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Albino Luciani

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   Dicembre 2005

 MAL DEA PIERA

 

 

 

 

 

 

Nell’immediato dopoguerra, molti veneti furono colpiti da una malattia resistente anche alla penicillina appena scoperta: era il “mal dea piera”. Chi ha conosciuto l’emigrazione, ultima cambiale per pagare i quattro mattoni messi insieme con fatica, sa di cosa parlo. Il ‘mal dea piera’, che faceva rima con ‘frontiera’, ha lasciato in chi l’ha provato postumi incancellabili.

E chi assiste alle scene di distruzione delle scorse settimane, nelle periferie parigine, non può far finta che l’emarginazione degli immigrati mal si sposi con la pretesa di ‘assimilazione’. Sono evidentemente in gioco dimensioni profonde, sistemi di valori diversi. E’ in gioco il rispetto per le diversità culturali, per la dignità di ogni persona.

Ma torniamo a noi. L’Opitergino era zona depressa, mancava il lavoro,  il boom economico ed il miracolo Nordest sarebbero arrivati molto più tardi. Un miracolo oggi in crisi, anche se i più ottimisti intravedono timidi segnali di ripresa economica.

Se i capannoni conoscono un momento di stanca, non è così della casa, diventata il bene rifugio per eccellenza.

Si apprende che l’ottantun per cento degli italiani vive in un alloggio di proprietà, a differenza dei tedeschi, dei britannici e dei francesi che non disdegnano l’affitto e si accontentano forse più facilmente (in quegli Stati, i valori della  proprietà  oscillano intorno al 55%); per non parlare degli americani che devono combattere contro ogni uragano. Il nostro Paese è sui valori della Grecia e dell’Irlanda.

Recentemente, un noto uomo politico ha annunciato un piano per dare una casa a tutti, che sarà presentato nei particolari nelle ultime fasi della campagna elettorale. Si è poi appreso – colpa di chi scrive sui giornali ? - che si trattava di dare un tetto non a tutti ma agli Italiani colpiti da misure di sfratto.

Abitare costa molto, fino ad un terzo del reddito familiare, ed il mercato immobiliare è più generoso di offerte di vendita che di affitto. Basta leggere i cartelli.

Oderzo è piena di condomini in costruzione, fin sopra i binari della ferrovia e sotto le cisterne dell’acquedotto e le antenne per la telefonia mobile. C’è chi tuona contro la cementificazione ed è difficile dargli torto. Nell’area Scardellato,  in via Roma, in via San Pio X, in Città Giardino, in località san Vincenzo, nell’area Salpa, sono sorti o stanno sorgendo come funghi volumi importanti ed altri stanno per nascere, anche in zone a rischio inondazione.

L’area compresa tra via Masotti e la circonvallazione è interessata ad un progetto che prevede la costruzione di tre torri – una direzionale di 46 metri, una seconda sempre direzionale, turistico-ricettiva la terza, di 30 metri come la precedente - infine un fabbricato residenziale di 20 metri, progetto che ha mobilitato un comitato di opposizione, nonostante il via libera della Regione.

Non basta, osservano in molti, affidarsi agli urbanisti più quotati o concedere volumi dall’impatto urbanistico insostenibile in cambio di servizi alla comunità, per mettersi al riparo da scelte discutibili.

Una stima approssimativa fa pensare che gli appartamenti sfitti in città siano sull’ordine di diverse centinaia. Purtroppo, neanche l’immissione sul mercato di nuovi alloggi, spesso negati alle giovani coppie che devono ripiegare sui Comuni limitrofi, è stata sufficiente a calmierare i prezzi: alle stelle, come si conviene a Natale.

Un dato interessante, l’opportunità di mutui agevolati per l’acquisto della prima casa ha consentito a molti di realizzare, con prestiti bancari medi di centomila euro, un sogno proibito fino a pochi anni fa, che comporta però una pesante ipoteca per i successivi vent’anni.

Il ‘mal dea piera’ dei figli del benessere?

 

( sotto il titolo: area Scardellato e san Vincenzo)

 

Trenta giorni

 

* “Il Dialogo deve il nome della testata ad un motivo ben preciso: le pagine del giornale della comunità parrocchiale non devono essere una fredda raccolta di notizie, di idee, di fatti: hanno la funzione di rispecchiare la gioia di un sentimento di bontà, la curiosità lieta di una notizia aspettata, la voce del cuore fraterno che sorvola su tutto ciò che può essere motivo di divisione e di incomprensione”.  Il 20 dicembre 1964, la prima redazione (mons. Paride Artico,  Adriano Madaro  Bepi Vizzotto, don Giacomo Ferrighetto, mentre Eno Bellis si sarebbe aggregato poco più tardi) tracciava l’itinerario di un progetto che dura nel tempo. Grazie ai lettori.

 

* Il mercato immobiliare tira. Lo confermano i numerosi cantieri edili e le gru che dominano la città: qualcuna con un carico di tonnellate sospeso sopra la strada di passaggio. Per molte famiglie e per le giovani coppie, la casa rimane un problema. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento mensile.

 

* Dov’è finito il pericolo di contagio da influenza aviaria? A distanza di poche settimane, in cui pareva che il rischio fosse incombente, la notizia ha scarso spazio nei telegiornali e sulla stampa. All’insegna del ‘tutto fa spettacolo’, ma bisogna cambiare genere, o per contenere i danni della psicosi che ha provocato un calo del quaranta per cento nelle vendite, e considerato che non conviene a nessuno insistere su questo tasto? Forse entrambe le cose. Per la cronaca, all’Aia di Vazzola (ex Cock), dove i due terzi delle maestranze è manodopera extracomunitaria, rischiano il posto almeno 70 operai. E, sempre per la cronaca, la paura dell’infezione ha ‘influenzato’ la campagna di vaccinazione:  aumento del 30% delle vendite di vaccino in farmacia e del 20% della somministrazione gratuita di dosi da parte dei medici di base, a favore delle categorie più esposte.

 

* Gli alunni delle scuole elementari di Colfrancui e di Faè  torneranno nei loro plessi ristrutturati dopo la pausa natalizia. A causa dei lavori che si sono protratti più del previsto, nel primo trimestre, sono stati ospitati nelle aule del patronato Turroni.

 

* Inizio di stagione alla grande per l’Opitergina tornata a vincere nel girone di “eccellenza”.

 

* La Confartigianato di Oderzo-Motta festeggia cinquant’anni di storia. Per sfidare i tempi duri, l’associazione chiede un’adeguata politica: sui versanti industriale, fiscale, amministrativo e del territorio. Ed indica tre risposte alla globalizzazione: lavoro di squadra, accompagnamento all’innovazione, autonomia dai partiti.

 

* La città ha riaperto i suoi tesori, a partire dal patrimonio archeologico custodito nella piramide e nel Foro Romano. E rende omaggio ad Alberto Martini, con la scopertura della tomba monumentale dedicata al precursore del surrealismo, nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa. L’ingente archivio costituito da 455 opere è custodito nella pinacoteca, appena riordinata, che porta il suo nome.

 

* Arriva da Oderzo la nuova sigla di apertura della rubrica di Vincenzo Mollica “DoReCiakGulp”, rubrica settimanale al termine del TG1 delle 13.30. La nuova sigla, realizzata da Andrea Princivalli, è una fulminante e divertente animazione che rimanda a musica, cinema e fumetto. Il ‘videomaker’ opitergino non è nuovo alle collaborazioni con Mollica: si tratta del quarto successo.

 

* Prossimamente al via i lavori per la realizzazione di 15 mini appartamenti per autosufficienti, negli spazi dell’ex dispensario antitubercolare provinciale di via Luzzatti. Il vecchio complesso fu acquistato molti anni fa dall’Opera Immacolata Concezione di Padova, destinataria della donazione dai coniugi Arturo ed Irma Simonetti dell’omonima struttura.

 

* Avrebbe compiuto 100 anni l’8 gennaio prossimo Pietro De Luca, l’ultimo dei fondatori del Comitato di Liberazione Nazionale ad Oderzo. Entrò nella prima giunta municipale del dopoguerra.

 

* Preoccupano i tentativi, a volte riusciti, di aggressione ai danni di donne, frequenti nelle cronache delle ultime settimane. E’ successo ad esempio ad una giovane impiegata, dopo il lavoro, mentre si stava dirigendo verso il parcheggio del vecchio foro boario, quando in calle Opitergium è stata aggredita da un uomo: “Ho lanciato un urlo disumano e sono riuscita a divincolarmi dalla sua morsa”, ha raccontato ancora spaventata ai carabinieri.  Ed il fatto si è ripetuto, con intenzioni forse diverse, con una giovane mamma, a pochi giorni di distanza.

 

* Alcuni atti di teppismo in via Pigozzi fanno scattare l’allarme e scatenano la rabbia dei residenti, che lamentano  scarsa illuminazione notturna e rifiuti sui marciapiedi.

 

* L’amministrazione comunale sta studiando un piano per adeguare l’illuminazione pubblica in alcuni punti neri e sta rispolverando un progetto comprensoriale di sorveglianza mediante telecamere.  

 

* Il tribunale di Treviso ha condannato Veneto Banca a rifondere 126 mila euro, più gli interessi, ad una risparmiatrice opitergina che aveva acquistato titoli Cirio. Pochi casi di risarcimento, imposti fin qui dal magistrato ad alcuni istituti di credito, costituirebbero la punta d'iceberg del ‘bond people’, insomma di quelli caduti in trappola.

