di Hideo
Azuma
bross+sovracoperta, b/n, 112
pagg, lire 5900
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Dopo mesi e mesi di attesa esce
finalmente
POLLON, il delizioso manga di Hideo Azuma, per
i tipi della
Lexy Produzioni, editrice multimediale che si sta dando
da fare per proporre fumetti di buona, quando non ottima, qualità;
anche per questo perdoniamo l’attesa (un po’ meno il prezzaccio…). Chi
ha amato la serie televisiva “C’era una volta…Pollon” non potrà
non innamorarsi anche di questo manga che propone le avventure della piccola
aspirante-dea figlia di Apollo e nipotina prediletta del vecchio Zeus,
pasticciona oltre misura. Ma anche chi fosse a digiuno di anime potrà
deliziarsi nella lettura di questa operina, utilissima –garantisco- come
scacciapensieri e per trascorrere una buona mezzora di relax. In POLLON
la mitologia greca è reinterpretata da Hideo Azuma in senso ludico
e spassoso, molto poco “europeo”; l’autore stesso confessa nell’introduzione
che “…per questa serie ho letto un solo libro, e neanche l’ho letto
tutto…”, a |
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conferma che l’intenzione è
quella –sacrosanta- d’intrattenere e divertire, non di analizzare
o illustrare i miti antichi. Ricordiamo che gli orientali, e i Giapponesi
in particolar modo, subiscono in modo fortissimo la fascinazione della
mitologia occidentale, considerandola esotica, curiosa e fonte di grande
interesse; materiale d’uso per idee scevre da considerazioni filosofiche
o filologiche, insomma. Gli orientali si sentono giustamente liberi di
rinarrare secondo il loro gusto e cultura, quelle che sono in fondo avventure
di personaggi lontani. Anche I Cavalieri dello Zodiaco, per fare
un esempio, partono da elementari conoscenze della mitologia greca, così
come alcune delle serie robotiche di
Go
Nagai presentano elementi di contatto, dichiarati, con antichi miti
greci. POLLON riesce egregiamente a far sorridere anche e proprio
perché è divertente, per noi, vedere trasposizioni comiche
o semi-tali di miti che originariamente di comico |
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non hanno nulla, anzi sono assolutamente
tragici! Potremo dunque leggere di Medusa, una deliziosa signorina che
si è vantata un po’ troppo della sua bellezza, irritando così
un’arcigna Atena, che per punizione la fornisce della nota capigliatura
rettile e di un aspetto mostruoso. O dell’enigma della Sfinge, gigantesco
essere femminile metà donna e metà leone, che la piccola
Pollon riesce a risolvere; o ancora del pericoloso esperimento che la pestifera
semidea vuole compiere con il carro del sole di suo padre Apollo (rischiando
di arrostire o di far sprofondare nelle tenebre l’intero cosmo). E così
altre avventure, tutte brevi e possiamo dire autoconclusive, anche se trainate
dalla medesima sottotrama e cioè il desiderio di Pollon di diventare
una vera Dea, desiderio per il quale la piccola peste riesce |
a combinare ogni sorta di guai!
Ma ogni episodio, si badi, finisce sempre bene e in genere tutto si risolve
con qualche escoriazione, qualche caduta, un po’ di bernoccoli… In questo
Hideo Azuma dimostra di non avere affatto in simpatia la crudeltà
di certi miti –moltissimi in verità-, preferendo colorare in modo
solare faccende olimpiche che, invece, sono state tramandate sempre a tinte
foschissime. (Imperdibile, poi, la vignetta nella quale scopriamo che Apollo
dorme in compagnia di un peluche con le fattezze di…
Snoopy!) Il
tono delle vicende è comunque sempre lieve, la comicità non
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necessariamente sguaiata e i personaggi,
seppur non eccessivamente approfonditi, risultano simpatici e ben caratterizzati.
Il disegno è molto, molto carino e in esso si riscontrano le caratteristiche
tutte orientali del kawaii (tenero, piccolo, grazioso…); gli animali raffigurati,
sia quelli mitici che le normali bestiole che popolano le avventure della
piccola Pollon, sono raffigurati in modo delizioso! Inseparabile compagno
di avventure di Pollon (forse segretamente innamorato di lei) è
il piccolo Eros, dio dell’amore dal viso bruttissimo –infatti nessuna
ragazza lo degna di uno sguardo-, figlio di Afrodite e |
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Vulcano. Eros è raffigurato
sempre completamente nudo, con un enorme ombelico piazzato nel mezzo della
pancia che lo fa sembrare ancor di più un neonato. E’ paradossale
che proprio il dio dell’amore, colui che tramite le sue frecce divine fa
scoccare l’amore nei cuori dei mortali e degli dei, sia rappresentato con
un aspetto così orrendo e, aspetto a parte, è ben strano
che proprio lui paia destinato a non incontrare mai l’amore! E’ forse,
insieme a Pollon, il personaggio |
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meglio caratterizzato del manga,
quello che ispira più simpatia. Per chi ha seguito la serie in tivù
sarà difficile non sentire Eros parlare con la voce del famoso doppiatore
Fabrizio
Mazzotta, amatissimo dai fan italiani e qui anche supervisore del manga.
In questo primo volumetto Mazzotta cura anche un’intervista a Liliana Sorrentino,
la voce televisiva di Pollon e nelle prossime uscite si occuperà
della posta dei lettori. In definitiva POLLON è un bel manga
e, sempre prezzaccio a parte, merita una menzione anche la cura e la qualità
con cui ci è presentato dalla
Lexy Produzioni.
Orlando Furioso
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Luglio
2001 |