Arricchimentodell’OFFERTA FORMATIVA
ALLEGATO n° 1 – Appendice C al POF 2009--2010
DIREZIONE DIDATTICA di ALPIGNANO
ANNO SCOLASTICO 2009-10 I. Progetto “Dislessia” II. Piano delle Visite guidate III. Progetti “Laboratori collegati a visite guidate” IV. Progetto “Corrispondenza interscolastica” V. Progetti comunali per la scuola dell’Infanzia VI. Progetti comunali per la scuola Primaria e Progetti HC VII. Progetti “Educazione alla sicurezza” VIII. Progetti vari delle classi IX. Progetti “Continuità e formazione classi prime” X. Progetti accoglienza/integrazione alunni stranieri – attività interculturali XI. Organizzazione scolastica Scuole dell’Infanzia
PROGETTO DISLESSIA: prevenzione dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
Anche nell’a.s. 2009-10 continueranno le azioni di screening intraprese lo scorso anno per individuare eventuali casi di D.S.A. ( dislessia, disgrafia, discalculia, …). Nel corso di questi ultimi anni varie esperienze e ricerche si sono occupate della realizzazione di un intervento specifico nella scuola per un tempestivo riconoscimento di bambini dislessici. Alcune esperienze riferiscono di interventi di screening in età prescolare, senza tuttavia realizzare un’accettabile certezza nell’individuazione dei soggetti a rischio. È stata infatti dimostrata che l’evidenza della patologia si presenta solo in presenza dello stimolo specifico (lettura o scrittura). Lo screening da noi scelto (un questionario diviso in due parti: una per docenti e l’altra per genitori ) è il risultato di un progetto scientifico nazionale del C.N.R., in collaborazione con alcuni esponenti dell’A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia), che ha come scopo non solo un’individuazione attendibile dei soggetti a maggior rischio dislessico, ma anche la promozione di una fattiva collaborazione fra la scuola e il servizio sanitario per lo studio sistematico dei tentativi intrapresi dai soggetti coinvolti di cambiare e migliorare la prassi educative, sia attraverso le loro azioni pratiche, sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste azioni. Proprio per questo si cerca subito di aiutare l’insegnante ad acquisire la capacità di gestire in maniera appropriata ed efficace non solo gli strumenti compensativi e dispensativi, ma tutta una serie di strumenti metodologici e didattici che gli offrono la possibilità di esplorare la realtà nella quale opera, di analizzare come lavora, di introdurre dei cambiamenti e di sperimentare novità, novità che possono “far bene” anche a tutti gli altri suoi alunni. Il progetto promuove così nell’insegnante un’esperienza di formazione didattica dove il mondo teorico si avvicina alla pratica e favorisce un’interazione operativa e costruttiva tra i due sistemi «abilitativi», Sanità e Scuola. I soggetti coinvolti sono quattro: il CNR (come fornitore e responsabile scientifico del progetto); la Scuola (come destinatario del progetto) e in prima persona i Docenti che compilano la loro parte di questionario; i Genitori che compilano la parte del questionario che li riguarda; le ASL del territorio (come destinatari dell’invio dei soggetti risultati a rischio e collaboratori tecnici di scuola e famiglia). Gli alunni sono inizialmente coinvolti solo nell’attuazione di un breve dettato di parole/frasi e di numeri. Il progetto richiede anche la formazione degli insegnanti interessati: formazione iniziata l’anno scorso, continuata con una tavola rotonda quest’anno e, a breve, con la partecipazione ad un corso di formazione presso la scuola polo di Rivoli. Questo tipo di screening permette di ritenere, sulla base del grande volume di soggetti coinvolti e della replica della ricerca in diversi anni scolastici, che i risultati conseguiti non siano frutto della casualità o della quotidianità scolastica, ma di un lavoro specifico correttamente individuato e inserito. Gli alunni risultati a rischio “leggero” saranno oggetto di una specifica attività di potenziamento nel corso dei mesi successivi e poi ricontrollati. Per i bambini con rischi più accentuati, invece, partirà subito una segnalazione ai genitori con suggerimento di rivolgersi all’ASL territoriale per accertamenti diagnostici e, se necessario, per interventi riabilitativi e sanitari utili al caso. L’elaborazione dei dati del questionario avviene attraverso l’inserimento in un programma ad hoc e si estrinseca in un grafico; la valutazione quantitativa e qualitativa degli errori dei due dettati è, invece, operata dalle insegnanti di classe.
Il tutto viene condiviso tra esperto del CNR, dirigente scolastico e insegnanti di classe, allo scopo di suggerire l’utilizzo di strumenti e metodi che permettano di aiutare l’alunno, tenendo conto del suo punto di partenza e degli obiettivi propri del suo livello. I risultati verranno comunicati alla famiglia con le indicazioni necessarie per ogni singolo caso. Si ottiene così un precoce e mirato invio ai servizi sanitari, che richiede, però, una risposta in tempi brevi. La piena realizzazione di questo progetto, infatti, può avvenire solo se pedagogia, neuropsicologia e logopedia riescono a comunicare e ad integrarsi. È necessario stabilire una conoscenza di base, comune e condivisibile, che si realizza in incontri programmati, per una relazione collaborativa e partecipata che deve assolutamente coinvolgere la famiglia . Per quanto riguarda gli insegnanti, è fondamentale che non si sentano soli a risolvere i problemi quotidiani della classe e che le azioni proposte dall’”esperto” siano adattabili alle loro conoscenze e rispettino le loro scelte didattiche e di metodo. Per quanto riguarda le famiglie, è importante che trovino qualcuno che li aiuti a risolvere i loro mille dubbi e ad affrontare la loro quotidiana “fatica” di avere a che fare con un figlio “dislessico”. Per quanto riguarda i “tecnici”, si auspica che non si sentano “scavalcati” nel loro ruolo, ma che vedano questo progetto come la possibilità di una segnalazione precoce per l’individuazione (e un trattamento precoce) di un disturbo che, se riconosciuto in ritardo o, peggio ancora, non riconosciuto, può portare al disagio psicologico e all’ insuccesso scolastico. Per quanto riguarda il bambino, è necessario fargli prendere il prima possibile coscienza delle sue peculiarità in modo che non cada nello sconforto e pensi “tanto io non sono capace!” Se volessimo figurare questo percorso condiviso come un viaggio, potremmo immaginare dei compagni di viaggio che partono con uno zaino vuoto, per trovarselo riempito di oggetti interessanti trovati lungo il percorso. Quali sono, dunque, questi oggetti? Come in tutti i viaggi, i partecipanti parlano tra loro, scambiando idee, proposte, preoccupazioni: tra logopedista, insegnanti, alunni e genitori si crea un linguaggio comune, si comprendono i punti di vista, si entra nel mondo di ciascuno, nel rispetto dei reciproci ruoli su obiettivi chiari e concreti, dove il risultato principale non è solo l’individuazione dei soggetti più a rischio, ma anche l’acquisizione, sperimentata sul campo, di una conoscenza utile nella didattica ordinaria e nella didattica per i bambini dislessici. Nel dialogo tra il docente e l’alunno, quest’ultimo vede comprese e accettate le proprie difficoltà. Inoltre, esse vengono affrontate con un percorso personalizzato, attraverso attività (soprattutto orali) di giochi linguistici che favoriscono la partecipazione attiva ed emotiva del bambino, stimolando in lui attenzione, motivazione all’apprendimento e, dunque, una risposta positiva alla proposta. Infine, la famiglia non vive più da sola il peso di un bambino «inadeguato», ma riconosce il ruolo attivo delle persone che lo circondano e del figlio stesso nel suo processo d’apprendimento. Dal punto di vista contenutistico, i momenti del potenziamento (le fermate del nostro viaggio) sono momenti essenziali dove l’insegnante acquisisce ulteriore formazione specifica attraverso metodologie e strategie didattiche che risultano subito trasferibili e replicabili nel quotidiano lavoro in classe e adattabili ai diversi livelli di acquisizione della lingua scritta dei bambini. Ciò permette all’insegnante di essere un «chirurgo dell’intervento di potenziamento», in quanto esso diventa efficace ed efficiente, economizzando sia i tempi che le energie non solo di se stesso ma anche dell’alunno, che si trova così immerso in attività di potenziamento emotivo e cognitivo. Alla fine del viaggio, il progetto permette di capire anche altri aspetti non subito visibili, ma altrettanto significativi: l’apporto metodologico può essere un’opportunità data a tutta la classe (una didattica speciale può diventare una didattica della classe); gli insegnanti coinvolti devono poter essere tutti quelli dell’ équipe pedagogica, perché deve essere garantita a tutti l’opportunità di formazione specifica e per ragioni di continuità d’intervento; la presa in carico del bambino, da parte del Servizio, avviene con la consapevolezza e il riconoscimento che si è fatto un percorso specifico, senza atteggiamenti di delega, coinvolgendo, piuttosto, tutte le figure che ruotano attorno al bambino. PROGRAMMAZIONE DELLE VISITE GUIDATE E DEI VIAGGI D’ISTRUZIONESCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
PROGETTO: « IL TERRITORIO COME RISORSA CULTURALE » PROGETTO INTERDISCIPLINARE DI SCOPERTA DEL PATRIMONIO E DELLE ISTITUZIONI DI ALPIGNANO - Classi quarte/quinte del Circolo
Obiettivo : conoscere e valorizzare le ricchezze socio-storico-artistiche, le caratteristiche geografico-ambientali e la presenza istituzionale del territorio di Alpignano.
Destinatari : gli alunni delle classi quarte e quinte del Circolo
Percorsi : a scelta dei docenti, in funzione degli interessi delle rispettive classi (i docenti potranno anche optare di realizzare tutti i percorsi). L’articolazione, i contenuti e la metodologia di ciascun percorso sono descritti nelle schede specifiche.
a) gli edifici del centro storico (analizzando anche i cambiamenti nella destinazione d’uso) : la torre campanaria, la chiesa parrocchiale di S. Martino, la chiesetta di S. Maria del Ponte, il Ponte vecchio, il Castello, l’opificio Cruto, l’ex scuola Riberi, la vecchia Casa comunale (via Matteotti), la cappella dei Caduti, … ; b) l’organo storico Baldi della chiesa parrocchiale di S. Martino ; c) la stamperia Tallone ; d) ….
a) la Dora Riparia (percorso comprendente l’attraversamento sulla passerella e la passeggiata lungo la sponda destra), la centrale elettrica Enel ; b) i giardini e i parchi; c) l’aspetto del territorio ; d) …. ;
a) l’Amministrazione comunale - Il Comune : gli Uffici, il Sindaco, gli Assessori, il Consiglio comunale ; b) la sicurezza : i Carabinieri, i Vigili urbani, i Vigili del fuoco ; c) la salute : l’ASL e i suoi servizi ; l’acquedotto ; …. d) l’istruzione : le scuole dell’infanzia, primarie, secondaria di I° grado ; e) ….
Scheda 1 – “Gli edifici del centro storico”
Obiettivo: Conoscere e analizzare alcuni edifici del centro storico comprendendone anche la loro evoluzione nel tempo.
Obiettivi specifici:
Strumenti e sussidi: § Testi scritti e iconografici (Storia di Alpignano, Vitrotti; Alpignano com’era, Cupia) § Piantina di Alpignano § Testimonianze di persone (UNI3) § Macchina fotografica, carta e matite da disegno § Computer, scanner e stampante
Tempi: 4 ore di preparazione (2 ore x 2 lezioni) alla visita; mattinata intera per l’uscita; 6 ore per la rielaborazione (2 ore x 3 lezioni), 2 ore per la valutazione/analisi finale del lavoro.
Metodologia : Brain-storming Discussione intelligente Ricerca in gruppi di lavoro cooperativo Lettura individuale e narrazione orale Osservazione
Modalità organizzative: in classe (gruppi e lezioni frontali) in visita (gruppi di 6/7 alunni con un docente)
Verifica e Valutazione: attraverso elaborati individuali e collettivi; discussione e analisi finali; autovalutazione sia dei percorsi che delle acquisizioni.
Scheda 2 – “L’organo storico ‘Baldi’ della chiesa di S. Martino ”
Obiettivi: Conoscere e analizzare il funzionamento di uno strumento musicale complesso; prendere coscienza della storia millenaria dell’organo.
Obiettivi specifici: 1. riconoscere il suono dell’organo discriminandolo fra altri strumenti 2. conoscere le tappe fondamentali della storia dell’organo e la storia dell’organo di S. Martino 3. verbalizzare le sensazioni evocate dalle diverse sonorità dell’organo 4. conoscere le modalità di produzione del suono (aria, tastiera, valvola, canna) 5. conoscere i meccanismi di azione e di controllo dello strumento 6. ascoltare un brano per organo suonato dal vivo
Strumenti e sussidi: § CD di musica per organo e per altri strumenti § Lettore di CD § Schemi, disegni e fotografie dell’organo § Lo strumento stesso
Tempi: 3 ore di preparazione alla visita; 1 ½ per la visita allo strumento; 2 ore per la valutazione/analisi finale del lavoro.
Metodologia : Brain-storming Discussione intelligente Ricerca in gruppi di lavoro cooperativo Lettura individuale e narrazione orale Osservazione
Modalità organizzative: in classe (gruppi e/o lezioni frontali) in visita (classe divisa in due gruppi per l’esiguità dello spazio nella tribuna della chiesa) Docente e organista : Franco Bertino
Verifica e Valutazione: attraverso elaborati individuali e collettivi (testi, disegni); discussione e analisi finali; autovalutazione sia dei percorsi che delle acquisizioni. Scheda 3 – “La scrittura, la stampa : la stamperia Tallone ”Percorso interdisciplinare di analisi di alcuni strumenti di scrittura e di stampa nel corso del tempo.
Obiettivi: Conoscere e valorizzare una ricchezza storica e culturale del territorio : la stamperia Tallone.
Obiettivi specifici: 1. riconoscere l’importanza della scrittura nell’evoluzione umana ; 2. individuare gli strumenti di scrittura nel corso del tempo; 3. riconoscere l’importanza dell’invenzione della stampa; 4. conoscere la storia della stamperia Tallone
Strumenti e sussidi: § ricerca in Internet § testi scritti e documenti iconografici § macchina stampante § carta e matita da disegno
Tempi: è previsto un impegno di 8-10 ore,
Metodologia : Brain-storming Discussione intelligente (su modello Czerwisky, Mason, Vygotsky) Ricerca in gruppi di lavoro cooperativo Narrazione orale Osservazione e sperimentazione
Modalità organizzative: in classe (gruppi e/o lezioni frontali) in visita (classe intera con due insegnanti accompagnatori)
Verifica e Valutazione: attraverso una discussione collettiva e riflessioni individuali scritte verranno attuate strategie di verifica, valutazione e autovalutazione.
ATTIVITÀ di LABORATORIO COLLEGATE A VISITE GUIDATE
SCUOLA DELL’INFANZIA
“COLORE E CICCIA” con visita guidata al MUSEO ARTE CONTEMPORANEA DI RIVOLI (Scuola GOBETTI)
Il laboratorio si pone questi obiettivi : Sviluppare abilità percettivo-creative; conoscere lo spazio museo; avvicinare i bambini all’arte contemporanea; conoscere nuove tecniche espressive. Le attività previste saranno: visita guidata all’interno del museo e attività di laboratorio. Le proposte didattiche svolte al museo verranno riprese dalle insegnanti presenti durante l’uscita nel LABORATORIO: “COLORE E CICCIA”. Le attività svolte all’interno del museo verranno ampliate e rielaborate . L’uscita al museo durerà un pomeriggio. Il costo del trasporto dei bambini sarà a carico di ogni singolo bambino presente.
“LABORATORIO AMBIENTALE-SCIENTIFICO-INFORMATICO” con visita guidata a: MUSEO SCIENZE NATURALI di Torino. (Scuola GOBETTI)
Il laboratorio si pone come obiettivi la conoscenza dello spazio museo, il potenziamento dello sviluppo delle capacità creative e cognitive, l’ampliamento delle conoscenze dei singoli bambini. Le attività si svolgeranno dapprima all’interno del museo e successivamente si procederà ad una rielaborazione all’interno del laboratorio:“AMBIENTALE-SCIENTIFICO-INFORMATICO.” Tempi: la visita guidata con l’attività di laboratorio durerà un pomeriggio. Il costo del trasporto per arrivare a Torino e ritornare a scuola sarà svolto da una specifica ditta di trasporti, il costo sarà a carico di ogni bambino presente all’uscita. “FANTASIA IN GIOCO” con visita guidata al Borgo e al castello – Parco regionale La Mandria. (Scuola GOBETTI)
Gli obiettivi del laboratorio sono i seguenti : Sviluppare abilità percettive-creative; conoscere lo spazio museo e lo spazio parco; conoscere la casa dove viveva il re e la contessa Rosa Vercellana; potersi muovere nelle stanze reali; trascorrere una giornate all’interno di un parco. Le attività previste constano in : visita guidata all’interno degli appartamenti reali del borgo al castello (mattinata) ; pic-nic nel parco, passeggiate guidate nel pomeriggio all’interno del parco. Le attività svolte all’interno del parco, saranno successivamente ampliate e rielaborate nel laboratorio:”FANTASIA IN GIOCO”. L’uscita durerà una giornata scolastica.. Il costo del trasporto dei bambini sarà a carico di ogni singolo bambino presente.
“Progetto sicurezza” con visita guidata al Comando vigili del fuoco di Alpignano. (Scuola GOBETTI – alunni di 4 e 5 anni)
Gli obiettivi sono i seguenti : Conoscere lo spazio del comando dei vigili del fuoco; Acquisire un comportamento idoneo e corretto; potenziare il senso di collaborazione e di ascolto; ampliare le conoscenze dei singoli bambini; conoscere il lavoro che svolgono i vigili del fuoco. Le attività verranno successivamente rielaborate all’interno delle sezioni. Tempi: la visita guidata con l’attività di laboratorio durerà una mattinata. Non ci sarà nessuna spesa a carico dei bambini presenti all’uscita guidata sul territorio. “LABORATORIO ESPRESSIVO-CREATIVO” con visita guidata al Museo di Arte Contemporanea di Rivoli. (Scuola BORELLO – alunni di tutte le sezioni.)Gli obiettivi del laboratorio e della visita collegata sono: approccio con l’ambiente museale per acquisire familiarità con il mondo dell’arte; offrire un’esperienza che permetta, attraverso il vissuto diretto, di sviluppare le potenzialità espressivo-creative di ogni bambino. Oltre alla visita è prevista un’attività didattica museale. Durata di mezza giornata. Costi a carico di ogni alunno per l’ingresso al museo e l’attività laboratoriale.
“PROGETTO LEGAMBIENTE” con visita al Museo “A come Ambiente” di Torino. (Scuola BORELLO – alunni di tutte le sezioni.) Obiettivi dell’uscita didattica sono : conoscere ed esplorare un luogo allestito per divulgare le tematiche ambientali ; scoprire, meravigliarsi, divertirsi, giocare, conoscere, sperimentare. La visita guidata all’interno del museo seguirà criteri di scelta secondo l’interesse emerso in ogni sezione. Durata di mezza giornata. Costi a carico di ogni alunno per l’ingresso al museo.
SCUOLA PRIMARIA
“Un pittore di filastrocche” – “La palestra dei sensi” (2 A e B – Turati). I laboratori da realizzare presso la GAM di Torino si pongono i seguenti obiettivi: leggere e decodificare un testo visivo (opera d’arte) e gli effetti espressivi delle tecniche artistiche. Costo dell’iniziativa: 2 Euro per alunno.
“Laboratorio sull’acqua” - (2 A e B – Turati). L’attività da svolgersi presso il Museo A come Ambiente si pone l’obiettivo di far conoscere l’acqua e le sue caratteristiche tramite esperienze di laboratorio. Costo dell’iniziativa: 10 Euro per alunno.
“Visita animata al Museo del giocattolo” - (2 A e B – Turati). L’attività si pone i seguenti obiettivi: socializzare, crescere, conoscere usi e costumi della storia dei popoli e trasformare materiale di recupero. Il progetto prevede, oltre alla visita guidata, un’animazione con giocattoli tradizionali (bambole, fischietti, trottole, ...) e la costruzione di giocattoli con materiali di recupero. Costo dell’iniziativa: 25 Euro per alunno (trasporto compreso).
“Fluodinamica in cucina” - (3 A e B – Turati). Il laboratorio che si svolgerà presso il Museo di scienze naturali di Torino si pone l’obiettivo di far osservare e sperimentare con i liquidi attraverso giochi ed esperimenti con liquidi diversi. Costo dell’iniziativa: 325 Euro per le due classi (trasporto in treno compreso).
“Alla scoperta di Tutankamon” – (4 A – Turati; 4 A e 4 B – Matteotti; 4 B - Gramsci). Laboratorio condotto dagli esperti dell’Associazione Nitokris finalizzato all’ampliamento delle conoscenze sulla vita nell’antico Egitto attraverso attività di creazione di dispense e di un monile. Il progetto prevede attività in classe e la visita al Museo Egizio di Torino. Materiali previsti: carta e pennarelli. Costo dell’iniziativa: 8 Euro per alunno
“Planetario – Pino torinese” - (5 A – Turati). Il laboratorio collegato alla visita guidata si pone l’obiettivo di far approfondire lo studio del Sistema solare e dell’universo attraverso l’osservazione del sole, delle stelle, dei pianeti, delle comete, delle galassie e di una simulazione sull’origine dell’universo.
“I Romani a Susa e a Torino” - (5 A – Turati). Le due visite sono finalizzate al consolidamento dello studio sui Romani attraverso l’osservazione dei resti della civiltà romana nei due siti.
“Redazione del Tg3” - (5 A - Turati). La visita guidata alla RAI di Torino si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei mass-media attraverso l’osservazione delle modalità di creazione e messa in onda del telegiornale.
“Museo del Cinema – Mole Antonelliana” – (5 A – Turati). La visita guidata si pone il duplice obiettivo di far conoscere la storia del cinema e il monumento simbolo di Torino osservando la città con una prospettiva particolare.
“Galleria d’Arte Moderna” – (3 A – Matteotti). Il laboratorio presso la GAM di Torino si pone i seguenti obiettivi: sensibilizzare gli alunni al senso estetico e potenziare la creatività, l’immaginazione e l’espressività. Le attività proposte saranno: presentare e far conoscere al bambino l’arte moderna e contemporanea realizzando proprio elaborati. La visita alla galleria avrà la durata di un’ora e il laboratorio si articolerà in due ore. I materiali saranno forniti gratuitamente dalla GAM.
“Museo di Scienze Naturali” – (3 A – Matteotti). Il laboratorio e la visita si pongono l’obiettivo di far comprendere che l’uomo è un animale particolare, intelligente, ma pur sempre uno dei tanti esseri viventi che abitano il pianeta Terra, soggetto anch’esso alle leggi dell’evoluzione. Sono previste le seguenti attività: misurazioni per caratterizzare in modo quantitativo le forme umane; confronto tra le parti anatomiche di primati esposti nella mostra “La scimma nuda”; lettura, riflessione e discussione sull’origine e l’evoluzione dell’uomo. La visita avrà la durata di un’ora e il laboratorio durerà un’ora e mezza. I materiali saranno forniti dal museo.
“Gran Bosco di Salbertrand” – (4 A e 4 B – Matteotti). L’obiettivo del progetto è di realizzare un elaborato che illustri i risultati di un gioco di ruolo su un caso di gestione boschiva da coordinare o risolvere, proposto dall’operatore del parco “Gran Bosco di Salbertrand” che le classi visiteranno. Le attività si sviluppano in tre fasi: due in classe e una nel parco, coordinate e condotte in collaborazione da insegnanti ed esperto.
“Torino o Susa romana”- (5 B e 5 C – Matteotti). Il laboratorio e la visita animati dagli esperti dell’Associazione Nitokris si pongono l’obiettivo di far scoprire e constestualizzare, nelle conoscenze acquisite nel percorso storico seguito dagli alunni, i reperti e le vestigia d’epoca romana presenti nelle due città. Le attività didattiche comprenderanno una proiezione di diapositive, la costruzione di un plastico e la caccia al tesoro in Torino, nel quadrilatero romano, o la visita guidata alla zona archeologica di Susa. Il laboratorio in classe avrà la durata di tre ore; la visita a Torino o a Susa durerà mezza giornata.
“Parola di Albero” – (5 C – Matteotti). Il laboratorio che si svolgerà in classe, articolato in due interventi a cura di un esperto del Parco dei Laghi di Avigliana, permetterà agli alunni di scoprire il grande patrimonio ambientale delle Aree Naturali protette regionali. Altro obiettivo è la conoscenza del proprio territorio in un’ottica di educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza. Le attività prevedono: giochi di ruolo e realizzazione di un originale gioco a percorso per divulgare le conoscenze acquisite. Il lavoro si concluderà con la visita al Parco dei Laghi di Avigliana.
