Paragrafo 11
 

Matembwe

Causa la pigrizia ed i vari spostamenti nei più caratteristici luoghi dell’interno vedi foto, abbandono (ahimè…) per svariato tempo l’aggiornamento di questa cronistoria. Ad oggi però, ricordo bene la trasferta di alcuni giorni fatta nell’altopiano del villaggio ’Ngula (circa 2200 metri d’altitudine) in una missione gestita da simpatici e ospitalissimi preti della consolata. Quale favoloso clima, personaggi e panorami da incanto, come quale favolosa qualità di particolari colori africani. Fra l’altro, vengo anche invitato e consumo un regale pranzo nella casa del vescovo di Njombe, la cui cucina è gestita da suore del posto ed alcune sorelle italiane. Per un ateo convinto come me risulta strano frequentare tutti questi appuntamenti di chiesa, ma oltre ad aver incontrato delle persone squisite, questi religiosi mi hanno fatto sentire come a casa accettando la mia posizione e senza mai cercare di convertirmi. Per questi preti il mio modo d’agire è probabilmente come fare un qualcosa simile ad un principio dall’indirizzo religioso.
E’ mercoledì sera e sono in Matembwe, con Claudio organizziamo questo prossimo weekend per andare ad Arusha, cittadina sul confine con il Kenya e prendere un’amica bolognese volontaria come infermiera nel Kenya. Si programma un giro nella capitale e cosa farle visitare d’interessante, dove dormire (bisognerà chiedere per la disponibilità di camere alla consolata o ad un’altra organizzazione “ONG” CUAMM di Padova) a Dar Es Salaam, quindi pianifichiamo la settimana di lavoro ed andiamo a letto.

 
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Ultima modifica: martedì 09 ottobre 2007 19.53

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