Un pò di storia |
Le prime documentazioni sul loro comportamento alimentare risalgono al V secolo a.C., alla civiltà greca. I romani ci hanno tramandato ricette, famosa l'ovolo ai beccafichi di Giovenale (55 - 135 ? d.C.), ma anche pietanze mortali, es.: i "boleti medicati" responsabili della morte dell'imperatore Claudio (7) (10 a.C. 41 d.C.). Diversi medici famosi , a cominciare da Ippocrate , il padre riconosciuto della medicina, che sfruttò presunte o autentiche virtù terapeutiche di alcuni di essi, si sono interessati di funghi: Dioscoride, già nel I secolo, raccomandava di consumarne in quantità ridotte perché difficilmente digeribili; Avicenna (980 - 1036) e Sant'Alberto Magno (1206 - 1280) si interessarono soprattutto dei velenosi dando indicazione per ridurne o neutralizzare la tossicità. Con Andrea Cesalpino (1519 - 1603), medico e naturalista di Arezzo, per la prima volta i funghi vengono considerati frutti di altrettante piante e si gettano le basi per la loro classificazione. Si sapeva già da Plinio il Vecchio (8) della stretta relazione fra pioggia, terreni umidi e funghi, di quella di alcune specie e le radici degli alberi, della loro deperibilità e della velenosità di alcuni di essi. Fino ad allora, però, dai tempi di Aristotele (9) e della sua scuola, e quindi per duemila anni, erano stati considerati degenerazioni patologiche del terreno o di piante. Oggi sono considerati in modo definitivo dei vegetali, ma ancora nel XVIII secolo alcuni scienzati li assegnavano al regno animale. Il fatto che elaborano glicoceno e non amido come gli altri vegetali e la presenza in alcuni, i Mixomiceti (dal greco myxa - muco), della cheratina tipica dei peli e delle unghie animali non giustifica la loro pretesa.
Il primo trattato di micologia è dovuto a Charles Lècluse (1526-1609), Pier Antonio Micheli ( 1679-1737) dimostrò sperimentalmente che i funghi nascono da seme come altre piante, e Cristiaan Persoon (1775-1837), considerato il padre della micologia moderna, pochi anni dopo, con la sua opera Synopsis Methodica Fungorum perfezionava la classificazione e ne determinava la denominazione scientifica appresa dal grande Carl Ritter Von Linnè (10) che aveva introdotto la nomenclatura latina binomia, tuttora adottata: ogni vegetale (e animale) ha un cognome in maiuscolo, il genere, e un nome maiuscolo, la specie.
I funghi e il bosco
I funghi sono una componente essenziale dei boschi, determinante per la loro salute e per la loro sopravvivenza, e i boschi sono l'ambiente di elezione dei funghi. Le piante, dalla simbiosi mutualistica con i funghi ricevono notevoli benefici in termini di accrescimento e di maggiore resistenza a siruazioni di emergenza, quali siccità e parassiti (anche funghi)
Un bosco si può paragonare a una macchina vivente autosufficiente che ricicla in continuazione energia e nutrimento.
Gli "ingranaggi" che la fanno funzionare sono:
i produttori: vegetali che utilizzando la luce solare producono ossigeno e nutrimento per se stessi e per gli erbivori. La loro crescita sana e rigogliosa dipende in larga misura dai funghi micorrizici. | |
i consumatori primari: animali erbivori che si nutrono direttamente di vegetali; | |
i consumatori secondari: carnivori che si nutrono di erbivori; | |
i consumatori terziari o superpredatori: animali che mangiano sia gli erbivori che i carnivori; | |
gli onnivori: animali che mangiano tutto | |
i decompositori: funghi, vermi, batteri e altri organismi che per nutrirsi decompongono i materiali morti del bosco restituendo le sostanze minerali al terreno. |
I funghi saprofiti ricoprono il ruolo di "operatori ecologici" che ripuliscono il bosco dai resti degli organismi vegetali e animali morti, la loro funzione primaria è quella di mangiare e non di essere mangiati.
I funghi parassiti hanno anch'essi un ruolo nell'economia del bosco, meno evidente e più ingrato, ma pur sempre importante: aggredendo gli individui più deboli, malati e portandoli alla morte, operano la selezione naturale a favore dei più forti della e della specie.
E' possibile trovare qualche fungo anche durante l'inverno, diverse specie compaiono in primavera-estate, ma la vera esplosione si ha in autunno quando le piante hanno portato a termine la loro fruttificazione - riproduzione e tanto nutrimento è a disposizione dei loro funghi micorrizici, che possono iniziare la propria.