di A. Kwitney
(testi), K. Williams, M. Zulli, R. Guay (disegni)
brossura,
colore, pagg. non numerate
MAGIC PRESS
Lire 24000
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"Iniziamo
con un avvertimento:
bisogna
essere leggermente ipocondriaci
per apprezzare
in pieno questa storia"
Alisa Kwitney,
dall'Introduzione al volume
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Destino,
il più antico degli Eterni, ha un figlio. Glielo ha generato Teodora,
ballerina e puttana di bordello riuscita a divenire imperatrice di Bisanzio,
temuta sposa di Giustiniano. Giovanni, eterno ragazzo, vagherà per
l’Europa e per i secoli insieme a Paladin, il cavallo bianco, col suo doloroso
carico di morte nera, raggiungerà infine gli Stati Uniti di un vicino
futuro con la speranza di recuperare una libertà mai posseduta.
Porta con sé una pergamena, pagine strappate dal |
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Libro del
cieco Destino, con la quale cercherà di disseminare per il mondo
briciole di salvezza. Tutte le strade, alla fine, portano al Giardino di
Destino. Alisa Kwitney mi ha stupito. Avevo avuto parole dubbiose
per l’ultimo suo lavoro
che avevo letto, ma dopo questo DESTINO: CRONACHE DI MORTI ANNUNCIATE
mi
ricredo totalmente e felicemente. Sempre che l’espressione “felice” possa
essere anche solo sfiorata dopo la lettura di questa storia, che non ha
in sé neppure un barlume di gioia. Non è (stata) una lettura
semplice, per le tematiche trattate, per lo spirito cupo, opprimente e
di morte che si respira per tutto il libro, per l’immane dolore che ogni
figura, protagonista o semplice comparsa, porta con sé durante tutto
il racconto, il romanzo. Una lettura che lascia fiacchi e spiazzati, in
essa non vi si trova assolutamente nulla di dolcemente confortante: stavolta
il Mito ferisce fin nel profondo. In questo romanzo a fumetti la Kwitney
si cimenta con una narrazione che avviene a diversi livelli temporali:
c'è il diario di Ruth |
Knight che
descrive il vicino futuro nel quale è ambientata una parte della
storia; ma è solo una delle voci narranti e corre parallela alle
altre voci e alle altre storie. Ci sono le parti scritte della pergamena
del Libro di Destino, di difficile interpretazione per i mortali. E infine
il racconto di Giovanni, o John Ryder, che spazia tra le epoche di un Medio
Evo devastato dalla Morte Nera, la peste. Attoniti e ormai disumani spettatori
delle tristi profezie di John Ryder, gli abitanti di una cittadina americana
nella quale i sopravvissuti alla Morte Nera "vivono" come fantasmi, immersi
nel terrore e nell'odio. D'altronde ormai "Manhattan è un cimitero,
e lo stesso è per Boston"... Che prezzo sono disposti a pagare
i mortali per |
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sapere cosa
è contenuto nelle pagine strappate dal Libro di Destino? Alisa Kwitney
con un abile lavoro di scrittura, tesse i fili e li intreccia in un tutto
organico e terribile, affascinante. Nonostante la complessità degli
accadimenti e i flussi temporali e spaziali che s'incrociano, la lettura
non si fa mai confusa e i dialoghi, perfetti e crudi, risultano assolutamente
riusciti. Anche qui, come già negli ultimi volumi collegati al mondo
del Signore dei Sogni, la storia si regge da sé e per leggerla e
apprezzarla non c'è bisogno di aver |
letto nulla
di particolare, precedentemente. Non sarà difficile intuire
la statura e il ruolo di Destino -il maggiore degli Eterni- anche a chi
non abbia mai avuto dimestichezza con i Sette Regni, e questa è
una premessa ottima per invogliare nuovi lettori e nuove lettrici, che
non si dovranno così spaventare, data la quasi totale assenza di
riferimenti a una serialità "da iniziati". Dopo la fine di The Sandman
sono stati fatti molti tentativi di restare "all'interno" della serie principale,
quella scritta da Gaiman in persona, e i successi in questo caso
non sono stati sempre |
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eclatanti,
così come la qualità delle storie. Davanti alla grandezza
dell'opera originaria e della pesante eredità da portare avanti,
oltre all'estrema difficoltà di conciliare il rispetto della serie
con la creazione e l'interpretazione personale, diversi autori hanno fatto
dei passi falsi. Ecco perché, in effetti, in questa storia Alisa
Kwitney non fa mai riferimento al pantheon, alla cosmogonia di Gaiman e
lo stesso Destino non "interviene", restando impassibile ed emblematico.
La parte grafica del romanzo è affidata a un team di disegnatori
a dir poco eccellenti, che riescono come nessun altro a evocare vividamente
(e lividamente) le descrizioni della Kwitney. Stiamo parlando di Kent
Williams, Michael Zulli, Scott Hampton e Rebecca Guay.
Tutti già conosciuti ai lettori Vertigo. Ognuno di questi disegnatori
illustra una parte |
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specifica della
storia; non un capitolo, ma un proprio specifico scenario: il magnifico
Zulli
disegna
Giovanni e Teodora a Bisanzio, l'incontro dell'imperatrice, quand'ancora
era una prostituta, con Destino, la prigionia del Figlio. Già conosciamo
il suo tratto sottile e
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dettagliato,
apparentemente antimoderno, pieno di forza romantica. Il trentottenne
Kent
Williams, pittore e illustratore per riviste internazionali (splendidi
i suoi lavori per Playboy), già premiato a Lucca, padrone di un
portfolio ricchissimo di esposizioni e mostre, cattura -come dice
la Kwitney- un gotico strano e perfetto nelle sue modernissime figure.
Il suo John Ryder inquieta, pieno di |
mistero e
dolore; le atmosfere della cittadina americana sconvolta dalla peste, l'abbrutimento
dei suoi sopravvissuti, il dolore vissuto nel viso di Ruth Knight trovano
in Williams l'ideale descrittore. Anche le cover della miniserie sono opera
sua. Il quarantaduenne
Scott Hampton, conosciuto in Italia anche
per la miniserie Lucifer -su Vertigo Presenta-, racconta l'intermezzo medievale
con disegni forti e puliti, dipinti con una cura per il dettaglio che denota
un'accurata documentazione storica; ciò nonostante le sue tavole
sono quanto di meno "documentaristico" si possa immaginare. Una gioia per
gli occhi. La conosciutissima Rebecca Guay disegna la parte finale
del romanzo a fumetti, una parte puritana e intensa, splendida come le
sue tavole dai colori così particolari. Rebecca Guay è un
idolo di tutti i giocatori di |
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Magic e di altri
notissimi giochi di ruolo: le sue delicate illustrazioni fantasy
riprodotte sulle carte hanno incantato i fan di tutto il mondo (è
praticamente un idolo in Giappone, per esempio). Si provi a inserire il
suo nome su un qualsiasi motore di ricerca e si resterà
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certamente
sbalorditi dall'immensa quantità di materiale esistente a suo nome.
Questo volume - DESTINO: CRONACHE DI MORTI ANNUNCIATE - non
può deludere i lettori e le lettrici attenti, maturi e sofisticati.
Un libro prezioso da avere nella propria biblioteca, non necessariamente
in quella riservata ai fumetti.
Orlando
Furioso
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"Ora andate. Soffrite.
Divertitevi."
Alisa Kwitney |
Luglio 2001 |