AlpiApuane.com è un portale che si
avvale della collaborazione di volontari ed appassionati; non beneficia
di contributi pubblici di nessun genere e viene gestito ed
aggiornato esclusivamente con risorse private.
Lo sviluppo di ulteriori imformazioni
effettuate,hanno portato ad una conclusione che non lascera' ombra di
dubbio,nel proseguo delle future ricerche.Tale conclusioni porteranno
discordanze,tra i componenti del gruppo "via della liberta'"
Ringraziamenti
Si
ringraziano tutti i componenti del gruppo,(nessuno escluso)per le
imformazioni e i dati inerenti alla composizione del topic,in
particolare il mio socio Fabbri,che con l'ultima sua ricerca "il libro
di Vinci Nicodemi" c/o l'A.N.P.I. di Massa,ha finalmente risolto
l'enigma del passo del Pitone,creando un corridoio per il proseguo delle
ricerche nel versante Azzanese.
testi originali dal libro "Guerra sulle Apuane"di Vinci Nicodemi e Giuseppe Lenzetti edizioni A.N.P.I. Massa
All?inizio
si passava dal Cinquale,dall'Aurelia e dalla Fortezza,poi da
Venturello,dal Carchio e dalla Cardella,ma,poco alla volta.con il
completamento dello schieramento delle truppe tedesche e fasciste,ogni
valico veniva chiuso. Resto' aperto soltanto un punto dal quale si poteva cercare di passare. Un
punto nel quale per la SUDDIVISIONE dei compiti tra tedeschi e fascisti
nella difesa della "Linea Gotica"era rimasta una FALLA,un luogo non
ASSEGNATO ad uno dei schieramenti: IL PASSO DEL PITONE. Era uno
scosceso sentiero di montagna adatto piu' ad essere percorso da
alpinisti che da gente normale;che doveva essere percorso di notte ed in
silenzio perche esposto al fuoco delle truppe fasciste del Battaglione
Intra della Monte Rosa. pag.97/98 E qua'c'è la vera storia ossia conclusione del passo del Pitone."racconta Vinci Nicodemi" Ad
Azzano fummo obbligati ad attendere il buio(dagli Americani)per
iniziare il nostro passaggio del fronte attraverso il PASSO DEL PITONE. Era il 15 dicembrela notte scese rapidamente e verso le ore 17 ci avviammo nel buio. Gia'
alla partenza avevo disposto il plotone in fila indiana e nell'ultima
parte del tracciato,prima di arrivare al culmine del Passo,ordinai a
Baldini/Alfredo e Libero di andare in avanguardia.Si arrivo' al Passo e i
due uomini mandati in avanguardia passarono illesi.Dopo i primi il
plotone era formato da Marchini Andrea, Vinci ed altri.Ci avviammo per
transitare e superare il Passo del Pitone . ALL'INIZIO della discesa
per Campiglia ebbi appena il tempo di sentire l'inizio dello scoppio di
una mina rimasi ferito e persi i sensi. Quando rinvenni ero sdraiato
bocconi.Nella scarsissima luce vidi confusamente una persona che stava
in piedi chiesi;"chi sei?"mi rispose Sono Andrea (Marchini)"stava in
piedi senza una gamba appoggiandosi sul mitra". le mine del Passo del Pitone,la notte del 15-12-45,non uccisero solo Andrea Marchinima anche Flavio Cortesini e Ireneo Mignani. Nei
giorni successivi due eroici partigiani,Francesco Antolini e Alfredo
Mosti,rimasero vittime del tentativo di recuperare il corpo di Andrea
Marchini.
Riflessioni Ora mi chiedo...!!!ma ci
sara' un motivo perche' il cippo è stato proprio collocato li con i nomi
di Marchini e Antolini inserendo "Passo del Pitone Linea Gotica" ....? o
Vinci si era sognato tutto...??? A questo punto senza ombra di
dubbio....il Passo del Pitone Storico è proprio li......poi quello di
mezzo è tra la greppia e lo stesso passo. per ulteriori
imformazioni,leggetevi il libro di Vinci NIcodemi (Comandante della |V
compagnia Patrioti Apuani......c/o A:N.P.I. Massa
vi saluto ...Pisanino..e..Fabbri l'Autore del Testo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/02 00:06
By: guido
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beh non potrei essere più d'accordo di così...il libro l'ho letto
anni fa ed è stato quello che ha dato il mio incipit alla ricerca di
questi percorsi proprio in base al pezzo di testo che hai riportato. se
la fonte fosse attendibile al 100% forse saremmo arrivati a capo della
cosa...voi che ne dite? Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/03 00:44
By: bergame
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Che batosta ragazzi c'è voluto più di un giorno per riprendermi e poter ritornare all'uso della parola
La
bomba annunciata da Pisanino ha avuto effetti devastanti . La tesi che
il passo del pitone coincide col pitone di mezzo, è crollata
miseramente sotto il peso di ... una lapide marmorea
. E come se non bastasse alla batosta di Pisanino ha dato manforte
anche “Il coordinatore generale delle sezioni del CAI delle Alpi Apuane”
che, sempre solerte e disponibile a dar sostegno quando serve, ha
ritenuto necessario apporre il suggello della sua autorità e della sua
indiscussa competenza sentieristica.
