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STATUTO DEI LAVORATORI L. 20 maggio 1970, n. 300 Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento TITOLO I - Della libertà e dignità del lavoratore TITOLO II - Della libertà sindacale TITOLO III - Dell'attività sindacale TITOLO IV - Disposizioni varie e generali TITOLO V - Norme sul collocamento
TITOLO I - Della libertà e dignità del lavoratore Art. 1 (Libertà di opinione) I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede
religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare
liberamente il proprio
pensiero, nel rispetto dei Art. 2. (Guardie giurate) Il datore di lavoro può impiegare le guardie particolari giurate, di cui
agli articoli 133 e seguenti Le guardie giurate non possono contestare ai lavoratori azioni o fatti diversi da quelli che attengono alla tutela del patrimonio aziendale. E' fatto divieto al datore di lavoro di adibire alla vigilanza sull'attività
lavorativa le guardie di cui al primo comma, le quali non possono accedere nei locali dove si svolge tale
attività, durante lo svolgimento della stessa, se non eccezionalmente per specifiche e motivate
esigenze attinenti ai In caso di inosservanza da parte di una guardia particolare giurata delle disposizioni di cui al presente articolo, l'Ispettorato del lavoro ne promuove presso il questore la sospensione dal servizio, salvo il provvedimento di revoca della licenza da parte del prefetto nei casi più gravi. Art. 3. (Personale di vigilanza) I nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza dell'attività lavorativa debbono essere comunicati ai lavoratori interessati. Art. 4. (Impianti audiovisivi) E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per
finalità di controllo a distanza Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da
esigenze organizzative e Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle
caratteristiche di cui al secondo Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti
secondo e terzo comma, il Art. 5. (Accertamenti sanitari) Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e
sulla infermità per malattia Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto
attraverso i servizi ispettivi Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del
lavoratore da parte di enti Art. 6. (Visite personali di controllo) Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei
casi in cui siano In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a
condizione che siano eseguite Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visite personali, nonché,
ferme restando le Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro di cui al precedente
comma, il datore di lavoro, le Art. 7. (Sanzioni disciplinari) Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione
alle quali ciascuna di esse Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito a sua difesa. Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. 604, non
possono essere disposte In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale
non possono essere Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma
restando la facoltà di Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall'invito
rivoltogli dall'ufficio del Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi
due anni dalla loro Art. 8. (Divieto di indagini sulle opinioni) E' fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso
dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle
opinioni politiche, religiose o Art. 9. (Tutela della salute e dell'integrità fisica) I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare
l'applicazione delle norme Art. 10. (Lavoratori studenti) I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in
scuole di istruzione primaria, I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere
prove di esame, hanno Il datore di lavoro potrà richiedere la produzione delle certificazioni
necessarie all'esercizio dei Art. 11. (Attività culturali, ricreative e assistenziali e controlli sul servizio di mensa) Le attività culturali, ricreative ed assistenziali promosse nell'azienda
sono gestite da organismi Le rappresentanze sindacali aziendali, costituite a norma dell'art. 19, hanno
diritto di controllare la Art. 12. (Istituti di patronato) Gli istituti di patronato e di assistenza sociale, riconosciuti dal Ministero
del lavoro e della Art. 13. (Mansioni del lavoratore) L'articolo 2103 del codice civile è sostituito dal seguente: "Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali
è stato assunto o a Ogni patto contrario è nullo". | su | | indice | | home page | TITOLO II - Della libertà sindacale Art. 14. (Diritto di associazione e di attività sindacale) Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere
attività sindacale, è garantito Art. 15. (Atti discriminatori) E' nullo qualsiasi patto od atto diretto a: a) subordinare l'occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte; b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o
atti diretti a fini di Art. 16. (Trattamenti economici collettivi discriminatori) E' vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore aventi carattere discriminatorio a mente dell'articolo 15. Il pretore, su domanda dei lavoratori nei cui confronti è stata attuata la
discriminazione di cui al Art. 17. (Sindacati di comodo) E' fatto divieto ai datori di lavoro ed alle associazioni di datori di lavoro di costituire o sostenere, con mezzi finanziari o altrimenti, associazioni sindacali di lavoratori. Art. 18. (Reintegrazione nel posto di lavoro) Ferme restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della
legge 15 luglio 1966, n. Il computo dei limiti occupazionali di cui al secondo comma non incide su
norme o istituti che Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro
al risarcimento del Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al
quarto comma, al La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva. Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, su istanza congiunta del lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro. L'ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al giudice medesimo che l'ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell'articolo 178, terzo, quarto, quinto e sesto comma del codice di procedura civile. L'ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa. Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, il
datore di lavoro che non | su | | indice | | home page | TITOLO III - Dell'attività sindacale Art. 19. (Costituzione delle rappresentanze sindacali aziendali) Rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa
dei lavoratori in ogni a) […]; b) delle associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nell'unità produttiva. Nell'ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali
possono istituire organi Art. 20. (Assemblea) I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui
prestano la loro opera, fuori Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi
di essi - sono indette, Ulteriori modalità per l'esercizio del diritto di assemblea possono essere
stabilite dai contratti Art. 21. (Referendum) Il datore di lavoro deve consentire nell'ambito aziendale lo svolgimento,
fuori dell'orario di lavoro, Ulteriori modalità per lo svolgimento del referendum possono essere stabilite dai contratti collettivi di lavoro anche aziendali. Art. 22. (Trasferimento dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali) Il trasferimento dall'unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze
sindacali aziendali di cui al Le disposizioni di cui al comma precedente ed ai commi quarto, quinto, sesto
e settimo dell'articolo Art. 23. (Permessi retribuiti) I dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali di cui all'articolo 19 hanno diritto, per l'espletamento del loro mandato, a permessi retribuiti. Salvo clausole più favorevoli dei contratti collettivi di lavoro hanno diritto ai permessi di cui al primo comma almeno: a) un dirigente per ciascuna rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive che occupano fino a 200 dipendenti della categoria per cui la stessa è organizzata; b) un dirigente ogni 300 o frazione di 300 dipendenti per ciascuna rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive che occupano c) un dirigente ogni 500 o frazione di 500 dipendenti della categoria per cui è organizzata la rappresentanza sindacale aziendale nelle unità produttive di maggiori dimensioni, in aggiunta al numero minimo di cui alla precedente lettera b). I permessi retribuiti di cui al presente articolo non potranno essere
inferiori a otto ore mensili nelle Il lavoratore che intende esercitare il diritto di cui al primo comma deve darne comunicazione scritta al datore di lavoro di regola 24 ore prima, tramite le rappresentanze sindacali aziendali. Art. 24. (Permessi non retribuiti) I dirigenti sindacali aziendali di cui all'articolo 23 hanno diritto a
permessi non retribuiti per la I lavoratori che intendano esercitare il diritto di cui al comma precedente devono darne comunicazione scritta al datore di lavoro di regola tre giorni prima, tramite le rappresentanze sindacali aziendali. Art. 25. (Diritto di affissione) Le rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto di affiggere, su appositi
spazi, che il datore di Art. 26. (Contributi sindacali) I lavoratori hanno diritto di raccogliere contributi e di svolgere opera di
proselitismo per le loro […] […] Art. 27. (Locali delle rappresentanze sindacali aziendali) Il datore di lavoro nelle unità produttive con almeno 200 dipendenti pone permanentemente a disposizione delle rappresentanze sindacali aziendali, per l'esercizio delle loro funzioni, un idoneo locale comune all'interno dell'unità produttiva o nelle immediate vicinanze di essa. Nelle unità produttive con un numero inferiore di dipendenti le
rappresentanze sindacali aziendali | su | | indice | | home page | TITOLO IV - Disposizioni varie e generali Art. 28. (Repressione della condotta antisindacale) Qualora il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti ad impedire o limitare l'esercizio della libertà e della attività sindacale nonché del diritto di sciopero, su ricorso degli organismi locali delle associazioni sindacali nazionali che vi abbiano interesse, il pretore del luogo ove è posto in essere il comportamento denunziato, nei due giorni successivi, convocate le parti ed assunte sommarie informazioni, qualora ritenga sussistente la violazione di cui al presente comma, ordina al datore di lavoro, con decreto motivato ed immediatamente esecutivo, la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti. L'efficacia esecutiva del decreto non può essere revocata fino alla sentenza
con cui il pretore in Contro il decreto che decide sul ricorso è ammessa, entro 15 giorni dalla comunicazione del decreto alle parti opposizione davanti al pretore in funzione di giudice del lavoro che decide con sentenza immediatamente esecutiva. Si osservano le disposizioni degli articoli 413 e seguenti del codice di procedura civile. Il datore di lavoro che non ottempera al decreto, di cui al primo comma, o alla sentenza pronunciata nel giudizio di opposizione è punito ai sensi dell'articolo 650 del codice penale. L'autorità giudiziaria ordina la pubblicazione della sentenza penale di
condanna nei modi stabiliti [...] [...] Art. 29. (Fusione delle rappresentanze sindacali aziendali) Quando le rappresentanze sindacali aziendali di cui all'articolo 19 si siano
