AULA STORICO-MUSEALE

 "LEONILDO GIORDANINO"

"CUSTODE DELLA MEMORIA DEL PASSATO E LABORATORIO DI STORIA

Venerdì 6 settembre alle ore 12, presso la scuola A. Gramsci, si è inaugurata l'aula storico-museale "Leonildo Giordanino".

Né astronavi, né macchine del tempo, ma una grande pazienza! Quella delle insegnanti Tagliavini, Bottallo, Natalini e Bellagarda per ricostruire un ambiente del passato, dei nostri nonni e bisnonni..........

Cinquant’anni fa… alla "Riberi" 

(da fine Ottocento a metà Novecento è stata l’unica scuola elementare di Alpignano: un’altra volta vi racconteremo la sua storia).

Entriamo in un’aula: ci accolgono tre lunghe file di banchi di legno, quelli con la panchetta collegata al tavolino, da cui sporgono una trentina (o più) di faccine, incorniciate da colletti rigidi di celluloide a sghimbescio, con fiocconi blu mezzi sfatti su grembiuli neri.

Questa è una scuola mista, perché ci sono poche sezioni, ma a Torino le scuole hanno addirittura ingressi separati per le sezioni femminili e per quelle maschili. Nelle ultime classi non manca mai qualche ripetente, più alto di una spanna rispetto ai compagni e, in genere, più esperto delle cose del mondo.

Sui banchi sono posati i quadernini a quadretti. Le dita macchiate di inchiostro impugnano maldestramente la penna con il pennino, da intingere nel calamaio inserito in un foro del banco.

La maestra è seduta in cattedra: controlla gli allievi dall’alto della predella, con la lunga bacchetta di bambù a portata di mano. Serve per indicare le località sulla carta geografica, ma all’occorrenza… una bacchettata sulle dita è la punizione consueta per gli allievi troppo esuberanti. Per quelli un po’ somari c’è invece il cappello a cono con le orecchie e la scritta ASINO ben evidente, da indossare tra le risate di scherno dei compagni.

In classe "non vola una mosca", neppure durante la ricreazione: si fa merenda seduti e poi… tutti in bagno, in fila per due.

Riusciranno i nostri bambini ad immaginarsi una scuola così distante dalla loro esperienza quotidiana? Eppure i loro nonni ed alcuni dei loro genitori ricordano bene i combattimenti con un diabolico pennino da maneggiare con infinite attenzioni, per non trovarsi la paginetta rovinata da una macchia grossa così (e non esistevano cancellino e bianchetto!)

Abbiamo avuto la fortuna di poter salvare alcuni arredi della "Riberi", quando questa è stata chiusa: partendo da quei pochi oggetti a poco a poco abbiamo ricostruito un’aula "di una volta", cioè di un periodo che va da inizio Novecento a metà secolo.

Qui i bambini potranno vedere e sfogliare i quaderni di "bella", scorrere i titoli dei libri della bibliotechine di classe, confrontare le carte geografiche in cui comparivano il Congo Belga e la Persia con quelle di oggi, scorrere quasi mezzo secolo di foto di classe e di pagelle, sedersi sulle panchette dove non ci si può dondolare, provare a scrivere con il pennino… Quanti confronti si possono fare!

Noi adulti, entrando nell’aula-museo, ci emozioniamo per i molti ricordi che ci suscitano quegli oggetti o almeno riconosciamo le tracce della storia vissuta di cui è impregnata la nostra aula-museo I ragazzi avranno invece l’occasione di fare storia "dal vivo": nasceranno delle curiosità, si formuleranno ipotesi, si faranno confronti, si faranno collegamenti con ciò che si studia sui libri e con le testimonianze dei propri nonni e genitori.

E, insieme, si potrà scoprire che è la memoria del passato a dare senso e profondità al presente…

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