“Sport e disabilità” – (5 B – Matteotti). L’iniziativa si articolerà in due fasi: 1) giornata in palestra per attività di ping-pong; 2) uscita a Giaveno per assistere a una partita di ping-pong con disabili in sedia a rotelle. Gli obiettivi per l’alunno disabile sono i seguenti: identificarsi con persone adulte che vivono la medesima situazione fisica che conducono una vita “normale”; utilizzare lo sport come uno strumento di affermazione personale tra i pari per età; conoscere uno sport da poter praticare con i compagni di classe senza impedimenti di sorta; conoscere alcuni sport da poter eventualmente praticare come attività extrascolastiche. La classe avrà come obiettivo la valorizzazione delle potenzialità delle persone con disabilità. La giornata in palestra (febbraio 2010) prevede la presenza di due persone paraplegiche che mostreranno alla classe una partita di ping-pong. In seguito sfideranno i bambini in una partita e risponderanno ad eventuali domande sulla loro vita. La giornata si concluderà con la visione di un video sugli sport praticati dai disabili. L’uscita a Giaveno (marzo 2010) sarà finalizzata ad assistere ad una partita a ping-pong, su carrozzine, del torneo nazionale italiano.
“Percorso AZZURRO” (3 A – Gramsci). Il laboratorio, con visita guidata al Parco regionale “La Mandria” di Venaria Reale, è finalizzato all’esplorazione e alla conoscenza degli ambienti acquatici. Il programma si articola in due interventi a tema di due ore ciascuno da effettuarsi in classe a cura di un esperto che si concluderanno con un’intera giornata nel Parco.
PROGETTO: CORRISPONDENZA INTERSCOLASTICA con classi di FONTAINE
1. PREMESSA
La corrispondenza interscolastica, già avviata due anni fa, potrà essere continuata nel corso dell’anno scolastico 2009/10 e coinvolgerà classi del plesso Matteotti e classi di pari livello della scuola Robespierre di Fontaine, il comune francese gemellato con Alpignano. Il progetto è coordinato da Franco Bertino per la parte italiana e dall’insegnante italiana del Ministero Affari Esteri per la parte francese. La corrispondenza potrà anche essere bilingue (italiano e inglese) perché sia i nostri alunni, sia gli alunni francesi studiano entrambe le lingue. Per i nostri alunni sarà un’occasione in più per scrivere semplici messaggi in inglese, per lettori autentici, e messaggi più elaborati in italiano curando tuttavia, con l’aiuto degli insegnanti, di renderli facilmente accessibili nella comprensione per i bambini francesi, anche se alcuni di loro sono di origine italiana. L’attività di corrispondenza si svolgerà durante tutto il corso dell’anno con una previsione di tre/quattro invii di posta; la scansione potrebbe essere la seguente: - Natale - Carnevale - Pasqua - Fine anno scolastico
2. OBIETTIVI
1) La corrispondenza come mezzo per creare motivazioni: si sa che l’attesa e poi l’arrivo di una lettera, di una cartolina, la scoperta di un messaggio sono delle leve importanti per far lavorare i bambini.
2) La corrispondenza per scrivere testi autentici: con la corrispondenza si crea una VERA situazione di comunicazione; si scrive per dei veri lettori, si danno delle informazioni vere e si pongono delle vere domande. I lavori saranno più proficui se le due classi lavoreranno su uno stesso progetto.
3) La corrispondenza come mezzo per conoscersi reciprocamente: conoscenza individuale del carattere, dei sentimenti, delle attività, dei gusti, della famiglia, dei divertimenti; conoscenza della collettività “scuola”, i ritmi scolastici, le attività….
4) La corrispondenza per favorire l’apprendimento: la corrispondenza favorirà l’attività di lingua con la produzione di scritti in italiano e in inglese.
5) La corrispondenza per formare una coscienza europea: è l’approccio ad un metodo per combattere gli stereotipi e l’emarginazione dell’altro. È la presa di coscienza di un’Europa caratterizzata da:
la diversità (ciò che ci differenzia) dei popoli, delle lingue, delle culture, delle abitudini alimentari…..
l’interdipendenza: un interesse per lo stesso tema di lavoro che produce dei cambiamenti intellettuali in due o più classi, fino alla conoscenza dell’economia europea
un’identità (ciò che ci accomuna): una comunità culturale per ciò che riguarda i monumenti, l’architettura, i principi democratici i diritti dell’uomo e del bambino..
la cooperazione (ciò che ci fa agire insieme) - due classi appartenenti a due nazionalità differenti, hanno un progetto comune di corrispondenza… - istituzioni e paesi diversi realizzano opere comuni (tunnel sotto la Manica)
un’integrazione (ciò che ci fa agire accettando le regole delle maggioranza): problemi comuni devono trovare soluzioni comuni. Elezioni europee simultanee, leggi e direttive europee, moneta unica, ...
3. SUPPORTI, ATTIVITÀ E TEMI
Una corrispondenza cooperativa europea, per cambiare pratiche culturali, istituzionali, per portare saperi, informazione, per cambiare immagini stereotipate necessita di temi definiti in comune e di diversi supporti. Questi non sono differenti da quelli utilizzati per una classica corrispondenza: tuttavia, viste le difficoltà poste dal problema della lingua, occorre valutare i supporti più appropriati per il lavoro proposto. Ciò mette in gioco: - il saper-fare - il saper utilizzare - il saper presentare chiaramente i lavori - il saper confrontare dei documenti
1) la lettera collettiva: è indispensabile per lo scambio di notizie da classe a classe. È importante che gli allievi e gli insegnanti stabiliscano alcuni temi per dei lavori comuni: la scuola, la vita dei bambini, i ritmi della vita, la vita agricola, un periodo storico, un personaggio, l’architettura… Un tema può essere trattato dalle due classi anche in funzione di un discorso più ampio di rapporti della scuola con la regione o il paese.
2) la lettera individuale: per presentarsi e conoscersi meglio (accompagnata da una lettera collettiva che presenta il gruppo classe) - presentazione dell’allievo, della sua crescita, dei suoi gusti… - presentazione di attività specifiche: un gioco, una ricetta di cucina… La scrittura, l’ortografia, la calligrafia e la presentazione saranno tali da evitare i problemi di comprensione. I lavori inviati saranno fotocopiati in modo da evitare le ripetizioni.
3) Giochi: carte da gioco, giochi fabbricati per far conoscere, giochi matematici, tangram…
4) Fotografie: analisi dei paesaggi, dei modi di vivere, feste…
5) Cassette audio: registrazioni individuali e collettive, canti, giochi musicali…
6) Strumenti informatici e connessione internet (solo per i coordinatori)
7) Lettere da insegnante a insegnante.
4) VERIFICA e VALUTAZIONE
L’attività di corrispondenza permetterà, nel corso del suo svolgimento, di verificare abilità e competenze degli alunni in ordine a: lettura e comprensione nelle due lingue; pianificazione e stesura di un testo a carattere espistolare; conoscenza di sé e del proprio ambiente di vita; confronto fra culture e lingue diverse. Tali osservazioni forniranno elementi utili al fine della valutazione in itinere e quadrimestrale.
PROGETTI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA (con finanziamento del Comune)“Legambiente”: “Alfabetizzazione emozionale”: “Dal parco al fiume”:
A) PROGETTO “Un mondo di musica” – Scuola “Rodari” – Conduttore esperto: Giovanni Vizzano
PREMESSA
In seguito ai primi due anni di sperimentazione del progetto UN MONDO DI MUSICA, il docente Giovanni Vizzano e le insegnanti della Scuola dell'Infanzia "Rodari" hanno condiviso le seguenti osservazioni nel corso degli ultimi anni sono aumentate le problematiche relazionali e di disagio dei bambini (la Scuola "Rodari" è ubicata in una zona dove vi sono alcuni casi particolarmente acuti di disagio sociale), le problematiche maggiori si venficano con i bimbi di 5 anni (che potrebbero, invece, fornire stimoli positivi ai più piccoli), il suono, la musica, il movimento, si sono dimostrati essere un importante elemento di sviluppo affettivo ed emotivo e di arricchimento della dimensione mteriore e simbolica del bambino Nella riunione di verifica di fine anno scolastico 2007/2008 (04 giugno 2008), docente e insegnanti hanno definito le linee guida del presente progetto, che si propone di rendere ancora più profondo il lavoro comune, attraverso la trasformazione del laboratorio musicale espressivo UN MONDO DI MUSICA in un laboratorio di musicoterapia preventiva. II docente del laboratorio, Giovanni Vizzano, ha esposto alle insegnanti due importanti esperienze che, nel corso del 2007, gli hanno permesso di acquisire nuove competenze sulla musicoterapia preventiva nelle scuole dell'infanzia e sulla musicoterapia di gruppo Competenze che il docente intende condividere con le insegnanti della Scuola "Rodan" nel corso dell'anno scolastico 2008/2009. (...) La comunicazione non verbale (la musica, il corpo), ci permette di toccare i livelli più profondi della comunicazione quelli dell'emotività, della relazione, dell'identità. Utilizzando il mediatore sonoro-musicale, quindi tutti gli aspetti della comunicazione analogica e pre-verbale, è possibile accogliere anche la contraddizione, il frammentato e l'inesprimibile. Ogni bambino potrà manifestare, nella relazione con l’altro, tutto il suo mondo inferiore fatto di emozioni, sentimenti, sofferenze, memorie, ma anche di immaginazione, sogno e fantasia. L'accettarsi, l'ascoltarsi reciprocamente nonostante le diversità, il creare insieme, il comunicare non necessariamente con il linguaggio verbale, predispongono all'acquisizione della capacità di riconoscere le differenze e le difficoltà proprie ed altrui. II laboratorio intende sfruttare al meglio le potenzialità della musicoterapia, nei termini di una prevenzione del disagio e di una promozione del benessere dei bambini. La musicoterapia è una disciplina che si basa sul rapporto tra essere umano ed elemento sonoro-musicale (suoni, musiche, voci, rumori, movimenti corporei), la musicoterapia attiva/improvvisativa si avvale dell'utilizzo di strumenti musicali. Gli ambiti di intervento della musicoterapia sono preventivo/pedagogico, riabilitativo, terapeutico. L'intervento musicoterapico in ambito preventivo si rivolge a tutti i bambini senza distinzioni e non pretende di occuparsi delle singole problematiche già m atto - che spesso richiederebbero un intervento terapeutico mirato - quanto piuttosto della prevenzione del disagio. L'intervento non coinvolge solo i bambini, ma l'intera equipe delle insegnanti, ripercuotendosi positivamente su tutto il sistema scolastico.
PARTE A: RIVOLTA AGLI ALUNNI
PROGETTO RIVOLTO a tutti i bambini della scuola materna “Rodari” (circa 80 alunni). COMPRESI I BAMBINI IN SITUAZIONI DI HANDICAP FISICO MOTORIO, PSICHICO-RELAZIONALE O RITARDO MENTALE, ACCOMPAGNATI DALL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO.
OBIETTIVI
I bambini sono portatori di esperienze, di cultura, di identità. II progetto si propone di rendere consapevoli i bambini delle specificità individuali e delle differenze esistenti tra di loro, allo scopo di farle diventare una risorsa per il gruppo classe (fare incontrare e combinare fra loro le singole individualità, all'interno di un progetto comune). II percorso partirà dalla conoscenza del mondo intcriore di ogni bambino, caratterizzato da specifici suoni, rumori, voci (valorizzando a tal proposito il patrimonio e la “storia sonora” delle famiglie dei bambini). Tra gli obiettivi: Sviluppare la personalità, le potenzialità espressive e creative dei bambini attraverso un arricchimento delle competenze generali, accrescere l'autostima, riconoscere e valorizzare le diversità individuali attraverso il miglioramento della capacità di ascolto reciproco, preparare i bambini all'intercultura e all'integrazione cosciente fra allievi di nazionalità diverse, fornire strumenti per l'integrazione dei bambini disabili nel gruppo classe, facilitare l'espressione e la regolazione delle emozioni ed accrescere la capacità di socializzazione. Il laboratorio, inoltre, si propone di fare un lavoro specifico con i bambini di cinque anni, perché siano da stimolo (e da esempio) ai loro compagni più piccoli; le insegnanti hanno osservato che negli ultimi mesi di scuola dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia, i bambini di cinque anni diventano particolarmente irrequieti. Le attività del laboratorio e le improvvisazioni sonoro-musicali basate sulla tecnica delle sintonizzazioni affettive, potranno essere un utile accompagnamento dei bambini nel passaggio alla scuola primaria (elementare).
METODOLOGIA
L'intervento si svolge in un contesto relazionale in cui si usa il suono e la musica (parametri relazionali non verbali) come oggetti intermediari. Il percorso viene avviato sulla base della conoscenza della identità sonoro musicale dei bambini (i suoni e i rumori che li caratterizzano, le musiche che preferiscono), attraverso un questionario consegnato alle famiglie all'inizio dell'anno scolastico. Le improvvisazioni sonoro-musicali si fondano sulla tecnica delle sintonizzazioni (risposte date in risonanza allo stato affettivo) e sul concetto di sinestesia (percezione globale, mediante tutti i sensi). I dialoghi sonori che avvengono in una improvvisazione musicoterapica hanno come modello la relazione tra madre e bambino. Nella relazione madre-bambino, la mamma può rispondere con un sorriso o con una carezza (comportamento motorio) ad una produzione vocale o al pianto del proprio figlio. Grazie a queste comunicazioni (ad esempio il trasferimento dal vocale al motorio) si pongono le basi per le future operazioni di tipo simbolico e per le elaborazioni mentali. Il rapporto empatico tra madre e bambino non è fondato sull'imitazione esatta, ma sui trasferimenti sinestesici. È fondamentale che il processo imitativo sia di natura inesatta per consentire processi mentali creativi, di comparazione. Insieme alle insegnanti si offrirà ai bambini un momento in cui attenzione ed ascolto consentiranno ad ognuno di fare un'esperienza profonda e globale. Osservando i bambini che ascoltano, inventano o eseguono musica si presterà attenzione al "come" e "perché" sono raggiunti o meno eventuali risultati, agli aspetti relazionali e comunicativi. Alcune improvvisazioni musicali verranno registrate e fatte riascoltare ai bambini, allo scopo di renderli consapevoli dell'oggetto sonoro prodotto (dissociare il momento dell'ascolto, da quello della produzione). (....)
CONTENUTO DEGLI INCONTRI
Al termine di ogni incontro è previsto un breve momento di condivisione tra l'esperto e le insegnanti per riflettere su cosa è accaduto durante l'attività e su cosa è stato osservato. 1) Dopo aver raccolto l'anamnesi sonoro-musicale di ogni bambino, attraverso uno specifico questionario consegnato alle famiglie, il docente svolgerà un incontro di osservazione (diretta partecipe) nell'ambiente di vita dei bimbi all'interno della Scuola, durante situazioni quotidiane, allo scopo di cogliere modalità espressive, dinamiche relazionali, ecc. 2) IMPROVVISAZIONI SONORO-MUSICALI: vengono invitati i bambini ad esplorare gli strumenti musicali e comunicare con i propri compagni attraverso i suoni e il corpo. Vengono invitati ad ascoltare sé stessi e gli altri, a valorizzare i loro contributi e a riprendere le loro modalità espressive. 3) IL DIALOGO SONORO: ogni bambino/a proverà ad entrare in relazione con un compagno/a attraverso il suono, il gesto e la musica, comunicando, ascoltandosi e cercando di comprendersi a livello profondo. 4) Momento finale di condivisione con i genitori del percorso fatto con i bambini. Verrà sottolineato che nel laboratorio non è stata posta l'attenzione alla performance dei bambini, bensì al processo. Verranno anche condivisi con i genitori i risultati delle osservazioni risultanti dai colloqui tra docente ed insegnanti al termine di ogni incontro e dalle griglie compilate dall'insegnante osservatore.
SPAZI E MATERIALI
ATTREZZATURE INDISPENSABILI NELLA SCUOLA: Sala adatta all'attività fisica a terra. MATERIALE FORNITO DALL'ASSOCIAZIONE ALLE CLASSI E/O AGLI INSEGNANTI: Strumenti musicali di tipo professionale. Agli insegnanti verrà consegnata una documentazione inerente alle griglie di osservazione.
TEMPI
Classi n° 3 singole Giorni da concordare con le insegnanti Orari dalle ore 9,00 alle ore 12,00 Cadenza settimanale Periodo attuazione all'interno dell'anno scolastico (da settembre a giugno) N° ore con i bambini (n° 20 per classe) x n° 3 classi = 60 ore (ai bambini di 5 anni verranno riservate alcune ore in più, rispetto al resto della classe)
PARTE B: RIVOLTA ALLE INSEGNANTI
Nel laboratorio le insegnanti potranno avere, nel caso di compresenza, un doppio ruolo. A turno potranno prendere parte attiva all'improvvisazione sonoro-musicale con i bambini, stando dentro alla situazione relazionale in modo da sentire a livello empatico cosa passa all'interno del gruppo che improvvisa, quali sono le emozioni in gioco e la propria risonanza emotiva. Un'altra insegnante avrà un'ottica più esterna, osservando in modo più distaccato (avvalendosi di apposite griglie fornite dal docente) i contenuti e le dinamiche che emergono durante l'improvvisazione. Quest'ultimo ruolo, cioè quello di osservatore, verrà assunto dall'insegnante nel caso sia da sola con la classe; in questo caso il rimando "interno" all'improvvisazione sarà fornito solo dal docente. Per preparare adeguatamente le insegnanti a tal proposito, verranno programmati tre incontri pratici (prima di iniziare il laboratorio con i bambini) nei quali si svolgeranno delle improvvisazioni sonoro-musicali, condividendo la tecnica delle sintonizzazioni affettive. Si sperimenterà la comunicazione attraverso i linguaggi non-verbali. Sarà una occasione anche per condividere le modalità espressive delle insegnanti: un modo di approfondire la conoscenza reciproca, in vista di tre nuovi inserimenti (su sei). Oltre gli incontri pratici sono previsti anche alcuni incontri di verifica con le insegnanti per un totale di n. 12 ore da distribuirsi nell'anno scolastico.
Incontri con i genitori: II progetto prevede anche n° 2 incontri (un'ora in autunno e un'ora in primavera) tra il docente, le insegnanti e le famiglie dei bambini, allo scopo di presentare il progetto e condividere il percorso del laboratorio con i genitori. Nel corso del primo incontro verrà proposta ai genitori anche una semplice esperienza diretta con gli strumenti musicali; nella seconda riunione verranno proiettate alcune riprese video (previa autorizzazione della Direzione Didattica e di tutti i genitori) fatte durante il laboratorio con i bambini, in modo tale da rendere partecipi i genitori delle varie attività.
REFERENTE ORGANIZZATIVO Associazione culturale Echi di Musika Presidente e legale rappresentante: dott.ssa Manuela Bisacca
B) PROGETTO “Laboratorio musicale” - Scuola “Gobetti” – Conduttore: esperti della Cooperativa 3e60
DESTINATARI: tutti i bambini della scuola dell'Infanzia Ada Gobetti, le insegnanti, i genitori;
FINALITÀ': far sentire la musica una parte di se stessi. Ascoltare, ascoltarsi, ascolto attento agli stimoli e agli strumenti di base, ritmici e melodici per rispondere ad essi;
OBIETTIVI: far vivere al bambino in un contesto ludico creativo il linguaggio musicale e motorio. Educare i bambini con la danza attraverso il gioco, perché la danza coinvolge molto e si possono raggiungere specifici obiettivi educativi. La danza e la musica aiutano i bambini con difficoltà di: relazione, motorie e cognitive;
METODOLOGIA: ogni incontro con l'esperta sarà strutturato con: giochi motori, danze, canti, drammatizzazioni. Durante l'anno scolastico, l'insegnante e l'esperta programmano insieme il percorso educativo..
RISORSE UMANE: Esperta del progetto: Cooperativa 3 e 60 (corso Vittorio Emanuele II, 96 - To) Le insegnanti saranno sempre presenti durante gli interventi, sia nelle sezioni o in altri incontri specifici. Le insegnanti saranno impegnate per un totale di 12 ore individuali; Le insegnanti e l'esperta, oltre a programmare insieme durante l'anno scolastico, modificano, ampliano il progetto, raccolgono il materiale e documentano il percorso.
ESEMPIO di SVOLGIMENTO (dalla relazione 2007/08 dell’esperta, conduttrice del laboratorio. Il laboratorio, svolto tra novembre e giugno, è stato strutturato in incontri da un'ora a cadenza settimanale. Inizialmente è stato fondamentale ripassare e ripetere i giochi musicali affrontati nell'anno precedente per poter poi proseguire il percorso didattico basato sempre sulla metodologia Orff-Schulwerk. L'utilizzo di basi musicali ha permesso di sfruttare il corpo come primo mezzo espressivo e sonoro, attraverso movimenti stabiliti oppure attraverso l'improvvisazione e il movimento lìbero (percorsi e marcette). Semplici danze strutturate in gruppo e spesso in formazione circolare, hanno permesso di acquisire più coscienza dello spazio circostante e dei compagni intorno. L'utilizzo di strumenti a percussione non intonati, come legnetti, tamburi, maracas e triangoli, ha affiancato costantemente il percorso didattico. Gli strumenti sono stati impiegati anche per accompagnare melodie imparate precedentemente. Ritmiche progressivamente più complesse hanno permesso di sviluppare un attento ascolto nei bambini, imparando a suonare insieme anche con strumenti timbricamente diversi. Il lavoro è stato svolto a sezioni separate per la maggior parte dell'anno, a cui si sono succeduti incontri in cui i bambini sono stati divisi in quattro gruppi eterogenei per età e sezione con lo scopo di preparare meglio i personaggi della fiaba che è stata il filo conduttore dello spettacolo finale: I musicanti di Brema. I bambini suddivisi nei quattro gruppi sono diventati asinelli, cani, gatti e galli e ognuno di loro, in ordine di apparizione nella fiaba, è stato caratterizzato da un brano musicale o una semplice danza o un canto. In più ad ogni animale è stato associato uno strumento: - gli asinelli con i legnetti - i cani con i tamburi - i gatti con le maracas - i galli con i triangoli La preparazione dello spettacolo finale, così come tutto il periodo del laboratorio, ha visto un'attiva partecipazione da parte delle insegnanti che hanno potuto riproporre ai bambini, durante la settimana, le attività svolte.
C) PROGETTO “Alfabetizzazione emozionale” – Scuola “Borello” – Conduttore: dott.ssa Sonia Rossato
PremessaL'ascolto non è solo una tecnica, non è solo una cura per il disagio. Prima di tutto è quel luogo, quello spazio nel quale l'individuazione del bambino prende forma e con essa la sua capacità di stare positivamente nelle relazioni con gli altri. Se pensiamo la capacità di ascoltare come una competenza sociale, in quanto tale va costruita. Se pensiamo il sentirsi ascoltati una condizione necessaria alla salute , comprendiamo l'importanza di percorsi di educazione al riconoscimento di sé, alla relazione, all'accoglienza e al riconoscimento delle emozioni. Tra i bambini più tristi e più arrabbiati (come del resto tra gli adulti) ci stanno coloro che non si sentono ascoltati, perché sentirsi ascoltati risuona nell'esperienza intima di ogni bambino come l'essere importanti,il meritare attenzione, il sentirsi preziosi. Conosciamo bene noi adulti la difficoltà dell'ascoltare e il dispiacere di quando ascoltati non ci sentiamo o solo distrattamente o in superficie. E1 difficile insegnare la pratica di una cosa che si sente difficile; c'è un'esperienza necessaria alla costruzione della capacità dell'ascolto1, solo se lo si sperimenta, solo se si fa esperienza del "sentirsi ascoltati" si può percorrere con naturalità quella pratica, crescendo ascoltatori capaci di accogliere l'altro nelle sue diversità. Dunque la strada per far sì che l'ascolto diventi una vera e propria competenza è far sentire i bambini ascoltati, preziose le cose che dicono, accompagnarli ad ascoltarsi tra loro per diventare capaci di ascoltare con la testa, le orecchie, lo sguardo ed il cuore. La scuola dell'infanzia è un luogo prezioso dove cominciare a fare questo, è uno spazio percorso di relazioni in cui la costruzione della conoscenza non può avvenire efficacemente fuori dalla "bontà di quelle". Accogliere la premessa significa credere che le finalità e gli obiettivi che essa contiene non si esauriscono nel corso di un anno di lavoro. Significa credere quantomeno che l'efficacia formativa ed educativa di interventi di tale natura rivolti alla formazione della personalità ed ai processi profondi e sottili chela crescita di un bambino sottende, è tanto più apprezzabile ed autenticamente significativa quanto più i processi sottesi all'intervento vengono progettati con continuità, ripresi negli anni e ciclicamente richiamati .
FinalitàAscoltare, ascoltarsi, promuovere uno spazio, un itinerario, un percorso specifico in cui si agiscono intenzionalmente e specificamente ascolto e nominalizzazione, narrazione, identificazione delle emozioni primarie e delle loro caratteristiche
significa
1. occuparsi dell'interezza e della complessità della salute dei bambini ed assumerla in un'ottica più olistica, oltre la contrapposizione psichico-organico; 2. educare-accompagnare-stimolare i bambini all'ascolto di sé,alla nominalizzazione ed esplicitazione di quanto sentono accadere; 3. educarli all'ascolto degli altri e alla legittimazione di ciò che ciascuno sente, immagina, pensa sperimentando che rispetto a come ci si sente non esistono "stupidaggini".
Obiettivi formativi1. Esprimere emozioni, riconoscerle, nominarle e dare a queste forme e fisionomia precise con le parole, il corpo e il movimento, il tratto e il disegno, il colore e la pittura; 2. Riconoscere a ciascuna emozione alcune caratteristiche; 3. Collegare le emozioni ai loro modi di espressione e a comportamenti.