 

* Massimo Fussi, 43 anni, è stato fulminato da un infarto in palestra a Salgareda mentre allenava le atlete del volley femminile. Costernazione all’Istituto Sansovino, dove insegnava economia aziendale e ragioneria dal 1993, svolgendo per alcuni anni la funzione di vice-preside.

 

* Un sasso schizza dalle rotaie della ferrovia e sfonda la finestra di un’abitazione di via Spiné. La zona è priva di protezioni e per questo, da anni, i residenti protestano invocando interventi.

 

 

* Un ‘portale’ con bandierine metalliche regolerà l’ingresso al sottopasso Spiné mettendo sull’avviso eventuali autisti distratti circa l’altezza massima consentita ai mezzi pesanti: 3 metri e 30. A fine novembre, un autotreno si è ‘incastrato’ nel tunnel mettendo a rischio la stabilità del manufatto. Un botto tremendo, percepito a centinaia di metri di distanza, ha fatto correre gli abitanti della zona.

 

*Nel comprensorio, la media degli stranieri è del 10,17%, con 8 mila100 presenze nel 2004. Ad Oderzo l’incidenza sul resto della popolazione è dell’8,56%, contro il 2,9% di cinque anni prima. Per evitare fenomeni di scontro sociale, come quello a cui si è assistito nelle scorse settimane in Francia, è necessario sviluppare una politica per l’immigrazione. Lo ha sollecitato, presentando i dati di un’indagine Caritas – Cisl, il relatore Franco Marcuzzo del sindacato, precisando che i numeri si riferiscono agli stranieri regolari, ai quali vanno aggiunti i ‘domiciliati’ ed i clandestini. Per don Ferruccio Sant, della Caritas diocesana, è in discussione un modello di vita che non ci consente di badare ai nostri anziani.

 

* “Il Nordest sta attraversando una crisi forse più percepita che reale”. Lo sostiene il sociologo trevigiano Vittorio Filippi, e spiega: “La disoccupazione è ancora molto bassa, i tassi di crescita dignitosi. Eppure emerge la paura. C’è una grande incertezza sul futuro e il timore diffuso di diventare più poveri. Un atteggiamento che porta alla chiusura, al disorientamento, alla sfiducia, allo scetticismo”.

 

* Non capita tutti i giorni ad un vigile urbano di subire un morso. E’ successo alla vice-comandante della polizia municipale di Oderzo, Sabrina Cescon, impegnata in un controllo di merce esposta durante un mercato straordinario. Il bilancio: due africani arrestati per violenza e resistenza, il terzo  in manette perché clandestino. Le analisi chimico-cliniche hanno escluso qualsiasi infezione per l’istruttrice di polizia. E, di fronte all’aumento degli abusi, gli ambulanti chiedono al Sindaco un maggior rigore.

 

* Aveva trovato un modo economico per farsi curare: usava false generalità. Per non dare troppo nell’occhio, girava i vari ospedali delle province di Belluno, Trento e Treviso: Feltre, Belluno, Rovereto, Oderzo.  Dove ha dimostrato di apprezzare le prestazioni del reparto ortopedico. La distrazione al momento del pagamento, gli è costata un processo per truffa e per sostituzione di persona.

   

      Novembre 2005

INFLUENZA ED INFLUSSI

 

 

 

 

 

 

Intorno alla metà degli anni Cinquanta è collocabile un dolce ricordo di influenza, che aveva colpito l’intera famiglia  e che curammo a letto, raccontandoci – una volta superato il picco febbrile -  storie e amenità . Allora non c’era la tivù con un apparecchio per stanza a ridurci alla videodipendenza; l’America era attraversata dalla moda del rock and roll; in Italia stava per esplodere il fenomeno Celentano che imperversa da mezzo secolo.

Parlavamo d’influenza, una malattia infettiva acuta e contagiosa che colpisce, soprattutto nella stagione invernale, le vie respiratorie e provoca febbre, dolori diffusi, brividi e mal di testa.

La prima epidemia documentata risale al 1889, contagiò quasi un terzo della popolazione mondiale e fu classificata come pandemia grave. Subito dopo la prima guerra mondiale (1918-19), si diffuse la micidiale influenza spagnola che uccise quasi trenta milioni di persone nel mondo. Nel 1957 furono isolati in Cina i primi casi di influenza asiatica, un’altra pandemia che grazie al progresso medico non provocò i danni della spagnola. Nel 1968, l’influenza di Hong Kong, provocò altre migliaia di morti in Europa soprattutto tra le persone anziane. Oggi una efficace prevenzione consiglia la vaccinazione, garantita gratuitamente dal sistema sanitario pubblico, per le categorie più esposte, e già iniziata.

La novità di queste settimane riguarda il virus dei polli. I primi casi sono stati individuati in Turchia ed in Romania, ma si parla di altri focolai in Russia, in Cina, nella vicina Croazia;  e non passa giorno senza che immagini di animali gettati disinvoltamente in cassonetti  rallegrino i nostri pasti; pasti diventati improvvisamente  poveri di carne di pollo, tanto da indurre alcuni ministri, preoccupati per il settore avicolo, ad una propiziatoria degustazione in diretta tivù.

Non sempre l’informazione, assetata di ‘audience’, mette in evidenza le reali proporzioni del fenomeno. Trionfano l’enfasi ed il pressapochismo. La trasmissione dei virus da volatili a mammiferi è rarissima, ed avviene soprattutto in particolari condizioni igieniche ed abitative.

Con accorgimenti minimi, come cuocere la carne (il virus non resiste a temperature superiori a settanta gradi) e lavarsi le mani, il virus dell’influenza aviaria non colpisce, sottolinea una nota del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria di Treviso. Il passaggio di virus dagli animali all’uomo è un evento raro e difficilmente seguito da trasmissione da uomo a uomo; tutti gli episodi di contagio umano finora segnalati, si riferiscono a soggetti che avevano avuto contatti con animali infetti in ambienti con elevata concentrazione di agenti infettivi.

Le carni cotte non rappresentano nel nostro ambiente alcun rischio di trasmissione della malattia.

Oltretutto, con meno clamore, l’epidemia di influenza aviaria si era già verificata nel 1999-2000, precisa il veterinario responsabile dell’area di sanità animale, dott. Paolo Camerotto, reduce di un recente incontro del gruppo di emergenza regionale. Gli allevamenti, che nell’opitergino-mottense  contano circa 500 mila capi (50 mila nel solo Comune di Oderzo), sono sotto controllo e la popolazione non corre alcun rischio. Purtroppo, oggi, l’effetto mediatico è deleterio.

In tutto questo can can, ci dispiacerebbe che il cronista facesse la parte di don Ferrante, un erudito del Seicento uscito dalla penna di Alessandro Manzoni, che scambiava un’epidemia letale per un innocente influsso astrale.

 

Trenta giorni

 

* Mentre le autorità sanitarie e politiche di tutti i continenti stanno valutando le misure per fermare sul nascere l’epidemia d’influenza aviaria che potrebbe avere conseguenze ben più pesanti della Sars e della “spagnola” del primo dopoguerra, gli economisti stanno facendo i calcoli delle perdite per il settore avicolo e degli affari per le ditte produttrici di vaccino. All’argomento dedichiamo lo spazio dell’approfondimento mensile.

* Langue, per mancanza d’interlocutori dall’altra parte, il progetto del Comune di dare una destinazione al fabbricato dell’ex stazione ferroviaria che potrebbe diventare un punto di riferimento aumentando la sicurezza in una zona poco illuminata e piena di pozzanghere alla prima pioggia, nonostante la recente asfaltatura limitata ad un percorso che conduce ai binari.

* Ultimati i lavori, per fermare le infiltrazioni, e di asfaltatura del manto stradale, è stato riaperto il sottopasso Brandolini, con divieto di transito nel tratto cittadino per i mezzi pesanti dirottati sulla nuova tangenziale da Rustignè a Colfrancui. In prossimità dello stadio comunale e all’incrocio con la Cadore-Mare due rotatorie rendono più fluido l’intenso traffico. E tra un anno sarà pronta la bretella di collegamento della circonvallazione con via Altinate, per alleggerire il traffico in arrivo da San Polo di Piave e facilitare l’accesso all’ospedale.

* Il supermercato di recente apertura nell’ex salone auto Nino Milanese, servito di parcheggi poco accessibili se non insufficienti, sta creando problemi alla viabilità della zona, con disagi per gli abitanti.

* Al via i lavori per rifare la fognatura in via Donizetti e prevenire gli allagamenti. Segue intanto il suo iter in Regione e all’Autorità di Bacino, il progetto di mitigazione del rischio idraulico nell’area della discoteca Malice.

* Verrà costruito un nuovo depuratore per mandare in pensione i tre esistenti. Lo ha promesso il Sindaco Elio Pujatti ai rappresentanti del Comitato di Spinè. Intanto si procederà con la soluzione tampone per il depuratore di Spinè: il cappuccio protettivo per abbattere gli odori e l’insonorizzazione per contenere i rumori.

* Migliora la vigilanza sulla qualità del cibo nelle mense scolastiche, con controlli da parte della dietista incaricata dal Comune nelle fasi della cottura e della consumazione. In prospettiva, grazie ad un appalto in corso, la preparazione dei 500 pasti giornalieri destinati alle scuola cittadine dovrebbe avvenire nel centro cottura dell’ospedale.

