www.bombasicilia.net

 
   
   
   
     
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 

Il forziere di BombaSicilia

scaglie e emozioni da conservare...


 "Il traduttore di questi sonetti non ritiene che sia di nessuna importanza né il suo nome, né le sue origini o fattezze né le sue nevrosi o gioie.
Se qualcuno trovasse anche solo un po' di Grazia in quanto ha erroneamente posto in essere ne sarebbe già totalmente appagato.
Merci."


104

To me, fair friend, you never can be old,
For as you were when first your eye I eyed,
Such seems your beauty still. Three winters cold
Have from the forests shook three summer's pride,
Three beauteous springs to yellow autumn turned
In process of the seasons have I seen,
Three April perfumes in three hot Junes burned,
Since first I saw you fresh, which yet are green.
Ah, yet doth beauty, like a dial hand,
Steal from his figure, and no pace perceived;
So your sweet hue, which methinks still doth stand,
Hath motion, and mine eye may be deceived.
For fear of which, hear this, thou age unbred:
Ere you were born was beauty's summer dead.

(Per me, dolce amico, mai potrai essere vecchio,/perchè come tu eri quando per la prima volta ti guardai lo sguardo,/tale sembra ancora la tua bellezza. Tre freddi inverni/hanno scosso alle foreste l'orgoglio di tre estati,/tre splendide primavere convertite in gialli autunni/nel volgersi delle stagioni ho visto,/ (e) tre profumati aprili bruciati da tre ardenti giugni,/da quando per la prima volta ti vidi fresco, tu che sei ancora verde./Ah, tuttavia la bellezza, come la mano di una meridiana,/ruba al suo (stesso) quadrante e (senza che) nessun passo sia percepito;/così il tuo dolce aspetto, ch'io credo stare immoto,/si muove e l'occhio mio può essere ingannato./Temendo ciò, questo tu ascolta, età non nata:/prima che tu nascessi era (già) morta la bellezza dell'estate.)

Per me oh diletto ignaro sarai d'età e sfacelo
Che, come al primo giorno che ti guardai furtivo,
mi streghi ancora adesso. Tre inverni di gran gelo
hanno tre volte scosso lo sfarzo al manto estivo;
sbiadite in giallo autunno tre primavere ariose
nei corsi e nei ricorsi dei mesi ho contemplato
e per tre volte giugno incendiare aprile e rose
ma, da quel primo sguardo, restasti tu immutato.
Ma la beltà assomiglia alla meridiana acuta
Che striscia inavvertita via a rapinarsi l'ore;
così tua forma amata che pare a me assoluta
mi sguscia via frodando lo sguardo indagatore.
Per questa angoscia udite, vi prego, età non nate:
nasceste ch'era morto lo sfarzo dell'estate.


109

O, never say that I was false of heart,
Thoughu absence seemed my flame to qualify;
As easy might I from myself depart
As from my soul, which in thy breast doth lie:
That is my home of love; if I have ranged,
Like him that travels I return again,
Just to the time, not with the time exchanged,
So that myself bring water for my stain.
Never believe, though in my nature reigned
All frailties that besiege all kinds of blood,
That it could so preposterously be stained
To leave for nothing all thy sum of good;
For nothing this wide universe I call
Save thou, my rose: in it thou art my all.

(Oh, non dire mai ch'io ebbi falso il cuore,/anche se l'assenza sembrò affievolire la mia fiamma;/potrei più facilmente separarmi da me stesso/che dall'anima mia, che abita nel tuo petto./Quella è la mia casa d'amore; se ho/se ho vagabondato,/come chi viaggia io di nuovo vi faccio ritorno,/giusto in tempo, non cambiato dal tempo,/cosicché io stesso porto (con me) un'acqua (lustrale) per la mia colpa./Non credere mai che s'anche regnassero nella mia natura/tutte le debolezze che assediano ogni tipo di sangue (indole, temperamento),/ch'io potrei così assurdamente esserne macchiato/da lasciare per nulla l'intera somma del tuo bene;/perché io questo vasto universo lo dico niente/salvo te, mia rosa: in esso tu sei il mio tutto.)

Oh non dir mai che offersi a te il cuore mio insincero
Se parve affievolirsi il mio ardore nell'assenza;
potrei più facilmente spogliarmi del pensiero
che del mio cuor che in cuore a te vive l'esistenza.
Quella è la reggia amante e seppure ho molto errato
Come chi inquieto vagola io vi ritorno ancora,
nell'esatto momento, dal tempo inalterato
e un'acqua con me reco che il buio lavi ognora.
Non creder che il mio cuore mai seppur fosse regno
Di tutti quei peccati che assediano ogni cuore,
poi peccherebbe in modo 'sì sciocco e quasi indegno
da rinunciar per niente al tuo intatto plusvalore.
Perch'io respiro e cosmo li stimo niente e lutto:
ma non tu amata rosa che in niente sei il mio tutto.


110

Alas, 'tis true, I have gone here and there,
And made myself a motley to the view,
Gored mine own thoughts, sold cheap what is most dear,
Made old offences of affections new.
Most true it is that I have looked on truth
Askance and strangely. But, by all above,
These blenches gave my heart another youth,
And worse essays proved thee my best of love.
Now all is done, have what shall have no end:
Mine appetite I never more will grind
On newer proof, to try an older friend,
A god in love, to whom I am confined.
Then give me welcome, next my heaven the best,
Even to thy pure and most most loving breast.