MetodologiaAttività in piccoli gruppi, in posizione circolare e in momenti individuali, co-condotti dalle insegnanti e dall'esperta a partire da uno stimolo dato. La compresenza docenti-psicologo ha la funzione e il valore di:
o consentire all'insegnante l'osservazione del gruppo, delle dinamiche emotive di ciascun bambino e relazionali tra i bambini, nell'ambito di una operatività guidata da un terzo; o osservare, sperimentare, apprendere modalità di lavoro e temi ai quali l'insegnante può sentirsi, per storia e formazione, poco abituata. StrumentiColori, piccoli e grandi fogli.
Tempi e durata del percorsoII percorso operativo di ogni piccolo gruppo avrà la durata complessiva di h.4,30, organizzate in 4 unità di lavoro. Si prevede per ciascuna sezione la suddivisione in due piccoli gruppi. Monte ore totale previsto: h.4,30 ore x 2 piccoli gruppi x 3 sezioni = h.27. Tre incontri con le insegnanti di 1 ora cadauno. Due incontri con i genitori, a presentazione e a chiusura del progetto di h.1,30 cadauno.
D) PROGETTO “LEGAMBIENTE” – Scuola “Borello” – Conduttore: Centro Educazione Ambientale Cascina Govean e Cooperativa Altroché.
L'offerta si rinnova. Grazie alla nascita del nuovo Centro di Educazione Ambientale Cascina Govean di Alpignano gestito in collaborazione con la Cooperativa Altroché, l'offerta progettuale si rinnova. La presenza del centro permette di proporre una serie di attività e di incontri legati allo specifico territorio e l'esperienza degli educatori di Altroché amplia l'offerta educativa e progettuale
Articolazione del progetto In seguito alle visite presso la vostra scuola vi presentiamo, divise per aree di afferenza, le capacità e le progettualità specifiche che possono diventare oggetto del nostro intervento. Nello specifico le macro aree potranno essere adattate e quindi riprogettate in base alle vostre necessità ed al filo conduttore che eventualmente sceglierete di attuare. Tutte le attività che seguono muovono dai presupposti educativi allegati.
Area Ambientale
Green gym: motricità e piccoli giochi di movimento sul morbido tappeto naturale verde e nella cornice del bosco. Scopo dell'attività è di aiutare i bambini a scoprire il proprio corpo attraverso semplici giochi da fare in gruppo o da soli. Partendo da semplici movimenti, gli esercizi coinvolgeranno progressivamente più parti del corpo, sperimentando anche coordinazioni non abituali. L'educazione motoria è intesa come un vero e proprio processo di apprendimento, come un itinerario guidato di ricerca e di scoperta attraverso l'esperienza e l'attività personale e la dimensione ludica. Attività ambientali in cascina (incontri di mezza giornata "fuori sede") Nella serra verranno proposte attività di piantumazione, travaso e semina: attraverso l'educazione ambientale, l'alunno diventa protagonista dell'attività didattica: egli acquisterà padronanza di atteggiamenti di base, di abilità e conoscenze generali e specifiche attraverso il suo intervento diretto, osservativo e manuale: "fare" e "pensare" sono due momenti correlati che concorrono a costituire il processo di apprendimento. Attraverso l'osservazione diretta si può approfondire la conoscenza del mondo vegetale, far acquisire la consapevolezza, attraverso semplici esperienze, accrescere il senso di responsabilità nel rapporto con la natura, sviluppare le capacità manuali relative all'uso degli attrezzi specifici. Orto dei profumi: nell'orto dei profumi si visiterà il laboratorio delle "tisane e delle pozioni" della fatino, dove toccare annusare le foglie, conoscere le proprietà benefiche delle piante odorose. Parco: Attraverso un percorso ludico si proporrà ai bambini di andare alla scoperta del magico Parco Bellagarda. Avranno la possibilità di sperimentarsi attraverso un'attività di orienteering e, con l'ausilio di una mappa molto dettagliata, dovranno raggiungere nel minar tempo possibile e nell'ordine indicato dei punti di controllo segnati sulla cartina stessa. Arrivato nel punto indicato, i ragazzi troveranno un indizio per proseguire nel gioco. Attraverso un percorso ludico-educativo, i bambini verranno stimolati ad un esplorazione dell'ambiente guidata dai loro sensi: aguzzando la vista, udito e odorato si avvicineranno alle diverse specie fauno-floreali, agli alberi secolari, al particolare e rigoglioso cannefo presente nel parco. Il gioco costituisce il mezzo fondamentale attraverso cui il bambino si manifesta, comunica e agisce. Attraverso la forma ludica il bambino si impegna pienamente, immedesimandosi in modo completo nel gioco. Le proposte educative porteranno il bambino a stimolare le sue diverse potenzialità attivando tutti gli schemi motori e le aree funzionali. Ecomuseo: La visita guidata al museo della Lampadina di Alpignano, unico nel suo genere, attraversando il borgo antico e i suoi murales, fino alla centrale idroelettrica con le sue caratteristiche chiuse. La visita al museo, ex fabbrica ad energia idroelettrica, rappresenta un punto di partenza per le riflessioni sul tema del RISPARMIO ENERGETICO. Bosco: i bambini saranno accompagnati in un percorso giocato e affascinante lungo il sentiero che taglia la prima parte del bosco del Chiaro, immediatamente attiguo al Parco Bellagarda. Il percorso, di facile accesso e percorribilità per bambini di quest'età, sarà l'occasione per osservare le caratteristiche del fitto sottobosco prima e dei campi coltivati dopo, ammirare il panorama del monte Musine che apre alla Val Susa, ascoltare ed annusare i suoni ed i profumi della natura in questa stagione per giungere, infine sulle rive della Dora dove ascoltare il fragore dell'energia dell'acqua della diga dell'ex centrale idroelettrica. Durante la passeggiata i bambini troveranno dei "doni-indizi" che permetteranno loro di entrare in contatto con il mondo delle fate. Si tratta di una sorta di caccia al tesoro alla quale associare il messaggio di amore, rispetto, amicizia con la natura.
Aree creativo – espressiva
Argill'arte: La scoperta della materia e la soddisfazione del bisogno primario del bambino di manipolare può portare alla miglior conoscenza di sé, attraverso i processi sensoriali, gestuali e corporei. Dopo un breve racconto sull'importanza del materiale, sulla sua provenienza e sulla sua lunga storia attraverso semplici esempi sul suo uso, si lascerà, con l'aiuto di pochi consigli, sperimentare il materiale da sé. Sia i più piccoli che i più grandi utilizzeranno l'argilla allo stato solido sperimentandone le potenzialità tattili (umidità, morbidezza, plasticità): giocare, plasmare, schiacciare, toccare, con le mani la terra aiuta a stimolare la creatività e la fantasia e porterà alla realizzazione di piccoli oggetti in argilla. Crea-natura e riciclo: laboratori di manipolazione, riciclaggio e creazione con materiali naturali (legno, fiori, foglie, terra) e non. Per creare con fantasia e semplicità. Giochiamo con i rifiuti creando dal niente oggetti simpatici e divertenti. Le attività manuali di Naturalmente-fantasia, sono da concordare con le insegnanti e prevedono la manipolazione di materiali naturali per la creazione di oggetti ornamentali e giochi. (I materiali naturali saranno utilizzati e raccolti stimolando la consapevolezza al rispetto ambientale). Proposte: o disegno dal vero di ambienti naturali e sperimentazione della decorazione con le diverse tecniche del colore (tempera, acrilico, tinture naturali, acquerello, cere, gesso ecc.); o la tintura naturale delle stoffe con metodo antico e con materiali naturali; o il batik (pittura su stoffa); o cartonage e biglietti d'auguri con carta riciclata ed oggetti naturali; o realizzazione di un erbario con le diverse foglie, associazione delle forme delle foglie con oggetti noti, per stimolare la memoria e l'osservazione; o lo scheletro della foglia con un procedimento semplice ed efficace e realizzazione di un quadro o delle cartoline molto suggestive; o frottage con le foglie; o decoupage artistico con le foglie; o raccolta di impronte delle cortecce; o costruiamo animali del bosco come uccelli e scoiattoli con scatole, foglie, cortecce, rametti, paglia, fieno; o la scatola magica per un laboratorio di osservazione con il tatto sempre nuovo e divertente; o acchiappasogni con rami e foglie; o nidi e rifugi per uccellini; o maschere con cortecce e foglie; o costruiamo una capanna; o il libro che si annusa; o il libro che si legge con le dita; o cornici con rami; o decorazione di candele e portacandele; o pittura sui sassi; o borsette con lana e ghiande; o portapenne; o i suoni della natura, sonagli con elementi naturali; o ritratti; o pasta di mais e di sale con colori naturali e decorazione; o stamping con ortaggi, frutta e semi; o collane e monili (ghiande, semi, foglie ecc).
OCCHIO ALL' ARTE laboratorio artistico-creativoLe visite guidate dai nostri educatori presso alcuni luoghi storici di Alpignano stimoleranno i bambini all'osservazione diretta delle opere, insieme alla sperimentazione delle tecniche più svariate (tecniche pittoriche, decorazione, scultura, fumetto, assemblaggio, architettura, opera collettiva).
LABORATORIO TEATRALE oltre le quinte Alla scoperta delle tecniche teatrali più utilizzate (riscaldamento teatrale, il mimo, A B C del teatro, nozioni "teoriche" attraverso il gioco sul mondo del teatro). Le modalità principali del laboratorio sono la partecipazione attiva dei bambini e il mettersi in gioco di tutti i coinvolti: partecipanti, insegnanti presenti e conduttori del laboratorio. Preparazione di uno spettacolo finale (da concordare con gli insegnanti)
Area delle Identità, relazioni, emozioni
GLI SPAGHETTI LI HANNO INVENTATI I CINESI Alcuni personaggi provenienti dalle zone più remote del mondo interverranno per narrare ai bambini una storia molto speciale... Una storia che racconta le loro terre attraverso i cibi che le caratterizzano e i prodotti che la arricchiscono. Scopriremo così quanti alimenti "nostri"sono in realtà originari di terre e luoghi anche lontanissimi. I personaggi ci inviteranno a preparare con loro i vari cibi secondo le proprie tradizioni. Durante i momenti di preparazione dei cibi saranno proposti giochi sul tema dell'educazione alimentare e sugli usi e costumi dei diversi popoli. II progetto può essere svolto anche su base regionale, recuperando le tradizioni italiane. RABBIA CREATIVA imparare a leggere l'emotività e a gestire la rabbia attraverso l'arte come espressione di emozioniCreazione di un percorso in cui la "rabbia" diventa attività, storia, gioco e insegnamento per grandi e piccoli. Questo itinerario alternerà attività ludiche e creative a momenti di elaborazione individuale e collettiva per insegnare ai bambini a parlare delle proprie emozioni e lasciar parlare le emozioni senza far danni. L'esperienza fatta nel gioco sarà di stimolo per le riflessioni successive.
TUTTO IL MONDO IN UNA CLASSE La scoperta delle proprie radici e all'acquisizione di conoscenze circa le storie dei propri compagni e, attraverso di esse, di intere nazioni e gruppi etnici, sarà veicolata attraverso divertenti momenti di ricerca e momenti ludici, che stimolino la curiosità dei bambini. Verrà realizzato un mappamondo di classe, da esporre anche per gli altri bambini della scuola: occasione di riflessione sulla molteplicità delle provenienze e delle storie che si intrecciano e convivono ogni giorno nella stessa classe.
TUTTO CIO' CHE E' MONDO-esperienze di cooperative learning Attraverso il cooperative learning, metodo creativo che si basa sul presupposto che esiste in ogni individuo una naturale predisposizione alla socializzazione, si cerca di far leva per creare le premesse più idonee non solo per favorire l'inserimento nella vita sociale, ma anche per migliorare le competenze cognitive e intersoggettive (inducejnfatti, a prendere in considerazione il punto di vista degli altri e a valutare i loro punti di forza e di debolezza:quindi a conoscere e ad eccettare gli altri). Per quanto riguarda la realizzazione dei laboratori manuali si seguirà un filo conduttore inerente al programma scolastico per favorire la continuità dei contenuti e dell'apprendimento.
Totale incontri e tempistiche Sono previsti 5 incontri per ogni sezione per un totale di 35 incontri. Gli incontri di 1 ora e 30 ciascuno verranno concordati con le insegnanti. Incontri di programmazione: 2 di circa due ore ciascuno. Incontri di programmazione e verifica: 3 di 2 ore circa ciascuno. Il periodo di inizio del progetto è da concordare. Gli incontri di progettazione si svolgeranno a partire dal mese di novembre 2008, mentre gli incontri con le classi svilupperanno a partire dal mese di febbraio 2009. La fine del progetto è fissata intorno alla fine di maggio 2009.
La classe per l'ambiente riceve: o Manuale Ragazzi in circolo o Guida La Scuola adotta un Comune o La newsletter telematica Legambiente Scuola News o II vademecum di Legambiente o La bandiera di Legambiente o L'adesivo per ogni alunno/a o Attestato Classe per l'Ambiente o Copia omaggio del periadico Formazione Ambiente o Copia omaggio del periodico Jey
PROGETTI PER LA SCUOLA PRIMARIA (con finanziamento del Comune)E PROGETTI SPECIALI HC
PROGETTI DI EDUCAZIONE MUSICALE (Classi seconde, terze e quarte del Circolo) – Conduttori: Esperti della Cooperativa 3e60
A) "Lo Schiaccianoci" : La musica attraverso il gioco, il movimento e il canto.
DESTINATARI: Classi della scuola primaria, 1° ciclo, classi seconde.
SEDE DI REALIZZAZIONE: Classi o aule polivalenti delle scuole aderenti al progetto.
PERIODO DI SVOLGIMENTO: Anno scolastico 2008 / 2009
DURATA E ORARI: Moduli di 10 o di 15 lezioni di un'ora ciascuna.
OBIETTIVI EDUCATIVI: Questo progetto si propone di far vivere la musica col corpo, secondo le linee guida del metodo Orff-Schulwerk: "non è importante che i bambini imparino a codificare la musica, ma che la sentano come una parte di sé". Ogni incontro sarà pensato per fare musica attraverso gioco, movimento, danza, canto, drammatizzazione... Il percorso prevede così di far vivere al bambino il maggior numero possibile di situazioni in cui si possa sperimentare su più fronti, attraverso l'imitazione di insegnanti e compagni, ma anche attraverso la stimolazione e lo sviluppo delle sue capacità creative. Il filo conduttore sarà il racconto della fiaba "Lo schiaccianoci e il re dei topi", musicata da Peter Tschaikowsky.
AZIONI: II percorso didattico è pensato per guidare la classe in modo che tutti arrivino allo stesso risultato: verrà gestito attraverso una differenziazione di ruoli e di proposte in relazione ai tempi di ognuno. Il gioco, nelle sue varie forme, sarà la base di ogni proposta:
Sarà nostra cura portare il materiale musicale necessario per lo svolgimento della lezione.
B) "Incontrando l'Irlanda": Danze, canti e ritmi dalla terra dei folletti
DESTINATARI: Classi della scuola primaria, 2° ciclo, classi terze
SEDE DI REALIZZAZIONE: Palestre o aule polivalenti delle scuole aderenti al progetto.
PERIODO DI SVOLGIMENTO: Anno scolastico 2008 / 2009
DURATA E ORARI: Moduli di 10 o 15 lezioni di un'ora ciascuna.
OBIETTIVI EDUCATIVI: L'educazione musicale come mezzo per lo sviluppo della personalità del bambino. Giochi e attività musicali semplici e divertenti nelle quali il bambino si senta protagonista del risultato.
AZIONI: Questo percorso ci condurrà a musicare una "fiaba Irlandese". I ragazzi conosceranno: 1. alcune danze (importanti per la coordinazione del corpo); 2. alcuni canti (essenziali per l'impostazione e l'intonazione della voce); 3. alcune poliritmie con strumentario Orff (per lo sviluppo del ritmo e dell'ensemble); 4. attività di body percussion (ritmica con il corpo).
Sarà nostra cura portare il materiale musicale necessario per lo svolgimento della lezione.
C) "Incontrando l'Africa" : Danze, canti e ritmi dal continente nero
DESTINATARI: Classi della scuola primaria, 2° ciclo, classi quarte
SEDE DI REALIZZAZIONE: Palestre o aule polivalenti delle scuole aderenti al progetto.
PERIODO DI SVOLGIMENTO: Anno scolastico 2008 / 2009
DURATA E ORARI: Moduli di 10 o 15 lezioni di un'ora ciascuna.
OBIETTIVI EDUCATIVI: L'educazione musicale come mezzo per lo sviluppo della personalità del bambino. Giochi e attività musicali semplici e divertenti nelle quali il bambino si senta protagonista del risultato. Le attività della Cooperativa 3e60 con oggetto la musica africana hanno due scopi. Primo promuovere e diffondere questi bellissimi ritmi ancestrali che risvegliano negli ascoltatori la passione per la danza il movimento ed il suono più puro e decontaminato dagli influssi commerciali dei generi più moderni. Il secondo aspetto, è la sensibilizzazione nei confronti di una realtà ancora difficile e lontana dal nostro modo di vivere.
AZIONI: In questo percorso musicale i ragazzi conosceranno: 1. alcune danze ( importanti per la coordinazione del corpo ), 2. alcuni canti ( per effettuare un lavoro sull'impostazione della voce e sull'intonazione ), 3. alcune poliritmie (per lo sviluppo in ogni bambino del senso ritmico e dell'ensemble ). Durante il corso verranno inoltre fornite ai ragazzi informazioni sulla Cultura Africana.
Sarà nostra cura portare il materiale musicale necessario per lo svolgimento della lezione (claves, djembe, tamburi bassi, cabaça).
PROGETTO di LABORATORIO di EDUCAZIONE MUSICALE “CANTARLEGGENDO”
Il progetto si pone il seguente obiettivo: scoprire che la musica è un codice convenuto che si decodifica allo stesso modo della lingua scritta permettendo così di cantare leggendo una partitura come si legge la pagina di un libro. La metodologia che sarà utilizzata è il “metodo GOITRE” che prevede l’uso del DO mobile. Destinatari del progetto sono gli alunni delle classi prime del Circolo. La durata prevista coprirà l’intero anno scolastico con la seguente articolazione: 16 incontri di 50 minuti per ciascuna delle sei classi prime. Gli incontri saranno svolti dagli esperti dell’Associazione “Coro Piccola Armonia” in collaborazione con gli insegnanti di classe.
PROGETTO Per un'educazione all'affettività e alla sessualità e per la prevenzione primaria del disagio e dell'abuso (Classi quarte e quinte del Circolo) – Conduttrice: Dott.ssa Sonia ROSSATO
Descrizione del progettoIntorno ai sette, otto anni nei bambini emergono più forti bisogni e desideri di chiarimento e conoscenza in merito alla sessualità, alle sue manifestazioni e alle emozioni che essa implica. E’ grosso modo a quest'età che si approcciano per la prima volta alla sessualità come a uno dei temi che muove emozioni e curiosità nuove. Le questioni inerenti ad essa e alle sue manifestazioni diventano fonte di intensa curiosità e fantasia, fascino e angoscia, ansia e paura. A questa età la sessualità non è ancora vissuta attraverso l'agito, ma si svolge nell'intimo dell'emotività, creando fantasie, fantasmi, desideri e timori. Ecco perché è così consueto definire il bambino in tarda infanzia e il preadolescente come il soggetto dei conflitti e questo periodo della vita come un'età di contrasto e di tensione. Spesso le curiosità, il desiderio di conoscenza e/o i comportamenti dei ragazzi in proposito turbano gli adulti medesimi che, quando si sentono sottoporre questioni legate alla sessualità, si imbarazzano, vengono travolti da emozioni conflittuali, si sentono poco capaci di rispondere in modo adeguato rimandando ai ragazzini messaggi evasivi e confusi che altro non producono se non un rinforzo della conflittualità in cui loro stessi "per natura" si trovano. Comportamenti adulti di evasività facilmente conducono i ragazzi a pensare che tutto ciò che concerne la sfera della sessualità, - dalle emozioni alle curiosità, dai dubbi alle paure, dai sentimenti ai comportamenti - non va portato agli adulti perché è da loro che si è appresa l'associazione sessualità - vergogna/imbarazzo. Nella realtà di oggi inoltre i ragazzi ricevono precocemente dai mass media una gran quantità di informazioni a connotazione sessuale, eppure spesso essi possiedono una conoscenza frammentaria e distorta della sessualità poiché, nonostante tutto, vi è una carenza di completezza ed organicità che rende diffìcile ai ragazzi valutare e assimilare correttamente i molteplici stili informativi. Le informazioni che i bambini raccolgono poi provengono, il più delle volte, da fonti (vedi i mass-media) incapaci di accompagnarli nell'elaborazione emotiva dell'informazione, lasciandoli in una condizione di disagio emozionale, di dissonanza emotiva, di curiosità insoddisfatta.
L'intervento nelle classi II ruolo dell'esperto non è solo quello di fornire risposte corrette, chiare e precise e di correggere conoscenze inadeguate. Potremmo definire questo un primo livello dell'intervento. C'è un secondo complesso e più importante livello entro cui si deve muovere il lavoro :
§ saper ascoltare e leggere l'immaginario del bambino che esprime comportamenti e domande in tema di sessualità in modo da non anticipare nulla che egli non richieda, ma da accompagnarlo nella costruzione di conoscenze e atteggiamenti importanti per lui
Finalità
Obiettivi formativi
Contenuti Indichiamo sommariamente i contenuti adatti ai bambini in questa fascia d'età, facendo presente che non esiste un elenco precostituito di contenuti da sviscerare in ciascuna classe, ma che all'interno di ciascuna ci si muove "ascoltando" le necessità implicite ed esplicite dei bambini.
Metodologia L'itinerario metodologico ha un taglio profondamente interattivo : giochi, simulate e co-costruzione di risposte tendono a promuovere nei bambini la conoscenza di sé, chiarimenti e nuovi apprendimenti, la soddisfazione del bisogno e la soluzione del dubbio nell'aspetto informativo e formativo. Il linguaggio verbale dell'esperto sarà sempre chiaro, completo, bidirezionale e coerente e l'attenzione sempre volta a cogliere e decodificare gli impliciti, le ansia e le eventuali paure sottese ai comportamenti e ai quesiti espliciti che il bambino propone.
LABORATORIO TEATRALE - LIBERA ESPRESSIONE condotto da Beppe Gromi di Biz’Art (Classi quinte del Circolo)
Premessa La proposta si rivolge agli allievi delle classi quinte delle Scuole Elementari Gramsci, Matteotti e Turati ed è caratterizzata da interventi in cui si ritrovano elementi che mettono in relazione conoscenza del proprio corpo e creatività, gioco e disciplina. Il percorso proposto ha come punto di partenza la parola. La parola è il legame necessario tra l'esperienza e I' espressione soggettiva in un contesto di comunicazione. Per i giovani, oggi, la parola non è sempre lo stimolo più immediato o più facile vista la predominanza visiva e sonora dell' informazione. Ciononostante, la parola, resta il mezzo più importante per ogni sorta di contatto umano. Il mondo odierno è già plurilinguistico, perciò il rapporto con noi stessi e con il mondo richiede una consapevolezza sempre maggiore delle risorse insite nelle parole. La voce è il tramite tra i segni scelti per dare corpo all’impulso di comunicazione e gli intenti soggettivi dell' individuo nell' atto di comunicazione. Gli allievi saranno messi in contatto con la propria voce attraverso esercizi di respirazione e vocalizzazione. Saranno inoltre proposte una serie di improvvisazioni su onomatopee, parole e costruzioni sonore surreali sulla base dei punti elencati negli obiettivi del progetto creando così una solida base sulla quale costruire la performance dimostrativa finale. Il laboratorio ha come fulcro l'ASCOLTO, perché imparare ad ascoltare significa uscire da se stessi per “rientrare" più ricchi, elastici e disponibili verso il mondo che ci circonda. Il corpo diviene strumento e soggetto della comunicazione. La capacità di esprimersi con creatività è pertanto presupposto del relazionarsi con l'esterno. Ascoltare, conoscere, parlare, muoversi, agire, sono azioni teatrali ed esistenziali allo stesso tempo che rimandano al nostro continuo rapportarci con gli altri. Educare i giovani al Teatro significa seminare in loro la capacità critica, indurre l'abitudine all'attenzione, restituirgli il senso del Tempo, dello Spazio, della Comunicazione e della Memoria. Il Teatro cui pensiamo è strumento e spazio per guardare oltre i propri confini.
OBIETTIVI§ Appropriarsi, attraverso il gioco del teatro e le sue tecniche, degli strumenti che permettano all’allievo di migliorare le proprie conoscenze, sviluppando la propria creatività. § Stimolare la fantasia, I' elasticità mentale e I' autonomia di pensiero. § Favorire la conoscenza e la sperimentazione di tutti i linguaggi espressivi. § Sviluppare le capacità di gestire i conflitti legati all'interazione corporea ed emotiva. § Stimolare e favorire il contatto con nuovi ambiti per saperne apprezzare i valori umani e culturali.
PERCORSO
IL CORPO : UNO STRUMENTO PER ESPRIMERSI Durante questa prima fase verranno proposti esercizi-gioco finalizzati allo sviluppo della percezione, alla conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità espressive nello spazio e nel rapporto con gli altri.
PAROLA
MOVIMENTO
GESTO
GIOCHI DI IMPROVVISAZIONE Le improvvisazioni corporee, vocali e ritmiche saranno l’occasione per esprimere la propria creatività e fantasia. Un percorso di disciplina della percezione, del contatto e dell'ascolto.