* Delocalizzare in Paesi lontani? Troppo semplice, perfino banale, ma soprattutto non serve. La Plastal di Oderzo, azienda leader nel settore della plastica, aggredisce la concorrenza con un altro criterio: porta le produzioni necessarie vicino al cliente. Trattiene le altre produzioni in riva al Monticano senza mollare ricerca ed ingegneria. Del difficile momento per l’economia del Nordest si è parlato in un convegno al quale sono intervenuti il presidente di Federmeccanica, Massimo Caelaro, e il sottosegretario al welfare, Maurizio Sacconi.

Le loro ricette per rilanciare la produzione: “Serve più fantasia” e “Orari più elastici”. Il fiore all’occhiello di Romeo De Rosso, direttore generale di Plastal: i corsi professionali, l’”università” di lingue e il master.

* Bandiera listata a lutto. Oderzo si è fermata per dare l’estremo salute ad una grande artista, Gina Roma. Unanime il riconoscimento del contributo culturale e dell’impegno profuso in campo artistico ma anche in ambito politico e sociale. Ampi servizi in altra pagina.

* A poche ore di distanza, se n’è andata Ida Gasparinetti, per una lunga vita rimasta accanto allo storico Eno Bellis, condividendone passione e progetti. Una coppia amica del Dialogo alla quale mons. Paride amava affidare la scelta del menù in occasione dell’annuale incontro conviviale.

Rimasta sola,  aveva seguito con entusiasmo la ristampa del libro sul Duomo di Oderzo e gioito per l’intitolazione al marito del nuovo museo archeologico.

* Si è fatto un gran parlare della triste vicenda di Lapo Elkan, ma pare che i festini alla cocaina non siano proprio estranei alla provincia. Un’operazione della squadra mobile di Treviso ha portato a quattro arresti, con almeno una cinquantina di giovani segnalati alla prefettura per assunzione e spaccio di droga. Un giro di polvere bianca venduta dal 70 a 100 euro al grammo.

 * La demolizione del vecchio cinema Turroni e la costruzione più arretrata di una sala in armonia con i criteri di sicurezza, rappresenterà a breve l’ultima tessera del mosaico per il completamento del piano di riqualificazione dell’area del Patronato. La struttura parrocchiale obbedirà ai criteri urbanistici ed architettonici dell’isolato.

* Una medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica è stata assegnata al premio di architettura ‘Città di Oderzo’, giunto alla nona edizione. La medaglia, consegnata dalla presidente della fondazione Oderzo Cultura, Tiziana Prevedello, rappresenta il palazzo del Quirinale. Un premio – commenta –  al lavoro di ricerca paragonabile a quello svolto nelle università.

* Tre donne affiancano in fondazione Oderzo Cultura la presidente Tiziana Prevedello Stefanel:  Antonietta Possamai, Giuliana Lazzarato Paro e Giuditta Rado, l’assessore alla cultura. Unico uomo del consiglio d’amministrazione, Pierantonio Appoloni, da molti anni impegnato in iniziative di promozione culturale.

* Nella guida gastronomica dell’Espresso, tra i trentatré ristoranti della provincia citati si conferma il Gellius di Oderzo classificatosi al primo posto, con un distacco di un punto rispetto al secondo. Anche il prezzo è da vip.

* Carabinieri e giornalisti tornano a sfidarsi per beneficenza. E’ avvenuto allo stadio cittadino. Il ricavato è stato devoluto all’Istituto della Nostra Famiglia di Oderzo.

*La finanziaria 2006 non promette niente di buono per i Comuni. I tagli vanno dai tre milioni di euro per Treviso ai trecentosettanta mila per Oderzo. Inevitabile il malcontento tra i Sindaci che temono di dover ritoccare le tariffe dei servizi e l’aliquota dell’imposta comunale sugli immobili.

* Un programma organico per difendere la città dagli allagamenti ormai all’ordine del giorno. E’ quello disegnato di comune accordo dall’amministrazione cittadina e dal consorzio di bonifica Sinistra Piave, con interventi da attuare rapidamente ed altri da realizzare più avanti nel tempo. “Sono pronti 400 mila euro da spendere subito” annuncia il Sindaco Pujatti”. Chiesto un altro mezzo milione alla regione.

* Nella Marca boom di mutui per la casa. I trevigiani si indebitano per un periodo di 20-25 anni. Record di investimenti a Montebelluna, fanalino di coda per Oderzo, dove i prestiti bancari sono aumentati meno che altrove ed il prestito bancario medio supera comunque di poco centomila euro.

* Il prossimo Giro d’Italia non farà tappa ad Oderzo. Avrebbe potuto partire da qui la terz’ultima tappa, verso le durissime rampe del San Pellegrino, ma l’offerta dell’organizzazione è stata declinata per puntare ad un traguardo, magari nell’edizione del 2007. Così il tappone dolomitico partirà da Pordenone.

* Ha donato un rene al marito, che aveva subito un trapianto già una ventina d’anni fa ed era in attesa di un altro rene che tardava ad arrivare. Così Armida Minetto, 55 anni, ha maturato l’idea di compiere quest’atto di generosità verso il coniuge.

 

    Ottobre 2005

 

 LA FURIA DI CATINETTA

 

 

(E' passata la piena del Monticano)

 

 

 

Porta il bel nome di una donna, Caterina, il tifone che ha investito New Orleans, seminando distruzione e morte. Per fortuna, le diverse migliaia di morti annunciate dalle televisioni dell’intero globo si riducono ad alcune centinaia; pur sempre una tragedia che colpisce ancora  una volta il mondo dell’emarginazione e della miseria, insomma l’America meno patinata.

Da noi, riparati dal rischio uragano, basta un nubifragio di fine agosto per mandare in tilt la Marca gioiosa: strade come fiumi, danni a case e negozi. S’invoca lo stato di calamità e fioccano le polemiche contro chi amministra. Accuse perfino al servizio meteo.

La cronaca locale spara che anche il sottopasso dei Masotti, inaugurato il mese prima, fa acqua e presenta infiltrazioni nella parte interna dell’opera. Un problema  risolvibile con una stuccatura, rassicurano dal Comune, dove si respira soddisfazione per l’approvazione da parte della Regione del progetto per la cittadella direzionale in cui sorgeranno tre torri.

Cantiere aperto al sottopasso del Brandolini, nel quale si stanno tamponando le infiltrazioni d’acqua e rifacendo la pavimentazione con nuove canalette di scolo. Per una spesa di duecento mila euro sulla quale l’opposizione consigliare manda il conto.

Passano pochi giorni e un altro nubifragio sferza la provincia, colpendo soprattutto l’Opitergino. In tre ore si rovesciano 40 millimetri di pioggia. Allagati scantinati e case, bloccate vie e sottopassi, zona industriale isolata, idrovore in tilt per molte ore, a dimostrazione che l’organizzazione non s’improvvisa e che le parate non servono. Danni a negozi ed aziende.  Impegnate 35 squadre di  soccorso. Torna l’incubo alluvione ancora vivo nella mente dei meno giovani.

Se la sicurezza idraulica mostra più di un punto debole, ha invece tenuto il progetto per l’ordine pubblico. La sorveglianza notturna della ventina di obiettivi sensibili individuati sembra aver garantito un’estate più serena, anche se la criminalità è tutt’altro che sconfitta.

Mentre Savno, azienda che gestisce tra molti mugugni la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti,  annuncia un consistente  recupero creditizio sulle bollette 2003 non pagate, e l’assessore Turchetto anticipa di voler rivedere l’addebito forfettario (che incoraggia la produzione di rifiuti anziché frenarla), Unindustria presenta in Regione il progetto per la realizzazione a Silea e a Mogliano di due inceneritori per rifiuti industriali capaci di trasformare cinquecento mila tonnellate di scarti di lavorazioni in energia elettrica e termica pari a quanta ne produrrebbe una centrale ad olii combustibili con un milione e ottocento mila barili di petrolio. Una soluzione che renderebbe quasi indipendente la provincia di Treviso. Per qualcuno un affare di portata inestimabile.

Scoppia il finimondo, quasi uno tsunami. La politica si spacca. I sondaggi dicono che la gente non vuole inceneritori e non va delusa. Discorsi già sentiti.

Chi ha memoria ricorda il progetto di termovalorizzazione nei pressi della zona ospedaliera ad Oderzo, l’impianto di stoccaggio di Motta di Livenza, l’ipotesi di utilizzo dell’area dell’ex base Nato di Chiarano.

Il sospiro di sollievo per lo scampato pericolo denuncia l’alito cattivo di una società dalla digestione difficile. Fino a quando potrà rinunciare ad una ferrea dieta?

E riecheggia la canzone sempre verde: troppo cemento, fossi chiusi per le piste ciclabili e scantinati costruiti nelle zone a rischio, nel 2007 avremo otto casse di espansione sul Monticano ed una diga anti allagamenti. Ci risiamo: è un tormentone che c’insegue dal ‘66.

 

Trenta giorni

 

* Il 9 settembre, un violento nubifragio ha  investito l’Opitergino, rovesciando in tre ore 40 millimetri di pioggia. Allagati scantinati e case, bloccate vie e sottopassi, zona industriale isolata,  idrovore in tilt per molte ore. Impegnate 35 squadre di  soccorso. All’argomento dedichiamo lo spazio dell’approfondimento mensile.