A seguito di tale
sconvolgimento le convinzioni accumulate in 4 mesi di accanita
discussione sul forum sono crollate rovinosamente come un castello di
carte. Quasi 60 pagine frutto di intenso lavoro di documentazione e di
esplorazione, rese inutili da un documento “esplosivo” e da un
ragionamento quadrato e saldo come un blocco di marmo Tanto lavoro e tanto tempo spesi inutilmente
dopo 4 mesi si ritorna al punto di partenza, alla verità sotto gli
occhi di tutti che nessuno ha visto (nonostante gli accorati appelli di
Pisanino): il passo del pitone è quello della lapide perché ... la
lapide ricorda un episodio avvenuto al passo del pitone. Lapalissiano
E
noi che stoltamente ci siamo accaniti a trovare una verità che
poggiasse su basi documentali e ricostruzioni storicamente solide
Adesso,
dopo una notte insonne, comincio a riprendermi. Per me è solo una
piccola sconfitta, ma il tempo speso in questi 4 mesi non lo rimpiango:
in fondo mi sono divertito a battibeccare con Luca, Pisanino e altri.
Quello che invece mi affligge è il pensiero della brutta figura che ci fanno (o che ci avrebbero fatto se non più in vita) i membri della segreteria del convegno del 1994 : “Eserciti Popolazione Resistenza sulle Alpi Apuane”
(NB: promosso dal comune di Massa, dalle province di Massa e Lucca, da
vari comuni apuani, dalle comunità montane apuane, dal Parco delle
Apuane, dall'ANPI, dagli Istituti Storici della Resistenza, col
patrocinio della regione Toscana, del Ministero della Pubblica
Istruzione, del Ministero dei Beni Culturali , del Ministero della
Difesa nonché sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ).
Come si può giustificare l’abbaglio preso da tutti i partecipanti e soprattutto dai due membri della segreteria del convegno che sono stati anche artefici e protagonisti di quella storia ? mi riferisco a Pietro del Giudice già comandante dei Gruppi Patrioti Apuani
(coloro che si occupavano degli aspetti logistici, organizzativi e
militari del passaggio dei profughi lungo la via della libertà) e Gino Briglia
il comandante “Sergio” (colui che nell’ottobre del 1944 passò, insieme
ad altri 12 comandanti dei Patrioti Apuani, la linea del fronte
attraverso il passo del pitone tracciando quella che poi diventerà la
via della libertà).
Se fossero ancora qui come avrebbero reagito
alla decisiva “prova della lapide” ? Avrebbero ammesso la loro
disattenzione e la loro superficialità per aver dato il via libera alla
pubblicazione degli atti del convegno senza aver controllato bene cosa
andavano a pubblicare ? Forse si sarebbero potuti giustificare dicendo
che non avevano letto tutti gli articoli presentati o che li avevano
letti ma senza troppa attenzione.
Passi
per gli articoli , che come si sa sono un po’ noiosi, ma come la
mettiamo con quella foto del passo del Pitone ? quella tavola XXVII
(postata qui a pag. 26) dove si vede una lettera B proprio in
corrispondenza del pitone di mezzo ? Come può non essere balzato ai
loro occhi questo madornale errore ? agli occhi di coloro che hanno
vissuto quegli anni e quelle vicende non da spettatori ma letteralmente
"sulla loro pelle" ? Possibile che senza rendersene conto abbiano dato
il via libera ad un marchiano falso storico ? E anche Maria Grazia Armanini,
la studiosa di storia massese che sedeva con loro nella segreteria del
convegno e che ha scritto il fondamentale articolo sulla via della
libertà, come ha potuto anche lei approvare la pubblicazione di quella
tavola XXVII palesemente errata ? e Mario Pegollo,
quello che ha disegnato il percorso della via della libertà , non si è
accorto che stava producendo con i suoi disegni un altro falso storico ?