LE AZIONI TEATRALI Gli spunti scaturiti nella fase precedente serviranno, posti in relazione tra loro, per abbozzare le prime azioni di gruppo. Tali azioni svilupperanno il "materiale teatrale" che darà vita ad una dimostrazione conclusiva.
PROGETTO “CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI”Classi 4^ e 5^ Primaria; classi 1^ e 2^ Scuola secondaria Primo grado – Progetto di Continuità ed Educazione a Cittadinanza e Costituzione.
II Comune di Alpignano istituisce il Consiglio comunale dei Ragazzi come organismo di educazione delle nuove generazioni alla democrazia, alla partecipazione e all'impegno nella comunità, nonché come strumento utile agli adulti per conoscere e approfondire il punto di vista dei ragazzi sulla città e sul miglioramento della qualità della vita.
Le finalità del C.C.R. si possono così riassumere: - promuovere il senso di appartenenza dei ragazzi alla propria città; - sviluppare l'abitudine all'ascolto e al confronto con gli altri; - educare i ragazzi ad un ruolo responsabile nei confronti della comunità locale; - educare i ragazzi a politiche di pace e di solidarietà.
II C.C.R., a questo scopo, può deliberare, sui seguenti argomenti: - ambiente, assetto del territorio e mobilità urbana; - sport e tempo libero; - rapporti con le Associazioni del territorio; - pubblica istruzione, cultura e manifestazioni; - politiche giovanili.
Oltre ai ragazzi e alle ragazze sono coinvolti nel progetto: - i genitori, che favoriscono, sostengono e valorizzano l'esperienza dei loro figli; - gli insegnanti, che collaborano all'iniziativa facilitando l'attività dei ragazzi e delle ragazze, assicurando loro uno spazio di informazione e di confronto, sia nella fase elettorale, che in quella successiva all'elezione del C.C.R.; - il personale comunale, impegnato a garantire il corretto funzionamento dell'attività del C.C.R.; - gli amministratori del Comune, cui spetta il compito di accogliere le proposte del C.C.R. e di saper spiegare le eventuali difficoltà e i limiti nel poterle realizzare.
II C.C.R. presenta all'Amministrazione comunale proposte o pareri non vincolanti su temi e problemi che riguardano la complessiva attività amministrativa in merito alle varie esigenze e istanze che provengono dal mondo giovanile e dai cittadini in genere.
II C.C.R. è anche responsabile di un proprio budget di spesa, previsto nel bilancio del Comune...
Il C.C.R è costituito dal Sindaco, Vicesindaco e Consiglieri eletti fra gli alunni delle classi quarte, quinte della scuola primaria e delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, permettendo anche l’attuazione della continuità fra i due ordini di scuola. Le modalità tecniche concernenti l’elezione dei rappresentanti dei ragazzi e l’effettuazione delle sedute del C.C.R. saranno oggetto di un’intesa fra le Scuole e il Comune. Il C.C.R. dal punto di vista educativo e didattico consentirà agli alunni e ai docenti di lavorare attorno ai temi riguardanti la Cittadinanza e la Costituzione sia dal punto di vista della conoscenza teorica dei principi fondanti della democrazia e delle soluzioni per la sua attuazione, come richiesto dalla normativa vigente, sia dal punto di vista concreto rispetto alle dinamiche che regolano, in situazione, la discussione democratica per raggiungere un’intesa condivisa attorno a un problema collettivo.
" COSTRUIRE IL PIACERE DI LEGGERE " "Ogni persona ha il diritto di attivare tutti gli interventi che rendano loro possibile comunicare messaggi in qualsiasi modo e nella maniera più efficace indipendentemente dal grado di disabilità"
Premessa II progetto "Costruire il piacere di leggere" è rivolto ai bambini affetti da disabilità visiva (non vedenti - ipovedenti) che frequentano la scuola primaria, e ha lo scopo di fornire attraverso l'utilizzo delle tavole tattili, percorsi metodologici-didattici specifici capaci di tener conto delle peculiarità dei loro bisogni formativi. Nella scuola di oggi, la comunicazione per immagini fa parte integrante del modo di far scuola, per tale motivo è un diritto del bambino che non vede poter disporre di materiale iconico adeguato, a sostegno della spiegazione dell'insegnante. Inoltre lo studio e l'approfondimento dei processi senso percettivi ed interpretativi che prescindono dall'apporto della vista consentono di mettersi in comunicazione anche con allievi che possono presentare difficoltà di apprendimento di vario genere. Per tale motivo è importante scoprire e valorizzare tutte quelle abilità che fanno appello ad un uso più raffinato di canali extravisivi: il tatto e la manualità, l'udito, la capacità di usare tutto il corpo come strumento di lettura e di fruizione della realtà. In questo quadro il progetto, con l'ausilio delle tavole tattili, vuole mettere in campo proprio quelle strategie didattiche differenziate, che possano permettere al bambino di ampliare le proprie modalità dell'esplorare, del conoscere, in modo tale che il soggetto acquisisca maggiore consapevolezza percettiva.
Che cosa sono e a cosa servono le tavole tattili Le tavole tattili costituiscono uno strumento di fondamentale importanza nella crescita e nel supporto didattico dei bambini con disabilità visiva, in quanto, quando non si vede o si vede il mondo come piccoli pezzi di un puzzle talvolta un po' sfuocati, crearsi una chiara immagine dei tanti aspetti della realtà in cui viviamo non è facile. In secondo luogo se non si esercita spesso il tatto ad esplorare e discriminare i diversi materiali, non si riuscirà ad affinarlo, per poi utilizzarlo ogni volta che le parole non saranno sufficienti a conoscere un qualcosa di molto, molto piccolo ( es. insetti), molto grande da non poter essere toccato nella sua interezza (es. albero), o non presente (es. elefante). Il supporto delle tavole tattili, risulta quindi fondamentale nel percorso di apprendimento di un bambino non vedente o ipovedente, in quanto attraverso di esse gli viene data la possibilità di affrontare gli argomenti trattati non solo in modo astratto ma anche, proprio attraverso il tatto, in modo concreto. Questo gli permetterà di cogliere differenze, di cogliere somiglianze, di discriminare superfici e di riconoscere materiali, ma soprattutto di avere una maggiore percezione della realtà che lo circonda. Le tavole tattili sono strumenti creati a mano con l'utilizzo di diversi materiali quali ad esempio: pasta nei suoi diversi formati, tutti i tipi di semi, sabbia, diversi tipi di carta e cartoncini, stoffe, lana, tappi di bottiglia, moquette, mollette e molti altri. Le illustrazioni tattili devono rispettare e possedere caratteristiche precise:
Attività L'ideazione e la creazione delle schede, e di conseguenza il loro contenuto, verrà discusso con le insegnanti di team e di sostegno, al fine di poter creare del materiale di supporto che segua il più possibile l'iter formativo dell'intera classe. Le attività verranno svolte a cadenza settimanale ( 1 incontro di 2 ore ). La classe verrà divisa in due gruppi (massimo 10 bambini), che si alterneranno nell'attività all'interno delle due ore, nelle quali il bambino ipovedente, insieme ali' esperto e ai suoi compagni realizzeranno le tavole tattili. Le attività verranno svolte sempre con tale modalità, tranne nei casi in cui sarà necessario un lavoro individualizzato con l'alunno ipovedente, che spesso necessita di tempi più lunghi e di un supporto specifico nell'esplorazione e nella decodifica delle immagini tattili. Le attività programmate avranno come obiettivo primario quello di mettere il bambino nella condizione di "fare", fare esperienza, di esprimere se stesso attraverso azioni concrete, dove usare le mani, acquisire competenze manipolative ed esplorative che lo aiutino a raggiungere con più facilità gli stessi obiettivi degli altri bambini. Il materiale didattico che verrà realizzato sarà di due tipologie:
Obiettivi
Promuovere nel bambino disabile visivo la capacità di comprendere e utilizzare codici figurati, significa aiutarlo a diventare capace di rileggere attraverso un messaggio illustrato la propria esperienza vissuta, e di appropriarsi dei diversi sistemi comunicativi propri dell'ambiente culturale in cui vive, di arricchirsi e diventare un bambino che crea e si diverte.
Il costo complessivo del progetto è di 1.000 euro per un totale di 20 incontri di 2 ore (escluso materiale di facile consumo).
L'Immagine Racconta II presidente Giuseppina Leonardi
PROGETTO LABORATORIO DI MUSICOTERAPIA - TRIENNIO 2008/2011 Titolo: MUSICOTERAPIA ED HANDICAP Gestione/Conduttore: Prof. Claudio CAZZERA- Musicista / Musicoterapeuta- Assoc. Homosonìa-To Destinatari: tre alunni Scuola Gramsci
Descrizione dell'attività: scopo principale della suddetta attività è l'apertura di canali comunicativi e/o socio-relazionali preferibilmente non verbali, e-motivanti, attraverso la pratica (a cadenza settimanale) e la libera sperimentazione ritmico-sonora tra paziente e terapeuta;
Obiettivi: principalmente tutti quelli volti ad una migliore e maggiore "rielaborazione" dei propri vissuti (di forte disagio nei confronti di un mondo "esterno" talvolta troppo ostile e/o comunque ancora poco comprensivo nei confronti di chi è "portatore" di una diversabilità psico-fisica più o meno grave) attraverso la pratica ritmico-sonoro-corporea e "l'autoproduzione" individuale e/o di gruppo,; la musica, che è risaputo "viaggia" su canali prevalentemente non verbali e perciò spesso già di per sé privilegiati su tutti quelli standard, è al centro assoluto della nostra attenzione terapeutica, a partire sempre naturalmente dal vissuto ritmico-sonoro del paziente (sia esso preferibilmente in primissima età di vita che già adulto). Nel primo anno gli incontri sono dedicati principalmente allo stabilire il miglior rapporto terapeutico di fiducia tra i due protagonisti dell'intervento (paziente e terapeuta); mentre nel secondo si concretizza al massimo l'apertura di canali comunicativi e socio-relazionali attraverso una pratica sonoro-musicale sempre varia e sperimentale, alla ricerca di quelli maggiormente percorribili ed evidenziagli; nel terzo poi tutto ciò viene poco alla volta rinforzato e meglio definito nell'incontro sociale (preferibilmente coi compagni) definibile in questa circostanza "a più orecchie"; la presenza dell'insegnante d'appoggio o educatrice non è sempre indispensabile (soprattutto nel corso del primo periodo d'attività) ma quando avviene è senza dubbio gradita ed importante a patto che (com'è per altro nei dettami fondamentali della metodologia benenzionana da me seguita e promossa in prima persona) sia di "presenza attiva" (e quindi non di sola sorveglianza) all'interno della stanza di Musicoterapia e/o quantomeno rivolta ad una certa analisi osservativa delle diverse dinamiche di seduta;
Indicatori di valutazione: dati emergenti da ogni singola seduta di Musicoterapia, attraverso la stesura di protocolli mirati ad ogni singolo intervento individuale e/o di gruppo e soprattutto attraverso le verbalizzazioni conclusive singole e/o di gruppo (laddove sia possibile formularne), atte a formare un'unica valutazione finale complessiva del lavoro svolto nel corso dei mesi (non meno di n°6/8 consecutivi);
Utenti: preferibilmente in primissima età scolare (fascia 3/4 anni fino a 11/12 anni, quindi materne ed elementari su tutte), con bambini coinvolti sia in incontri individuali (soprattutto in fase iniziale-primi 3 mesi) che in piccoli gruppi;
Tempi di massima: per non meno di 6/8 mesi consecutivi in su, con cadenza settimanale (un incontro) di circa 40 minuti + 20 minuti di protocollo finale di seduta a volta, tanto per gli incontri individuali che quelli di piccolo gruppo;
Luoghi: una stanza e/o aula di c.a 16 - 18 metri quadrati, parzialmente insonorizzata o almeno poco disturbata, con eventuali tappeti da porre a terra per i lavori specifici sul rilassamento e non solo, il tutto da Voi fornito all'interno dei Vs locali;
Aspetti organizzativi importanti: tutte quelle specificate nel progetto già allegato in passato nella sezione "necessità tecniche"(con l'esclusione ovvia delle apparecchiature per le misurazioni fisiologiche, invece utilizzate in interventi di tipo ospedaliero);
Esigenze particolari: già tutte specificate in precedenza e comunque già presenti nella scheda tecnica;
Bilancio di previsione: costo dell'esperto musicoterapeuta quantificabile in Euro 45 a seduta (orarie) da moltiplicarsi per il numero delle ore di incontro previste in totale nell'anno.
PROPOSTA DI INTERVENTO PSICOMOTORIO RIVOLTO AGLI ALUNNI DISABILI - SCUOLA ELEMENTARE "ANTONIO GRAMSCl"
premessa La psicomotricità si può intendere come l'agire corporeo nella relazione con l'altro, l'ambiente e gli oggetti, quale centro della vita relazionale del bambino e quale risorsa abilitativa strategicamente impiegata in modo esperienziale per modificarne in senso terapeutico le caratteristiche, partendo dal presupposto che nel bambino l'aspetto del comportamento motorio è difficilmente isolabile da quello psichico. La terapia psicomotoria si avvale dell'agire corporeo investito di senso condiviso tra le persone in gioco rivolgendosi tanto al valore espressivo-affettivo-relazionale di tale agire, quanto al suo valore. Ciò si concretizza a livello metodologico nella ricerca di un equilibrio tra l'istanza di ricerca del piacere ludico del bambino e la necessità di rivolgersi in modo mirato alle sue difficoltà, dove il primo aspetto contribuisce a dare al bambino fiducia e motivazione, facilitando la sua disponibilità a sperimentare situazioni implicanti aree problematiche di solito spontaneamente evitate.
proposta In considerazione degli sviluppi e dei progressi raggiunti nell'anno scolastico 2007/2008 e della maturata conoscenza dei bambini che hanno usufruito del percorso psicomotorio, la proposta per il nuovo anno scolastico è quella di continuare a diversificare e ampliare le competenze già esistenti impiegando, in modo strategico, lo spazio, il tempo, gli oggetti e la comunicazione corporea. In linea con tali principi, gli obiettivi generali dell'intervento proposto sono: > L'aumento del benessere legato all'agire corporeo; > L'ampliamento delle capacità adattive e comunicative dei bambini interessati. Tali obiettivi saranno perseguiti con una combinazione variabile di attività volte a risvegliare il piacere di muoversi e di "sentirsi" con attività dedicate espressamente all'esercizio delle funzioni ritenute prevalenti per il singolo bambino dal punto di vista dell'interesse riabilitativo. Si ipotizza un intervento di un incontro settimanale della durata di un'ora per ognuno dei tre bambini, articolato in 50' di attività nello spazio psicomotorio e 10' per la sistemazione dello spazio stesso e gli spostamenti necessari. Si considerano facenti parte della proposta anche le eventuali partecipazioni ai gruppi integrati e alle riunioni che si svolgono due o tre volte durante l'anno scolastico, durante i quali si condivide il lavoro svolto con altri specialisti e insegnanti della scuola. L'impiego complessivo di tempo previsto è di un massimo di 105 ore nel periodo tra ottobre 2008 e maggio 2009.
Il Referente del progetto Chiara Serena Vaccarino
PROGETTI SPORTIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA(con finanziamento del Comune)
Gli obiettivi dei progetti sportivi sono i seguenti:
- coordinazione motoria – attività: GIOCOLERIA (alunni classi prime) PICCOLI SPORTIVI (alunni classi prime) - concentrazione – attività: ATLETICA (alunni classi seconde) - forza – attività: AIKIDO (alunni classi terze) - sport di squadra senza contatto: - attività: VOLLEY (alunni classi quarte) - sport di squadra con contatto: - attività: BASKET (alunni classi quinte)
La durata dei progetti coprirà l’intero anno scolastico; le classi disporranno di un modulo per ciascuna delle attività previste.
I progetti sportivi comprendono anche un’attività di propedeutica agli sport di cui le classi del secondo ciclo potranno usufruire a titolo gratuito (esperta: Muriel Crepaldi)
Le attività saranno condotte dagli esperti delle varie associazioni sportive in collaborazione con gli insegnanti di classi.
A) “Conosco gli sport” - PROGETTO PER LA PROMOZIONE DEL GIOCO – SPORT GIOCOLERIA (classi del 1° ciclo del Circolo) – CONOSCO GLI SPORT (classi del 1° ciclo del Circolo) – Conduttore: Associazione Bruno Morando con suoi esperti.
Per un equilibrato sviluppo generale del bambino occorre garantire uno sviluppo completo della motricità, sia nel suo versante espressive-emozionale che in quello più propriamente corporeo. Lo sport è una fonte di enorme ricchezza per la comunità: la trasmissione di valori positivi, i benefici effetti dell'attività fisica su corpo e psiche e lo sviluppo della socialità, sono tutti aspetti testimoniati dalla letteratura scientifico - sportiva. Nella scuola elementare è fondamentale impostare correttamente l'attività motoria fin dai primi anni ed introdurre l'aspetto "sportivo" - che implica comunque un momento di confronto - con gradualità, con obiettivi formativi e socializzanti, utilizzando la competizione in modo guidato ed equilibrato. La componente agonistico-competitiva, che appartiene alla dotazione individuale originaria, può costituire un utilissimo strumento di crescita e di maturazione orientando il bambino in modo aperto, franco, libero verso un compagno o un gruppo e consentendogli di misurare le proprie caratteristiche e capacità prima di tutto con se stesso e poi con gli altri; importanti quindi il rispetto dell'avversario, l'osservanza delle regole, il saper perdere senza drammi e vincere senza esaltazione. Le indicazioni dei programmi di educazione motoria nella scuola elementare precisano che le attività, per rispettare la loro funzionalità didattica e per influire positivamente su tutte le dimensioni della personalità, devono essere praticate in forma ludica, variata e polivalente. L'associazione Morendo propone alle scuole elementari e medie un programma d'intervento per la conoscenza e la pratica di alcuni sport: si offrono le opportunità di sviluppare le capacità motorie e di conoscere gli sport attraverso l'esperienza ludica rapportata all'età del bambino (corporeità e motricità per i più piccini, gioco sport per i più grandi), seguendo alcune linee-guida: > la necessità, soprattutto nell'attuale primo ciclo di scuola elementare, di operare soprattutto sulle abilità motorie di base che preparino il bambino ad affrontare in seguito un lavoro più specialistico, > la possibilità di inserire alcune discipline sportive già nei primi anni di scuola, > la pluralità di proposte ai ragazzi dell'attuale secondo ciclo elementare e medie, tenendo conto che a scuola l'obiettivo non è la specializzazione, ma l'offerta del maggior numero possibile di stimoli perché il ragazzo possa conoscere le sue predisposizioni e le sue preferenze ed operare quindi una scelta futura consapevole nell'ambito sportivo. Le attività sono guidate da personale qualificato che affiancherà e collaborerà con gli insegnanti in orario scolastico.
PROPOSTA "PRIMO CICLO" - EDUCAZIONE MOTORIA DI BASE
SVILUPPO MOTORIO E PSICOMOTORIO
Funzione di adattamento attivo e di aggiustamento (motricità globale) Gioco ed attività libera ed espressiva anche su base musicale Coordinazione motoria generale: strisciare, rotolare, camminare, correre, arrampicane, traslocare in quadrupedia, saltare, lanciare, tirare, stringere... Equilibrio statico e dinamico
Coscienza e percezione del corpo Percezione delle dimensioni e posizioni corporee Rapporto tra i diversi segmenti corporei e l'ambiente (cose e persone)
Funzione di dominanza e lateralizzazione Coordinazione oculo-manuale Ampliamento delle coordinazione dinamica generale
Sviluppo psico-sensoriale (vista, tatto, udito)
Sviluppo spaziale-temporale Orientamento e percezione dello spazio Durate e strutture ritmiche elementari
Capacità fisico-motorie Rafforzamento osteo-muscolare Mobilità articolare, elasticità, agilità Resistenza organica generale
Funzioni neuro-vegetative ( respirazione, circolazione)
Nel primo ciclo, oltre al lavoro sulle abilità motorie di base, pensiamo sia possibile l'inserimento di alcune discipline sportive che abbiano caratteristiche di simmetria, utilizzo di tutte le parti del corpo, impiego di attrezzi particolari: GIOCOLERIA. Le discipline sportive che utilizzano la palla ed implicano quasi sempre il confronto con avversar!, singoli o squadra, potrebbero essere in questa fascia di età proposte come: GIOCHI CON PALLA in modo da affrontare tutte le modalità di uso di questo attrezzo amato dai bambini ma per molti ancora molto difficile da "maneggiare". In tal modo si sceglierebbero giochi alla portata del livello motorio della classe e soprattutto si potrebbero presentare tutte le possibilità di utilizzo (mani, piedi, con attrezzi di supporto...), facendo attenzione, il più possibile a presentare esercizi e giochi simmetricamente. Qualora l'attività motoria di base nel primo ciclo venisse svolta dall'insegnante di classe, potremmo mettere a disposizione i nostri insegnanti di Ed. Fisica per la programmazione, la verifica ed eventuali consulenze periodiche. L’intervento diretto dell'insegnante esterno sulle classi potrebbe esser più specialistico nelle discipline sportive suindicate.
PROPOSTA "SECONDO CICLO"
Nel secondo ciclo, tenendo conto delle implicazioni motorie, ma anche psicologiche e socializzanti che possono caratterizzare i diversi sport, il criterio potrebbe essere quello di proporre alcuni sport per ogni anno scolastico, cercando di sceglierli con differenti caratteristiche (ad esempio individuale e di squadra, con o senza attrezzi di supporto...), in modo da far provare nei tre anni una ricca gamma di discipline. La nostra Società può garantire insegnanti di Educazione Fisica e/o istruttori qualificati autorizzati ad operare nelle scuole elementari per i seguenti sport: MINIBASKET PALLAMANO BADMINTON GIOCOLERIA MINIRUGBY Per quanto riguarda gli obiettivi, i contenuti e i mezzi specifici di ogni singola attività proposta facciamo riferimento ai Progetti a suo tempo presentati ed autorizzati dal Provveditorato da parte di: UISP, CSI e FEDERAZIONI del CONI relative alle diverse discipline sportive.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO (2° ciclo)
1. La conoscenza dello Sport come mezzo di formazione. 2. La pratica dello Sport come momento didattico, partecipato, creativo e socializzante. ARGOMENTI E CONTENUTI Aspetti socio-culturali dei singoli Sport:
• Lo Sport e la sua tradizione
Obiettivi educativi e didattici• Contribuire al processo formativo del ragazzo • Educare al movimento come ricerca di benessere psicofisico • Educare allo sport come momento di confronto e non di scontro • Diffondere i valori positivi dello sport • Offrire motivazioni alternative ad apprendere • Educare al controllo dell'aggressività • Comprensione del significato della "regola" • Rispetto della regola, dell'avversario, dell'arbitro • Socializzazione • Cooperazione e solidarietà • Integrazione e realizzazione di progetti comuni • Consapevolezza ed acccttazione delle proprie capacità e dei propri limiti
Obiettivi motori• Miglioramento di tutte le abilità motorie di base (vedi primo ciclo) • Conoscenza elementare delle tecniche di base delle varie discipline sportive
Lo sport nella scuola• Metodologia e didattica dell'avviamento allo Sport in ambito scolastico • Caratteristiche del gioco dei principianti • Logica del gioco negli aspetti tecnici-tattici prevalenti • Regolamenti di gioco delle categorie scolastiche con aspetti elementari
MODALITÀ DI LAVORO
Organizzazione dei gruppi: le classi lavorano nella loro totalità. Compiti degli insegnanti: l'insegnante rimane il responsabile pedagogico della classe; egli partecipa alla realizzazione degli esercizi e dei giochi in collaborazione con gli educatori. Compiti degli istruttori esterni: programmare le lezioni in collaborazione con gli insegnanti; condurre le lezioni assistiti dagli insegnanti; preparare l'ambiente ed il materiale necessario alla lezione in modo opportuno. Sarebbe auspicabile la continuità di figure educative, cercando il più possibile di garantire che lo stesso insegnante di Ed. Fisica segua il ragazzo durante tutto il ciclo elementare o comunque costruisca un progetto coerente e compatibile con chi opererà negli anni seguenti. Per garantire un collegamento tra i vari ordini di scuola il percorso motorio del bambino dovrebbe essere conosciuto dagli insegnanti di Ed. Fisica della scuola media; ma ancor meglio sarebbe la costruzione di un progetto in collaborazione con questi ultimi, tenendo conto che esistono indicazioni ministeriali che premiano le proposte in tal senso. Si può pensare ad una scheda motoria che accompagni il bambino dalla prima elementare alla terza media (o comunque durante tutto il nuovo ciclo della scuola dell'obbligo).
PROPOSTA OPERATIVA
o Durata: anno scolastico 2008-2009 (Ottobre - Maggio) o Attività: la scuola e le classi possono scegliere quante e quali attività richiedere tra quelle proposte o Orari: lezioni in orario scolastico da concordare con i responsabili e gli insegnanti o Materiali: si propone, per quanto possibile, che i materiali siano acquistati dalla scuola per poterne usufruire anche successivamente, altrimenti verranno messi a disposizione dall'Associazione o dalle Federazione interessate.
B) PROGETTO “GIOCATLETICA” – Conduttore: Associazione SAFATLETICA con suoi esperti (classi del 1° ciclo del Circolo)
Il progetto "GIOCATLETICA", in accordo con il Comitato Provinciale della FIDAL ha come obiettivo primario, quello di diffondere il più possibile la pratica dell’atletica leggera.