 

* “Tramonta l’ora di religione” titolava con grande evidenza lo scorso 11 agosto ‘Repubblica’. Cifre e considerazioni puntualmente smentite da ‘Avvenire’, che hanno trovato conferma nei dati forniti dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti: “Le anticipazioni del mese scorso non erano attendibili, erano assolutamente non rappresentative”. In realtà, le cifre dimostrano una sostanziale tenuta, con variazioni rispetto al passato statisticamente  non rilevanti. Nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie il 95,9 per cento segue questo insegnamento; nelle medie il 94,3 per cento; nelle scuole superiori l’87,4 per cento degli studenti sceglie l‘ora di religione.

 

* Un sondaggio demoscopico effettuato da Swg di Trieste, sull’operato dell’amministrazione comunale di Oderzo, ha suscitato qualche interrogativo. A chi le chiedeva chi fosse il committente, l’intervistatrice rispondeva ‘il Comune di Oderzo’ ma il Sindaco Elio Pujatti ha dichiarato di essere stato all’oscuro dell’iniziativa.

 

* Concerto d’inaugurazione per la riapertura del teatro comunale ‘Cristallo’ dopo un anno e mezzo di chiusura,  numerose lamentele ed un risarcimento danni al gestore della sala. Oltre all’adeguamento dell’impiantistica alle norme di sicurezza, sono stati rifatti i rivestimenti, la ventilazione del sottotetto, le condotte d’aria, la trave del boccascena, rimodellate le gradinate della galleria. Spesa di oltre 720 mila euro. Da parte sua, il gestore ha provveduto a far installare un impianto per il sonoro digitale.

 

* Con la riapertura delle fabbriche e delle scuole, la tangenziale evidenzia alcuni limiti. La nuova infrastruttura, messa duramente alla prova dalla chiusura per lavori del sottopasso Brandolini, viene criticata per le troppe rotatorie e per la larghezza insufficiente. Larghezza che comunque risponde ai requisiti fissati dall’Anas.

 

* Viticoltura, la produzione non è stata abbondante e la temperatura non ha favorito la qualità. Un settembre abbastanza soleggiato ha tuttavia evitato un raccolto da dimenticare.

 

* Dopo il centro di consulenza familiare ‘Casa Moro’, parte all’Istituto Moro un corso di 120 ore per qualificare quaranta donne nell’ambito dei servizi domiciliari all’infanzia. Sulla base di esperienze simili maturate in Alto Adige e recentemente anche a Treviso, sarà formato un gruppo di “tage-smutter” (letteralmente ‘mamme di giorno’), signore che accudiscono bambini dai 3 mesi ai 3 anni nella propria abitazione, offrendo un servizio qualificato.

 

*Emessa una ventina di ingiunzioni a pagare la sanzione per infrazioni del regolamento sullo smaltimento dei rifiuti urbani. Ad esempio, nel fossato di via Navisego sono stati lasciati ben otto sacchi contenenti vetro, umido, plastica, carta derivanti da attività di ristorazione.

In via Pordenone, pannolini, plastica, un divano e diversi capi di abbigliamento. I ‘furbi’ sono stati pizzicati  e la pagheranno cara.

 

* Una troupe televisiva di ‘Geo & Geo’  è arrivata in città per girare un servizio su donne, vino e territorio. Sotto i riflettori una nota azienda, specializzata nei decenni passati nella produzione di aceto ed ora titolare di un marchio rinomato, di prosecco. Pubblicità garantita anche per il ‘raboso del Sindaco’, biglietto da visita per la capitale del vino rosso.

 

*OdeRraboso 2005, manifestazione dell’Ascom per valorizzare il pregiato vino del territorio, si è arricchita della partecipazione di oltre settanta artisti trevigiani che hanno aderito all’iniziativa benefica “El tajer per Neurothon”. La premiazione a palazzo Foscolo del miglior allestimento di vetrine ha messo in luce la creatività di Giancarlo Garbin di ‘Moda Uomo’.

 

*E sempre a proposito di vino, Marianna Sessolo del ‘Vecchio Mulino’ di Faè ha presentato su Rai Uno i segreti della cura di bellezza a base di uva. Fra i trattamenti più richiesti vi è il bagno nella caratteristica botte di legno, immersi nel mosto e nelle vinacce.

 

* Più servizi di trasporto, più negozi nel vicinato, più strade asfaltate e meno barriere architettoniche, a cominciare dai marciapiedi dissestati. E’ il quadro delle necessità espresse dalla popolazione anziana di Oderzo, così come emerge da un’indagine condotta dal Comune. Ad essere intervistati sono stati due mila quattrocento ultrasettantenni del Comune.

 

* A Faè è stata sottolineata la necessità di un negozio di alimentari; a Rustigné di un centro di aggregazione; così come a Piavon;a Colfrancui si insiste per aiuti nella piccola manutenzione del caseggiato.

 

* Il Comune erogherà un contributo per le famiglie con bambini che frequentano gli asili-nido ed i centri d’infanzia. I contributi potranno coprire fino al venti per cento della retta, con precedenza per le famiglie meno privilegiate.

 

* Nuovi uffici municipali entro fine ottobre e operativi per l’inizio del 2006. Nello stabile adiacente a Ca’ Diedo, troveranno spazio l’anagrafe, il protocollo, i servizi sociali; al primo piano l’ufficio tributi e la ragioneria; al secondo l’urbanistica. Con la riorganizzazione, dovrebbe tornare nella storica sede la polizia municipale.

 

* Oltre centrotrenta firme sono state raccolte in due giorni per chiedere una corsa tra le 14.45 e le 17.45 e migliorare il servizio ferroviario nella tratta Treviso-Portogruaro.

 

* Con l’inizio dell’anno scolastico, gli studenti della sezione meccanica dell’Istituto Professionale Obici, che conta complessivamente 450 iscritti, dispongono di aule per le macchine. Restando sui numeri, sono 510 gli studenti del Sansovino, che prepara geometri e ragionieri, e 700 gli iscritti del Brandolini, suddivisi tra elementari, medie, liceo e ragioneria.

 

* A campanello appena suonato, inizia la protesta studentesca: un rituale d’obbligo. Colpa dell’ articolazione delle corse e del costo degli abbonamenti dei mezzi, su gomma, di linea.

 

* Avviato il cantiere del parco commerciale dei Masotti, progetto fin qui contrastato da una serie di ricorsi al Tar. Il piano di riqualificazione dell’area prevede quattro fabbricati per il commercio ed i servizi ed un parco pubblico e copre una superficie di venticinque mila metri quadri.

 

* Visita di Antonio Di Pietro, che deve la notorietà all’operazione ‘Mani Pulite’, accorso in città per aderire alla petizione di ‘Cittadini Attivi’ in tema di sicurezza.

 

* E’ scomparso Salvatore Leonardi, 69 anni, che fu per diversi anni segretario del Comune di Oderzo ed ultimamente difensore civico del consorzio del comprensorio opitergino. E si è spenta a cento anni, appena compiuto, Egle Ganzina Barbarotto, per anni maestra elementare nel plesso di via Garibaldi.

 

* Si annuncia la stangata d’autunno. Al rientro dalle vacanze, negate a molti da una crisi economica evidente, gli opitergini fanno i conti con le bollette di acqua,luce, gas, rifiuti. E mentre il vice-presidente della Regione veneto, Luca Zaia, propone tre liste di collocamento distinte tra veneti, immigrati di origine veneta ed extracomunitari, i sindacati si dimostrano scettici. “Cosa significa a livello normativo privilegiare i trevigani?”, rilancia Maurizio Cecchetto, segretario generale della Cisl. “Oltretutto, italiani e stranieri costituiscono da sempre due mercati del lavoro distinti”. Ed il ministro Maroni, di passaggio a Treviso: “La crisi è anche colpa delle aziende che lasciano a casa la gente per andare a produrre in Cina”.

 

* Salvato dalle acque del ramo interno del Monticano, in Piazza Grande, un cane di taglia media, rimasto impigliato nella grata della chiavica. L’intervento dei vigili del fuoco di Motta di Livenza e del consorzio di bonifica Sinistra Piave ha comportato l’abbassamento del livello dell’acqua per consentire ad un canotto di raggiungere lo spaurito animale, portato in salvo. Il cagnolino è stato liberato fra gli applausi del pubblico e del primo cittadino.

 

 

    Settembre 2005 

 

QUELLA VOGLIA DI SACRO

 

 

 

 

  

(Giornata mondiale della gioventù di Colonia)

 

 

 

 

 Sono ancora vive negli occhi di tutti le immagini della giornata mondiale della gioventù convenuta a Colonia, guidata come i Re Magi da una stella per rispondere all’invito ad adorare il Signore.

Una gioventù colorata, gioiosa, rumorosa, proveniente dai quattro angoli della terra. La comunità più nutrita, dopo quella della nazione organizzatrice, era la rappresentanza italiana. Le cifre ufficiali parlano di centoventi mila partecipanti azzurri. Un bel gruppo è partito  dalla nostra diocesi, una consistente rappresentanza dalla zona opitergina. Gioventù normale, senza complessi. Divertita e spontanea.