E cosa potrebbe dire a suo discarico il Presidente dell’Istituto
Storico della Resistenza di Lucca il prof. Giovanni Cipollini che ha presieduto quel convegno e vi ha contribuito con un articolo ?
Questa
inizialmente era la mia preoccupazione e la causa di un forte senso di
disagio. Ma poi mi sono rincuorato perché per fortuna non grava su di me
l'onere e l'onore dello smascheramento di questo singolare falso
storico ...
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/03 10:58
By: guido
Status: Utente
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Posts: 847
bergame scritto: Che batosta ragazzi c'è voluto più di un giorno per riprendermi e poter ritornare all'uso della parola
La
bomba annunciata da Pisanino ha avuto effetti devastanti . La tesi che
il passo del pitone coincide col pitone di mezzo, è crollata
miseramente sotto il peso di ... una lapide marmorea
. E come se non bastasse alla batosta di Pisanino ha dato manforte
anche “Il coordinatore generale delle sezioni del CAI delle Alpi Apuane”
che, sempre solerte e disponibile a dar sostegno quando serve, ha
ritenuto necessario apporre il suggello della sua autorità e della sua
indiscussa competenza sentieristica.
A seguito di tale
sconvolgimento le convinzioni accumulate in 4 mesi di accanita
discussione sul forum sono crollate rovinosamente come un castello di
carte. Quasi 60 pagine frutto di intenso lavoro di documentazione e di
esplorazione, rese inutili da un documento “esplosivo” e da un
ragionamento quadrato e saldo come un blocco di marmo Tanto lavoro e tanto tempo spesi inutilmente
dopo 4 mesi si ritorna al punto di partenza, alla verità sotto gli
occhi di tutti che nessuno ha visto (nonostante gli accorati appelli di
Pisanino): il passo del pitone è quello della lapide perché ... la
lapide ricorda un episodio avvenuto al passo del pitone. Lapalissiano
E
noi che stoltamente ci siamo accaniti a trovare una verità che
poggiasse su basi documentali e ricostruzioni storicamente solide
Adesso,
dopo una notte insonne, comincio a riprendermi. Per me è solo una
piccola sconfitta, ma il tempo speso in questi 4 mesi non lo rimpiango:
in fondo mi sono divertito a battibeccare con Luca, Pisanino e altri.
Quello che invece mi affligge è il pensiero della brutta figura che ci fanno (o che ci avrebbero fatto se non più in vita) i membri della segreteria del convegno del 1994 : “Eserciti Popolazione Resistenza sulle Alpi Apuane”
(NB: promosso dal comune di Massa, dalle province di Massa e Lucca, da
vari comuni apuani, dalle comunità montane apuane, dal Parco delle
Apuane, dall'ANPI, dagli Istituti Storici della Resistenza, col
patrocinio della regione Toscana, del Ministero della Pubblica
Istruzione, del Ministero dei Beni Culturali , del Ministero della
Difesa nonché sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ).
Come si può giustificare l’abbaglio preso da tutti i partecipanti e soprattutto dai due membri della segreteria del convegno che sono stati anche artefici e protagonisti di quella storia ? mi riferisco a Pietro del Giudice già comandante dei Gruppi Patrioti Apuani
(coloro che si occupavano degli aspetti logistici, organizzativi e
militari del passaggio dei profughi lungo la via della libertà) e Gino Briglia
il comandante “Sergio” (colui che nell’ottobre del 1944 passò, insieme
ad altri 12 comandanti dei Patrioti Apuani, la linea del fronte
attraverso il passo del pitone tracciando quella che poi diventerà la
via della libertà).
Se fossero ancora qui come avrebbero reagito
alla decisiva “prova della lapide” ? Avrebbero ammesso la loro
disattenzione e la loro superficialità per aver dato il via libera alla
pubblicazione degli atti del convegno senza aver controllato bene cosa
andavano a pubblicare ? Forse si sarebbero potuti giustificare dicendo
che non avevano letto tutti gli articoli presentati o che li avevano
letti ma senza troppa attenzione.
Passi
per gli articoli , che come si sa sono un po’ noiosi, ma come la
mettiamo con quella foto del passo del Pitone ? quella tavola XXVII
(postata qui a pag. 26) dove si vede una lettera B proprio in
corrispondenza del pitone di mezzo ? Come può non essere balzato ai
loro occhi questo madornale errore ? agli occhi di coloro che hanno
vissuto quegli anni e quelle vicende non da spettatori ma letteralmente
"sulla loro pelle" ? Possibile che senza rendersene conto abbiano dato
il via libera ad un marchiano falso storico ? E anche Maria Grazia Armanini,
la studiosa di storia massese che sedeva con loro nella segreteria del
convegno e che ha scritto il fondamentale articolo sulla via della
libertà, come ha potuto anche lei approvare la pubblicazione di quella
tavola XXVII palesemente errata ? e Mario Pegollo,
quello che ha disegnato il percorso della via della libertà , non si è
accorto che stava producendo con i suoi disegni un altro falso storico ?