ATTIVITÀ' CURRICOLARE L'attività prevede lo svolgimento di n° 10-15 ore di lezione per ogni classe aderente
Tale proposta intende essere un momento di avviamento all'atletica attraverso un'attività il più possibile multilaterale e ludica, e che viene attualizzata come momento di festa in cui il bambino è protagonista e dove si può concretizzare il coinvolgimento reale delle famiglie (genitori-giudici e figli-miniatleti) in una attività agonistica che però sdrammatizzi assolutamente le esasperazioni competitive. L'attività verrà attuata con cadenza settimanale con una lezione della durata di un’ora. Il periodo di durata di tale programma verrà concordato specificatamente con le Direzioni Didattiche delle singole scuole che aderiranno a tale iniziativa ma prevedere 15 ore di lezioni per classe.
"CONTENUTI"
Nella programmazione dell'attività denominata "FANTATLETICA" verranno proposte delle unità didattiche mirate al miglioramento degli schemi motori di base. Largo impiego, compatibilmente alle attrezzature in dotazione alle singole scuole ed alle condizioni ambientali in cui saranno ubicate le scuole medesime, verranno dati alla realizzazione di percorsi misti aventi come fine l'educazione ambientale e stradale. A questo proposito potranno essere attualizzate strategie d'intervento interdisciplinari soprattutto con l'educazione artistica finalizzate alla realizzazione di cartelloni stradali, piccoli attrezzi realizzati con materiali di recupero, ecc.. Nella programmazione annuale dell'attività denominata "GIOCATLETICA", verrà dedicato un ciclo di lezioni per ciascuna delle seguenti capacità: correre, saltare e lanciare, al fine di acquisirne un corretto apprendimento motorio. Il micro-ciclo di allenamento, relativo al miglioramento di una delle tre qualità sopraccitate, sarà strutturato nel seguente modo: - test valutativo del grado di capacità iniziale - serie di lezioni rivolte al miglioramento della capacità - test o gara finale di verifica per evidenziare i miglioramenti riscontrati
"METODI E MEZZI OPERATIVI"
Le singole unità didattiche saranno strutturate secondo il seguente metodo: - fase di riscaldamento con attivazione delle grandi funzioni - consolidamento e affinamento degli schemi motori di base, statici e dinamici e potenziamento delle capacità coordinative e condizionali specifiche, attuati attraverso l'utilizzo di piccoli attrezzi - gioco o gara finale per incrementare la socializzazione, relativi ad una capacità non sollecitata in precedenza - esercizi di defaticamento e di stretching per il ripristino dell'equilibrio omeostatico iniziale
Al fine di poter meglio organizzare gli orari di intervento nelle diverse scuole, verrà richiesto alle scuole interessate al progetto, di compattare almeno due-tré classi in orari consecutivi.
"MATERIALI PER LO SVOLGIMENTO DELLE UNITA' DIDATTICHE"
Per lo svolgimento delle varie specialità vengono utilizzati i piccoli e grandi attrezzi comunemente presenti nelle palestre. Sarà cura della società fornire ai tecnici tutti quegli attrezzi (ostacoli, da palle mediche o palline e da kit specifici , vortex) il cui utilizzo rappresenta un approccio più reale e maggiormente divertente con la pratica delle varie specialità
C) PROGETTO "CALCIANDO TUTTO L'ANNO” - ATTIVITÀ' MOTORIA E SPORTIVA FINALIZZATA ALL'AVVIAMENTO DEL GIOCO-SPORT DEL CALCIO – Conduttore: U.D.S. Calcio con suoi istruttori.
PRESENTAZIONE ATTIVITÀ'
I programmi per la Scuola Primaria da noi presentati come operatori nel settore Scolastico, si caratterizzano per il riconoscimento che attribuiscono al valore educativo e formativo dell'educazione motoria. La Scuola Primaria, nella realizzazione del suo compito specifico di alfabetizzazione culturale, tiene nel dovuto conto il valore del corpo e del movimento. II corpo come espressione della personalità negli aspetti relazionali, comunicativi, espressivi ed operativi. Il movimento come linguaggio motorio integrato nel processo di maturazione della personale autonomia del bambino. Per la Scuola l'attività motoria deve assumere sempre più una dimensione interdisciplinare che s'inserisce integralmente nella programmazione Scolastica. L'attività motoria e ludico-motoria s'inserisce nei programmi e diventerà significativa se non costituirà pretesto per un prematuro avviamento al tecnicismo sportivo e non sarà momento occasionale e sporadico nell'esperienza Scolastica, ma specifico intervento educativo, teso a colpire i valori sociali e culturali dello Sport, e strumento didattico per raggiungere gli obiettivi propri dell'area motoria. Se si ricerca un'alfabetizzazione motoria, nella Scuola Primaria e Secondaria, alla luce dei nuovi programmi, si arriverà a favorire le attività motorie e ludico-motorie ai fini dello sviluppo delle qualità morfologiche, psicologiche e funzionali del bambino.
AREA MOTORIA OBIETTIVI DISCIPLINARI
LE CONDOTTE MOTORIE Gli iter formativi programmati in riferimento a precisi obiettivi didattici come il correre, lanciare, afferrare, colpire, saltare, rotolare, etc., possono affinarsi ulteriormente con la presenza della palla.
CONDOTTE MOTORIE SPECIFICHE Per esempio lo schema motorio della corsa, in presenza di un attrezzo (palla, fune, cerchio, etc) diventa una guida o conduzione dell'attrezzo entro uno spazio, verso una direzione, per superare ostacoli. L'attività motoria e ludico-motoria si fonda sulla capacità del soggetto di progettare ed organizzare, in riferimento alle attività di gioco, le varie condotte motorie nel rispetto delle proprie potenzialità.
SVILUPPO DELL'ATTIVITÀ'
LUOGO: PALESTRE ELEMENTARI E MEDIE
ORARIO: ORE CURRICOLARI CONCORDANDO CON GLI INSEGNANTI (30 ORE PER CLASSE)
PERIODO: ANNO SCOLASTICO 2008/2009
ISTRUTTORI: SUISM (LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE). ISTRUTTORI F.I.G.C.(FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO)
MATERIALE: FORNITO DALLA SCUOLA / PORTATO DALL’ISTRUTTORE
UNA SINTESI
Dopo aver frequentato la scuola dell'infanzia ed il Primo Ciclo di istruzione, grazie anche alle sollecitazioni educative nel frattempo offerte dalla famiglia e dall'ambiente sociale, i ragazzi sono nella condizione di: - Riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale, consapevoli (in proporzione all'età) della loro interdipendenza e integrazione nell'unità che ne costituisce il fondamento; - Abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni in genere, sia sulle considerazioni necessarie per prendere una decisione; - Distinguere, nelF affrontare in modo logico i vari argomenti, il diverso grado di complessità che li caratterizza; - Concepire liberamente progetti di vario ordine - dall'esistenziale al tecnico -che li riguardino, e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, con la consapevolezza dell'inevitabile scarto tra concezione ed attuazione, tra risultati sperati e risultati ottenuti; - Avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti ed i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce di parametri derivati dai grandi valori spirituali che inspirano la convivenza civile; - Avvertire intcriormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene ed il mela ed essere in grado, perciò, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili; - Essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore; - Avere consapevolezza, sia pure adeguata all'età, delle proprie capacità e riuscire, sulla base di esse, a immaginare e progettare il proprio futuro, predisponendosi a gettarne le basi con appropriate assunzioni di responsabilità; - Porsi le grandi'domande sul mondo, sulle cose, su di sé e sugli altri, sul destino di ogni realtà, nel tentativo di trovare un senso che dia loro unità e giustificazione, consapevoli tuttavia dei propri limiti di fronte alla complessità e all'ampiezza dei problemi sollevati.
ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 3a
ATTIVITÀ' MOTORIE E SPORTIVE CLASSE 4a – 5a
LE CONDOTTE MOTORIE SPECIFICHE DELL'ATIVITA' SPORTIVA
PRIMARIE- CAMMINARE - CORRERE - SALTARE - STRISCIARE - ARRAMPICARE - LANCIARE - AFFERRARE
PROGETTO SCUOLA PROGETTO PER LE CLASSI 3A-4A-5A SCUOLE PRIMARIE. SPORT A SCUOLA...
Destinatari: alunni del secondo ciclo della scuola primaria. Durata: il percorso si compone di 6 incontri della durata di 1 ore ciascuno.
Obiettivi: - contribuire ad accrescere, attraverso il gioco, la collaborazione tra i membri del gruppo, primo passo per educare ad una mentalità tesa alla comprensione e alla solidarietà; - contribuire ad accrescere la capacità a comunicare, cooperare, risolvere i conflitti in modo non-violento - promuovere, attraverso i giochi, una prima conoscenza di altre realtà, di altre situazioni che vivono i bambini nel mondo; - attraverso l'utilizzo di materiale quali cerchi, palloni e disegni, promuovere una cultura che rispetti.Il gioco con le sue regole per stimolare la creatività e la fantasia dei bambini;
Descrizione degli incontri: 1° incontro e 2° incontro: - Attività in classe. Alla scoperta delle regole e della disciplina sportiva, attraverso una lezione aperta di confronto con i ragazzi/e. Dal 3° al 6° incontro: - Attività di giochi con la palla. Funzionali per la pratica ludico sportiva del bambino/a - si consiglia all'insegnante di seguire l'intero percorso con la classe. La presenza dell'insegnante è infatti importante, in quanto conosce le dinamiche presenti all'interno del gruppo classe; ciò consente inoltre di approfondire ed ampliare, successivamente agli incontri, le tematiche proposte; - è preferibile e consigliabile che il percorso sia rivolto ad una classe alla volta.
RESPONSABILI PROGETTO: DILEJ EZIO - CREPALDI MURIEL
D) PROGETTO “Aikido motricità” – Conduttore: Associazione YUKI con suoi esperti (classi del 2° ciclo del Circolo)
L’Associazione "Yuki" (affiliata U.I.S.P) è la prosecuzione di una lunga e ricca esperienza nel campo delle discipline orientali e delle loro applicazioni nello studio del movimento e nel comportamento umano. Abbiamo come primo obiettivo il far conoscere aspetti culturali e tecnici delle Arti marziali, facendone superare luoghi comuni retrivi e diseducativi diffusi da cinema e televisione. In seguito proponiamo esercizi e giochi atti a sviluppare tra i bambini caratteristiche relazionali e di comunicazione con il linguaggio del corpo, un approccio esperienziale centrato sull’accrescere le competenze psico-motorie nell'interazione fra individuo-individuo ed individuo-ambiente. La nostra proposta è un'occasione per far conoscere il piacere del movimento e del contatto attraverso un'introduzione alla pratica dell'Aikido.
Presentazione: o II nostro staff è a disposizione per incontrarsi con il corpo insegnanti ed eventualmente individuare insieme punti in comune tra la nostra proposta ed il programma scolastico ministeriale
Primo incontro: o Presentazione degli insegnanti del nostro progetto alla classe o Esecuzione di semplici movimenti introduttivi all'Aikido (aiki-taiso e tai-sabaki)
Secondo incontro e successivi: o Momenti di pratica in palestra o altro luogo idoneo o Sviluppo capacità motorie indirizzate alla realizzazione della caduta al suolo e della conseguente risalita con minimo impatto. o Esercizi a coppie tesi a creare un rapporto dinamico con un partner di lavoro. o Esercizi a gruppi atti ad aumentare la conoscenza di se in relazione allo spazio. o Tutta la parte pratica è arricchita da cenni storici inerenti le discipline orientali
Rivolto alle scuole primarie: • Tutte le classi
Attrezzature: 1. Palestra 2. "Tatami" o materassine ginniche di spessore di 4 CM circa 3. Materassone (tipo salto in alto).
Nominativo insegnante: Christian Andreotti Numero partecipanti : classe Periodo attuazione:Durante l'anno scolastico in orario curricolare Ore complessive: 8/12
PROGETTI DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA
COMMISSIONE SICUREZZA Attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione
Denominazione del Progetto A) “Ambienti e stili di vita sicuri” Come richiesto dal TESTO UNICO SALUTE E SICUREZZA Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81
Responsabile Progetto: ……………………………..
Parte descrittiva
B) Ti M.u.O.v.I.? - Mobilità Urbana autOnoma per gioVani e bambIni
Titolo progetto: “TI MUOVI ? ” - SOTTO PROGETTO: “ la strada e i segnali” Laboratorio:AMBIENTALE – SCIENTIFICO – INFORMATICO.
Obiettivi: iniziare con i bambini un percorso formativo orientato alla percezione della strada urbana come spazio sociale. Osservare l’ambiente circostante alla scuola. Cogliere attraverso i sensi gli elementi della strada. Rielaborare l’esperienza vissuta sulla strada, riconoscendo comportamenti corretti e comportamenti rischiosi. Modalità: partecipano al sotto-progetto:”LA STRADA E I SEGNALI”, tutti i bambini di cinque anni durante il laboratorio pomeridiano. Le attività saranno individuali, di gruppo. Il percorso didattico sarà arricchito con proposte svolte con piacere dai bambini nei precedenti anni scolastici. Attività: con le seguenti tematiche: La strada per venire a scuola/Vedo questi segnali/ Per la strada con mamma e papà/ La strada e gli animali/A spasso con il cagnolino/Io pedone. Esperti: interverranno i vigili urbani con specifiche attività in sezione o all’aperto. Ambito: SICUREZZA E AMBIENTE.
C) A SCUOLA DI SICUREZZA
Titolo progetto: “ A SCUOLA DI SICUREZZA “ = Laboratorio:”Ambientale – scientifico– informatico “.
Obiettivi: individuare le situazioni di potenziale pericolo/ Decodificare i messaggi che facilitano un comportamento adeguato/ Orientarsi nell’ambiente circostante attraverso l’uso della segnaletica stradale/Acquisire un comportamento idoneo facendo uso funzionale delle regole/Educare i bambini ad avere comportamenti di collaborazione e autocontrollo. Attività: di gruppo e individuali, conversazioni guidate, racconti sui rischi a scuola e a casa, percorsi guidati per conoscere gli spazi della scuola, giochi per conoscere il piano di evacuazione della scuola. Tempi: prima di partire con il sotto-progetto: “LA STRADA E I SEGNALI”, sarà attuato il percorso sulla sicurezza nello specifico. Ambito: Sicurezza e Ambiente.
D) Sicuropoli : percorso di gioco per bambini sulla sicurezza, organizzato dall’INAIL e mirato a formare gli alunni sul concetto di rischio e sull’importanza della prevenzione degli infortuni in situazioni e contesti vari.
E) Strade più belle e sicure, organizzato dall’ IN.F.E.A. e mirato a sensibilizzare gli alunni sul tema della sicurezza stradale.
PROGETTI VARI seguiti autonomamente dalle sezioni di Scuola dell’Infanzia del Circolo
A) LABORATORIO PERMANENTE “ORTO – GIARDINO - SERRA” SCUOLA DELL’INFANZIA: “ADA GOBETTI”
Premessa Lo scopo di tale attività in una scuola non può essere certo quello di far apprendere le tecniche di coltivazione, bensì quello di effettuare tutta una serie di operazioni da approfondire in seguito nel LABORATORIO AMBIENTALE SCIENTIFICO della scuola dell’infanzia. Nel’attuazione c’è un primo momento di organizzazione, poi l’esecuzione vera e propria e un terzo momento di osservazione e di raccolta degli ortaggi, pronti per essere portati dai bambini a casa, dove insieme ai genitori verranno mangiati. I nonni si occupano principalmente della concimazione, della lavorazione del fondo del terreno e della suddivisione in aiuole, dell’estirpazione delle erbacce, della zappettatura degli ortaggi e delle piante aromatiche, della sistemazione del grande telo della serra. L’insegnante che si occupa di questo laboratorio coordina le attività con i nonni e i bambini e le medesime colleghe, perché tutte le sezioni partecipino se desiderano alle attività all’aperto. La maestra Carla acquista le piantine o i semi o altro materiale specifico che serve per le varie attività e raccoglie con i bambini gli ortaggi che vengono preparati per essere portati a casa. I materiali e i vari attrezzi vengono collocati in due spazi sotto al porticato della scuola(rastrelli, zappe, canne,vasi, sottovasi, velo da sposa, annaffiatoi, pompa per annaffiare, bastoncini di legno, ecc…) I nonni che ci affiancano sono sempre gentili e molto pazienti, passano tante ore nell’orto e nella serra e sono sempre disponibili. Il loro aiuto è prezioso, perché portano le loro esperienze e raccontano ” i loro segreti dell’orto”, li spiegano alle maestre e ai bambini. Portano dalle loro case piantine da trapiantare o dei semi, insomma ci aiutano sempre. Tutti questi aspetti sono estremamente educativi. I bambini nell’orto e nella serra lavorano in piccoli gruppetti e in questo clima speciale i rafforzano l’autonomia,l’identità e le loro competenze. Tutti i bambini durante le attività del laboratorio ambientale scientifico partecipano alle attività e durante le mattinate i bambini delle tre sezioni possono lavorare nell’orto o nella serra o nel giardino.
Obiettivi formativi
¨ Potenziare le capacità dei bambini attraverso l’orientamento spazio-temporale; ¨ Esplorazione dei sensi e della propria motricità; ¨ Sviluppare la percezione multisensoriale dell’ambiente naturale; ¨ Recuperare e potenziare le abilità manuali; ¨ Incentivare il senso del rispetto e la conservazione dell’ambiente; ¨ Maturare le capacità di fare previsioni.
Obiettivi specifici di apprendimento
- Riconoscere il susseguirsi delle stagioni e il carattere stagionale dei vari ortaggi; - Osservare e identificare le diverse parti delle piante o dei fiori; - Avviare la comprensione del ciclo vitale delle piante; - Comprendere le cure per la sopravivenza delle piante.
ATTIVITA’
Le attività pratiche sono: suddividere l’orto e la serra in settori, zappare, concimare, seguire le colture, annaffiare, estirpare le erbacce, raccogliere gli ortaggi, trapiantare, seminare. Anche durante il periodo estivo si cerca di seguire l’orto grazie alla disponibilità di qualche insegnante e con l’aiuto di due operatrici scolastiche se fosse possibile in futuro ci piacerebbe avere il supporto di qualche nonno. Grafico che sintetizza che le attività dell’orto e della serra e di giardinaggio, offrono tante opportunità per attuare dei percorsi didattici all’aperto e in sezione …
SPAZI
Tutte le attività si svolgono soprattutto all’aperto e cioè nel giardino della scuola dove è stato realizzato un orto e vicino una serra. Tutti gli attrezzi che tuttora vengono usati sono stati acquistati quando a partire dal 1985 sono nate le attività di orto-coltura, grazie ad un progetto sovvenzionato dal comune di Alpignano. In tale periodo noi insegnanti abbiamo seguito uno specifico corso di formazione con La COLDIRETTI di TORINO.
L’insegnante referente: Carla Rulent.
Chi entra nella scuola dell’infanzia vede le aiuole con i fiori e in fondo al giardino può osservare l’orto e la serra, che sono la verifica di questo laboratorio e del laboratorio scientifico- ambientale della nostra scuola dell’infanzia.
Bibliografia - “Orto biologico a scuola” WWW F. Regione Marche; - “Manuale di orticoltura biologica” Jean Paul Thorez.
Allegato : SCHEMA COLTURE PROPONIBILI (omissis)
B) Progetto: “TI MUOVI ? ” - SOTTO PROGETTO: “ la strada e i segnali” Laboratorio: AMBIENTALE – SCIENTIFICO – INFORMATICO. Alunni di cinque anni delle SCUOLE DELL’INFANZIA: “GOBETTI”, “RODARI”
Obiettivi: iniziare con i bambini un percorso formativo orientato alla percezione della strada urbana come spazio sociale. Osservare l’ambiente circostante alla scuola. Cogliere attraverso i sensi gli elementi della strada. Rielaborare l’esperienza vissuta sulla strada, riconoscendo comportamenti corretti e comportamenti rischiosi. Modalità: partecipano al sotto-progetto:”LA STRADA E I SEGNALI”, tutti i bambini di cinque anni durante il laboratorio pomeridiano. Le attività saranno individuali, di gruppo. Il percorso didattico sarà arricchito con proposte svolte con piacere dai bambini nei precedenti anni scolastici. Attività: con le seguenti tematiche: La strada per venire a scuola/Vedo questi segnali/ Per la strada con mamma e papà/ La strada e gli animali/A spasso con il cagnolino/Io pedone. Esperti: interverranno i vigili urbani con specifiche attività in sezione o all’aperto. Ambito: SICUREZZA E AMBIENTE.
C) Progetto: “A SCUOLA DI SICUREZZA” - Laboratorio: Ambientale – scientifico – informaticoSCUOLA DELL’INFANZIA “GOBETTI”
Obiettivi: individuare le situazioni di potenziale pericolo/ Decodificare i messaggi che facilitano un comportamento adeguato/ Orientarsi nell’ambiente circostante attraverso l’uso della segnaletica stradale/Acquisire un comportamento idoneo facendo uso funzionale delle regole/Educare i bambini ad avere comportamenti di collaborazione e autocontrollo. Attività: di gruppo e individuali, conversazioni guidate, racconti sui rischi a scuola e a casa, percorsi guidati per conoscere gli spazi della scuola, giochi per conoscere il piano di evacuazione della scuola. Tempi: prima di partire con il sotto-progetto: “LA STRADA E I SEGNALI”, sarà attuato il percorso sulla sicurezza nello specifico. Ambito: Sicurezza e Ambiente.
D) Progetto di educazione ambientale “DAL PARCO AL FIUME : attraverso i cittadini”
Attuano il progetto : ¨ la scuola dell’infanzia “S.Borello”, sezioni D-E-F ¨ la scuola primaria “F.Turati”, classi 2 A e 2 B
E’ un progetto INFEA che è stato presentato dall’Ente locale e dallla Cooperativa Altrochè . Il territorio interessato all’azione educativa è al centro di un notevole processo di riqualificazione ambientale e paesaggistico, dove l’Amministrazione comunale da anni si sta impegnando a valorizzare il territorio. Bosco del Ghiaro, Cascina Govean, Parco Bellagarda, Sponde della Dora, queste sono le tematiche principali, sarà poi, il gruppo di lavoro che si formerà nel mese di settembre a pianificare le attività e a progettare insieme i percorsi didattici. Lo scopo non è solo salvaguardare spazi o tutelare aree, ma creare una nuova realtà per diffondere una cultura dove i cittadini possono vivere la città, scoprire spazi, dove i propri figli possano fare attività con le insegnanti e con gli esperti, facendo esperienze che racconteranno …coinvolgendo così tanti altri cittadini! Con questo progetto si vuole iniziare un percorso di educazione ambientale centrato sul territorio con interventi nelle classi, attività di laboratorio in cascina Govean, uscite sul territorio, interventi di esperti. E’ un progetto pluriennale, dove saranno coinvolti più soggetti come ad es. La cooperativa Altrochè, le associazioni del territorio, esperti di Lega Ambiente, le scuole, ecc… Si formerà un tavolo di lavoro dove gli insegnanti, gli esperti progetteranno insieme. I bambini diventeranno esperti in prima persona e guideranno i genitori, i cittadini alla scoperta dei diversi ambienti della nostra città e così la cittadinanza di riflesso sarà informata delle attività svolte all’interno di questo progetto ambientale. Si sottolinea che è un progetto con continuità per cui il prossimo anno scolastico continuerà, lasciando un’impronta ecologica importante nelle sezioni e classi che hanno intrapreso tale percorso didattico. Tutti questi piccoli educatori ambientali faranno un primo percorso di conoscenza dell’ambiente presso la cascina Covean, la serra, il bosco, ecc.., gli alunni si informeranno, ascolteranno, faranno esperienze, raccoglieranno dati e li discuteranno insieme alle insegnanti e agli educatori – esperti del progetto. In seguito i bambini – i ragazzi informeranno i loro coetanei nonché i genitori medesimi. La cooperativa Altrochè seguirà il progetto con degli esperti che faranno attività e uscite guidate sul territorio di Alpignano daranno del materiale didattico o altri supporti per le attività. Le uscite sono a carico del budget del progetto. Si vuole privilegiare una fascia di alunni per dare più efficacia ai medesimi partecipanti e nel contempo l’esperienza coinvolgerà altri alunni pur non direttamente e i genitori.
E) Progetto: “TI MUOVI ? ” - SOTTO PROGETTO: “Il signor Pedone” SCUOLA DELL’INFANZIA “BORELLO” – sezione C
Gli obiettivi del progetto, che si inserisce nell’ambito della sicurezza stradale, sono i seguenti: promuovere un percorso formativo sui temi della sicurezza stradale e della convivenza civile; contribuire a sviluppare comportamenti e abitudini di vita quotidiana positivi al fine di prevenire il rischio stradale e amare la propria città. Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso: uscite didattiche, giochi con il coinvolgimento dei Vigili Urbani e dell’Ente locale. Il progetto sarà condotto dai Vigili Urbani, in qualità di esperti, e dalle insegnanti della sezione. La durata prevista copre l’intero anno scolastico
INIZIATIVE VARIE ad adesione autonoma delle sezioni.
