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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/30 11:32 By: Marco di AS Status: Utente  
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Per carità, Enzo, nessun dubbio sulla rilevanza dell'impresa in sé, solo che Pisanino l'aveva presentata come una delle due bombe che avrebbero cambiato le carte in tavola, riferendosi evidentemente ai sentieri della libertà. Ecco il perché delle precisazioni. Molto importante e opportuna, a proposito, la tua in merito alla quota 1090; non ricordavo quel termine che certamente avrò visto anch'io.

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/30 14:11 By: guido Status: Utente  
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Enzo scritto:
Credo che si stia partendo da un equivoco. Guido, con i suoi amici (correggimi se sbaglio, Guido), ha ripristinato uno storico sentiero di cui si aveva notizia, appunto, dalle guide liguri, ma non pretendeva di candidarlo a sentiero della libertà, anzi forse non si è neppure posto il problema. L'equivoco consiste nel fatto che, trovandosi il post in un topic intitolato al sentiero della libertà, è molto facile fraintenderlo.
Detto questo, quello che è stato fatto da Guido e dagli altri nel canale di Finocchiaia è molto molto rilevante a prescindere dal sentiero della libertà: infatti, è stata riaperta e resa percorribile una via storica di collegamento tra Massa e Seravezza, e ci voleva davvero molta determinazione a farlo, considerando che già nel 1905 questo sentiero veniva dato praticamente per perso! Il lavoro fatto da Guido e dagli altri lo considero quindi espressione del migliore escursionismo, quello capace di affrontare il territorio con rispetto ma senza farsene intimidire e con la piena consapevolezza del suo 'spessore' umano e storico.

Approfitto dell'occasione per una piccola postilla toponomastica, anche questa forse poco attinente al sentiero della libertà: ma ormai considero questo topic una specie di enciclopedia sull'Altissimo...
Il sentiero del canale di Finocchiaia valica il crinale a 'la foce di Focoraccia a S.O. del monte omonimo, indicata da un termine che segnava il confine tra il Massese e il Pietrasantino granducale' (guide liguri del 1905 e del 1921). Il termine c'è ancora, e la foce è situata alla quota di 1090 m, per la verità più vicina al Carchio che al Focoraccia. All'epoca delle guide liguri, quindi, il Passo Focoraccia era questo: ciò significa, tra l'altro, che l'attuale Passo della Focolaccia, situato a Nord-Est del M. Focoraccia, aveva un altro nome (Pitone?) oppure era anonimo.
La guida CAI-TCI del 1958 introduce un errore e un toponimo nuovo: l'errore consiste nel far terminare il sentiero di Finocchiaia (vedi it. 115b) non alla sella 1090 dei liguri ma a una sella 1100 c. situata molto più vicina al M. Focoraccia; il toponimo nuovo è 'Passo Focoraccia Sud', coniato ex novo per distinguerlo dal valico situato a Nord-Est del M. Focoraccia, che nel frattempo, evidentemente, era stato battezzato 'Passo Focoraccia'.
In realtà, una volta chiarito che il sentiero di Finocchiaia NON sbuca al Passo Focoraccia Sud, questo toponimo diventa quasi inutile: che io sappia da qui partono solo due brevi raccordi più o meno orizzontali (uno l'ho percorso) verso il crinale divisorio tra Finocchiaia e Prato di Greppia.
Enzo


grazie Enzo...

Questo è l'ultimo tassello degli itinerari del versante versiliese della linea gotica, ne fanno parte altri che ora vi elenco e che ho già percorso:

- cave trambiserra - foce del ferro
- itinerario dell'acquedotto del ferro
- casa giannetti - canale del carchio - la focicchia (o volendo anche a dx alla cardella)
- casa del gallicano - canale di finocchiaia - valico q.1090 (termine)
- la polla - canale palerosa - colle perletti
e tutti gli itinerari più ravvicinati sotto al passo focoraccia, al piton di mezzo ed ai gaglini che tutti conosciamo.