E cosa potrebbe dire a suo discarico il Presidente dell’Istituto
Storico della Resistenza di Lucca il prof. Giovanni Cipollini che ha presieduto quel convegno e vi ha contribuito con un articolo ?
Questa
inizialmente era la mia preoccupazione e la causa di un forte senso di
disagio. Ma poi mi sono rincuorato perché per fortuna non grava su di me
l'onere e l'onore dello smascheramento di questo singolare falso
storico ...
oh dai ma che buttato via 4 mesi
sono venute fuori tante cose interessanti!! quella parte di testo io
l'avevo be n presente e ne ho ripetuto i contenuti all'inizio del topic.
ma ciò non toglie che ci siano ancora da definire varie cose...per
esempio il percorso esatto del sentiero...la discussione può andare
avanti ancora assolutamente. poi se ti va, il libro io ce l'ho, te lo
porto la prox volta che vengo giù?? Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/03 21:40
By: moka
Status: Utente
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Posts: 4
ooohhh mamma ..ma cosa si e' scatenato ? speriamo di non aver
ferito nessuno ,premetto che come dice Bergame "il primo amore non si
scorda mai"anche a me e' successa un po' la stessa cosa ,e
cioe'...qualche anno fa lessi il libro di Vinci Nicodemi COMANDANTE
DELLA IV COMPAGNIA PATRIOTI APUANI ( non una personcina da 2 soldi
credo)e, cosi decisi di partire da Antona e seguendo il sentiero che
passa da Porneta, dove si trova la prima postazione partigiana, colle
della bianchina e scende in campiglia, per poi risalire al passo del
pitone ,e' scattata in me quella sensazione, di ricalcare le orme di
tanta gente che rischiava la vita per la liberta'.Ora io dico...
possibile che una persona come Vinci che ha vissuto in prima persona
quei momenti tragici di cui la memoria non puo' e non riesce a
dimenticare,abbia scritto il libro , inserendo pure la foto della lapide
del passo del pitone ,DOVE ANCORA NEL LIBRO dice :arrivati al passo, in
una notte senza luna ,avvolta nel buio totale scendemmo aiutandoci con
mani e piedi, avevo paura di perdere mio fratello ancora inesperto ma
fortunatamente lo rividi davanti a me grazie al biancore del suo sedere
rimasto scoperto dalla rottura dei pantaloni che aveva rotto strusciando
sul terreno, si sia potuto sbagliare cosi clamorosamente ? e perche
dico io gli studiosi gli,storici per cosi dire debbano per forza avere
ragione ? il libro per me; e ripeto per me e' attendibilissimo non
voglio e non riesco a pesare che sia stato scritto senza cose certe
.piuttosto non e' che forse magari, potrebbe mancare il collegamento,
versante Azzano visto che la carrareccia credo non ci fosse e magari il
sentiero passasse nel canale soto la casa di Andre?buon divertimento.
con questo non voglio dire di non continuare a cercare. non me ne
volete, pero' ripeto per me questo e' e questo rimane il Sentiero della
Liberta, anzi andremo presto a ripulirlo e magari in certi punti
cercare di mettelo un po' in sicurezza ...vi saluto fabbri'
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/03 23:01
By: Marco di AS
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Io ne ho viste cose che voi apuani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei pitoni di Orione, E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino ai sentieri di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo… come lacrime nella pioggia. È tempo… di dormire.
Chiedo
venia a Ridley Scott per la parodia della citazione, ma era troppo
forte la tentazione di accodarmi all'ironia di Bergame. Che non so,
peraltro, fino a che punto sia stata compresa.
Per
parlare più chiaramente vestirò allora i panni dell'avvocato difensore
per pronunciare una breve arringa che si opponga a quella del pubblico
ministero Pisanino, teso a far condannare il Pitone di Mezzo e altri
eventuali valichi limitrofi per il presunto tentativo di appropriazione
indebita, se non usurpazione, del titolo di Pitone Unico Ufficiale delle
Vie della Libertà, che, secondo la documentazione prodotta dall'accusa,
non potrebbe spettare altro che al Passo della Focoraccia.
