Parrocchia"DIVINO CUORE DI GESU'"
Mirto-Crosia (CS)
Archidiocesi Rossano-Cariati
FESTA DEL DIVINO CUORE DI GESU' - CELEBRAZIONE DI RINGRAZIAMENTO - 8 AGOSTO 2010
Saluto dell'Arcivescovo S.E. Mons. Santo Marcianò Arcidiocesi Rossano-Cariati Rossano, 24 giugno 2010 Carissimo Monsignore, in questo momento, alla vigilia della nomina del nuovo parroco della parrocchia Divin Cuore in Mirto, sento il bisogno di esprimere tutto il mio affetto e la mia gratitudine nei suoi confronti. Il suo legame con la comunità parrocchiale del Divin Cuore coincide con la maggior parte del suo ministero presbiterale. Il centro urbano di Mirto in questi anni è cresciuto con lei sia da un punto di vista civile che ecclesiale; si è trattata di una fase storica particolarmente delicata che ha visto una radicale trasformazione del territorio con l'emigrazione verso la costa dai paesi dell'interno. Come lei mi ha più volte raccontato tante sono state le difficoltà ma la Chiesa è stata, grazie anche al suo fecondo ed instancabile impegno, il punto di riferimento ed il sostegno ad un ambiente sociale in rapida trasformazione. La sua vivacità pastorale e la sua saggezza hanno permesso di realizzare le strutture parrocchiali che oggi consentono una vita cristiana impegnata e dinamica; a lei si debbono le strutture della parrocchia del Divin Cuore come quelle della parrocchia S. Giovanni Battista. A lei e legata tutta la popolazione di Mirto che come parroco ha visto crescere nelle varie tappe della vita cristiana. A lei si debbono tante realizzazioni nella vita civile di Mirto. Con lei sento il bisogno di rendere grazie al Signore per quanto ha permesso si potesse realizzare in questi 45 anni; a Lui va la nostra lode e la nostra gratitudine. La fede ci permette di leggere la storia con occhi rinnovati, cogliendo in essa i segni della presenza premurosa e costante del Signore che guida i nostri passi; è nella fede che insieme guardiamo ad un cammino fecondo e ricco di doni, e in questa fede a Lui affidiamo tutto ciò che c'è nel nostro cuore. Il suo ministero oggi continua, seppure in modalità diverse; il Signore le chiede di pregare e offrire per quella comunità che le è stata affidata per tanto tempo, verso la quale il suo amore e la sua dedizione non possono avere fine. Con gratitudine sincera e stima profonda, la saluto cordialmente nel Signore. + Santo Marcianò |
Saluto della comunità Carissimo D. Pietro questo è il ringraziamento della comunità che ha preso parte alle celebrazioni eucaristiche e alle tante iniziative realizzate in parrocchia, condividendo con voi le tante tappe che fanno parte del cammino del popolo di Dio verso la salvezza. Non molti giorni fa parlando dei tempi andati, mi avete detto con una punta di malinconia “Eh, tutto passa”. E’ vero, però è anche vero ciò che dice Seneca e cioè che “tutto dipende dagli altri, solo il tempo è nostro”. E il vostro tempo, dedicato a servire Dio e questa comunità, non è stato sicuramente speso invano. Oggi possiamo elencare solo in maniera superficiale, visto il poco tempo a disposizione, le iniziative che hanno contraddistinto questa parrocchia, ma la nostra gratitudine nei vostri confronti non è superficiale, in quanto frutto del ricordo gioioso verso tutto ciò che è stato realizzato. Basta girare lo sguardo intorno a questa chiesa per rendersi conto della grande cura con cui essa è stata tenuta. Quando siete arrivato era spoglia, essenziale. Anno dopo anno l’avete arricchita con i mosaici del maestro Mellini di Firenze, i quali, che oltre che belli, sono di grande valore e invidiati da tutti; con le vetrate, sempre di Mellini, le belle immagini che adornano l’altare, le statue rinnovate, la cantorìa, i banchi che dopo anti anni sono ancora in buone condizioni, i nuovi portoni, il portico. Insomma tutti elementi che contribuiscono a rendere bella ed accogliente la