Dal mio punto di vista (escursionistico/esplorativo/sistematico e NON STORICO), si conclude per me l'esplorazione di questo versante. Manca solo un collegamento tra colle perletti e la testata del canale prato di greppia (vedremo quest'inverno se mai...), poi non avrò nient'altro da aggiungere visto che questi itinerari sono TUTTI percorribili. Qualcun'altro si prenda la responsabilità di delineare quale siano sentieri della libertà e quali no dal momento che ormai il ventaglio degli itinerari è delineato, di libri ne abbiamo aperti tanti, e di discorsi fatti...pure troppi. Qui non c'è nessuna polemica, ma solo la voglia di chiudere (se lo volete, s'intende), la questione una volta per tutte.
Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/30 14:24 By: guido Status: Utente  
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Marco di AS scritto:
Scusate se insisto, senza nessuna polemica, ma lo faccio per spiegare le mie perplessità e per riproporre una questione di metodo. Del sentiero di Finocchiaia, ricordato come "traccia di sent. quasi scomparsa" anche dalla guida Nerli-Sabbatini del 1958 (mi sembrava lo avesse ricordato anche Guido, ma ora non trovo più la citazione) avevamo già parlato in questo forum a pagina 12, sia io che Enzo. Può essere che quella traccia, già semiabbandonata nel 1901, sia stata riaperta per il passaggio del fronte e poi abbia teso nuovamente a richiudersi, suggerendo agli autori della guida CAI-TCI la descrizione sopra riportata. Però c'è un fatto: quella traccia collegava (e collega, se è quella che avete ritrovato) il fondovalle del Serra al Passo Focoraccia Sud, non a quello della Cardella, a meno che non presenti in alto una diramazione. Voi però siete arrivati al Passo della Cardella, stando almeno a quello che tu, Guido, hai postato su Facebook. E questo è un primo punto interrogativo.

Il secondo riguarda invece proprio la Cardella: nessun dubbio che sia stato usato dai profughi, sia pure per un periodo limitato, ma perché allora avrebbero dovuto dirigersi verso Finocchiaia anziché prendere il sentiero che da lì scende nel canale del Carchio, riportato nelle catastali più recenti (non quelle lorenesi, per intenderci) e indicato addirittura come "Strada vicinale del Carchio". Ora è quello che è, d'accordo (ne percorsi qualche anno fa con Fiorenzo la parte iniziale e cercammo di ritrovarlo anche sotto al valico con un giro attorno al Carchio), a meno che non abbiate già ripulito anche lui, ma dato anche il tipo di classificazione non vi viene in mente che doveva essere un tantinello più comodo e pratico di Finocchiaia, scendendo appunto dalla Cardella?

La questione di metodo è stata posta a più riprese e sostanzialmente l'ha ribadita anche Bergame nell'ultimo post. Cosa cerchiamo? Lavoriamo per trovare la via o le vie più attendibili dal punto di vista storico o vogliamo solo riesumare uno dopo l'altro tutte le salite dal fondovalle del Serra? Beh, se è così potete continuare, l'opera è ugualmente meritoria, non c'è dubbio (magari si potesse anche, in seguito, mantenerle aperte!). Ce ne sono altre anche più a valle, tra cui la via di Palatina citata da Bergame che stando alla testimonianza riportata servì allo scopo. E stando a un'altra testimonianza, se ben ricordo, fu davvero usata anche la strada tra Strettoia e Montignoso da me citata come battuta, ma non a sproposito, su fb.

Erano un po' tutte "vie della libertà"? Forse, ma a me e certo anche a Bergame (ma pensavo anche agli altri) francamente interessa invece mettere maggiormente a fuoco le vie più seguite nel periodo topico degli attraversamenti del fronte, sulla base del poco materiale storico che abbiamo a disposizione. Che nel caso di Finocchiaia, mi spiace dirlo - ma accetto volentieri di essere smentito - si tramuta in un niente. E anche per Palerosa mi pare si sia sulla stessa strada, Guido: ti ho chiesto due volte di ricordarmi perché puntammo lì nel 2008 ma non ho avuto ancora risposta. Forse perché non c'è?

Marco


ciao marco,
allora ti prego di guardare meglio le mie foto perchè nella didascalia su facebook si vede chiaramente il gruppo al completo alla sella q.1090 in posa all'uscita del canale di finocchiaia e poi quelle fatte dopo al passo della cardella sul cippo. Noi NON siamo usciti al passo della cardella bensì al colle q.1090.

L'itinerario se sia o meno della libertà non mi interessa più di tanto, percorro le apuane come nessuno fino ad ora con un criterio sistematico per ogni zona quindi è assolutamente normale il mio studio di tutti i canali/crinali/creste per fini sistematici e NON STORICI. Il canale del carchio io l'ho risalito nel 2007. Sicuramente è più comodo di questo di finocchiaia citato nella guida nel 1905 come ormai introvabile già nel 1901 (quindi assai prima del 44-45).

