| DA VICTIMULAE ALLE CHIUSE | ||
| Tipologia | Uscita sul campo | |
| Durata | 1/2 giornata | |
| Destinatari | II ciclo Scuola Primaria - Scuola Secondaria I grado | |
| Mezzi | ||
| Bibliografia | Attività didattiche | |
| L'itinerario parte dalla Scuola Elementare di Salussola. Usciti in scuolabus dal paese, si lascia a destra la cappella di San Grato e, superando un modesto rilievo, ci si collega alla vecchia strada per Dorzano, all'altezza di Chiappara. | ||
| Lasciati gli scavi, si oltrepassa il "Montasso", dove è da localizzare una ricca necropoli romana, e, entrati in Dorzano, si piega a destra in direzione Salomone. Attraversato il paese, si prosegue su una comoda carrozzabile per San Vitale e Pavarano, dove si lascia lo scuolabus. L'attuale abitato di Pavarano ha origini tarde, mentre il toponimo, attestato fin dal 1194, corrispondeva in origine ad una località posta circa un chilometro a nord est, dove tuttora esiste l'antico sito della rettoria di San Lorenzo (presso la Cascina San Lorenzo), che si raggiunge a piedi in pochi minuti lungo un'agevole strada. |
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Teatro di lotte cruente sulla via che collegava Biellese, Vercellese e Canavese, la torre fu per secoli uno dei principali posti di vedetta nelle propaggini meridionali della Serra. |
| Nell'area di San Lorenzo si conservano anche due massi erratici legati a persistenze di culti precristiani: il Roc della Regina e il Roc della Pratasera. Nel primo, incavato a forma di sarcofago e inciso a coppelle, la fantasia popolare individuava, in alcune lievi incavature, i luoghi in cui un'ipotetica "Regina", identificata poi nella Madonna, avrebbe riposto ditale, forbici e filo. L'acqua piovana che ristagna nella cavità era ritenuta salutare e le donne vi si recavano per bagnare gli occhi e preservarli da ogni eventuale infermità. Tali elementi sono forse da ricondurre alle usanze religiose, poi cristianizzate, delle genti celtiche e al culto delle matres, che avrebbe dato anche origine alla leggenda di una regina barbara lì sepolta. Luogo significativo è pure quello in cui è posto il Roc della Pratasera o Pera Pichera, un altro masso erratico lasciato dal ghiacciaio balteo: sotto questa roccia le mamme erano solite dire di aver trovato i loro figli, tramandando così superstizioni, più o meno cristianizzate, indizianti l'esistenza di tradizioni pagane remote. |
Ritornati sulla strada sterrata principale, si ripercorre il tragitto in senso inverso fino a Pavarano. Qui, poco prima dell'abitato, si svolta a destra, proseguendo in direzione ovest.Dopo una decina di minuti, si lascia alla propria sinistra la deviazione per la Cascina Valetto, e si prosegue lungo un comodo sentiero che costeggia le pendici del Monte Orsetto, il massimo rilievo della Serra meridionale (452 m s.l.m.), aggirandolo e raggiungendone la cima, segnalata da un grande masso erratico.Sfuggito ad una completa indagine scientifica, il sito del Monte Orsetto, di estremo interesse archeologico, è stato oggetto negli ultimi decenni di sondaggi e scavi occasionali, che hanno portato alla luce i resti di un imponente recinto, il cosiddetto "castelliere", articolato su più livelli dalle pendici alla sommità. |
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Esplorato il sito, con una comoda passeggiata si fa ritorno a Pavarano. |