Scuola Gobetti: Il presepe, a cura del laboratorio “Colore Ciccia”. La nota storia, vista con gli occhi dei bambini, utilizzando i personaggi dei Barbapapa rielaborati con palloncini riempiti di farina. Parteciperanno tutti i bambini di cinque anni che si alterneranno nel laboratorio pomeridiano. Il presepe verrà poi esposto nella vetrina di un negozio di Alpignano, come prevede il concorso.
PROGETTI VARI seguiti autonomamente dalle classi di Scuola Primaria del Circolo
A) Progetto “GEMELLAGGIO CON GOURCY (Burkina Faso)Il progetto intende perseguire il seguente obiettivo: sensibilizzare gli alunni motivandoli a conoscere culture e problematiche di altri popoli. Le attività proposte saranno attuate sia attraverso l’organizzazione di laboratori a scuola, sia mediante uscite didattiche nel territorio per visitare mostre, ecc. Il progetto sarà sviluppato con la partecipazione degli insegnanti di classe e di operatori del CISV. Gli ambiti educativi sono: educazione all’affettività, educazione alla cittadinanza, geografia e storia. Classi coinvolte: 2 A e 2 B – scuola Turati; 3 A e 4 B – scuola Gramsci
B) Progetto “DAL PARCO AL FIUME”Il progetto è descritto a pagina 3, lettera D) di questo allegato. Classi coinvolte: 2 A e 2 B – scuola Turati C) Progetto “TRASFORMIAMO E SPERIMENTIAMO”Il progetto intende perseguire i seguenti obiettivi: far comprendere agli alunni il passaggio da uno stato all’altro della materia; sperimentare le trasformazioni della materia. Le attività sperimentali saranno attuate nel laboratorio di scienze con la collaborazione della mamma di un alunno. Durata del progetto-laboratorio: sei ore. Classi coinvolte: 3 B – scuola Turati
D) Progetto “LAVORIAMO PER L’ABRUZZO – CORRISPONDENZA”Il progetto prevede delle attività di laboratorio finalizzate alla creazione di oggetti da esporre in una mostra-mercato in occasione del Natale con l’obiettivo di raccogliere fondi in favore delle zone dell’Abruzzo colpite dal terremoto dell’aprile 2009. Il progetto prevede anche la corrispondenza con una classe quinta. Classi coinvolte: 5 A – scuola Turati
E) Progetto “Sensibilizzazione alla lettura” - L’iniziativa prevede un intervento a scuola di un responsabile della libreria “Mondadori” di Rivoli per sensibilizzare gli alunni alla lettura. L’attività prevede la lettura di un libro e la ricostruzione della storia attraverso disegni, domande-stimolo, ecc.Classi coinvolte: 2A e 2B – Scuola MatteottiF) Progetto: “TI MUOVI ? ” - SOTTO PROGETTO: “ la strada e i segnali” Obiettivi: iniziare con i bambini un percorso formativo orientato alla percezione della strada urbana come spazio sociale. Osservare l’ambiente circostante alla scuola. Cogliere attraverso i sensi gli elementi della strada. Rielaborare l’esperienza vissuta sulla strada, riconoscendo comportamenti corretti e comportamenti rischiosi. Modalità: partecipano al sotto-progetto:”LA STRADA E I SEGNALI”, tutti i bambini di cinque anni durante il laboratorio pomeridiano. Le attività saranno individuali, di gruppo. Il percorso didattico sarà arricchito con proposte svolte con piacere dai bambini nei precedenti anni scolastici. Attività: con le seguenti tematiche: La strada per venire a scuola/Vedo questi segnali/ Per la strada con mamma e papà/ La strada e gli animali/A spasso con il cagnolino/Io pedone. Esperti: interverranno i vigili urbani con specifiche attività in sezione o all’aperto. Ambito: SICUREZZA E AMBIENTE. Classi coinvolte: 2A e 2B – Scuola Matteotti
G) PROGETTO “CANTO CORALE”Il progetto, attuato con finaziamento comunale e gestito da Elena e Davide Biancolli, esperti dell’Associazione Musica Più insieme con gli insegnanti di classe, si pone l’obiettivo di far sperimentare ai bambini il canto corale attraverso l’impostazione vocale di base e la partecipazione a un concerto in pubblico l’8 dicembre.Classi coinvolte: 3 A e 3 B - Scuola Matteotti
H) PROGETTO “PAROLA DI ALBERO” L’obiettivo del progetto é la conoscenza approfondita degli alberi e della loro importanza nell’ambiente. Le attività prevedono la costruzione di un gioco per rielaborare creativamente le conoscenze acquisite. I tempi e le modalità di attuazione, in mancanza di compresenze e sovrapposizioni, anche con il sostegno, saranno gestiti in modo autonomo dalla classe. Ambito disciplinare: scienze. Classe coinvolta: 3 B - Scuola Matteotti
I) PROGETTO “IL GIOCO DI RUOLO NEL PARCO” – Regione Piemonte L’obiettivo del progetto è di realizzare un elaborato che illustri i risultati di un gioco di ruolo su un caso di gestione boschiva da coordinare o risolvere, proposto dall’operatore del parco “Gran Bosco di Salbertrand” che le classi visiteranno. Le attività si sviluppano in tre fasi: due in classe e una nel parco, coordinate e condotte in collaborazione da insegnanti ed esperto. Classi coinvolte: 4 A e 4 B - Scuola Matteotti
L) Progetto annuale interdisciplinare di Scienze Naturali "GLI UCCELLI" e riferimenti agli "Uccelli nei geroglifici degli EGIZI" Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali - A.N.I.S.N Dipartimento SCIENZE della TERRA - TORINO - Sezione del Piemonte. Conduttrice: (ex) Ins.te Bortot Ornella. Gli uccelli Per una migliore e approfondita conoscenza della Classe AVES, gli uccelli, in Zoologia e Sistematica viene affrontato lo studio particolareggiato dei caratteri che distinguono gli UCCELLI dagli altri componenti il REGNO ANIMALE. Dalla scoperta dell'ARCHAEOPTERIX litographica, 1860-61, a Solnhofen, l'evoluzione dai Rettili del periodo geologico del Giurassico agli uccelli dei nostri giorni. Personaggi come LINNEO e DARWIN. Anatomia, caratteri di distinzione, i becchi, le zampe, il canto, il piumaggio, la riproduzione, il nido, l'areale di nidificazione, l'identificazione dei sessi, la classificazione delle diverse zone di permanenza, le migrazioni, il birdwathching, la tutela nazionale ed internazionale ; WWF - LIPU- BONN- BERNA – WASHINGTON; i termini fenologici standardizzati (sedentaria, migratrice, dispersiva, nidificante, svernante,accidentale, eclettica); i progetti di conservazione e di reintroduzione per le specie minacciate o in pericolosa via di estinzione. Per gli uccelli trattati si provvedere alla loro scheda di riconoscimento e alla loro carta di identità corrispondente ad altrettanti ambienti esclusivi, tipici o comunque maggiormente utilizzati dalle specie durante la nidificazione, periodo nel quale viene instaurato un rapporto stretto e vitale con il territorio e qui si farà ricorso allo studio particolareggiato della Geografia, attraverso l'uso costante dell'atlante e carte geografiche per l'identificazione dei siti che, di volta in volta, si presenteranno nella nostra Penisola, nel contesto europeo e mondiale. Specie acquatico-paludicole (laghi, fiumi, torrenti, canali, paludi, stagni, torbiere, bacini artificiali, acquitrini, risaie, lagune, estuari, delta, saline, stagni salmastre, baragge, lanche, lame); Specie rupicole e costiere marine (falesie, scogliere, isolotti e isolette rocciose, coste sabbiose, sassose, erbose); Specie rupicole (zone rocciose montuose e collinari, morene, pietraie, cave, ruderi); Specie praticole (praterie, pascoli, steppe, prati, coltivi, lande tundra, brughiere, incolti aridi); Specie silvicole (boschi di conifere e di caducifoglie, puri o misti, planiziali); Specie mediterranee (macchia mediterranea, gariga, boschi sempreverdi, pinete litoranee, oliveti); Specie arboricole (campagne alberate, boschetti, macchie, frutteti, vigneti, fìlari alberati, siepi); Specie antropofile (città, paesi, cascinali, parchi, giardini e orti urbani e suburbani); Gli uccelli trattati vengono poi affiancati al periodo storico della CIVILTÀ' dei FIUMI, nel nostro specifico programma alla CIVILTÀ' EGIZIA, la loro considerazione nel tempo storico e cioè le varie rappresentazioni delle divinità più note, come il falco Horo, l'ibis sacro THOT, il capovaccaio per il fonema A, il loro geroglifico. Per il carattere interdisciplinare del laboratorio verranno trattati anche altri argomenti quali l'ACQUA, il percorso e il delta del NILO in paragone al nostro maggiore fiume italiano il PO, dalla nascita alla foce a delta e altri fiumi mondiali per notare la grande, numerosa presenza degli uccelli migratori in sosta durante le rotte migratorie. Si allargheranno le conoscenze in Botanica, con le piante acquatiche, quelle dei luoghi (papiro, ninfea, loto) e per la pianta del PAPIRO, presente anche nelle nostre case definita "elegante pianta da appartamento", si procederà dalla talea all'idrocoltura in classe onde poter vedere, osservare e trarre conclusioni dal momento iniziale. Per ogni rappresentante della FAUNA e della FLORA trattati verranno compilate dagli alunni le schede didattiche messe a disposizione dal Programma della Regione Piemonte - Servizi della Pianificazione Territoriale - Aree Protette - PIEMONTE PARCHI JUNIOR web, in collaborazione con la rete dei laboratori territoriali. Verranno coinvolti il Laboratorio di Immagine per la produzione dei disegni personali dei ragazzi ed anche qualche motivo per la Lingua Inglese, unitamente a letture e poesie dei nostri poeti italiani. Parte del lavoro annuale, compresi i disegni che verranno restituiti, saranno presenti sul sito: www.regione.piemonte.it/parchi/iunior dal mese di settembre 09. Sono già disponibili sul sito sopra indicato altri lavori precedenti di laboratori ; COLLEGNO 4° - scuole del VILLAGGIO LEUMANN (un grosso uccello acquatico sprovvisto dell'uropigio, il CORMORANO, la sua presenza nel Parco Naturale dei Laghi di Avigliana - Lago Piccolo -l'IBIS Sacro ( dal Nilo alle Risaie piemontesi) e il CAPOVACCAIO, - piccolo avvoltoio aquilino - presente in Italia in esiguo numero in Sicilia nella Riserva Naturale del Bosco di Ficuzza. RIVOLI 1° - scuola GOZZANO (gli STRIGIDI - uccelli rapaci notturni), ALPIGNANO - scuola MATTEOTTI (quale FALCO per il dio Horo?): Falco pellegrino, Falco della regina, Falco lodolaio, Falco lanario. Classi coinvolte: 4 A e 4 B - Scuola Matteotti
M) PROGETTO “EDUCAZIONE MOTORIA” – Provincia di TorinoIl progetto, in continuità con i due anni precedenti, prevede attività motorie animate da un istruttore che inteverrà per sette lezioni. Classi coinvolte: 4 A e 4 B - Scuola Matteotti
N) PROGETTO: Facciamo un libro...? - Percorso di potenziamento di educazione linguistico-espressiva
PREMESSA e OBIETTIVI FORMATIVI L'introduzione dell'attività mediante la lettura di un racconto “scelto” e “regalato” da ciascun alunno ai compagni e dall’insegnante alla classe crea un feeling fra tutti i soggetti coinvolti in modo da permettere a ognuno di presentarsi come persona sensibile che regala una storia, dono sempre amato ed apprezzato dai bambini anche più grandi. La discussione collettiva permette a questi di esprimere le loro idee e sensazioni liberamente, senza giudizi o inibizioni sociali, divenendo perciò pratica gratificante e quindi motivante. Inoltre, l’attività si configura altamente educativa in quanto gli studenti sono chiamati a rispettare le regole che sottostanno ad un confronto verbale democratico e corretto: partecipare attivamente, ascoltare chi parla senza interrompere, attendere il proprio turno, ecc. Infine, la necessità di argomentare le proprie opinioni con parole ed immagini adeguate sviluppa le abilità metacognitive e di riflessione profonda. L'intervento didattico prosegue con attività che stimolano la creatività e le capacità di esprimersi coniugando il linguaggio scritto e orale con altri linguaggi alternativi (disegno, pittura, musica, teatro, ...) e finalizzate alla creazione di un libro e di uno spettacolo teatrale: anche questi momenti possono rivelarsi divertenti, tenendo conto che i temi da rappresentare e le modalità di lavoro sono decisi collettivamente, con il coinvolgimento di tutta la classe. Attraverso questo progetto gli alunni approfondiscono le competenze linguistiche, di espressione iconografica, musicale e teatrale, in maniera accattivante e in modo più semplice e comprensibile, tanto da favorire le acquisizioni anche in alunni con difficoltà di apprendimento.
OBIETTIVO SPECIFICO di APPRENDIMENTO - migliorare le capacità espressive degli alunni attraverso fruizione di racconti, poesie, scrittura creativa, immagini, teatro e musica;
DESTINATARI: alunni delle classi 5 A e 5 B a tempo pieno con più interventi settimanali e con il seguente monte ore settimanale complessivo: 5 A -> 8 ore 5 B -> 10 ore (6 progetto – 4 sostegno) Le ore destinate alla 5 B saranno in parte anche utilizzate come supporto e complemento al sostegno considerando la presenza di due alunni portatori di handicap con diritto alla copertura di 24 ore settimanali ciascuno a fronte delle 12 + 6 (educativa) ore attribuite.
MEDIATORE: Insegnante Martin Grazia in collaborazione con Bertino Franco e Giordanino Miranda, titolari della 5 B.
IPOTESI di PROCEDURA e ATTIVITÀ: 1. Lettura di testi scelti e “regalati” da ciascun alunno ai compagni e dagli insegnanti alla classe;
MODALITÀ: ore frontali con le due classi coinvolte (Ins.te Martin) e, in parte, ore in gruppi ristretti tenuti anche dai colleghi contitolari (solo in 5 B).
SPAZI: aule (5 A e 5 B); locale auletta negli atrii ai piani, sala lettura (per i gruppi ristretti); laboratorio di informatica; auditorium.
MATERIALI: libri di narrativa di vario genere e di poesie; materiale di consumo vario; materiale specifico per le attività artistiche (matite colorate, pennarelli, tempere, carta colorata, colla, ...); postazioni informatiche; fotocopiatrice; lettore CD.
VERIFICA e VALUTAZIONE:La verifica e il conseguente adeguamento in itinere del progetto saranno operati rispetto a:
Non si prevedono prove di verifica ad hoc, ma si considereranno tali tutti gli elaborati prodotti in itinere. La valutazione riguarderà la risposta individuale degli alunni al progetto (globalmente e nelle parti che lo costituiscono) e l’acquisizione di competenze sociali e disciplinari. La valutazione intermedia e finale nel documento dell’alunno terrà conto delle osservazioni sistematiche che saranno raccolte durante le diverse fasi del progetto e dei relativi elaborati che concorreranno ad esprimere il voto per italiano, arte e immagine, musica e comportamento. Classi coinvolte: 5A e 5B – Scuola MatteottiO) PROGETTO “CULTURA PIEMONTESE” Il progetto si pone l’obiettivo di avvicinare gli alunni alla cultura e al dialetto piemontese attraverso canti, poesie, fiabe della tradizione della nostra regione. Il progetto prevede otto interventi gratuiti di un’ora ciascuno animati da due esperti dell’Associazione culturale “Amici della Cultura Piemontese”. Ambiti disciplinari: italiano, geografia e musica. Mediatori: ins.ti Martin e Cesco. Classe 5A – Scuola Matteotti
P) PROGETTO “Sensibilizzazione alla lettura” - L’iniziativa prevede un intervento a scuola della responsabile della libreria “Mondadori” di Rivoli e dello scrittore Roberto Barbero per sensibilizzare gli alunni alla lettura. I ragazzi riceveranno in regalo alcuni libri che andranno ad arricchire la biblioteca di classe. Classe coinvolta: 5A – Scuola Matteotti
Q) PROGETTO “IN CORO CON TE” Il progetto, finanziato dalla Fondazione CRT, si pone l’obiettivo di far sperimentare agli alunni la bellezza del cantare in coro accompagnati da un’orchestra prestigiosa. Il progetto prevede l’intervento di esperti direttori di coro che insegneranno agli alunni di varie scuole i medesimi otto brani di opere liriche. L’esperienza si concluderà con un concerto realizzato da tutte le scuole aderenti al progetto accompagnate dall’orchestra “Stefano Tempia” presso l’Auditorium RAI di Torino. Classe coinvolta: 5A – Scuola Matteotti
R) PROGETTO “CONTRATTO DI APPRENDIMENTO : DOCENTI – ALUNNI – FAMIGLIE”PREMESSADa alcuni anni (cinque per l’esattezza) sperimento una modalità organizzativa, che è applicabile a tutte le discipline, ma in particolare per italiano e matematica, considerando la vastità di queste discipline. La proposta operativa trae spunto dal fatto che spesso gli alunni danno una risposta positiva in termini di motivazione, interesse, partecipazione, …. di buon livello, ma limitata alla loro presenza in classe e a fronte di attività proposte e condotte direttamente dagli insegnanti. La domanda che mi sono posto è dunque la seguente : come poter attuare una modalità che permetta agli alunni e alle loro famiglie di essere parte attiva nel lavoro individuale dei bambini ? e ancora, come procedere per fare in modo che il lavoro personale (compiti) non sia percepito come accessorio, ma come parte integrante e non solo ripetitiva del lavoro svolto in classe ? La risposta che mi sono dato è esplicitata in questo documento. Devo precisare anche che questa mia risposta è diventata operativa solo dopo aver motivato e spiegato il tutto sia agli alunni, per primi, che ai loro genitori i quali l’hanno accolta con molto interesse e disponibilità.OBIETTIVIFavorire negli alunni la presa di coscienza e la consapevolezza che essi hanno una parte rilevante nel processo di insegnamento-apprendimento (sono attori e non solo fruitori del servizio scolastico) ;
Stimolare la collaborazione degli alunni e delle loro famiglie nello svolgimento integrato della progettazione didattica ;
Offrire agli alunni, e alle loro famiglie, la possibilità di poter seguire consapevolmente e collaborativamente l’attuazione della progettazione didattica adeguando in itinere contenuti e livelli raggiunti in funzione della risposta di ciascuno alle proposte di lavoro ;
Stimolare la riflessione sul lavoro collettivo e personale per favorire la maturazione individuale e del gruppo in relazione alla capacità di valutare i propri livelli di competenza ;
Favorire l’autonomia, l’organizzazione personali e la gestione del tempo rispetto al lavoro individuale.
MODALITÀL’insegnante predispone la programmazione su un tempo medio (trimestre) ripartendo le varie attività e contenuti tenendo conto della loro complessità, durata e tempo disponibile. Sulla base del lavoro collettivo previsto, l’insegnante sceglie il lavoro che gli alunni eseguiranno individualmente (a casa, ma anche a scuola, nei tempi « morti »). Agli alunni viene consegnata e illustrata in generale (i dettagli si presentano mensilmente o su tempi anche più contenuti) la tabella del lavoro trimestrale. Inoltre, a inizio mese, si illustra anche il lavoro individuale programmato. È fondamentale, per il modo come io concepisco questo tipo di modalità operativa, predisporre il lavoro per gli alunni (che ripeto è complementare al lavoro collettivo e non accessorio) su una durata che io ritengo essere adeguata se articolata in un mese. Il lavoro collettivo e individuale è dunque strutturato in modo che si concentri e si esaurisca in un mese. Al termine di ogni mese, e/o all’inizio del successivo, si verificano tre « eventi » scolastici : a) la consegna dei compiti (in genere l’ultimo venerdì del mese che mi permette di avere a disposizione il week-end per la correzione) ; b) la consegna dei compiti per il mese successivo ; c) le verifiche al termine della/e UdA o parte di essa/e.
La correzione mensile dei compiti non esclude comunque a priori l’esecuzione di esercitazioni o attività svolte in classe e corrette sul momento in presenza degli alunni.
VANTAGGI e RISULTATI raggiunti. Si ritiene che un vantaggio di questo modo di operare consista nel fatto che tutti gli attori (docente, alunni e famiglie) hanno una visione chiara, per quanto flessibile e adeguabile, del lavoro da svolgere. La dichiarazione di intenti esplicitata nella tabella trimestrale permette di gestire anche le « divagazioni » evitando però di spostarsi troppo dall’obiettivo. Gli alunni, in particolare, ma anche l’insegnante e le famiglie, hanno sempre e chiaramente in vista la « storia » dell’apprendimento programmato ; questo è particolarmente utile quando periodicamente si procede a « fare il punto della situazione » anche solo in modo informale. I genitori hanno sempre accolto questa modalità con entusiasmo perché in questo modo hanno chiaro il percorso didattico dei loro figli, potendo seguirli in modo costruttivo, e, infine, perché possono organizzare più facilmente gli impegni extrascolastici dei bambini. Gli alunni hanno dato una risposta molto positiva dando prova, nel tempo, di aver raggiunto una buona consapevolezza e responsabilità nel gestire il loro lavoro personale e nel valutare il livello di competenza raggiunto. A parte qualche debole tentativo iniziale di « fuga » di qualche alunno, tutti hanno sempre consegnato i compiti a fine mese integralmente eseguiti e con un livello medio-alto di correttezza. Pertanto anche per il corrente anno scolastico si riproporrà questa modalità di lavoro. Classe coinvolta : 5B – Scuola Matteotti
S) Progetto: “TI MUOVI ? ” - SOTTO PROGETTO: “Il signor Pedone” Gli obiettivi del progetto, che si inserisce nell’ambito della sicurezza stradale, sono i seguenti: promuovere un percorso formativo sui temi della sicurezza stradale e della convivenza civile; contribuire a sviluppare comportamenti e abitudini di vita quotidiana positivi al fine di prevenire il rischio stradale e amare la propria città. I contenuti saranno riferiti ai comportamenti in strada (“Io pedone”) e all’ambiente urbano in cui si vive con attività interdisciplinari collegate a geografia e arte e immagine. Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso: uscite didattiche, giochi con il coinvolgimento dei Vigili Urbani e dell’Ente locale. Il progetto sarà condotto dai Vigili Urbani, in qualità di esperti, e dalle insegnanti della classe. La durata prevista copre l’intero anno scolastico Classe coinvolta: 3 A – Scuola GramsciT) Progetto “Conoscere l’Europa”Il progetto, che si colloca nell’ambito dell’educazione interculturale e si articola in modo interdisciplinare con lo studio della lingua straniera, si pone il seguente obiettivo : fornire agli alunni le nozioni fondamentali relative all’Unione Europea e ai Paesi che ne fanno parte da un punto di vista geografico, storico e culturale. Gli alunni affronteranno un viaggio virtuale attraverso i Paesi dell’U.E. esplorandone le tradizioni, le fiabe, la cultura e le curiosità. Le attività si svolgeranno durante tutto l’anno scolastico nelle ore di compresenza delle insegnanti di classe e di attività alternativa all’IRC. Il progetto offrirà anche un’occasione in più per favorire l’accoglienza delle insegnanti straniere che svolgeranno attività di formazione come stagiste nel Circolo di Alpignano. (Francia e Spagna) Classe coinvolta: 3 A – Scuola Gramsci
U) Progetto “Giocare alla Costituzione” a) attività ludico-educative, rivolte agli alunni di scuola primaria, b) attività di formazione, rivolte agli insegnanti.
PREMESSA II progetto "I bambini, il gioco, la Costituzione" viene ideato in una sua prima articolazione nei primi mesi del 2008 da alcuni insegnanti di scuola statale primaria in forza ai Circoli didattici di Collegno IN e Alpignano. Fortemente condiviso e sostenuto dall'Associazione Comitato Colle del Lys (www.colledellys.it). ha ottenuto un primo finanziamento, che ne ha permesso la sua realizzazione solo parziale. II progetto si era inizialmente articolato come una serie di attività sperimentali ludico-didattiche nella scuola primaria, volte a sollecitare tra insegnanti, alunni (10 classi di scuola primaria) e famiglie, l'interesse verso la Costituzione Italiana, con un approccio metodologico nuovo e originale. L'attività svolta aveva inoltre il compito di sondare il reale interesse per i contenuti trattati e l'efficacia della stessa. In itinere il progetto, che ha avuto tra gli alunni e gli insegnanti un largo apprezzamento, ha mostrato agli stessi referenti e conduttori di possedere grandi potenzialità di sviluppo, tali da ipotizzare di investirvi nuovamente ulteriori risorse per portarlo a compimento, in maniera organica e sistematica, e presentarne i contenuti espressi e gli obiettivi raggiunti in un sito internet di alto profilo didattico.
SOGGETTI PROPONENTI III Circolo Didattico di Collegno, in collaborazione con Circolo Didattico di Alpignano.
PERIODO DI REALIZZAZIONE Da novembre 2009 a giugno 2010.