Se voi volete mettere a fuoco meglio quali siano gli itinerari, mi va benissimo ed attendo volentieri le conclusioni con molta ansia. Che siano tutti itinerari della libertà NON CI PIOVE, quali siano stati quelli più utilizzati...beh questo non sta a me dirlo...Se per voi questi due itinerari sono niente, per me non c'è problema. Per me qualcosa sono (dimostrato anche dal termine datato 1823, e dalla relazione della guida del 1905, ma anche dalle numerose testimonianze sul campo)...

Il motivo per cui anni fa andammo in palerosa a cercare un itinerario è il medesimo che mi ha spinto poche settimane fa a risalirlo: la ricerca di un itinerario che per forza risaliva quella valle. Per esperienza personale praticamente da tutte le parti ci sono tracce e viottoli, quindi c'era qualcosa per forza anche li...e forse anche un itinerario della libertà...ma questo dal mio punto di vista, come già detto più e più volte, passa in secondo piano..e purtroppo io ho molta voglia di camminà e di metterci il naso...
Guido
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/30 18:12 By: Marco di AS Status: Utente  
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Doppione rimosso. Vedi sotto
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/05/30 18:12 By: Marco di AS Status: Utente  
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Bene Guido, grazie delle precisazioni. Direi però che più che dalle foto ero stato tratto in inganno dall'annuncio del Pisa e dai commenti su fb.

L'altra precisazione riguarda il metodo: il tuo non si discute, così come il fatto che per fortuna (e non purtroppo) lo porti avanti; so anch'io che ogni versante ha le sue tracce e più ne vengono riaperte e meglio è, per mille motivi. Poi il problema magari sarà mantenerle percorribili, ma qui anche l'Unione di Comuni, volendo, potrebbe dare una mano, così come potrebbe ampliarsi un volontariato che, senza pretendere di segnare sentieri a destra e a manca, aiuti però a tenerli aperti. La sistematicità del tuo lavoro è comunque più che encomiabile, ma è quasi inutile ribadirlo, tanto è evidente.

C'è però un altro problema, quello del fine. Perché e per cosa ci diamo da fare, ognuno come e quanto può? Certamente l'escursionismo esplorativo ci piace, ci appaga, ci rende anche giustamente orgogliosi di tante riscoperte. Ma c'è qualcosa di più, c'è il fatto che le Apuane ne hanno tremendamente bisogno. Ne avrebbero bisogno anche se non ci fosse la minaccia del marmo ma, con questa presente, quel bisogno diventa addirittura qualcosa in più, diventa necessità di risposte immediate a un'enorme emergenza. Per questo occorre far rinascere nel miglior modo possibile una cultura della montagna che non sia solo quella delle cave, e in questo senso penso proprio che la riscoperta dei sentieri della libertà, sia dal punto di vista storico che sul territorio, sia quanto di meglio si possa giocare nel breve-medio periodo.

Mi sono appassionato di questa storia per l'appeal particolare che ha, come lo aveva - quando facemmo con Fiorenzo Apuane Segrete - tutta la questione delle albe e dei tramonti attraverso il Forato, argomento su cui lo stesso Ramacciotti, per l'identica ragione, continua ancora oggi a lavorare. C'è bisogno anche di cose, per dirla con un termine televisivo, che "buchino il video", per indurre più gente possibile ad alzare gli occhi verso queste cime ed accorgersi non solo della loro bellezza ma anche dello scempio che le devasta. Senza contare il valore che di per sé ha la memoria di un periodo come quello della Linea Gotica.

Credo che oggi le Apuane abbiano bisogno di noi più che noi di loro: occorre che la questione investa il più possibile non solo appassionati e addetti ai lavori, ma la stessa opinione pubblica. Vediamo pertanto di dar loro tutti una mano senza perderci in sterili battibecchi, ma nel rispetto delle strade che ciascuno intende seguire, mettendo la propria più o meno modesta competenza a servizio di un bene più grande. E in questo sta anche il senso del possibile progetto di ripristino e valorizzazione dei sentieri della libertà, comunque ancora tutto da determinare e aperto - lo ripeto - al contributo di tutti, purché nel rispetto di un metodo che, almeno in questo caso, deve essere per forza anche storico, e che porta pertanto a concentrare l'attenzione su alcuni sentieri e ad escluderne altri che non trovano sufficienti riscontri e testimonianze, anche se con buona probabilità - ma non con certezza storica - ugualmente percorsi.

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/01 13:40 By: Enzo Status: Utente  
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Rocciatore

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pisanino scritto:
Preparatevi è in arrivo...2 megabombe....da parte di Guido e Fabbri...che cambieranno molte delle carte sul tavolo..gia' giocate.....in passato......forse quella di Fabbri è ancora piu' bomba........
Pisanino.....

Ma la seconda bomba quando arriva?
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