risultasse necessario, mi ha
già dichiarato la sua eventuale disponibilità. e, se mi riuscisse, una
persona di Montignoso.
gradirei una risposta quantomeno da
Guido...per cui Bergame, visto che la tua sceneggiatura gli è pure
garbata, a me sinceramente un po' meno...proporrei una <gabbietta
virtuale> anche per lui, anche solo a scopo deterrente, in previsione
di ulteriori puramente...probabili ma reali tentativi di
evasione...dalle domande ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/13 18:42
By: dok
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Posso portare un microcontributo. Forse è
già stato scritto o rilevato, comunque parlando con mia mamma e mia zia
(ultraottantenni) mi hanno comfermato quello che mi diceva mio nonno
buonanima (guida del CLN che fece attraversare il fronte a diversa
gente). Il punto di ritrovo era a Darola dove c'è oggi il laghetto. Poi
prendevano una lizza che saliva probabilmente alle Madielle e al
Campaccio. Questa era sicuramente UN sentiero della libertaà dal
versante di Antona/Altagnana. Poi, come è stato affermato, è evidente
che "Il sentiero della libertà" dal lato massese (e probabilmente anche
da quello azzanese era un insieme di sentieri e percorsi che facevano
capo alla cresta che va dalle Greppie al Passo della Cardella sulla
cresta in prossimità del Carchio (ovviamente il paesaggio era molto
diverso da quello infrascato e inselvatichito attuale). Tutte aree
minate dove purtroppo alcuni ci lasciarono vita. Il luogo di partenza ha
una sua logica non solo ambientale-orografica ma anche bellica essendo a
metà strada fra Il territorio controllato dai tedeschi (Altagnana) e il
monte Antona sotto controllo dei partigiani. Salvo azioni di
perlustrazione e , a volte, rappresaglia dei nazisti non vi era un
particolare accanimento per il controllo della zona in questione nè per
colpire queste comitive, quasi tutte di civili, che faticosamente,
periodicamente, attraversavano la linea gotica. L'unico vero grosso
pericolo erano, come già detto i campi minati. Un saluto a tutti. grazie
Diego e bentornato. te non è che ci puoi aiutare col Fondone di
Campiglia, anche magari solo indicandoci qualche persona da sentire? ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/13 19:04
By: plinio
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Rocciatore
Posts: 177
per me si stà esagerando Datevi pazienza...vedetevi e chiarite @zzzzzzz
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