Casa di Dio. Sicuramente la collaborazione dei fedeli è stata determinante, ma il promotore delle iniziative siete stato voi. Tuttavia una chiesa, per quanto bella, non avrebbe ragione di esistere se non fosse il luogo dove si riunisce la comunità dei credenti dove, secondo il messaggio di Gesù, si elaborano gli atti di culto della fede cristiana. D’altronde il termine deriva dal latino ecclesia e dal greco εκκλησια (ekklesìa), cioè comunità. Ebbene, grazie alla vostra grande attenzione per la Liturgia e alla cura dei particolari, a cominciare dalla meticolosa pulizia degli oggetti usati per la celebrazione, avete fatto sì che ogni Messa, feriale o festiva, ogni funzione, fossero un momento unico, solenne, mai ripetitivo, così come è giusto che sia, perché i fedeli possano essere consapevoli della grandezza del mistero di quanto tramite ogni Celebrazione Eucaristica viene ricordato. A questo proposito, grazie per aver celebrato due Messe al giorno, consentendo così anche a chi al mattino era impedito, di non perdere il Suo incontro quotidiano con Dio. E poi la puntualità nell’officiare i tridui, le novene, la Via Crucis, il mese mariano, quello dedicato al Cuore di Gesù, al S. Rosario, al Preziosissimo Sangue, quali segni di una Chiesa che sta al passo con i tempi senza però voltare le spalle al passato. Alla solennità delle celebrazioni hanno sicuramente contribuito anche i cari chierichetti, il piccolo clero che voi avete sempre sponsorizzato, voluto, incoraggiato e che, grazie anche all’ impegno delle nostre suore, non è mai venuto meno negli anni, anzi è andato sempre di più aumentando. Ancora, siete sempre stato un forte sostenitore, ripetendolo quasi fino alla noia, dell’importanza della cultura teologica per il credente, perché egli non sia solo un soggetto passivo nelle celebrazioni o un ignorante di fronte ai seguaci di altre religioni, ma un protagonista che testimonia con la consapevolezza della conoscenza la sua fede e sappia interpretare i numerosi segni con cui la Chiesa manifesta manifesta il Mistero di Cristo. Questo si è tradotto nelle lezioni della catechesi per gli adulti, sempre puntuali, nelle spiegazioni di tutte le fasi della liturgia e nelle omelie, nelle quali il commento della Parola del giorno era arricchito da continui riferimenti filosofici, storici, sociali, espressione della vostra vasta cultura e del desiderio di trasmetterla agli altri, perché più si sa, più si cresce sotto tutti i punti di vista e più si è protagonisti nella società. E infatti avete sempre sostenuto la diffusione della “Famiglia Cristiana” o del foglio diocesano “Camminare Insieme”. E ancora la precisione con cui ogni volta sono state rispettate le disposizioni dettate dalla curia, specialmente nelle raccolte di fondi per giornate stabilite (missionaria, per il seminario, ecc) o per eventi catastrofici che hanno colpito i nostri fratelli, rendendoli fragili e privi di mezzi. Spesso, in questi casi, non avete esitato ad organizzare la raccolta porta a porta, proprio per avere cifre più consistenti da offrire. Di quanto appena elencato voi siete stato infaticabile promotore, sapiente regista e attento supervisore. Sì, perché niente risultasse banale, ma tutto fosse impeccabile per essere presentato e offerto a Colui che è Perfezione assoluta. E noi, insieme alle suore, abbiamo collaborato sempre con letizia e spirito di cooperazione nell’ottica di realizzare quell’importante obiettivo finale che è rappresentato dalla testimonianza in tutti i tempi e in tutti i luoghi del messaggio del Cristianesimo. E ora veniamo alla giornata odierna. La vita altro non è che un viaggio. Da oggi per voi, caro Don Pietro, cambia solo il mezzo con cui continuarlo: non più su un treno con continue e a volte impegnative fermate, corrispondenti ai numerosi impegni di un sacerdote ma a bordo magari di una rilassante nave da crociera dalla quale continuare a guardare fiduciosi l’orizzonte, soddisfatto per quanto fatto e, con quella che S. Agostino chiama, “…la gioia ignorata dagli empi, ma che tu Signore dai a chi ti serve generosamente”. Una gioia che voi meritate appieno perché, nel servire Dio avete generosamente servito questa comunità, e da questo nasce il nostro grazie più sentito insieme all’ auspicio che il meritato riposo dall’esercizio attivo del sacerdozio sia costellato da tanta salute e serenità. Grazie e auguri. MIRELLA PACIFICO |
