Disney Italia
Maggio 2001, num. 1
mensile, colore (e che colore!)
78 pagine, 4000 lire

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Cover n. 1 Ecco: se si dovesse valutare un fumetto esclusivamente dai disegni W.I.T.C.H., il nuovo mensile Disney Italia a target femminile e adolescenziale, sarebbe senz’altro un capolavoro. Alessandro Barbucci e Barbara Canepa sono infatti i disegnatori di questa prima storia di W.i.t.c.h. e non hanno certo bisogno di presentazioni: sono gli autori dello strepitoso SKY DOLL, edito dalla Vittorio Pavesio Production (di cui si parlerà prossimamente su questo sito), che sta giustamente spopolando Oltralpe e -si spera- anche in Italia. Sono autori giovani e già sopraffini, con uno stile piacevolissimo e perfetto, tridimensionale, coloratissimo, degno di essere guardato e gustato a lungo, pieno di dettagli minuziosi che incantano e di cura per l’espressività dei personaggi (e financo degli oggetti), senza trascurare i troppo spesso trascurati fondali, semplicemente incantevoli.
Non sono nuovi a collaborazioni con Disney (PK) e data la loro perizia e bravura meritano davvero il successo che sta loro arridendo. Riconoscibili alcune influenze: i manga, lo stile Disney, il fantasy… influenze però che non stanno a significare uno zibaldone o, peggio ancora, scopiazzature a la page, ma armonie descrittive e accattivanti, riconoscibilità d’intenti e gratitudine –immagino- per amati e a lungo studiati Maestri per arrivare, infine, a uno stile proprio, personale e  non spiazzante. Perfetto ma non freddo, appunto. Bellissime anche le chine di Donald Soffritti e la coloritura di Mara Damiani. Questo cenno per quanto riguarda i magnifici disegni. Invece la storia di W.i.t.c.h. è stata ideata da Elisabetta Gnone, già direttrice di Minni, e sceneggiata da Francesco Artibani.
Se della Gnone non se ne sa moltissimo –è anzi stata dura scoprire i credits, minuscoli e seminascosti all’ultima pagina-, di Artibani, bravo e prolifico sceneggiatore, oltreché insegnante di sceneggiatura, sappiamo moltissimo, ma lo spazio è tiranno e  basterà qui ricordare le sue belle storie Disney, alcune delle quali sono meritatamente sul volume Topolino Noir edito da Einaudi; Mickey Mouse Mistery Magazine che ad Artibani deve addirittura un importantissimo ruolo nella sua stessa ideazione; PK e, per uscire dall’ambito Disney, Lupo Alberto, Dylan Dog e Nick Rider per Bonelli…
Il target della rivista, come si accennava, è quello delle adolescenti o pre-tali, le sorelle un po’ maggiori delle lettrici di Minni Mag e questo ovviamente condiziona molto l’impostazione della storia e della serie stessa. W.I.T.C.H. è un acronimo composto dalle iniziali delle cinque protagoniste: Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin, cinque adolescenti che frequentano il liceo della città di Heatherfield (magnificamente descritta graficamente da Barbucci e Canepa!) e che sono state scelte dall’Oracolo della mistica città di Kandrakar, posta al di là dello spazio e del tempo, come nuove Guardiane della Muraglia, un confine di fondamentale importanza per l’universo stesso.
Le cinque sono infatti dotate di poteri magici, giovanissime streghe che stanno ancora scoprendo  –alcune con timore, altre con gioia- le loro capacità soprannaturali, pur essendo  ancora ignare dell’importantissima e pericolosa missione che le attende.
Un presupposto non certo originale (anzi!), ma godibile e , se ben sfruttato, aperto a quasi infinite possibilità di avventura. Certo è un tema che va per la maggiore e potrebbe essere l’ennesima variazione sul tema che imperversa attualmente in tivù, al cinema e in ogni media: Streghe, Buffy l’Ammazzavampiri (serie televisiva di cui sono irriducibile fan), Xena, lo stesso X Files ecc. ecc.
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