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- seconda parte -

L’atmosfera di questo primo numero e, immagino, di tutta la serie è quella imperversante da tempo sul mensile Minni: New Age, Ecologia “profonda”, Magia, supercorrettezza politica (il gruppo W.I.T.C.H. è infatti rigorosamente multirazziale), antichi amuleti con poteri nascosti... Ma a ben guardare non è difficile scoprire anche echi teosofici di blavatskyana memoria, il mito di Agarthi, già ben descritto su Martin Mystére, l’antica Età dell’Oro e l’attuale Kali Yuga, la terribile, ciclica era della distruzione che secondo la religione e la filosofia hindu stiamo –purtroppo- vivendo. E Halloween, che è anche il titolo di questa prima storia. Il tutto naturalmente ammorbidito e corretto secondo i noti, “innocui” standard disneyani. Oriente, magia e adolescenza costituiscono un mix che dovrebbe avere sicura presa sul target che la Disney si è proposta di conquistare con questo suo nuovo mensile. 
La storia di questo primo numero getta le basi di una lunga serie di avventure, che speriamo ben gestite, e crea sufficiente aspettativa per le uscite  future.
Però, nonostante l’ottimo Artibani, si notano alcune parti un po’ confuse, di non facilissima lettura: talvolta le cinque streghette sono difficilmente riconoscibili e alcune delle psicologie sono tagliate con l’accetta, le mamme e i papà protagonisti di alcune brevi comparsate sono quanto di più “ideale” e mellifluo s’immagini ed echi di “già-visto-troppe-volte” s’insinuano dispettosi. 
Anche l’ironia appare qui un po’ troppo misurata, con un tono forse mutuato dai telefilm “seri”, a target adolescenziale, che passano attualmente in tivù.
Ma è pur sempre solo il primo numero! Già da subito appaiono alcuni dei cattivi, uno dei quali è straordinariamente simile a Doomsday, il supercattivone che le suonò di santa ragione a Superman e ne provocò addirittura la “morte” nel 1992 (“La morte di Superman”, ediz. italiana Play Press, 1993), mentre l’altro ricorda piacevolmente certi villains belli e terribili dei manga.
Per quanto riguarda gli editoriali, decisamente esoterici, qui si oltrepassano davvero i limiti “infantili” proposti del mensile Minni, pur essendone simili le tematiche: si parla di vera e propria magia, divinazione e lettura del futuro, con una redazione pronta a colmare eventuali dubbi su non-riuscite letture dei simboli derivanti dalla disposizione delle foglioline del tè (pag 9)! Insomma, pare si faccia sul serio e le mie passate “illazioni” sulla dimensione “filomagica” (o meglio “filoNewAge”) della Disney non paiono più così astruse.
Un mensile, comunque, di cui attendiamo le prossime uscite per comprenderne meglio la portata, che speriamo evolutiva e soprattutto divertente.

Orlando Furioso

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7.05.01