E ci piace pensare che, dalla sua finestra, Giovanni Paolo II, finalmente libero dalla malattia che negli ultimi anni gli impediva di muoversi, abbia scandito con le braccia i canti di gioia e le acclamazioni che i ragazzi hanno riservato al suo successore, Benedetto XI.

La grande festa era stata preceduta da un pellegrinaggio, quasi una marcia di avvicinamento che ha visto una preparazione spirituale dei ragazzi ed il coinvolgimento delle famiglie ospitanti, a Francoforte e a   Colonia. Non sempre, nella storia, gli italiani partiti con la classica valigia di speranze hanno incontrato pari accoglienza. Oggi fa tenerezza vedere i loro figli simpaticamente mischiati ai coetanei giunti dalle regioni d’origine delle famiglie.

Si è parlato molto di riscoperta del sacro, di voglia di modelli positivi e di sete di valori, proprio mentre scontri di civiltà e fanatismi religiosi rischiano di minare le basi della convivenza civile, come confermano le cronache delle ultime settimane. Tutto ciò mentre l’affluenza alle chiese e l’accostamento al sacramento della riconciliazione registrano cali paurosi. Sempre meno studenti, rivelano i dati del Ministero dell’istruzione, aderiscono all’ora di religione. Nelle scuole superiori italiane la percentuale di rinunce, in quattro anni è, infatti, passata dal 12 al 38 per cento dell’anno che sta per iniziare.

Ricordo, con una certa nostalgia, la mia prima esperienza alle scuole medie di Oderzo. Univa la forza della convinzione alla pazienza di chi sa aspettare, don Piero Mazzarotto, allora direttore dell’Istituto missionario Pio X. La prima media di allora, alloggiata nelle stanze del vecchio patronato (mentre la presidenza e la segreteria erano nell’attuale caserma dei carabinieri), contava alcuni ragazzini che si sarebbero affermati. Tra questi, i fratelli Genesio ed Ettore Setten. Il primo importante costruttore edile, recentemente impegnato nella ristrutturazione del duomo ed adiacenze; il secondo, già allora grande appassionato di calcio, oggi industriale del mobile e presidente del Treviso Calcio, promosso nel massimo campionato di calcio. Durante la bella stagione, partiva da Basalghelle in bicicletta e, giunto a Lutrano, mi accompagnava fino ad Oderzo.

Tra gli allievi, questa volta dell’Istituto missionario, don Piero annoverava un’altra promessa, quel don Aldo Tolotto, al quale il quotidiano ‘la Repubblica’ del 4 agosto dedica una pagina intitolata “il beduino del conclave”, un richiamo alla sua lunga esperienza in Terra Santa,  terra di scontri anche in queste settimane, e all’attuale incarico di direttore della Casa Santa Marta, residenza vaticana di prelati che l’inviato Paolo Rumiz definisce il più illustre caravanserraglio della cristianità. E, caricando forse i toni, parla del sacerdote originario di San Giovanni di Motta  come di un fenomeno capace di sopravvivere tra arabi ed ebrei, pastori e papi, pelli di capra e lussuosi velluti.

 

 

Trenta giorni

 

 

* Sono  partiti in duecento dalla diocesi di Vittorio Veneto, due corriere da Oderzo e da Motta, per la giornata mondiale della gioventù celebrata a Colonia. Come i Re Magi, le cui reliquie sono conservate nella splendida cattedrale dalle caratteristiche guglie che si specchiano sul Reno, si sono lasciati guidare da una stella per incontrare Cristo. Una gioventù gioiosa e riflessiva, una gioventù normale, assetata di valori e di punti di riferimento solidi. Una gioventù in maggioranza favorevole all’integrazione europea. Ne parliamo nello spazio dell’approfondimento.

 

* Mentre ci si prepara alla vendemmia 2005 ed inizia per migliaia di ragazzi tra breve l’anno scolastico, commercianti ed esercenti fanno un bilancio della stagione che si chiude. Piogge e basse temperature di metà agosto non hanno certo contribuito a renderla florida. In compenso, la città ha registrato maggiori permanenze, dettate da motivi di austerità, degli anni scorsi.

 

* Nella manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, per lavori di sicurezza, sono stati spesi oltre due milioni di euro negli ultimi cinque anni. Due gli interventi significativi dell’estate, ai plessi elementari di Faè e di Colfrancui, per un costo di 884 mila euro. Negli anni precedenti, altri lavori era stati eseguiti alla scuola media ‘Amalteo’, alla scuola materna di Camino, alla scuola elementare ‘Parise’. E ancora nel 2000 erano state eliminate le barriere architettoniche dei vari edifici. Anche il plesso di Piavon avrà la sua palestra, i cui lavori potranno essere appaltati entro l’anno.

 

* Bilancio positivo delle tradizionali fiere della Maddalena, tenute quest’anno con un’impronta culturale  nuova. Tra le manifestazioni, la celebrazione del novantesimo di fondazione del settimanale l’Azione,   che ha accompagnato i mutamenti culturali dell’area tra Piave e Livenza, riportando gli avvenimenti ed affrontando i problemi di questo territorio. L’attore Sandro Buzzatti ed Ulderico Bernardi hanno raccontato, nonostante la pioggia, con grande partecipazione, la vita di campagna nel Novecento.     

 

 * Un cenno particolare merita il musical ‘Da più grande mano’ scritto ed interpretato dalla Compagnia del Cappello Rosso, formata dai ragazzi di Cavalier e di Fossalta Maggiore. Gremita Piazza Grande che non ha risparmiato allo straordinario gruppo giovanile applausi convinti e meritati.

 

* Riproduce il frammento di mosaico con la civetta (della fine del terzo secolo dopo Cristo) l’artistica confezione del raboso del Sindaco; un biglietto da visita che ricorda la produzione viti-vinicola dell’area, ma anche le peculiarità storiche e culturali dell’antica Opitergium, ricca di reperti archeologici e di richiami turistici legati alla proposta eno-gastronomica di qualità.

 

* Aperto il tratto di circonvallazione che collega la rotonda di Rustignè allo snodo di Colfrancui, superando la ferrovia e via comunale di Faè ed attraversando la campagna di San Vincenzo. Un tratto di tremilaquattrocento metri aspettato circa vent’anni e costato oltre 10 milioni di euro. E’ ora transitabile anche il sottopasso di via Masotti, mentre è in via di completamento la rotonda d’innesto di via dei Camaldolesi sulla Cadore-Mare.

 

* Disagi per la chiusura temporanea del sottopasso Brandolini. I lavori di impermeabilizzazione dovrebbero mettere fine all’infiltrazione di acqua e, speriamo, alle polemiche. E’ previsto  inoltre il  rifacimento dei marciapiedi e del manto d’asfalto.

 

* Un’area residenziale al foro boario vecchio, la piazzola per l’elicottero del servizio urgenza ed emergenza, una zona verde in via Pontremoli. Sono alcune novità del nuovo piano regolatore generale che punta a dare nuovo sviluppo alla città. Dalla versione originale sono spariti l’autoparco di Rustignè, con l’area commerciale al confine con Levada, ed il raddoppio dell’area per l’edilizia economica e popolare di Colfrancui, con una viabilità interna che avrebbe pesantemente interferito sui fabbricati esistenti..

 

* S’intitolava “Luci e ombre” il percorso tra poesia ed eno-gastronomia organizzato dalla pro-loco e dall’assessorato al turismo nei giardini di Ca’ Diedo per movimentare le serate agostane. All’interno della manifestazione, lo spazio “Mi racconto” è servito a presentare le delizie per il palato prodotte in Veneto e Friuli.

 

* Il recupero del grande palazzo tra Piazza Grande e Piazza Castello, noto come ‘Casa dei Battuti’,  permetterà di riscoprire e valorizzare la stanza con affreschi del Quattrocento che raffigurano quattro santi e un cavaliere.

 

* E’ mancata la baronessa Brigitte von Stepski – Doliwa, classe 1912, signora molto nota in zona. Era la mamma del barone Hans-Onno, proprietario dell’azienda agricola Rechsteiner, che si estende su 230 ettari, dei quali 46 coltivati a vigneto. Nel 1881 Freiderich Rechsteiner rilevò la tenuta di Piavon  dai conti Revedin.

 

* Finisce con i capelli impigliati nel go kart mentre gioca con il cuginetto. L’incidente è accaduto nel parco divertimenti di piazzale Europa. Vittima una bambina di dieci anni, nipote del proprietario della pista di go-kart. Un intervento di microchirurgia estetica eseguito all’ospedale Niguarda dovrebbe farle dimenticare la brutta esperienza.

 

* “Tornerò a scalare le montagne”: è stato, dall’ospedale di Vicenza, dopo il delicato intervento alla testa, il proposito di Giulia Anzanel, 23 anni, reduce di un grave incidente durante una scalata sulla cima piccola di Lavaredo.

 

* Niente soldi, niente campionato di basket in B1. Si può sintetizzare così la scelta, ufficializzata dal presidente Pier Lazzaro Dalla Torre, di rinunciare all’offerta di ripescaggio. Una scelta sofferta e dolorosa, in linea con la politica societaria di contenimento delle spese. “Purtroppo”, si rammarica il dirigente, “il tentativo di coinvolgere nuovi ‘sponsor’ non ha dato i risultati sperati”.

