www.bombasicilia.net

 
   
   
   
     
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 

Il forziere di BombaSicilia

scaglie e emozioni da conservare...


 "Il traduttore di questi sonetti non ritiene che sia di nessuna importanza né il suo nome, né le sue origini o fattezze né le sue nevrosi o gioie.
Se qualcuno trovasse anche solo un po' di Grazia in quanto ha erroneamente posto in essere ne sarebbe già totalmente appagato.
Merci."

48

How careful was I when I took my way
Each trifle under truest bars th thrust,
That to my use it might unusèd stay
From hands of falsehood, in sure wards of trust!
But thou, to whom my jewels trifles are,
Most worthy comfort, now my greatest grief,
Thou beast of dearest and mine only care,
Art left the prey of every vulgar thief.
Thee have I not locked up in any chest,
Save where thou art not, though I feel thou art,
Within the gentle closure of my breast,
From whence at pleasure thou mayst come and part;
And even thence thou wilt be stol'n, I fear,
For truth proves thievish for a prize so dear.

(Come fui prudente quando mi misi in cammino/nel mettere di sbarre più fidate ogni mia inezia,/cosiché, non usate, fossero conservate per il mio uso/via da mani sleali, in celle sicure e fedeli!/Ma tu, al cui confronto i miei gioielli sono sciocchezze,/mio più prezioso conforto, (ma) ora mia più grande pena,/tu migliore d'ogni migliore cosa e mia sola preoccupazione (angoscia),/sei rimasto preda di ogni ladro volgare./Non ti ho rinchiuso in qualche scrigno,/se non lì dove non sei, sebbene io senta che ci sei,/nel cortese recinto del mio petto,/e in cui e da cui a tuo piacere puoi venire e partire;/e di lì pure sarai rapito, io temo,/perché la virtù (stessa) prova di essere ladra per una preda così ambita.)

Nel mettermi in cammino, con che prudenza e cura
Ficcai gingilli e tresche oltre sbarre imperturbate
Serbati al mio piacere, lontano dall'usura
D'altri falsari, in stanze guardinghe assai fidate.
Tu invece al cui confronto s'oscura ogni diamante,
tu lusso mio sfrenato che d'ansia ora mi stremi,
tu mia adorata gemma, strazio unico inquietante,
t'ho abbandonato preda dei ladri più blasfemi.
Io non t'ho in qualche scrigno rinchiuso imprigionato
Se non dov'io ti sento pulsare pure assente,
nella clausura ariosa, dal cuor mio respirato
da dove parti e dove tu arrivi fatuamente.
Ma temo sia rapito tu pure al mio segreto
Ché fai l'onore ladro tu preda ed amuleto.


49

Against that time - if ever that time come -
When I shall see thee frown on my defects,
Whenas thy love hath cast his utmost sum,
Called to that audit by advised respects;
Against that time when thou shalt strangely pass,
And scarcely greet me with that sun, thine eye,
When love, converted from the thing it was,
Shall reasons find of settled gravity;
Against that time do I ensconce me here
Within the knowledge of mine own desert,
And this my and against myself uoprear
To guard the lawful reasons on thy part.
To leave poor me thou hast the strenght of laws,
Since why to love I can allege no cause.

(Contro a quel tempo - se mai quel tempo arrivi -/quando ti vedrò accigliato (meditare) sui miei difetti,/quando il tuo amore avrà tirato l'ultima somma,/chiamato a quel rendiconto da stime piene di cautela;/contro quel tempo quando passerai distratto,/a stento salutandomi con quel sole, l'occhio tuo,/quando l'amore, convertito in tutt'altra cosa da quella che era,/si appellerà a motivi di irrevocabile gravità;/contro a quel tempo io qui mi fortifico/nella consapevolezza di quanto io valgo,/e questa mia mano suicida contro a me stesso innalzo/per salvaguardare le più che legittime ragioni della tua parte./Per abbandonare questo miserabile hai dalla tua parte lo strapotere delle leggi,/mentre, perché tu debba amarmi, io non posso addurre causa alcuna.)

Contro a quel tempo, tempo che forse avrò sognato,
quando con ciglio astioso tu spiassi i miei difetti,
quando il tuo amore gioia conteggerà e peccato
da cauta stima spinto ai bilanci ed ai verdetti;
contro a quel tempo in cui tu camminerai distratto
con l'occhio acceso avaro accennando ad un saluto;
quando il tuo amor sincero mutatosi in misfatto
gravi accertate scuse inventasse al tuo rifiuto;
contro a quel tempo incinto sto e contro la sua sfida
nel cuore mio segreto di gloria e di scrittura
ma proprio allora arreso la mano alzo suicida
e pieno di cavilli del tuo diritto ho cura:
per falsa atroce legge deserto puoi lasciarmi
ché io muto non so dire perché tu debba amarmi.


53

What is your substance, whereof are you made,
That millions of strange shadows on you tend?
Since everyone hath, every one, one shade,
And you, but one, can every shadow lend.
Describe Adonis, and the counterfeit
Is poorly imitated after you;
On Helen's cheek all art of beauty set,
And you in Grecian tires are painted new.
Speak of the spring and foison of the year;
The one doth shadow of your beauty show,
The other as your bounty doth appear;
And you in every blessèd shape we know.
In all external grace you have some part,
But you like none, none you, for constant heart.

(Qual è la tua sostanza, di cosa tu sei fatto,/che milioni di strane ombre ti sono di scorta?/Poiché ognuno ha, perché è uno, un'ombra,/e tu, soltanto uno, puoi gettare ogni ombra./Descrivetemi Adone, e la contraffazione/è una misera imitazione da te tratta;/sulla gota d'Elena dispiegate tutti gli artifizi della bellezza,/e tu, di nuovo, sei dipinto alla maniera greca./Parlatemi della primavera e del raccolto dell'anno;/l'una mostra l'ombra della tua bellezza,/l'altro appare come tua magnificenza;/e te in ogni forma benedetta noi riconosciamo./In ogni grazia esteriore hai qualche parte,/ma tu non (sei) uguale a nessuno e nessuno (è) uguale per costanza del cuore.)

Di cosa hai fatto il cuore - qual è la tua sostanza
Che fantasmate l'ombre a milioni ti fan scorta?
Perché ognuno ha un'ombra se ha solo una sembianza
Ma tu, sol'uno, l'ombre proietti d'ogni sorta.
Mi si dipinga Adone e il suo artefatto viso
E del tuo volto icona, pallida imitazione;
si trucchi coi pennelli d'Elena gote e riso
e tu dipinto in greco trovi altra traduzione.
Si narri poi d'Aprile e dell'anno ampio il raccolto;
uno è lo specchio d'ombra di questa tua bellezza,
e l'altro come regno e tuo sfarzo viene colto;
ma noi ti confessiamo in cuore alla purezza.
Sei parte d'ogni incanto ma di nessuno eguale
E mai nessuno eguaglia quel cuore tuo essenziale.
 

 

[continua]


 
 

 

 
 

home

%>