costituite nell'ambito di Quando la formazione di rappresentanze sindacali unitarie consegua alla
fusione delle associazioni Art. 30. (Permessi per i dirigenti provinciali e nazionali) I componenti degli organi direttivi, provinciali e nazionali, delle
associazioni di cui all'articolo 19 Art. 31. (Aspettativa dei lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o
a ricoprire cariche I lavoratori che siano eletti membri del Parlamento nazionale o del
Parlamento europeo o di assemblee regionali ovvero siano chiamati ad altre funzioni pubbliche elettive
possono, a richiesta, La medesima disposizione si applica ai lavoratori chiamati a ricoprire
cariche sindacali provinciali I periodi di aspettativa di cui ai precedenti commi sono considerati utili, a
richiesta dell'interessato, Durante i periodi di aspettativa l'interessato, in caso di malattia, conserva
il diritto alle prestazioni Le disposizioni di cui al terzo e al quarto comma non si applicano qualora a
favore dei lavoratori Art. 32. (Permessi ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive) I lavoratori eletti alla carica di consigliere comunale o provinciale che non
chiedano di essere I lavoratori eletti alla carica di sindaco o di assessore comunale, ovvero di presidente di giunta provinciale o di assessore provinciale hanno diritto anche a permessi non retribuiti per un minimo di trenta ore mensili. | su | | indice | | home page | TITOLO V - Norme sul collocamento Art. 33. (Collocamento) La commissione per il collocamento, di cui all'articolo 26 della legge 29
aprile 1949, n. 264, è Alla nomina della commissione provvede il direttore dell'Ufficio provinciale
del lavoro e della La commissione è presieduta dal dirigente della sezione zonale, comunale,
frazionale, ovvero da un La commissione ha il compito di stabilire e di aggiornare periodicamente la
graduatoria delle Devono altresì essere esposte al pubblico le richieste numeriche che pervengono dalle ditte. La commissione ha anche il compito di rilasciare il nulla osta per
l'avviamento al lavoro ad accoglimento di richieste nominative o di quelle di ogni altro tipo che siano
disposte dalle leggi o Nel caso in cui la commissione neghi la convalida ovvero non si pronunci
entro venti giorni dalla I turni di lavoro di cui all'articolo 16 della legge 29 aprile 1949, n. 264, sono stabiliti dalla commissione e in nessun caso possono essere modificati dalla sezione. Il direttore dell'Ufficio provinciale del lavoro annulla d'ufficio i
provvedimenti di avviamento e di Per il passaggio del lavoratore dall'azienda nella quale è occupato ad
un'altra occorre il nulla osta Ai datori di lavoro che non assumono i lavoratori per il tramite degli uffici
di collocamento, sono Le norme contenute nella legge 29 aprile 1949, n. 264, rimangono in vigore in quanto non modificate dalla presente legge. Art. 34. (Richieste nominative di manodopera) A decorrere dal novantesimo giorno dall'entrata in vigore della presente
legge, le richieste nominative di manodopera da avviare al lavoro sono ammesse esclusivamente per i
componenti del TITOLO VI - Disposizioni finali e penali Art. 35. (Campo di applicazione) Per le imprese industriali e commerciali, le disposizioni del titolo III, ad eccezione del primo comma dell'articolo 27, della presente legge si applicano a ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo che occupa più di quindici dipendenti. Le stesse disposizioni si applicano alle imprese agricole che occupano più di cinque dipendenti. Le norme suddette si applicano, altresì, alle imprese industriali e commerciali che nell'ambito dello stesso comune occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito territoriale occupano più di cinque dipendenti anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti. Ferme restando le norme di cui agli articoli 1, 8, 9, 14, 15, 16 e 17, i
contratti collettivi di lavoro Art. 36. (Obblighi dei titolari di benefici accordati dallo Stato e degli appaltatori di opere pubbliche) Nei provvedimenti di concessione di benefici accordati ai sensi delle vigenti
leggi dallo Stato a Tale obbligo deve essere osservato sia nella fase di realizzazione degli
impianti o delle opere che in Ogni infrazione al suddetto obbligo che sia accertata dall'Ispettorato del
lavoro viene comunicata immediatamente ai Ministri nella cui amministrazione sia stata disposta la
concessione del beneficio o dell'appalto. Questi adotteranno le opportune determinazioni, fino
alla revoca del Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche quando si
tratti di agevolazioni Art. 37. (Applicazione ai dipendenti da enti pubblici) Le disposizioni della presente legge si applicano anche ai rapporti di lavoro
e di impiego dei Art. 38. (Disposizioni penali) Le violazioni degli articoli 2, 4, 5, 6, 8 e 15, primo comma lettera a), sono
punite, salvo che il fatto Nei casi più gravi le pene dell'arresto e dell'ammenda sono applicate congiuntamente. Quando per le condizioni economiche del reo, l'ammenda stabilita nel primo comma può presumersi inefficace anche se applicata nel massimo, il giudice ha facoltà di aumentarla fino al quintuplo. Nei casi previsti dal secondo comma, l'autorità giudiziaria ordina la
pubblicazione della sentenza Art. 39. (Versamento delle ammende al Fondo adeguamento pensioni) L'importo delle ammende è versato al Fondo adeguamento pensioni dei lavoratori. Art. 40. (Abrogazione delle disposizioni contrastanti) Ogni disposizione in contrasto con le norme contenute nella presente legge è abrogata. Restano salve le condizioni dei contratti collettivi e degli accordi sindacali più favorevoli ai lavoratori. Art. 41. (Esenzioni fiscali) Tutti gli atti e documenti necessari per la attuazione della presente legge e
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