Bene,
signori della corte, si cita il libro di Vinci Nicodemi, testimone
diretto della tragedia. Niente da ridire, ma perché mai nel libretto
dell'88 redatto ed edito dall'Anpi di Massa, la vicenda viene narrata in
un altro modo? Riporto testualmente il passo in questione:
STRAGE DEL 15 DICEMBRE 1944 Una
pattuglia di partigiani tornando da Viareggio liberata, attraverso il
sentiero che conduce da Seravezza, ad Azzano e oltre i territorio di
Antona, rimase mortalmente bloccata sul terreno minato precedentemente
dalla Monte Rosa. I partigiani erano ben riforniti di armi e munizioni,
viveri, ma poco prima di giungere a Tecchia di Campiglia, nella zona del
Fondone si verificò l'esplosione: rimasero uccisi tre partigiani: per
le gravi ferite riportate furono dissanguati; altri feriti. Non contenti
del grave episodio, i tedeschi attestati sul Carchio cominciarono a
sparare. Al mattino seguente la notizia si diffuse ad Antona, da dove
partirono alcuni uomini per soccorrere gli sventurati. Un altro
partigiano rimase ucciso e altri furono feriti.
Quindi
secondo l'opuscolo l'esplosione sembra non si sia verificata subito dopo
il passo, ma nella tuttora misteriosa zona del Fondone. Prima
incongruenza. Perché? Forse anche tra i partigiani c'era chi parteggiava
per una versione e chi per un'altra? E perché la Monte Rosa? Se a
minare fossero stati proprio gli alpini attestati sull'Altissimo, è
ragionevole pensare che si sarebbero fatti tutto il tratto
Uncini-Focoraccia per mettere le cariche, cosa che potevano fare con
maggiore facilità i tedeschi attestati verso il Carchio?
Dunque
qualche primo dubbio si avanza. Gli altri gli ha esposti Bergame
richiamando il convegno del 1994. Si dirà che Del Giudice e Briglia non
c'erano, quel tragico giorno, ed è vero, ma sulla loro autorevolezza non
credo si possano avanzare dubbi.
Ma veniamo, signori della
corte, alle prove a discarico. Le date. Già, perché è chiaro che
l'episodio avvenne il 15 dicembre 1944. La lapide addotta a prova dice
invece:
Caddero/ combattendo perchè tu potessi/ vivere/ in
libertà/ Marchini Andrea MOVM 15 2 1944/ Antolini Giuseppe 15 2 1944/
memori gruppo patriotti apuani/ Passo del Pitone Linea Gotica 25 4 1977.
C'è
quindi qualche refuso, come si dice degli errori begli articoli di
giornale, ma se sul giornale si può capire, su una lapide di poche
parole non è che stia molto bene. Manca un 1 davanti al 2 e dicembre
diventa così febbraio. Non solo: Antolini non morì il 15 ma il giorno
dopo e degli altri disgraziati non si dice nulla. Per essere una lapide
che deve far memoria mi sembra che chi l'ha composta (non il marmista,
sia chiaro) si sia dimenticato di troppe cose. Non vorrei quindi,
signori della corte, che ci possa essere stata uguale distrazione nella
scelta del luogo!
Ma parliamo ancora di date e ammettiamo anche
che la lapide indichi il valico giusto. Dico ammettiamo perché l'unica
testimone che s'invoca è lei, dal momento che di per sé la sola
testimonianza di Vinci Nicodemi non consente d'individuare il passo. Ma
anche se lì fosse, teniamo presente che era il 15 dicembre 1944. Gli
attraversamenti organizzati del fronte, come abbiamo visto a più riprese
nel topic, sono successivi, e con tutta probabilità, a questo punto, il
valico maggiormente usato fu quello indicato nel convegno del 1994.
Allora vi chiedo, signori della corte, se questo fosse vero, quale
valico avrebbe maggiormente titolo a rivendicare una priorità? Quello
nei cui pressi (pur con i dubbi sopra esposti) ebbe luogo un efferato
eccidio o quello per cui sono presumibilmente transitati migliaia di
sfollati?
Per questa ragione ritengo che la richiesta della
pubblica accusa, qui rappresentata dal collega Pisanino, debba essere
rigettata da questa onorevole corte non per la sola insufficienza di
prove, peraltro così palese, bensì con formula piena, perché il fatto
non sussiste, riservandosi questa difesa di adire successivamente
analoga azione penale nei confronti del Passo della Focoraccia. Ho
finito, Vostro Onore.
(immagino di poter riferire questo titolo all'admin, se non mi prende per scemo... )
Marco
P.S.:
Sabato, sul versante massese, ne ho viste davvero cose che voi apuani
eccetera eccetera, ma le riferirò più avanti, quando avrò terminato le
ricognizioni in zona (penso che un'altra sia sufficiente! ).
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