OBIETTIVI: Verso gli alunni coivolti. - Approcciarsi alla Costituzione attraverso una didattica che unisce gioco, educazione motoria, educazione civica, storia. - Alimentare in ciascuna classe il senso di appartenenza e partecipazione al gruppo, inteso dapprima come "compagni di classe", poi come "cittadini italiani" e conseguentemente come "cittadini del mondo". In ogni caso il gruppo-classe diviene micro-società in cui verificare la necessità e l'opportunità dell'esistenza e del rispetto di quei diritti e quei doveri sanciti nei primi 54 articoli costituzionali. - Realizzare in un clima positivo e superficialmente "leggero" e spensierato, un'attività didattica "forte" in un contesto particolarmente educativo, dove i diritti e i doveri, i principi e i valori, sanciti dalla Costituzione Italiana vengano esplorati, esplicitati, resi tangibili in azioni ludiche di gruppo (giochi sulla Costituzione). - Coerentemente con il "senso" trasversale della nostra carta costituzionale, costruire e completare nell'arco della durata del progetto, un percorso dialettico e dinamico con i ragazzi che vi parteciperanno, di protagonismo attento e rispettoso circa "l'altro da sé", sia inteso come compagno di gioco, sia inteso in senso lato (persona, essere vivente, ambiente, idea, proposta ecc.), non tralasciando mai il tema dell'assunzione delle proprie responsabilità circa il proprio operato. - Coinvolgere gli alunni, attraverso gli articoli della nostra Costituzione, prima "giocati" poi analizzati approfonditamente, in una lettura critica della società e dei suoi cambiamenti, esplorandone le molteplici dimensioni (umana, economica, politica). Verso gli insegnanti coinvolti: - aumentare la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione circa i primi 54 articoli della Costituzione Italiana ("Principi Fondamentali" e "Diritti e Doveri dei Cittadini"); - estendere l'adozione di una "didattica della Costituzione, dell'educazione civica e dell'educazione ai rapporti" che si ponga come attività trasversale tra le discipline, e quindi come tale venga percepita e presentata nei curricoli scolastici ed educativi in genere; incentivare l'utilizzo del gioco, del gioco cooperativo di movimento e di gruppo in particolare, quale strumento didattico per eccellenza nella trasmissione e nella costruzione del sapere, di atteggiamenti e di valori; - diffondere e rendere fruibile quanto contenuto nel sito appositamente realizzato e potenziarlo quale strumento di coinvolgimento degli insegnanti e di ampliamento della didattica verso i temi della Costituzione.
METODO - II ruolo del gioco. Nell'ottica di riferire il progetto ai destinatari di cui sopra, riteniamo che la modalità con cui i temi e i contenuti di questo progetto debbano prendere forma e "penetrare la mente e il cuore" di cittadini così giovani sia proprio il gioco. Il gioco, così come peraltro testimoniato dai più recenti documenti ministeriali in tema di educazione scolastica (dagli Orientamenti per la scuola dell'infanzia del 1990, ai Programmi del 1985, alle Indicazioni per il Curricolo del 2007), è senza dubbio la modalità privilegiata per l'apprendimento e per lo sviluppo della personalità, nelle sue diverse componenti e sfaccettature (fisica, psicologica, sociale, etica, affettivo-emotiva, intellettuale e culturale). Il gioco, ma in particolare il gioco di gruppo, è nello stesso tempo diritto e strumento. Esso possiede certamente la capacità di stimolare la formazione di atteggiamenti e comportamenti individuali e sociali che verranno reiterati dall'individuo nella sua evoluzione e crescita. La sua forza educatrice e formativa è immensa, grazie alla sua capacità di inventare e creare contesti, azioni, soluzioni e avventure; ideare, impersonare e cambiare ruoli; immaginare, realizzare, modificare, ri-progettare, valutare conseguenze del proprio e dell'altrui agire; ricontestualizzare personaggi e vicende della storia, della fantasia, della letteratura; percepire il senso e la gratificazione dei valori civili laici fondanti la società umana (libertà, pari dignità, solidarietà, rispetto, equità sociale ed economica, ecc.).
ATTIVITÀ II progetto si articola in tre "azioni" didattico-educative collegate e sinergiche tra loro, sul tema della Costituzione Italiana:
a) attività didattica in 12 classi (V anno di scuola primaria): - Laboratori di sperimentazione e invenzione di giochi sulla Costituzione Italiana: giochi dì gruppo e di movimento, sul tema della Costituzione italiana, tratti dal repertorio sperimentale elaborato dagli insegnanti referenti del progetto. Allo stesso tempo gli alunni partecipanti al progetto saranno coinvolti essi stessi nell'invenzione e nella sperimentazione di nuovi giochi e originali attività ludiche, costruiti intorno ai primi 54 articoli della Costituzione. - Provati e modificati sul campo, questi originalissimi giochi posseggono le caratteristiche rare e preziose della fruibilità, dell'efficacia, della buona riuscita. Sono giochi della tradizione e non, con incursioni nel repertorio scoutistico, regionale e internazionale, ma volutamente e organicamente rielaborati in senso cooperativo e in modo da rappresentare contemporaneamente: - pratica didattica in cui l'attività ludica di gruppo sia la modalità privilegiata di confronto-cooperazione tra bambini-ragazzi e di concreta comprensione e consapevolezza dei diritti inviolabili e fondamentali dell'uomo (e naturalmente del bambino) sanciti nella medesima Costituzione Italiana o da questa ispirati e successivamente affermati in altre Dichiarazioni o Carte; - opportunità di approccio al tema del valore della dignità umana senza distinzione alcuna, e al ruolo di ciascuno nel sostenere un progresso sociale volto a garantire migliori condizioni di vita e maggiore libertà per tutti, nella legalità; - occasione e opportunità per riflettere e far riflettere su quei principi della Costituzione Italiana che sanciscono i principi fondamentali della nostra Repubblica e i diritti e doveri degli individui quali cittadini italiani. Articolazione dell'intervento n° 12 interventi rivolti a 12 gruppi classe di lezione-gioco, ciascuno di 10 ore, per un totale dì 120 ore, da realizzare su 2 Circoli Didattici (Collegno III e Alpignano). Ogni incontro verrà articolato secondo questa ripartizione: - esecuzione di due giochi di gruppo riferiti a due articoli tra i primi 54 della Costituzione, - lettura e presentazione degli articoli della Costituzione di riferimento, - riflessione, formalizzazione e/o elaborazione di un nuovo gioco anche riferito ad un diverso articolo, - sollecitazione e accompagnamento nella produzione di commenti e riflessioni, con riferimento a quanto svolto. b) corso di formazione-aggiornamento rivolto ad insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado: sul tema "Bambini, Gioco, Costituzione" ovvero "Giocare alla Costituzione", indirizzato a: - informare e formare circa i primi 54 articoli della Costituzione Italiana ("Principi Fondamentali" e "Diritti e Doveri dei Cittadini"); - rendere il maggior numero di insegnanti formati e autonomi, circa l'insegnamento-apprendimento della Costituzione attraverso il gioco cooperativo di movimento e di gruppo; - diffondere e rendere fruibile quanto contenuto nel sito appositamente realizzato (vedi punto successivo). Detto corso si articolerà in 3 incontri di 3 ore ciascuno, per un totale di 9 ore, da realizzarsi presso il Circolo Didattico di Alpignano. c) potenziamento e gestione del sito internet "Giocare alla Costituzione": da offrire in libera consultazione ad insegnanti, operatori dell'ambito educativo e famiglie, in cui sono già stati e saranno ulteriormente raccolti e proposti i giochi di gruppo realizzati, ideati e perfezionati nelle attività nelle classi (vedi precedente punto a). Il sito è organizzato in maniera funzionale all'utilizzo da parte di insegnanti, educatori e animatori, in ambito lavorativo: ad ogni articolo sono accostati documenti grafici, fotografici e narrativi, prodotti dai responsabili delle attività e dai bambini stessi coinvolti. Detto materiale, raccolto gradualmente durante le attività nelle classi, è stato e sarà ulteriormente trascritto e riprodotto nel sito (relativamente a giochi nuovi) e organizzato in maniera coerente, organica e sistematica. Ogni gioco è descritto secondo una struttura ricorrente che ne renderà più facile ed efficace la comprensione. Il sito, come programmato, comincerà ad essere attivo e fruibile nella seconda metà del 2009. Benché in una veste non completa, darà già immediatamente la possibilità a chi lo consultasse, di acquisire materiale e informazioni sufficienti ad attivare azioni didattiche rivolte all'insegnamento della Costituzione Italiana nella scuola primaria e secondaria di primo grado, così come in attività di animazione e intrattenimento educativo (Estate Ragazzi, Scoutismo ecc.). Inoltre si potranno inviare presso la e-mail del sito commenti, proposte, e quant'altro. Naturalmente il sito, pur gestito in proprio dai referenti del progetto, sarà collegato a quello dell'Associazione Colle del Lys e vi sarà evidenziata la stretta sinergia tematica e progettuale, nonché il patrocinio e il sostegno da parte dell'Associazione Comitato Resistenza Colle del Lys. Classe coinvolta: 5A - Scuola Gramsci (e, previa adesione, TUTTE le classi QUINTE del Circolo) Insegnante referente : Bardella Annalisa, Scuola Gramsci
V) PROGETTO “COMPLETAMENTO ORARIO ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E CON DIFFERENZE CULTURALI E LINGUISTICHE”.
Premessa " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"; "la Repubblica protegge la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo"; " La Scuola è aperta a tutti; gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione", art.3, 31,34 e 38 della Costituzione. Quindi, riprendendo quanto sancito dalla Costituzione, la Scuola in quanto agenzia educativa è l'Istituzione che deve farsi garante del diritto di tutti all'educazione, disabili compresi. Nell'ambito del progetto di vita complessivo delle persone in situazione di handicap, la scuola assume con la famiglia ed i servizi sociali e sanitari un ruolo fondamentale in funzione sia dell'integrazione sociale che dello sviluppo delle capacità e potenzialità del soggetto. Essa è parte integrante di un progetto che mira, per quanto possibile, sia a creare le condizioni che consentano la piena realizzazione esistenziale del soggetto in situazione di handicap sia ad attivare capacità di risposta complessiva del sistema, in grado di attenuare o contenere lo svantaggio del soggetto stesso. Al Circolo Didattico di Alpignano per l'anno scolastico 2009/2010 sono state assegnate 8 insegnanti di sostegno; i bambini certificati sono 16 e molti sono casi di handicap grave. Prendendo visione di quanto richiesto nei P.E.I, non è stato salvaguardato nemmeno il rapporto 1:2. Il Collegio dei docenti del Circolo Didattico di Alpignano, riunitosi in data 10/9/2009 e prendendo atto della necessità di trovare delle modalità per completare la cattedra oraria degli alunni in situazione di handicap e tenendo conto di quanto riportato all'interno delle "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità" ha deciso di elaborare il presente progetto. DESTINATARI: Tutti gli alunni in situazione di handicap e gli alunni stranieri frequentanti le scuole del Circolo Didattico di Alpignano. PERSONALE COINVOLTO: Insegnanti del Circolo Didattico di Alpignano
Presentazione del progetto L'Istituzione scolastica assicura che all'interno del Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.) di cui al D.P.R. 275/99 venga riservata una specifica attenzione all’integrazione scolastica, predisponendo i progetti necessari (uno unico ma che in realtà comprende il progetto di ogni alunno con handicap), individuando le risorse strumentali e professionali, le modalità di verifica e valutazione. Il presente progetto, elaborato partendo dai bisogni individuati, dovrà in particolare assicurare:
- Maggior flessibilità/specializzazione degli spazi (dotazione di strumentazione e di ambienti/spazi funzionali come i laboratori), laboratorio di informatica, musica, psicomotricità., e dei tempi (individuazione della classe più idonea ad accogliere l'alunno); - Maggiore/migliore uso delle risorse umane disponibili (attraverso l'elaborazione di un progetto di plesso o di istituto sull'utilizzo delle ore di compresenza e contemporaneità con l'insegnante di L2 e religione, delle ore per l'attività di sostegno);ogni plesso preparerà una tabella. - L'insegnante di classe in contemporaneità viene utilizzata in funzione dell'insegnante di sostegno per completamento cattedra, non potrà essere quindi utilizzata per eventuali supplenze. - Maggiore/migliore uso delle tecnologie didattiche; Variabilità organizzativa della giornata scolastica; - Pluralità di forme di raggruppamento degli alunni ( piccolo gruppo classi aperte, laboratori..) - L'alunno in difficoltà ha bisogno di un'offerta differenziata e adatta alle sue potenzialità. Questo significa costruire obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi "su misura" per le specifiche difficoltà che presenta quell'alunno in particolare. Tutto è definito in un Piano Educativo Personalizzato.
La costruzione del Piano e la sua concreta applicazione non sono delegate al docente di sostegno, ma a tutti i docenti coinvolti. Questo Piano di integrazione e di apprendimento concordato con l'ASL e condiviso dalla famiglia, è finalizzato a far raggiungere all'alunno obiettivi di: - autonomia - acquisizione di competenze e abilità (motorie, percettive,cognitive, comunicati ve, espressive) - conquista degli strumenti operativi basilari - socializzazione Al raggiungimento di questi obiettivi concorrono anche gli educatori e gli operatori per l'integrazione degli alunni disabili che, nel limite delle proprie competenze e sotto la diretta responsabilità dei docenti, collaborano con gli insegnanti e il personale della scuola, per l'effettiva partecipazione attiva del minore in situazione di handicap a tutte le attività scolastiche ricreative e formative previste dal Piano Offerta Formativa. Poiché ogni alunno presenta una sua specificità gli obiettivi e le attività verranno stabilite da team docente che si occupa del bambino e in sede di programmazione dopo un' attenta indagine conoscitiva. Gli insegnanti pur nelle loro specifici competenze condividono alcuni aspetti della programmazione :
L'insegnante di sostegno è una figura indispensabile per far fronte alle esigenze del bambino in situazione di handicap ( tempi limitati, bisogno di gratificazione, difficoltà di relazione, sostegno alla motivazione... ). La professionalità dell'insegnante di sostegno si esplicita anche attraverso: Ř Funzione di specialista delle problematiche, soprattutto nella prima fase di conoscenza. Attraverso osservazioni sistemiche, registra le difficoltà dei bambini e le potenzialità da sviluppare. Ř Funzione di coordinatore e collaboratore ( la programmazione degli interventi a favore degli alunni in situazione di handicap viene effettuata collegialmente con il team di classe o di plesso) Ř Funzione di documentazione ( consente si elaborare percorsi che possono essere consultati e fatto oggetto di riflessione). Le scuole del Circolo favoriscono il processo di integrazione, il diritto all'educazione e all'istruzione degli alunni diversamente abili certificati. Nel circolo sono operativi i Gruppi di Lavoro per l'Integrazione coordinati dal Dirigente Scolastico o dalle due Funzioni Strumentali. A tali gruppi partecipano di diritto tutti i docenti di sostegno e gli insegnanti di classe del bambino inserito, gli educatori e i referenti sanitari che si occupano del caso. I Gruppi si riuniscono circa 2 volte l'anno, indicativamente (prima di dicembre e prima di giugno) per effettuare la verifica del Piano di integrazione, nella logica della costruzione di un progetto di vita che consenta all'alunno di "avere un futuro" come da indicazione delle Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Classi coinvolte: TUTTE le classi del Circolo con alunni HC inseriti. Insegnanti referenti: Funzioni strumentali HC
INIZIATIVE VARIE ad adesione autonoma delle classi.
Classi 2e, 3e, 4e, 5e del Circolo: Inaugurazione della “Casa dell’Acqua” – Iniziativa rivolta agli alunni per sensibilizzarli al consumo dell’acqua dell’acquedotto comunale. Gli alunni produrranno dei cartelloni sull’acqua che saranno esposti il giorno dell’inaugurazione in Piazza 8 Marzo; la mattinata prevede più momenti di animazione, interventi delle Autorità e taglio del nastro. Classi 3A e 3B – Scuola Turati: Canti di Natale – Coro degli alunni della scuola. Classe 5A - Scuola Turati: Natale in piazza – Esecuzione di canti Classe 5A - Scuola Turati; Classe 3A – Scuola Matteotti: Celebrazioni per il IV Novembre – Partecipazione alla commemorazione dal Parco della Rimembranza a Piazza Caduti. Lettura di poesie e riflessioni; elaborazione di cartelloni con immagini di guerra e di pace. Classe 5A - Scuola Turati: Commemorazione dei Martiri del Maiolo – Partecipazione con canti Classe 5A - Scuola Turati: Giornata della memoria - Riflessioni Classe 3A – Matteotti: Concorso “Un presepe in vetrina” – Realizzazione di un presepe con materiale di recupero con la collaborazione dei genitori. Concorso organizzato dal Comune di Alpignano.Classe 3A – Matteotti: Sfilata di Carnevale – Realizzazione di costumi, accessori e scenari relativi all’epoca dei dinosauri ; sfilata per le vie di Alpignano. Classe 3A – Matteotti: Commemorazione dei Martiri del Maiolo – Partecipazione con lettura di poesie e riflessioni in orario extrascolastico. Classe 3A – Matteotti: Commemorazione del XXV Aprile - Partecipazione con lettura di poesie e riflessioni in orario extrascolastico. Classe 4B, 5A e 5B – Matteotti; 5A - Gramsci: «Telethon», contro le malattie genetiche – Gli alunni saranno sensibilizzati e informati sul tema attraverso la visione di un filmato sulle malattie genetiche. Seguirà un dibattito fra gli alunni e gli esperti intervenuti. Classe 5A - Matteotti: Sensibilizzazione alla lettura - L’iniziativa prevede un intervento a scuola della responsabile della libreria “Mondadori” di Rivoli e dello scrittore Roberto Barbero per sensibilizzare gli alunni alla lettura. I ragazzi riceveranno in regalo alcuni libri che andranno ad arricchire la biblioteca di classe. Classe 5A, 5B, 5C – Matteotti: La Croce Rossa a scuola – I volontari della Croce Rossa di Druento presenteranno agli alunni delle tre classi cenni di primo soccorso con l’ausilio di un’ambulanza che verrà mostrata ai bambini nelle sue componenti e attrezzature. L’attività avrà luogo nel cortile della scuola. Classe 5A - Gramsci: Puliamo il mondo – Iniziativa di educazione ambientale condotta insieme con la Cooperativa Altroché – Cascina Govean di Alpignano.
Sperimentazione sui Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di Apprendimento IRC (in riferimento alla Circolare Ministeriale n. 45 del 22 aprile 2008)
Negli ultimi anni la scuola italiana è stata sottoposta ad una molteplicità di interventi normativi, che hanno, in parte, inciso sulle modalità con cui si configura l'offerta formativa, in parte, generato un senso di confusione e di ansia negli insegnanti che legittimamente aspirano a poter svolgere la loro attività professionale in un quadro più definito. Gli Insegnanti di Religione si sono dinamicamente inseriti in tali processi di cambiamento, sia perché hanno partecipato - al pari degli altri insegnanti - ai processi di progettazione e sperimentazione attivati nelle loro istituzioni scolastiche, sia perché gli stessi riferimenti culturali dell'Irc si sono assestati tenendo conto del mutato quadro istituzionale, soprattutto dopo l'entrata in vigore della Legge 53/2003. Negli anni 2004/2005 - dopo ampia consultazione con esperti ed insegnanti - sono stati approvati i nuovi OSA dell'Irc per la scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado, nel contesto di un processo di dialogo con la Pubblica Amministrazione e di riflessione sulle peculiarità pedagogico-didattiche della progettazione dell'Irc. La presente sperimentazione si pone in continuità con quanto è stato fatto fino ad oggi e si proietta nell'ottica di intercettare in modo attivo e consapevole eventuali - prevedibili - ulteriori evoluzioni o assestamenti che si dovessero realizzare in questa legislatura. Del resto il fatto che l'Irc concordatario si realizzi "nel quadro delle finalità della scuola" comporta di mantenere sempre vigile l'attenzione sull'evoluzione di tale quadro, a cui si può attivamente contribuire e ripensando di conseguenza le modalità con cui l'Ire si inserisce in esso, pur conservando la propria identità culturale e pedagogica. Al termine del biennio di sperimentazione (cioè a partire dal 1° settembre 2009) tali indicazioni dovrebbero andare a regime in forma definitiva. Nel momento in cui vi saranno nuove Indicazioni emanate con carattere non più sperimentale esse dovranno comprendere anche i nuovi Obiettivi di apprendimento (OA) per l'Irc, con l'eventuale indicazione dei rispettivi Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC), se le nuove indicazioni manterranno tale sintassi di scrittura.
Obiettivi della sperimentazione
Insegnante sperimentatrice della scuola primaria per la Regione Piemonte sarà Roberta Bazzi, docente presso i plessi "F.Turati" e "A. Gramsci" di Alpignano.
PROGETTI PER LA CONTINUITÀ – FORMAZIONE CLASSI PRIME
A) Continuità scuola dell'infanzia /scuola primariaParte 1a: i bimbi della Scuola dell’Infanzia incontrano gli alunni della Scuola Primaria.
Dare concretezza all’esigenza dì continuità attraverso:
PROPOSTA DEI PROGETTI DI LETTURA E/O DI CORRISPONDENZA
§ Progetto lettura : "Mi leggi una storia ?" (Bambini ultimo anno scuola infanzia, bambini classe prima e / o classe quarta)
- Lettura, illustrazione e analisi di fiabe, - Produzione di ipertesti realizzati dai bambini attraverso la collaborazione in verticale tra i gruppi dei bambini cinquenni e le classi prime.
Si possono concordare gli incontri per il pomeriggio da effettuarsi sia nelle scuole deli infanzia, sia nelle scuole primarie.
§ Progetto corrispondenza : "Caro amico/a ti scrivo...." (Bambini ultimo anno scuola infanzia, bambini classe prima e / o classe quarta)
- Le lettere potranno avere come oggetto : a) Conoscenza personale, identità dei corrispondenti, b) Informazioni sulle attività del gruppo (identità sociale e vissuti esperienziali), c) Notizie sulla tipologia, dislocazione e uso degli spazi ; d) Argomenti specifici (oggetto di particolari attività).
- Libretto dei consigli dei grandi I bambini grandi raccontano ai piccoli cosa fare per stare bene nella scuola che a settembre li accoglierà.
Al termine di questo percorso di conoscenza epistolare si organizzerà uno spazio di incontro nel quale il gruppo classe e il gruppo sezione possono finalmente trovarsi, concretizzando l’incontro con giochi di riconoscimento, attività ludico-ricreative, momenti di lavoro comune. I materiali relativi all'attività di corrispondenza costruiranno la memoria di un percorso che terminerà (per i bambini della scuola dell'infanzia) con il ritrovamento in classe prima delle lettere, dei disegni, delle foto inviate ai compagni. Parte 2a: gli insegnanti della Scuola Primaria incontrano i bimbi della Scuola dell’ InfanziaPremessa. I personaggi di un racconto diventano lo strumento diretto e immediato da utilizzare per favorire l’approfondimento della conoscenza educativa e didattica tra i due ordini scolastici, infanzia e primaria. I personaggi si trasformano così in "Testimoni” del passaggio: i compagni di viaggio. La storia, diventa il filo conduttore. È doveroso ricordare, se non addirittura comprendere, che per realizzare un progetto di continuità non bastano incontri e azioni di collegamento. Occorre che gli insegnanti dell'Infanzia e della Primaria condividano principi e metodi educativi nel rispetto della persona bambino/a, nella discontinuità e nella etereogeneità dello sviluppo come maturazione individuale e nella formazione perdurante in tutto l'arco dell'età evolutiva e oltre. La conoscenza delle realtà vissute, nei differenti ordini scolastici, facilita la divulgazione delle idee e la socializzazione delle azioni profìcue per fronteggiare le situazioni problematiche e complesse, creando la cooperazione. Il dialogo e il confronto migliorano la qualità delle azioni e amplificano le possibilità di raggiungere gli obiettivi perseguiti. Intorno all’infanzia si costruisce così, una rete di relazioni dinamiche e coerenti tra tutte quelle persone che agiscono per realizzare percorsi formativi.Ř Progetto: "Questa storia la conosco"
Finalità- Rispettare e valorizzare le diversità della persona, favorendo il dialogo, il confronto, la cooperazione e la condivisione.- Assicurare ad ogni alunno/a la possibilità di maturare e di appropriarsi di quelle disposizioni mentali che favoriscano l'acquisizione di mezzi e competenze adeguati.Obiettivi - Iniziare in un ordine di scuola (scuola dell'Infanzia) un breve percorso didattico che possa proseguire e si concluda, nell'ordine scolastico successivo (scuola Primaria), garantendo una prosecuzione di esperienza, che consentirà ai bambini di: · Avere la consapevolezza delle proprie capacità: (Io so di potere e di saper fare) · Saper accettare le nuove situazioni e l'imprevisto (ricerco in me e nel gruppo le risorse). · Partire da ciò che gli alunni hanno già sperimentato per ampliare, modifìcare, fare aggiustamenti.
Tempi, spazi e modalità previsti.
Primo momento: a) La storia potrà essere raccontata, in tutti i plessi delle scuole dell'Infanzia, nel mese di maggio/giugno, a tutti i bambini cinquenni e potrà essere sviluppata secondo modalità diverse. b) Gli insegnanti disponibili delle classi quinte uscenti della scuola Primaria, nell'ultimo periodo del mese di giugno, potranno trascorrere alcune ore, per più giorni, con i bambini dell'Infanzia organizzando attività (anche sotto forma di gioco) riguardanti il racconto. Questo permetterà l'osservazione diretta dei piccoli e contestualizzerà il passaggio delle informazioni necessarie per la preconoscenza dei futuri alunni. ESEMPIO: - Lettura e ascolto del racconto. - Rielaborazione dello stesso in più modalità espressive (personaggi, ambienti, fatti accaduti). NB: Verrà utilizzato materiale strutturato (schede di comprensione del testo, ecc).