 

* Intanto, il Treviso Calcio, presieduto da Ettore Setten, mobiliere di Basalghelle, affronta il massimo campionato senza una struttura ricettiva adeguata, dato che il Tenni non presenta i requisiti prescritti. Ed i bianco celesti si apprestano a giocare a Padova per tutto il campionato, almeno le partite più importanti.

 

* Oderzo ha superato di 6 unità quota 19 mila abitanti. Ad oggi, gli stranieri residenti in Comune sono 1834, pari quasi al 10% della popolazione complessiva. Suddivisa nelle varie frazioni: Piavon 1532 abitanti, Camino 1450, Colfrancui 1381 (ai quali vanno aggiunti i 400 residenti in territorio di Fontanelle), Fratta 960, Faè 846, Rustignè 537.

  

    Luglio 2005 

 

 

LE RAGAZZE DI VIA FRASSINETTI

 

 

 

 

(L'Istituto Santa Dorotea)

 

 

 

Fa sempre effetto  un braccio di  pala meccanica che demolisce un fabbricato. Impressiona ancora di più, nel caso dell’istituto scolastico Santa Dorotea, quando la ruspa rade al suolo un simbolo della scuola cattolica nella comunità. 

Da quel portone di Città Giardino sono uscite, diplomate, generazioni di ragazze opitergine, e non solo locali, perché frequentavano l’istituto magistrale e l’istituto professionale per segretarie d’azienda studentesse dell’hinterland e ‘pensionate interne’ di varie parti del Veneto. Tra tutte, era costante la rappresentanza di Auronzo.

Le esterne arrivavano per lo più a piedi dalla città o scendevano dalle corriere che facevano sosta alla vicina stazione di piazza Castello. Altre giungevano in bicicletta dai paesi intorno,  graziose nella divisa (gonna blu plissettata  e camicetta celeste) che qualcuna più ribelle stentava ad accettare. La moda delle veline televisive e l’esibizione di tatuaggi ed ombelichi non avevano ancora devastato il sentire comune. Anche allora le regole del traffico erano osservate con un certo margine di trasgressione, tanto che, alle otto e all’una, viale Frassinetti veniva pressoché invaso da una colonna vociante nella quale s’intrufolava qualche ragazzo (ne ricordo uno ancora in vista) più intraprendente di altri che, all’occorrenza, non esitava a cambiare accompagnatrice, scegliendo rigorosamente tra le più carine.

Cambiarono i tempi, diminuirono le vocazioni religiose, forse la congregazione fondata da Paola Frassinetti non ebbe forza sufficiente per stare al passo coi tempi, malgrado l’apertura ai ragazzi e l’introduzione di nuovi corsi di studio, liceo linguistico e liceo artistico, fatto sta che le sorti dell’Istituto declinarono inesorabilmente fino alla chiusura avvenuta nel 1999.

Aveva operato ad Oderzo per cinquant’anni, dapprima nella sede provvisoria di palazzo Foscolo e adiacenze, poi in Città Giardino, un quartiere residenziale, immerso nel verde, sorto nel dopoguerra e servito da un viale fiancheggiato da tigli ombrosi.Chiamate nel 1950 dall’abate mons. Domenico Visintin, le religiose prepararono una larga parte della classe insegnante elementare della zona. Secondo l’ispirazione ed il carisma della fondatrice, santa Paola Frassinetti, la scuola si poneva al servizio del territorio, dialogando con la realtà culturale e sociale per offrire una proposta educativa capace di aiutare i giovani ad assumere con responsabilità il proprio compito nella vita.

Le suore Dorotee giunsero ad Oderzo il 19 settembre 1950. Alla fine del ’54 sorse il nuovo plesso che venne inaugurato da mons. Giuseppe Zaffonato alla fine del ’55. Dal ’58 al ’68 funzionò la scuola per segretarie d’azienda, in considerazione delle esigenze di adibire personale qualificato alla collaborazione amministrativa nelle fabbriche che andavano sorgendo come funghi. Cogliendo i primi segnali della globalizzazione, nel 1974 aprì il liceo linguistico per rispondere alla spinta delle attività commerciali e turistiche. L’avvio, pochi anni dopo, dell’indirizzo artistico non bastò a rilanciare le iscrizioni; ed il cinquantenario  dell’istituzione segnò  il definitivo abbandono per la congregazione delle suore Dorotee di Santa Paola Frassinetti.

L’area dell’Istituto, oggi tristemente coperta dalle macerie del complesso scolastico, sarà riqualificata. Vi sorgeranno residenze con giardino ed un’area verde collegata con le scuole elementari ‘Parise’. L’accordo stipulato con la società che ha acquistato l’ex collegio prevede inoltre la costruzione in via Masotti di una palestra a beneficio della popolazione scolastica.

In qualche modo, un risarcimento  al mondo della scuola, privata di un’istituzione benemerita.

 

 

 

 

Trenta giorni

 

 

 

* Il plesso scolastico delle Suore Dorotee è ridotto ad un cumulo di macerie. Nell’area di Città Giardino sorgerà un complesso residenziale. All’istituto che per cinquant’anni ha operato nel campo dell’istruzione in città dedichiamo lo spazio dell’approfondimento.

 

* Il Veneto è cambiato. Ormai si avvicina sempre più all’Italia. Il tramonto di un cliché logoro risulta dal primo rapporto sugli orientamenti civici condotto dalla Fondazione Nordest. Si apprende perciò che i Veneti hanno perso alcune caratteristiche: contro Roma, individualisti,  più cinici che civili.  E neanche la delocalizzazione viene vista positivamente. Se lo spostamento oltre confine delle attività produttive tende a configurarsi come una soluzione obbligata per molte imprese, la soluzione viene vissuta con crescente disagio e preoccupazione dalla popolazione. La società si è staccata dall’economia per rifugiarsi nella famiglia e nella comunità.

 

* Dopo Giorgio Lago, che è stato il principale studioso, e quasi artefice, del fenomeno Nordest, si è spenta un’altra voce di questa Regione: Fabio Barbieri, direttore dei quotidiani del gruppo l’Espresso: la Tribuna di Treviso, il Mattino di Padova, la Nuova di Venezia. Fin dagli anni Ottanta ha raccontato il malessere e le potenzialità di questo laboratorio dapprima sottovalutato poi eretto a miracolo economico, oggi in crisi d’identità.

 

* Bepi Stefanel è dottore. Il rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ateneo frequentato alla fine degli anni Sessanta, prima che si dedicasse completamente all’azienda paterna (il maglificio ‘Piave’ fondato dal padre Carlo), gli ha conferito la laurea ‘honoris causa’ in economia degli scambi internazionali.  L’impero amministrato da Stefanel, che risiede in città, è quotato in borsa ed opera a livello mondiale nel settore tessile abbigliamento, con una rete di circa 700 punti vendita, e nel ‘retail’ aeroportuale. Il fatturato complessivo del gruppo, per l’esercizio 2004, è di 807 mila euro, per circa 3700 dipendenti.

 

* Nozze da favola per Giovanna Stefanel che è convolata a nozze con Ludwig Stoffel. Ha officiato il rito civile il Sindaco Massimo Cacciari mentre la cerimonia religiosa è stata celebrata nella chiesa di San Giacomo dell’Orio. Commossi, neanche a dirlo, gli sposi vestiti lei in abito color avorio, lui in classico vestito scuro. Altro particolare: i circa 150 invitati al pranzo, convenuti nello scintillante salone del piano nobile di palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande hanno potuto degustare ghirlande di asparagi con gamberi, risotto alle triglie, calamaretti e fiori di zucca, filetto di chianina in crosta di parmigiano con ‘pomme duchesse’ alle erbette e mazzetti di fagiolini, infine sgroppino e torta nuziale.

 

* Al referendum abrogativa su alcuni punti significativi della legge sulla fecondazione assistita hanno votato il 24,06 dei cittadini opitergini, leggermente sotto quota rispetto alla media provinciale, mentre i centri maggiori hanno fatto registrare: Treviso il 33,78%, Vittorio Veneto il 28,55%, Conegliano il 26,72%. La percentuale dei sì ai primi tre quesiti si è aggirata sull’85%, mentre il consenso per la fecondazione eterologa si è fermata al 70%.

 

* Un altro comitato? Forse sì, questa volta contro le scelte dell’amministrazione comunale in materia di edilizia pubblica, ma soprattutto contro le torri disegnate dall’architetto portoghese Byrne per l’area Masotti, compresa tra il distributore sulla circonvallazione e l’istituto per geometri.

 

* E l’assessore, Guido Masutti, raccoglie la sfida di chi lo invita ad un pubblico dibattito: “Sono disponibile a confrontarmi su questi temi e per fare un discorso a 360 gradi sulle scelte urbanistiche che hanno interessato Oderzo negli ultimi decenni. Più che fermarsi a parlare delle torri vorrei che si esaminassero tutti gli interventi di edilizia pubblica e privata recenti e passati, per valutare le linee guida tenute e le future progettualità.

 

* Si è ingrossata la fila dei cittadini che chiedono misure efficaci per contrastare gli odori ed i rumori che disturbano la quiete degli abitanti di Spinè e di Fratta. L’appello dei seicento firmatari della petizione rivolta al Sindaco chiede che vengano impiegati i due milioni di euro dell’avanzo di bilancio 2004. Tra le misure, l’assessorato ipotizza un impianto per l’ossigeno attivo e, se non sarà sufficiente, un involucro protettivo per contenere le esalazioni.