Saluto dell'Azione Cattolica Saluto a Mons. De Simone Mirto 08 agosto 2010 Festa del Divino Cuore di Gesù Il Sacerdozio è l'amore del cuore di Gesù'; soleva dire il santo curato d'Ars. Questa toccante espressione mi permette anzitutto di evocare con tenerezza e riconoscenza l'immenso dono che il sacerdote costituisce non solo per la Chiesa, ma anche per la stessa comunità. Penso a voi, caro Mons. De Simone, che avete offerto a noi l'umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo, cercando di aderire a Lui con i pensieri, la volontà, i sentimenti e lo stile di tutta la propria esistenza. Come non sottolineare le vostre fatiche apostoliche, il vostro servizio infaticabile e nascosto! E che dire della vostra fedeltà coraggiosa che, pur tra difficoltà e incomprensioni, è restata fedele alla vostra vocazione: quella di "amico di Gesù". E ancora ricordando il curato d'Ars: A voi, mons. De Simone, va il grazie dell'Azione Cattolica Parrocchiale per la costante e generosa attività svolta in lunghi anni di ministero pastorale. Voi avete sempre detto e dimostrato che dobbiamo rendere bella l'Azione Cattolica, ricordando sempre che essa è per la Chiesa e per l'annuncio del Vangelo. L'Ac è, dunque, uno strumento che deve far crescere la fede nel cuore delle persone e far risuonare la bella notizia del Vangelo. La persona è il riferimento fondamentale della vita della Associazione. Ognuno di noi prova sentimenti diversi: tanti ricordi, tante esperienze umane e spirituali, tanti sacrifici e rinunce, tanto bene seminato gratuitamente nel silenzio e nella donazione senza calcolo, tante vite accolte, accompagnate, sostenute e consolate, tante lacrime versate in solitudine che hanno reso misteriosamente fecondo il ministero pastorale. Solo il buon Dio conosce i dettagli di tutta una vita spesaa al servizio del Vangelo e dei fratelli; solo Lui può ricompensare degnamente il suo servo fedele. « Un prete però non va "in pensione ": continua ad accompagnare il popolo di Dio con la preghiera ed il suo prezioso ministero, ricco della sapienza e dell'esperienza accumulate, il cammino del popolo di Dio in terra mirtese. Esprimo a parole quello che, tante volte, non riusciamo a manifestare e vorrei condividere con voi, le emozioni che nascono dal cuore. Sento di poter affermare, sia personalmente che a nome di tutti i soci di azione cattolica del Divino Cuore di Gesù, la nostra partecipazione più completa nel porgere i più sinceri ed affettuosi auguri, attestando la nostra vicinanza di figli devoti che mai verrà a mancarvi. Consapevoli che non si tratta di ovvia retorica, non possiamo non considerare come spontaneo il sentimento di stima, gratitudine ed amicizia che nutriamo nei vostri confronti, sia come persona che come sacerdote. Ricordiamo con immensa riconoscenza i momenti in cui, con pazienza, avete ascoltato i nostri piccoli crucci quotidiani, i momenti in cui, con l'affetto del "buon padre"; avete consolato le nostre sofferenze, o quando avete cercato, con sapiente esperienza, di calmare le nostre afflizioni. Mai ci avete fatto mancare il vostro appoggio incondizionato e sarebbe troppo limitativo esprimervi con delle banali parole ciò che la vostra presenza, vigile ed attenta, ha rappresentato per ognuno di noi. Cinquantasei anni di sacerdozio sono una meta