Secondo momento Gli elaborati realizzati nella scuola dell'Infanzia verranno ritrovati da ogni bambino/a nella scuola Primaria che frequenterà. I personaggi del racconto saranno riconosciuti e diventeranno il filo conduttore che unisce l'esperienza passata a quella nuova che verrà e potranno, volendo, essere inseriti nelle attività iniziali di apprendimento della letto/scrittura. Questo favorirà la visibilità del passaggio tra i due ordini di scuola agli occhi degli adulti (famiglie comprese) e dei bambini.
B) MODALITÀ DI FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME
A partire dall’anno scolastico 2008/2009, per la formazione delle classi prime, gli insegnanti hanno scelto una modalità che consentisse la creazione di “gruppi classe” il più possibile eterogenei ed equilibrati. Sono state progettate delle attività da proporre ai bambini che sono stati osservati in situazione e si sono formati dei macro-gruppi sulla base delle osservazioni delle insegnanti della scuola dell’infanzia. Successivamente sono state elaborate delle griglie predisposte per rilevare competenze quali : l’ascolto, il rispetto delle regole, l’autonomia, la collaborazione, le competenze motorie e quelle relazionali.
L’organizzazione del progetto è avvenuta nelle prime due settimane di inizio scuola con la seguente modalità:
Inoltre per definire i gruppi classe gli insegnanti si sono confrontati con le colleghe della scuola dell’infanzia e sulla base delle loro indicazioni sono stati realizzati ulteriori spostamenti. Formati così i gruppi classe, tenendo conto di un equilibrio relazionale all’interno degli stessi, è stato effettuato il sorteggio per stabilire l’assegnazione degli insegnanti ad ogni classe.
Con l’avvio delle attività, le classi prime, hanno predisposto degli incontri con le famiglie per stilare un “ Patto Educativo”, che viene inserito nel Piano dell’Offerta Formativa.
Gli insegnanti delle classi PRIME
C) Continuità scuola primaria – scuola secondaria di primo grado
PROGETTO “CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI”Classi 4^ e 5^ Primaria; classi 1^ e 2^ Scuola secondariaProgetto di Continuità ed Educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione.
II Comune di Alpignano istituisce il Consiglio comunale dei Ragazzi come organismo di educazione delle nuove generazioni alla democrazia, alla partecipazione e all'impegno nella comunità, nonché come strumento utile agli adulti per conoscere e approfondire il punto di vista dei ragazzi sulla città e sul miglioramento della qualità della vita.
Le finalità del C.C.R. si possono così riassumere: - promuovere il senso di appartenenza dei ragazzi alla propria città; - sviluppare l'abitudine all'ascolto e al confronto con gli altri; - educare i ragazzi ad un ruolo responsabile nei confronti della comunità locale; - educare i ragazzi a politiche di pace e di solidarietà.
II C.C.R., a questo scopo, può deliberare, sui seguenti argomenti: - ambiente, assetto del territorio e mobilità urbana; - sport e tempo libero; - rapporti con le Associazioni del territorio; - pubblica istruzione, cultura e manifestazioni; - politiche giovanili.
Oltre ai ragazzi e alle ragazze sono coinvolti nel progetto: - i genitori, che favoriscono, sostengono e valorizzano l'esperienza dei loro figli; - gli insegnanti, che collaborano all'iniziativa facilitando l'attività dei ragazzi e delle ragazze, assicurando loro uno spazio di informazione e di confronto, sia nella fase elettorale, che in quella successiva all'elezione del C.C.R.; - il personale comunale, impegnato a garantire il corretto funzionamento dell'attività del C.C.R.; - gli amministratori del Comune, cui spetta il compito di accogliere le proposte del C.C.R. e di saper spiegare le eventuali difficoltà e i limiti nel poterle realizzare.
II C.C.R. presenta all'Amministrazione comunale proposte o pareri non vincolanti su temi e problemi che riguardano la complessiva attività amministrativa in merito alle varie esigenze e istanze che provengono dal mondo giovanile e dai cittadini in genere.
II C.C.R. è anche responsabile di un proprio budget di spesa, previsto nel bilancio del Comune...
Il C.C.R è costituito dal Sindaco, Vicesindaco e Consiglieri eletti fra gli alunni delle classi quarte, quinte della scuola primaria e delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, permettendo anche l’attuazione della continuità fra i due ordini di scuola. Le modalità tecniche concernenti l’elezione dei rappresentanti dei ragazzi e l’effettuazione delle sedute del C.C.R. saranno oggetto di un’intesa fra le Scuole e il Comune. Il C.C.R. dal punto di vista educativo e didattico consentirà agli alunni e ai docenti di lavorare attorno ai temi riguardanti la Cittadinanza e la Costituzione sia dal punto di vista della conoscenza teorica dei principi fondanti della democrazia e delle soluzioni per la sua attuazione, come richiesto dalla normativa vigente, sia dal punto di vista concreto rispetto alle dinamiche che regolano, in situazione, la discussione democratica per raggiungere un’intesa condivisa attorno a un problema collettivo.
PROGETTI ACCOGLIENZA/INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
A) “CRESCERE INSIEME, DIVERSI MA UGUALI” – Progetto di Circolo
MOTIVAZIONE
In questi ultimi anni le immigrazioni provenienti da paesi extracomunitari, e non, che interessano in maniera sempre più consistente anche il nostro territorio, hanno evidenziato la necessità di interculturalità, cioè di scambi ed effettiva integrazione tra persone di diverse culture. I movimenti demografici provocano rimescolamenti etnici e portano un numero sempre più consistente di persone a misurarsi con usi, abitudìni, costumi, religioni, lingue...
In modo particolare a scuola dove i bambini quotidianamente condividono l'esperienza della socializzazione e dell'apprendimento. Di fronte a queste nuove esigenze, diventa importante individuare le modalità di coinvolgimento delle famiglie, soprattutto di quelle straniere, valorizzando le molteplici esperienze di vita, dando ad ognuno la possibilità di conoscere il nuovo ambiente frequentato dai propri figli.
I temi migliori su cui lavorare sono quelli in cui si valorizzano differenze culturali non soggettive:
la scuola la famiglia aspetti di vita quotidiana aspetti culturale ( fiabe, feste, religioni, musica e danze)
Si privilegiano argomenti in grado di interessare tutte le fasce d'età e offrire ad ognuno pari opportunità di successo: tutti i bambini, qualunque sia la loro originaria appartenenza etnica avranno modo di confrontarsi e raggiungere traguardi positivi che aumenteranno la loro autostima.
FINALITÀ
- Promuovere una didattica improntata all'intercultura - Valorizzare le varie culture, partendo dal presupposto che non ne esiste una "superiore" alle altre - Progettare percorsi didattici interculturali - Promuovere la conoscenza - Cogliere i valori fondamentali nel rispetto delle diversità - Promuovere il dialogo costruttivo tra culture diverse - Prevenire il razzismo e ogni forma di intolleranza - Far vivere la diversità come risorsa - Promuovere la crescita democratica - Promuovere iniziative che colleghino il più possibile l'ambito scolastico a quello territoriale - Promuovere le opportunità di successo scolastico
B) PROGETTO « ARCOBALENO » Percorsi di educazione interculturale attraverso attività sulle somiglianze e sulle differenze fra le varie lingue (interlingua) – a cura di Franco Bertino
Premessa : Una delle scommesse che impegnano la scuola è di consentire agli alunni di appropriarsi, nel corso della loro scolarizzazione, di una cultura linguistica plurilingue che sarà loro indispensabile già nella società attuale e ancora di più nella società degli anni a venire.
Obiettivi : - Accoglienza e legittimazione delle lingue di tutti, italiani e non italiani e presa di coscienza del ruolo dell’italiano da intendersi come lingua comune, veicolare e nazionale. - Prendere coscienza che la società umana, vicina o lontana, è plurilingue e pluriculturale ; da qui la necessità di una socializzazione plurilingue e pluriculturale. - Sviluppo della : curiosità degli alunni per la scoperta e il funzionamento delle lingue ; capacità degli alunni per l’ascolto e il riconoscimento di lingue poco conosciute ; capacità di discriminazione uditiva e visiva. - Strutturazione delle conoscenze linguistiche degli alunni attraverso una metodologia comparativa ; sviluppo della riflessione linguistica e di abilità metalinguistiche. - Sviluppo di strategie di osservazione e di analisi per la comprensione di testi scritti in lingue poco o affatto conosciute. - Sviluppo dell’interesse per la storia e la geografia linguistiche come testimoni della storia dell’umanità. - Costruzione negli alunni di una cultura linguistica e di atteggiamenti mentali aperti al plurilinguismo.
Implicazioni disciplinari : - Lingua (italiano : stategie di lettura, elementi grammaticali confrontati con altre lingue, in particolare con l’inglese, studiato fin dalla prima, confronti sulla struttura della frase e sull’ordine delle parole nella frase, …) ; - Storia (i prestiti da e verso le lingue come fenomeno legato alla storia dell’umanità, la genealogia delle lingue, …) ; - Geografia (distribuzione e importanza delle lingue nel mondo, i toponimi, …) ; - Educazione alla cittadinanza (riconoscimento della pluralità linguistica vicina e lontana, scoperta di sistemi di comunicazione – il braille o la lingua dei segni – che esprimono forme di alterità, …) ; - Arte e immagine (segni, simboli e alfabeti in varie lingue, ...) - Musica (scoperta di nuovi suoni, nuovi ritmi, ....) È importante sottolineare che i contenuti del progetto non rappresentano l’aggiunta di una nuova disciplina, ma si inseriscono in quelle già presenti attraverso un approccio inter/transdisciplinare.
Seguono alcuni esempi di attività con gli alunni.
1. Confronta gli alfabeti GRECO, RUSSO e LATINO. Quali lettere sono uguali per scrittura e per pronuncia ? Sapresti spiegare o immaginare il motivo ?
2. Dopo il lavoro comune con le schede sugli alfabeti, completa la tabella :
Sei riuscito a completare la tabella per tutti i sistemi di scrittura ? Come mai ?
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Quali alfabeti hanno il maggior numero di segni e quali il minore?
Questo fatto, secondo te, ha una spiegazione ?
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Credi che in italiano siano sufficienti le 21 lettere dell’alfabeto per rappresentare tutti i suoni della nostra lingua? Quali lettere (o segni) aggiungeresti e per quali suoni?
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3. Giochiamo con il CODICE SEGRETO. Scrivi alcune semplici parole (es. cane, casa, mamma, …) e prova a translitterarle in altri alfabeti o sistemi di scrittura. Prova anche a scrivere un messaggio a un compagno in un altro alfabeto e chiedigli di decifrarlo. Ci riuscirà ?
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ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA SCUOLE DELL’INFANZIA
A) Organizzazione scolastica “A. Gobetti”
ORARIO SCOLASTICO Ø L’orario di entrata e di uscita dalla scuola appeso all’ingresso deve essere rigorosamente rispettato. Ø Ogni altro orario di entrata e di uscita deve essere comunicato alle insegnanti ed eventualmente autorizzato dal Dirigente Scolastico. Ø I genitori non possono sostare all’ingresso delle aule. Alle 9.00 tutti i genitori devono lasciare l’edificio scolastico. Ø Nel caso di alunni nuovi iscritti i genitori sono autorizzati a sostare a scuola per il tempo necessario all’inserimento dei bambini, con tempi e modalità da valutare caso per caso.
ASSENZE DA SCUOLA Ø In caso di assenza del bambino è necessario avvertire la scuola con sollecitudine, lasciando detto all’operatore scolastico che risponde al telefono nome e cognome del bambino, sezione di appartenenza,motivo ed eventuale durata dell’assenza. Ø Le assenze prolungate e ingiustificate saranno comunicate dalle insegnanti al Dirigente Scolastico e potranno dare adito a dimissioni dell’alunno dalla scuola e alla sua sostituzione con altro alunno in lista d’attesa.
INGRESSO E RITIRO ALUNNI DALLA SCUOLA Ø Al mattino i bambini verranno accolti nello spazio del salone, adiacente all’ingresso, da un’insegnante poiché, per motivi di igiene e sicurezza è vietato transitare nello spazio antistante alle sezioni, adibito a refettorio. Ø In caso di ingresso al di fuori dell’orario regolare, i bambini andranno invece consegnati agli operatori in servizio che provvederanno a condurli nella sezione di appartenenza. Ø Tutti i ritardi, sia in entrata che in uscita, verranno segnalati al Dirigente Scolastico periodicamente che provvederà a contattare la famiglia Ø All’uscita saranno consegnati solamente ai genitori. Per ogni altro parente o conoscente, purché maggiorenne, è necessario compilare a inizio anno scolastico un’autorizzazione su apposito modulo che sarà consegnato dalle insegnanti. Ø E’ vietato sostare oltre il tempo necessario nei locali e nel giardino della scuola per motivi di sicurezza.
IL CIBO A SCUOLA Ø La colazione deve sempre essere consumata a casa. Ø Non si può portare a scuola cibo di qualunque genere, salvo i casi di cui sotto. Ø A metà mattina le insegnanti provvedono a distribuire a tutti gli alunni la frutta fornita dal servizio mensa oppure, quando questa manca, biscotti e crackers acquistati a turno dai genitori con confezione integra e data di scadenza. Ø In caso di gravi problemi di salute e alimentazione è possibile portare un certificato medico per dieta alternativa da consegnare all’Ufficio Politiche Educative del comune di Alpignano.
FESTE E COMPLEANNI Ø E’ possibile festeggiare il compleanno a scuola purché in modo moderato per rispettare le possibilità e la sensibilità di tutti. In questo caso possono essere portati semplici dolci e bevande con confezione integra e data di scadenza. Lo stesso vale per tutte le altre feste a scuola. Ø Per evitare ingiustizie e per non urtare la suscettibilità e la dignità degli altri bambini è vietato a chiunque di distribuire nei locali scolastici inviti per compleanni e feste private.
FARMACI A SCUOLA Ø A scuola non possono essere introdotti e somministrati da parte di nessuno farmaci o rimedi omeopatici di vario genere. Ø Per casi gravi che necessitano di farmaci, esiste un protocollo d’intesa scuola-ASL che può autorizzare un genitore a venire a scuola per somministrare il farmaco al bambino. Per questa necessità rivolgersi alle insegnanti.
OGGETTI DI VALORE E GIOCHI PERSONALI Ø E’ bene che i bambini vengano a scuola privi di oggetti d’oro o di valore, per i quali non si risponde di perdite o rotture. In caso diverso, la responsabilità è delle famiglie. Ricordiamo inoltre che pendagli, orecchini, catenine, ecc. possono essere causa di incidenti spiacevoli per tutti. Ø La scuola non risponde per nessun gioco o oggetto portato da casa, né degli effetti personali smarriti specie se non contrassegnati da nome e cognome. Ø Per favorire il distacco da casa e per la nanna i bambini possono portare a scuola un pupazzetto o peluche (uno solo e piccolo!) privo di parti mobili o staccabili. Ø Sulle brande utilizzate per il riposo pomeridiano, per motivi di igiene e sicurezza, è vietato qualsiasi tipo di lenzuolo o coprimaterasso , sono necessarie unicamente la copertina e il cuscino con la federa da riporre in un apposito sacchetto fornito dalla scuola.
RIUNIONI E COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA Ø E’ doveroso partecipare alle riunioni scolastiche senza figli al seguito e avvisare in caso di assenza. Ø In caso di necessità per discutere i problemi del bambino, la famiglia può chiedere alle insegnanti un colloquio che di solito viene fissato dopo le h. 16.00. Ø Leggere sempre e prestare attenzione agli avvisi posti sulla vetrata degli ingressi, sulle porte delle aule o nelle bacheche per le comunicazione ai genitori. Ø Si ricorda che la fascia ottimale per comunicazioni telefoniche è dalle h 12 alle h 13. Se si telefonasse in orari diversi, siete pregati di lasciare il messaggio all’operatore.
RICORDIAMO INFINE CHE E’ TASSATIVAMENTE VIETATO FUMARE NEI LOCALI INTERNI ED ESTERNI DELL’EDIFICIO SCOLASTICO.
INSEGNANTI E OPERATORI VI DANNO IL BENVENUTO E VI AUGURANO UN BUON ANNO SCOLASTICO.
B) Organizzazione scolastica “S. Borello”
ORARIO SCOLASTICO Ø L’orario di entrata e di uscita dalla scuola appeso all’ingresso deve essere rigorosamente rispettato. Ø Avvisare per i ritardi giustificati entro le nove. Ø Ogni altro orario di entrata e di uscita deve essere comunicato alle insegnanti ed eventualmente autorizzato dal Dirigente Scolastico. Alle 9.00 tutti i genitori devono lasciare l’edificio scolastico. Ø Avvisare per le uscite anticipate.
ASSENZE DA SCUOLA Ø In caso di assenza del bambino è necessario avvertire la scuola con sollecitudine, lasciando detto all’operatore scolastico nome cognome e sezione di appartenenza, motivo ed eventuale durata dell’assenza. Ø Le assenze prolungate e ingiustificate saranno comunicate dalle insegnanti al Dirigente Scolastico e potranno dare adito a dimissioni dell’alunno dalla scuola e alla sua sostituzione con altro alunno in lista d’attesa.
INGRESSO E RITIRO ALUNNI DALLA SCUOLA Ø In caso di ingresso al di fuori dell’orario regolare, i bambini andranno invece consegnati agli operatori in servizio che provvederanno a condurli nella sezione di appartenenza. Ø Tutti i ritardi, sia in entrata che in uscita, verranno segnalati al Dirigente Scolastico periodicamente che provvederà a contattare la famiglia Ø All’uscita saranno consegnati solamente ai genitori. Per ogni altro parente o conoscente, purché maggiorenne, è necessario compilare a inizio anno scolastico un’autorizzazione su apposito modulo che sarà consegnato dalle insegnanti. Ø Per gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico, i genitori devono comunicare alle insegnanti per iscritto o per telefono ogni variazione di utilizzo del pulmino. Ø La scuola chiude alle ore 16.00. E’ vietato sostare oltre il tempo necessario nei locali e nel giardino della scuola per motivi di sicurezza.
IL CIBO A SCUOLA Ø La colazione deve sempre essere consumata a casa. Ø In caso di gravi problemi di salute e alimentazione è possibile portare un certificato medico per dieta alternativa da consegnare all’Ufficio Politiche Educative del comune di Alpignano.
FARMACI A SCUOLA Ø I docenti non sono autorizzati a somministrare medicine neanche quelle omeopatiche. Ø Per casi gravi che necessitano di farmaci, esiste un protocollo d’intesa scuola-ASL che può autorizzare un genitore a venire a scuola per somministrare il farmaco al bambino. Per questa necessità rivolgersi alle insegnanti.
OGGETTI DI VALORE E GIOCHI PERSONALI Ø E’ bene che i bambini vengano a scuola privi di oggetti d’oro o di valore, per i quali non si risponde di perdite o rotture. In caso diverso, la responsabilità è delle famiglie. Ricordiamo inoltre che pendagli, orecchini, catenine, ecc. possono essere causa di incidenti spiacevoli per tutti.
RIUNIONI E COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA Ø E’ doveroso partecipare alle riunioni scolastiche senza figli al seguito e avvisare in caso di assenza. Ø Si ricorda che la fascia ottimale per comunicazioni telefoniche è dalle h 11.30 alle h 12.30. Se si telefonasse in orari diversi, siete pregati di lasciare il messaggio all’operatore. Ø Il genitore non deve sostituire l’insegnante nell’interazione conflittuale tra bambini durante il tempo scuola anche se è quello dell’ingresso e dell’uscita. E’ auspicabile che l’interazione tra genitori e docenti sia improntata alla qualità della relazione per attuare una coeducazione efficace.
INSEGNANTI E OPERATORI VI DANNO IL BENVENUTO E VI AUGURANO UN BUON ANNO SCOLASTICO
C) Organizzazione scolastica “G. Rodari”
ORARIO SCOLASTICO Ø L’orario di entrata e di uscita dalla scuola appeso all’ingresso deve essere rigorosamente rispettato. Ø Ogni altro orario di entrata e di uscita deve essere comunicato alle insegnanti ed eventualmente autorizzato dal Dirigente Scolastico. Ø I genitori non possono sostare all’ingresso delle aule. Alle 9.00 tutti i genitori devono lasciare l’edificio scolastico. Ø Nel caso di alunni nuovi iscritti i genitori sono autorizzati a sostare a scuola per il tempo necessario all’inserimento dei bambini, con tempi e modalità da valutare caso per caso.
ASSENZE DA SCUOLA Ø In caso di assenza del bambino è necessario avvertire la scuola con sollecitudine,lasciando detto all’operatore scolastico che risponde al telefono nome e cognome del bambino, sezione di appartenenza,motivo ed eventuale durata dell’assenza. Ø Al quinto giorno di assenza per malattia (o comunque non comunicata in anticipo come assenza per motivi di famiglia), scatta l’obbligo di produrre un certificato medico di riammissione a scuola (nel conteggio dei cinque giorni sono compresi il Sabato e la Domenica). Ø Le assenze prolungate e ingiustificate saranno comunicate dalle insegnanti al Dirigente Scolastico e potranno dare adito a dimissioni dell’alunno dalla scuola e alla sua sostituzione con altro alunno in lista d’attesa.
INGRESSO E RITIRO ALUNNI DALLA SCUOLA Ø Al mattino i bambini verranno accolti nello spazio del salone, adiacente all’ingresso, dalle insegnanti e dalle collaboratrici scolastiche, poiché, per motivi di igiene e sicurezza è vietato transitare nello spazio antistante alle sezioni, adibito a refettorio. Ø In caso di ingresso al di fuori dell’orario regolare, i bambini andranno invece consegnati alle collaboratrici in servizio che provvederanno a condurli nella sezione di appartenenza. Ø Tutti i ritardi, sia in entrata che in uscita, verranno segnalati al Dirigente Scolastico periodicamente che provvederà a contattare la famiglia Ø All’uscita saranno consegnati solamente ai genitori. Per ogni altro parente o conoscente, purché maggiorenne, è necessario compilare a inizio anno scolastico un’autorizzazione su apposito modulo che sarà consegnato dalle insegnanti. Ø E’ vietato sostare oltre il tempo necessario nei locali e nel giardino della scuola per motivi di sicurezza.
IL CIBO A SCUOLA Ø La colazione deve sempre essere consumata a casa. Ø E’ proibito portare a scuola cibo di qualunque genere, salvo i casi di cui sotto. Ø A metà mattina le insegnanti provvedono a distribuire a tutti gli alunni la frutta fornita dal servizio mensa oppure, quando questa manca, biscotti e crackers acquistati a turno dai genitori con confezione integra e data di scadenza. Ø In caso di gravi problemi di salute e alimentazione è possibile portare un certificato medico per dieta alternativa da consegnare all’Ufficio Politiche Educative del comune di Alpignano.
FESTE E COMPLEANNI Ø E’ possibile festeggiare il compleanno a scuola purché in modo moderato per rispettare le possibilità e la sensibilità di tutti. In questo caso possono essere portati semplici dolci e bevande con confezione integra e data di scadenza. Lo stesso vale per tutte le altre feste a scuola. Ø Per evitare ingiustizie e per non urtare la suscettibilità e la dignità degli altri bambini è vietato a chiunque di distribuire nei locali scolastici inviti per compleanni e feste private.
FARMACI A SCUOLA Ø A scuola non possono essere introdotti e somministrati da parte di nessuno farmaci o rimedi omeopatici di vario genere. Ø Per casi gravi che necessitano di farmaci, esiste un protocollo d’intesa scuola -ASL che può autorizzare un genitore a venire a scuola per somministrare il farmaco al bambino. Per questa necessità rivolgersi alle insegnanti.
OGGETTI DI VALORE E GIOCHI PERSONALI Ø E’ bene che i bambini vengano a scuola privi di oggetti d’oro o di valore, per i quali non si risponde di perdite o rotture. In caso diverso, la responsabilità è delle famiglie. Ricordiamo inoltre che pendagli, orecchini, catenine, ecc. possono essere causa di incidenti spiacevoli per tutti. Ø La scuola non risponde per nessun gioco o oggetto portato da casa, né degli effetti personali smarriti specie se non contrassegnati da nome e cognome. Ø Per favorire il distacco da casa e per la nanna i bambini possono portare a scuola un pupazzetto o peluche (uno solo e piccolo!) privo di parti mobili o staccabili. Ø Sulle brande utilizzate per il riposo pomeridiano, per motivi di igiene , sono necessari un lenzuolino, la copertina e il cuscino con la federa da riporre in un apposito sacchetto fornito dalla scuola.
RIUNIONI E COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA Ø E’ doveroso partecipare alle riunioni scolastiche senza figli al seguito e avvisare in caso di assenza. Ø In caso di necessità per discutere i problemi del bambino, la famiglia può chiedere alle insegnanti un colloquio che di solito viene fissato dopo le h.16.00. Ø Leggere sempre e prestare attenzione agli avvisi posti sulla vetrata degli ingressi, sulle porte delle aule o nelle bacheche per le comunicazione ai genitori. Ø Si ricorda che la fascia ottimale per comunicazioni telefoniche è dalle h 12 alle h 13. Se si telefonasse in orari diversi, siete pregati di lasciare il messaggio all’operatore.
RICORDIAMO INFINE CHE E’ TASSATIVAMENTE VIETATO FUMARE NEI LOCALI INTERNI ED ESTERNI DELL’EDIFICIO SCOLASTICO.
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