 

* Il Tribunale amministrativo regionale ha dato via libera ai lavori del parco commerciale in via Masotti. L’intervento, impropriamente conosciuto come Prusst, prevede la realizzazione di un’area commerciale di 27 mila metri quadri su una superficie complessiva di 210 mila metri e lo spostamento di un supermercato, di un negozio di abbigliamento e di una discoteca, nonché la costruzione di alcune opere viarie già a buon punto. Per il Tar, il presunto rischio idraulico, che ha movimentato anche nelle ultime settimane il dibattito sulle pagine di cronaca locale, sarebbe privo di fondamento.

 

* 103 donne (su 126 casi individuati), sottoposte a screening di massa contro il tumore al seno, hanno incontrato una prognosi favorevole. E’ il risultato rassicurante della campagna di prevenzione avviata nel 2000 proprio nel distretto di Oderzo, con un impegno economico di 2 milioni 300 mila euro, in cinque anni, poi esteso a tutto il territorio dell’azienda sanitaria trevigiana.

 

* Dopo un anno di permanenza nel campionato di basket B1 finisce a Siena l’avventura della Pmp Oderzo. La retrocessione nella serie minore consentirà alla compagine di misurarsi con squadre alla sua portata. I dirigenti: “Niente drammi, ci ringiovaniremo”. Evviva l’ottimismo.

 

* Una centrale operativa gestita dai Comuni per controllare il territorio comprensoriale. E’ la principale proposta emersa dal dibattito su criminalità e territorio promosso dall’associazione ‘Cittadini Attivi’. In questo momento, osserva il sen. Walter Bianco, le polizie urbane non dispongono nemmeno di una rete radio per comunicare tra di loro.

 

* Con l’estate è arrivato il caldo... africano. E con l’alta temperatura sono arrivate in alcune zona le zanzare tigri.

* Più di mille studenti, nell’arco di tre mesi, hanno visitato il museo di apicoltura di Piavon. Grande soddisfazione per il gruppo di volontari che lo gestiscono ormai da dieci anni.

 

* Dopo gli scavi, interminabili, della Soprintendenza ai beni archeologici, il cemento dell’Ater nell’area ex stadio di via Roma. Il progetto di Toni Follina prevede  un condominio (su due ad intervento concluso) per venti appartamenti, un grande parco, con reperti in vista, e una nuova bretella stradale di collegamento tra piazzale Europa e via Roma.

 

* Dal primo luglio, due agenti di vigilanza pattuglieranno il territorio comunale in orario notturno. E’ la soluzione affidata ad una convenzione con un istituto specializzato, per il controllo di una ventina di siti sensibili, comprese le scuole. Recentemente la scuola media ‘Amalteo’ è stata oggetto di un raid vandalico dai contorni ancora oscuri.

 

* Lutto in città per la morte di Mario Mele, pasticciere rinomato e  inappuntabile cerimoniere per lunghi anni del Lions Club.

 

* Tiziana Prevedello Stefanel, architetto, è presidente della Fondazione Cultura del Comune di Oderzo. L’affiancano l’arch. Pierantonio Appoloni, la dott. Giuliana Lazzarato Paro, l’ing.Maria Antonietta Possamai. La Fondazione, dotata di personalità giuridica, avrà il compito di garantire continuità alle iniziative, di programmare attività ma anche di amministrare beni d’interesse culturale

 

* Al giornalista Adriano Màdaro, che fu tra i fondatori del Dialogo, è stato assegnato dal Lions Club il Premio Cultura 2005 perché “con tenacia ha onorato la cultura, diffondendo la conoscenza del popolo cinese, contribuendo all’amalgama fra i popoli”. Màdaro, dopo gli studi al Brandolini si è laureato in giornalismo nel 1967 con una tesi sulla rivoluzione cinese.  E’ uno dei massimi esperti dell’ex Impero Celeste che cominciò a frequentare quando le frontiere erano pressoché impenetrabili.

 

* Ricorre  il decimo anniversario della morte di mons. Paride Artico,  che fu Parroco dell’abbaziale dal 1964 al 1992.  E’ ricordato, in particolare, per la delicatezza d’animo, per il tratto signorile; per la capacità di stare vicino a chi era in pena; per l’attitudine ad ascoltare e a portare conforto; per il grande rispetto verso tutti”.

 

* Un fatto di cronaca che poteva trasformarsi in tragedia. E’ andata bene all’operaio che si è sentito mancare la riva del fiume Monticano che stava falciando ed ha visto sprofondare in acqua il trattore che era riuscito ad abbandonare con un balzo provvidenziale. Sull’incidente, avvenuto in golena nei pressi del ponte di Camino sulla circonvallazione, sono intervenuti i vigili del fuoco di Motta di Livenza che hanno recuperato il pesante mezzo agricolo,

 

 

     Giugno 2005

 

 

 

Nubi a colori

 

 

 

 

(Celebrazione del Corpus Domini in Piazza Grande)

 

 

     Non sappiamo se il malato abbia bisogno di stampelle per camminare, se l’economia sia una fase di recessione o di stagnazione, se i ‘reality show’ siano proposte culturali o offerte da svendita totale. Esperti di fenomeni sociali, di comunicazione ed economisti stanno studiando il caso.

     Ripassando i fatti del mese, per la consueta rassegna locale, balzano comunque all’evidenza seri motivi di preoccupazione.

Il ‘referto’ degli industriali trevigiani sullo stato di salute dell’economia parla di crisi: cala l’occupazione, calano gli ordinativi, cala la produzione. Le imprese in difficoltà non sono più un’eccezione.

     “E’ una provincia che si colloca in mezzo a due mondi”, mitiga i toni il rapporto annuale della camera di commercio. “Ha la testa nel sistema mondiale ed i piedi nelle contraddizioni dello sviluppo proprie dell’Italia”.

     Il 2004 sarà ricordato come l’anno della delocalizzazione, verso l’est europeo ed il sud est asiatico, la Romania e la Cina in particolare. “Il problema nuovo”, osserva Maurizio Cecchetto, segretario generale della Cisl di Treviso, “è che ora delocalizzano le aziende metalmeccaniche, proprio quello che in questi ultimi anni hanno offerto posti di lavoro ai licenziati dal calzaturiero e dal tessile abbigliamento”.

     Una crisi non “congiunturale”, cioè legata ad un fenomeno passeggero, ma “strutturale”, che richiede cambiamenti radicali del sistema produttivo.

     Da una ricerca condotta tra i grossi imprenditori del Triveneto, la delocalizzazione viene vista come deleteria per l’occupazione locale, negativa per il sistema socio-economico, positiva solo per le aziende che investono all’estero.

     Senza particolari indagini, inequivocabili segnali negativi si colgono guardando alla nostra realtà comprensoriale: chiusura di piccole attività nel mondo dell’indotto, diminuzione delle commesse nei complessi maggiori, insolite giacenze di magazzino, programmi ferie prolungati o fuori stagione, tutto parla di prudenza, per usare un eufemismo.

     “D’accordo, non può essere l’unica spiegazione ai segnali di crisi”, ammette Luca Zaia appena promosso alla vice-presidenza della Regione, “ma l’effetto Cina pesa. Penso ai problemi legati alla delocalizzazione e non parlo solo dei licenziamenti, ma dei danni che questo processo provoca alle filiere produttive”. E  rilancia: “la Cina deve pagare i dazi per venire nel nostro mercato come noi li paghiamo  per andare da loro”.

     Non propone alcuna ricetta per far ritrovare il sorriso all’economia veneta, il neo assessore alle attività produttive, Fabio Gava: “Non si  può immaginare di uscire dalla crisi per decreto-legge, ognuno deve fare la sua parte. Più ore di lavoro potrebbero offrire un recupero produttivo ed in termini di competitività”.

     In vent’anni sono state trasferite all’estero produzioni per almeno 40 mila posti di lavoro e contemporaneamente sono aumentati di 50 mila unità i posti di lavoro in provincia, in larga parte assegnati ad immigrati.

     Per chiudere con un’annotazione, Treviso si distingue dalle altre province per un rallentamento dell’indice di vecchiaia, perché nascono più bambini. Sul fenomeno presentato dal sociologo Vittorio Filippi con l’espressione di ‘primavera demografica’, qualcuno si dimentica forse di aggiungere che le cicogne visitano soprattutto le famiglie venute da altri Paesi.

     E mentre la popolazione opitergina sta per toccare quota 19 mila abitanti, in qualche altro Comune del circondario due neonati su tre sono figli di extracomunitari, che rappresentano circa il 15% della popolazione complessiva.

     Sarà un caso o la spia di un modello di società che deve rifare i suoi conti?

 

 

 

 

Trenta giorni

 

 

* Tra qualche settimana, gli opitergini arriveranno a quota 19 mila, una crescita costante che negli ultimi due anni ha registrato un’impennata con l’arrivo di oltre un migliaio di nuovi residenti. A sorprendere è il fatto che la maggior parte dei nuovi arrivi non è costituita da extracomunitari, come accade nella maggior parte dei Comuni limitrofi. Si tratta invece di persone, provenienti in prevalenza dal circondario, che scelgono spesso le frazioni per viverci.  Gli stranieri rappresentano circa l’8 per cento, con circa 1700 persone. All’argomento dedichiamo parte dell’approfondimento mensile.

