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Ecco: se si
dovesse valutare un fumetto esclusivamente dai disegni W.I.T.C.H.,
il nuovo mensile Disney Italia a target femminile e adolescenziale, sarebbe
senz’altro un capolavoro. Alessandro Barbucci e Barbara Canepa
sono infatti i disegnatori di questa prima storia di W.i.t.c.h. e non hanno
certo bisogno di presentazioni: sono gli autori dello strepitoso SKY
DOLL, edito dalla Vittorio
Pavesio Production (di cui si parlerà prossimamente su questo
sito), che sta giustamente spopolando Oltralpe e -si spera- anche in Italia.
Sono autori giovani e già sopraffini, con uno stile piacevolissimo
e perfetto, tridimensionale, coloratissimo, degno di essere guardato e
gustato a lungo, pieno di dettagli minuziosi che incantano e di cura per
l’espressività dei personaggi (e financo degli oggetti), senza trascurare
i troppo spesso trascurati fondali, semplicemente incantevoli. |
Non sono nuovi
a collaborazioni con Disney (PK) e data la loro perizia e bravura meritano
davvero il successo che sta loro arridendo. Riconoscibili alcune influenze:
i manga, lo stile Disney, il fantasy… influenze però che non stanno
a significare uno zibaldone o, peggio ancora, scopiazzature a la page,
ma armonie descrittive e accattivanti, riconoscibilità d’intenti
e gratitudine –immagino- per amati e a lungo studiati Maestri per arrivare,
infine, a uno stile proprio, personale e non spiazzante. Perfetto
ma non freddo, appunto. Bellissime anche le chine di Donald Soffritti
e la coloritura di Mara Damiani. Questo cenno per quanto riguarda
i magnifici disegni. Invece la storia di W.i.t.c.h. è stata ideata
da Elisabetta Gnone, già direttrice di Minni, e sceneggiata
da Francesco Artibani. |
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Se della Gnone
non se ne sa moltissimo –è anzi stata dura scoprire i credits, minuscoli
e seminascosti all’ultima pagina-, di Artibani, bravo e prolifico sceneggiatore,
oltreché insegnante di sceneggiatura, sappiamo moltissimo, ma lo
spazio è tiranno e basterà qui ricordare le sue belle
storie Disney, alcune delle quali sono meritatamente sul volume Topolino
Noir edito da Einaudi; Mickey Mouse Mistery Magazine che ad
Artibani deve addirittura un importantissimo ruolo nella sua stessa ideazione;
PK
e, per uscire dall’ambito Disney,
Lupo Alberto, Dylan Dog
e Nick Rider per Bonelli… |
Il target
della rivista, come si accennava, è quello delle adolescenti o pre-tali,
le sorelle un po’ maggiori delle lettrici di Minni Mag e questo ovviamente
condiziona molto l’impostazione della storia e della serie stessa.
W.I.T.C.H.
è un acronimo composto dalle iniziali delle cinque protagoniste:
Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, cinque adolescenti che frequentano
il liceo della città di Heatherfield (magnificamente descritta graficamente
da Barbucci e Canepa!) e che sono state scelte dall’Oracolo della mistica
città di Kandrakar, posta al di là dello spazio e del tempo,
come nuove Guardiane della Muraglia, un confine di fondamentale importanza
per l’universo stesso. |
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Le cinque
sono infatti dotate di poteri magici, giovanissime streghe che stanno ancora
scoprendo –alcune con timore, altre con gioia- le loro capacità
soprannaturali, pur essendo ancora ignare dell’importantissima e
pericolosa missione che le attende.
Un presupposto
non certo originale (anzi!), ma godibile e , se ben sfruttato, aperto a
quasi infinite possibilità di avventura. Certo è un tema
che va per la maggiore e potrebbe essere l’ennesima variazione sul tema
che imperversa attualmente in tivù, al cinema e in ogni media: Streghe,
Buffy
l’Ammazzavampiri (serie televisiva di cui sono irriducibile fan), Xena,
lo stesso X Files ecc. ecc. |
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