(Ahimè, è vero, ho girovagato qui e lì,/ed, a vedersi, mi son reso un arlecchino,/ho messo toppe ai miei pensieri, (e) venduto come scarti ciò che avevo di più prezioso,/facendo dei nuovi affetti, vecchie offese./Ed è più vero (ancora) che ho guardato alla sincerità,/di traverso come ad un'estranea. Ma, per il cielo,/quei traviamenti conferirono un'altra gioventù al mio cuore,/e le prove peggiori t'hanno provato la parte migliore del mio amore./Ora che è tutto passato, abbi quello che non avrà mai fine:/i miei appetiti io mai più li affilerò/con nuovissime prove, per tentare un mio vechhio amico,/un dio d'amore a cui (d'ora in poi) mi limito./Quindi tu dammi il benvenuto, il migliore prima del mio paradiso:/anche nel tuo puro e più ancora amante petto.)

Confesso, ahimè, che in giro ho vagato, dentro e fuori
E agli occhi altrui buffone da solo mi son reso,
la mente ho rattoppato e svenduto i miei tesori,
e con i nuovi amori t'ho come sempre offeso.
E ancor di più confesso che la lealtà ho guardato
Storto quasi a me fosse avversaria. Ma, per dio,
quegli sviamenti il cuore m'han tutto rinsanguato
e le più abiette prove han saggiato l'amor mio.
Or che tutto è passato tu accogli un voto eterno:
mai più la mia lussuria l'affilerò davvero
per tentar la tua fede con qualche nuovo inferno,
tu solo dio d'amore cui m'offro prigioniero.
Prima del Cielo dammi d'amore il benvenuto
Dentro al tuo cuore amante più amante ed assoluto.


112


Your love and pity doth th'impression fill
Which vulgar scandal stamped upon my brow,
For what care I who calls me well or ill,
So you o'er-green my bad, my good allow?
You are my all the world, and I must strive
To know my shames and praises from your tongue;
None else to me, nor I to none alive,
That my steeled sense or changes right or wrong.
In so profound abysm I throw all care
Of others' voices, that my adder's sense
To critic and to flatterer stoppèd are.
Mark how with my neglect I do dispense:
You are so strongly in my purpose bred
That all the world besides methinks they're dead.

(L'amore tuo e la tua pietà livellano le stigmate/che la calunnia volgare ha impresso sulla mia fronte - /perchè curarmi se mi si dice buono o cattivo,/se tu mascheri di verde il mio male (e) il mio bene riconosci?/Tu sei il mio mondo intero, ed io devo impegnarmi/per sapere la mia vergogna ed i miei pregi dalla tua lingua;/nessun altro per me esiste (né io per nessuno esito),/che converta il mio cuore di duro metallo in colpa od innocenza./In un così profondo abisso mi sgravo d'ogni cura/dell'altrui voci, che il mio udito da aspide/si chiude ai critici ed agli adulatori./(E) nota con quale nonchalance mi giustifico:/tu nasci così fortemente dai miei pensieri/che tutto il mondo, lì fuori, credo che sia morto.)

Quegli indizi rimuove con la pietà il tuo amore
Che la calunnia oscena m'ha sulla fronte impressi -
Che importa s'altri stima me puro o peccatore,
se il male a me perdoni e l'amore mio confessi?
In te ho respiro e cosmo quindi ossessivo insisto
A spiare in quel che dici il disprezzo o la mia gloria;
nessuno per me esiste (né io per altri esisto)
che il cuore indifferente mi muti in gemma o scoria.
L'ansia per l'altrui accuse la sgravo in tale abisso
Che pur avendo d'aspide orecchio e la sapienza,
si chiude a chi m'incensa e a chi m'ha crocefisso;
e annota come scuso mia folle indifferenza:
così feroce al cuore mi sei consustanziale
che il cosmo e l'aria io credo luttuoso e puro male.


125

Were't aught to me I bore the canopy,
With my extern the outward honouring,
Or laid great bases for eternity,
Which proves more short than vaste or ruining?
Have I not seen dwellers on form and favour
Lose all an more by paying too much rent,
For compound sweet forgoing simple savour,
Pitiful thrivers in their gazing spent?
No, let me be obsequious in thy heart,
And take thou my oblation, poor but free,
Which is not mixed with seconds, knows no art
But mutual render, only me for thee.
Hence, thou suborned informer! A true soul
When most impeached stands least in thy control.

(A che mi servirebbe reggere il baldacchino,/con i miei atti onorando ciò che appare di fuori,/o gettare enormi fondamenta per un'eternità, che dia prova d'essere più breve dello spreco e della rovina?/Non ho (forse) visto chi vive d'apparenze e di favori/perdere tutto e di più ancora nel pagare un affitto troppo esoso,/rinunciando ai semplici favori per misture mielate,/immiseriti nello sfarzo consunti dalla loro (stessa) ammirazione?/No, lascia ch'io sia ossequioso col tuo cuore,/e accetta la mia offerta, povera ma libera,/con non si mischia a scarti, (e) non sa altra arte/che il mutuo contraccambio, sol io per te./Via di qui spia corrotta! Un animo sincero/quando (sia) più incriminato, meno lo puoi controllare (avere in tuo potere).)

Perché dovrei sorreggere un baldacchino ornato
Le appariscenti cose onorando in apparenza,
o sulla roccia erigere un tempo sconfinato
che più di spreco o morte dimostri inconsistenza?
Visto non ho chi vive di riti e di favori
Perdere tutto ed altro impegnando somme ingenti,
per filtri arcani e miele abiurando ai puri amori,
esausti d'ammirare, sfarzosi ma indigenti?
No, lascia ch'io t'onori soltanto nel tuo cuore
E accetta questo libero ed umile mio dono,
non mai mischiato a scarti e sapiente d'un amore
che me e te soli scambia in reciproco abbandono.
Via di qui spia corrotta ché il cuore più sincero
Quanto più accusi sfugge al tuo cuore il suo mistero.
 

[back]


 
 

 

 
 

home

%>