straordinaria, che rappresenta un momento unico nel quale ringraziare il Signore, per il tanto bene ricevuto e per il tanto bene che avete potuto fare, stando unito a Lui, come suo sacerdote. Il bene profuso generosamente in una vita non sempre è evidente e riconosciuto. Molti lo dimenticano, altri non se ne accorgono. I sacerdoti, a mio avviso, non hanno bisogno di critiche, ma di preghiere. Ed è per questo, che rinnoviamo con unanime partecipazione il sentimento di speranza, senza nascondere la certezza che mai ci farete mancare l'amore, l'umanità e la dedizione per tutti gli anni che verranno. Auguri Con stima ed immensa gratitudine. Antonio Romano |
Saluto di Giuseppe Carrisi Rev.mo don Pietro, Monsignore esimio, è con un velo di tristezza che mi accingo a salutarvi questa sera in cui celebriamo la festa del Sacro Cuore di Gesù, nostro Protettore. Dopo più di quarant’anni di collaborazione sono tante le cose che vorrei dirvi, ma non posso abusare del poco tempo messomi a disposizione. Quanta fiducia mi avete concesso fin dal primo momento in cui mi avete chiamato per ricoprire il ruolo di Presidente dell’Azione Cattolica giovanile di questa Parrocchia! Quante volte mi avete spronato a realizzare le varie attività che man mano venivano ideate! Quante volte mi avete sostenuto nei momenti più difficili! Tutto ciò, e voglio sottolinearlo, lo avete fatto sempre in maniera discreta e amorevole. Ed è stato proprio per questo che i giovani si sono sentiti attratti da questa Associazione e vi hanno aderito con entusiasmo. Così, insieme ai ricchi momenti di formazione spirituale che hanno ricevuto, gli stessi hanno fatto nascere: il complessino musicale, al quale avete permesso di suonare in questa Chiesa durante le feste più importanti; il minifestival; le giornate missionarie e di evangelizzazione, durante le quali i giovani andavano nei rioni a parlare di Gesù; il doposcuola per i bambini meno abbienti; il carnevale; la trasmissione a Radio Mirto, nella quale il prof. Iapichino ci ospitò; le recite e le feste realizzate con la collaborazione delle Suore dell’Assunzione nel salone dell’Asilo e tante,tante altre manifestazioni. In particolare, però, voglio ricordare il Coro parrocchiale. Siete stato voi a volerlo fortemente e me ne avete affidato la direzione. Quanti giovani si sono succeduti al suo interno! Oggi, ne fanno parte anche i figli dei primi coristi. Fin dal primo momento furono proprio i giovani a suggerirmi di comporre i canti liturgici. Quando avete ascoltato le prime composizioni mi avete spronato a continuare e ad un certo punto mi avete convinto ad inviarne alcune alle Edizioni Paoline, che le pubblicarono. Il Coro fece concerti presso le parrocchie di vari paesi che lo invitavano. E voi ci spronavate ancora ad andare avanti. Tutti i ragazzi che hanno fatto parte del Coro vi sono grati e vi ringraziano per il sostegno che avete loro dato. Oggi, grazie a voi ed alla disponibilità di Candido Cinelli si è formato un secondo Coro, al quale partecipano i “vecchi”( e lo dico tra virgolette) ed i nuovi arrivati. Nominare tutti i coristi è impossibile, ma è sicuro che ciascuno di essi non vi dimenticherà mai, perche siete stato non solo il loro parroco ma anche quel padre che si è dimostrato il loro punto di riferimento, in vari momenti della loro vita. Vi auguriamo tutti di godervi come il vostro cuore desidera gli anni che verranno. Io, dopo questo lungo periodo di collaborazione, oltre ad essere riconoscente verso il Signore per il dono che da Lui ho immeritatamente ricevuto, a voi dico soltanto, ma con grande stima ed affetto: “Grazie! “ Mirto, 08/08/10 Giuseppe Carrisi |
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Ringraziamento a don Pietro,
Giubileo 50° fondazione chiesa, Accoglienza don Umberto e don Pino -
8/11 agosto 2010
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