 

* Sale la febbre del bollino blu. Salvo proroghe, scade il 1° luglio il termine ultimo per acquisire la certificazione sui gas da scarico delle auto in circolazione. Gli automobilisti sono già in fibrillazione per mettersi un regola ricorrendo alle officine autorizzate.

 

* Una decina di casi di leucemie, in dieci anni, concentrati in via Santa Maria del Palù. Un luogo ameno attraversato dal fiume Lia e circondato da una campagna rigogliosa.  A vegliare sulla contrada la Vergine, rifugio di pellegrini che si recano alla fontanella dalla quale sgorga un’acqua che avrebbe qualità prodigiose. A segnalare alle autorità sanitarie la singolare casistica è il medico di Base dott. Giovanni Pisani. Pochi giorni prima era stato il dirigente scolastico di Ponte di Piave ad attirare l’attenzione su tre casi di alunni della scuola materna, ammalati. Sul fenomeno, l’agenzia regionale per l’ambiente sta effettuando verifiche accurate. Non esistono studi scientifici riconosciuti che attestino la correlazione tra tumori ed inquinamento elettromagnetico. E’  l’analisi del direttore del centro oncologico di Aviano, Tirelli, che indica altri fattori di rischio: fumo, smog, alimentazione.

 

* Postumia: la variante sud della quale si parla almeno dagli anni Settanta sta prendendo forma. Un primo progetto è stato trasmesso in Regione per la valutazione d’impatto ambientale che trova nella zona di Fratta uno dei punti critici. Ed anche Gorgo guarda con preoccupazione alla nuova arteria il cui costo è previsto sull’ordine di venti milioni di euro.

 

* Nozze da favola per Giovanna Stefanel, sorella del ‘re’ dell’omonimo impero di Ponte di Piave. Nella chiesa veneziana di San Giacomo dell’Orio, dal soffitto ligneo a forma di carena di nave, tra gli affreschi e le tele di Veronese e Palma il Giovane, gli sposi hanno invitato gli esponenti del ‘jet set’ di mezza Europa. I festeggiamenti sono proseguiti a bordo di un galeone e nei saloni di palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande.

 

*Nuova rotatoria in via Cesare Battisti, in corrispondenza dell’imbocco con via Frassinetti. Continuano gli interventi sulla viabilità interna.

 

* Educazione stradale rivolta ai ragazzi delle scuole. Coinvolta direttamente è la polizia Municipale, con il comandante Piovesana ed il vice Cescon, che tengono corsi nelle scuole materne, elementari e medie.

 

* Malgrado la crisi del settore vitivinicolo, il bilancio 2004 conferma il trend in crescita (+20%) per il Consorzio di Cantine “La Marca”. Oltre la metà della produzione è collocata sul mercato estero. La ricetta del successo: il rapporto qualità-prezzo.

 

* Quinto furto in due anni all’Opitergina Marmitte, situata in via Padova. Un triste primato per l’azienda che ha sede nel cuore della zona industriale.

 

* Si è costituita ad Oderzo una sezione dell’Advar, associazione di volontari che si prodigano on favore degli ammalati terminali, presieduta da Anna Mancini Rizzotti. Ha sede presso il centro sociale ‘La Fontana’ di Rustignè, nel plesso che fino a qualche anno fa ospitava le scuole elementari.

 

* Delta integrali da rally, in mostra nelle vie del centro storico ed in Piazza Grande, per la gioia degli appassionati con i capelli grigi, che dovevano perlopiù far ruggire scassate Cinquecento.

 

* La guerra dei rallentatori di velocità continua. Piavon vive una crisi d’identità dovendo convivere con due anime opposte, pro e contro. Camino punta su una maggior sicurezza. A Faè, ironizza il consigliere Daniele Brugnera, bastano le buche sull’asfalto a sconsigliare agli automobilisti velocità ad alto rischio.

 

* Un progetto per una città più sana: vi aderisce il Comune di Oderzo, puntando non solo all’aspetto sanitario, ma anche, precisa il vice-sindaco Edda Battistella, sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla qualità degli stili di vita. E’ un progetto che coinvolgerà moltissimi operatori sanitari, già in difficoltà a garantire turni di servizio in ospedale. Ma avrà delle ricadute pratiche?, si preoccupa il consigliere comunale, dott. Antonio Neri.

 

* Sembra di essere davanti al giudice Santi Licheri di Retequattro. E invece siamo davanti al giudice di pace.  Scoppia una lite tra vicini di casa e qualcuno pensa bene di documentare i torti subiti. La prova non è stata acquisita agli atti del processo per l’opposizione del difensore dell’altra parte che ha rivendicato il diritto alla privacy.

 

* Dal 12 al 18 giugno, nel cinquantesimo di fondazione dell’Opera Immacolata Concezione, Oderzo ospiterà nella Casa Albergo Simonetti la statua della Madonna di Fatima, per ricordare la sacra effige della Madonna che visitò l’Italia dell’immediato dopoguerra, minacciata dal ‘pericolo comunista’.

* Eccezionale parto trigemellare all’ospedale di Oderzo. I tre piccoli sono nati con parto cesareo da una coppia di Ceggia.

* Tempi nuovi, nuove famiglie. E’ il tema dell’incontro promosso dall’Opera Pia Moro e dal Centro di Consulenza Familiare Casa Moro, inaugurato il 14 maggio, per riflettere sulla famiglia di oggi. Sono intervenuti all’incontro, oltre a mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Vittorio Veneto, il prof. Vittorio Filippi, sociologo dell’università di Venezia, e la dott. Mercedes Indri De Carli, psicologa e psicoterapeuta.

 

* Si è spento Pietro Bello, all’età di 78 anni. Fu fra i fondatori della Banda Cittadina Turroni e attivo componente del gruppo Avis di Oderzo. Generazioni di ragazze del Besta l’hanno conosciuto come bidello dell’Istituto.

* Alla guida ella parrocchia di Sacile, don Pietro Mazzarotto, conosciuto per aver diretto negli anni Sessanta l’Istituto San Pio X ed insegnato religione alla scuola media, passa il testimone all’opitergino don Graziano De Nardo, fino ad oggi rettore del seminario vescovile di Vittorio Veneto.

* Opitergina in festa per la conquista dell’Eccellenza, ennesimo regalo del club bianco-rosso alla città. Il 2004 è stato invece l’anno del basket. Soddisfazioni arrivano puntualmente dal nuoto e dalla pallavolo. La festa del primo maggio porta ogni anno decine di sportivi ai massimi livelli nazionali al circuito “Oderzo città archeologica”. E l’elenco potrebbe continuare.

* Iniziative culturali e sportive a 360 gradi, rivolte a coloro che vogliono il meglio e a chi è di bocca buona, ai giovani e agli anziani,  alle donne e ai maschi dai gusti più rudi. I programmi della giunta municipale e delle associazioni più attive punta al coinvolgimento della cittadinanza.

 

* Il riuscito Maggio Bandistico si è concluso in Piazza Grande con un concerto congiunto delle formazioni di Oderzo, di Azzano Decimo e di Mareno di Piave.

 

*  Città invasa dai tedeschi per l’Opera in Piazza. E’ l’auspicio degli organizzatori delle manifestazioni liriche, capitanati da Maria Grazia Patella e Miro Busolin. Da Saliburgo è annunciato  un pullman di appassionati del balletto per assistere a “Zorba il Greco” in cartellone il 18 giugno. Il 2 luglio, appuntamento col ‘Nabucco’ di Verdi. Tra gli interpreti principali, spicca il nome di Renato Bruson.

 

    Maggio 2005

 

Terra di Papi

 

 

 

 

(a destra: Giovanni Paolo II davanti alla statua di Albino Luciani)

 

 

Il cardinal Ratzinger al soglio di Pietro col nome di Benedetto XVI: la duplice previsione che circolava con insistenza all’indomani della morte di Karol Woytila si è completamente avverata. Che il conclave sarebbe stato breve, si era presto intuito. E la rapidità con la quale i centoquindici cardinali hanno scelto il successore di Giovanni Paolo II dimostra quanto lo Spirito Santo soffiasse forte nella Cappella Sistina.

Non è una coincidenza il richiamo al santo di Norcia, protettore dell’Europa per volontà di Paolo VI. La sua Regola riassunse la tradizione monastica orientale e aprì una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana.
Dell’eremita umbro,  fondatore dell’abbazia di Montecassino, prese il nome un altro Pontefice, il trevigiano Niccolò Bocassino, successore di Bonifacio VIII. Alla morte di questi,  nell’ottobre 1303, il conclave elesse  in poche ore Benedetto XI. Egli attuò una politica di comprensione e di pacificazione, lottando contro le eresie del suo tempo. Durante il suo breve pontificato mantenne il legame con la sua città d’origine, Treviso, anche se Valdobbiadene ne rivendica i natali. Viste le lotte fra le potenti fazioni romane, pensò, secondo qualche studioso, di trasferire la sede del Vaticano attorno al tempio trevigiano dedicato a San Nicolò, ma siamo tra storia e leggenda. Con Benedetto XI scompariva l’ultimo Papa italiano prima del periodo avignonese che sarebbe durato circa settant’anni.

Nella cerimonia d’inizio solenne del suo pontificato, Joseph Ratzinger non ha voluto presentare un programma di governo. Durante la prima concelebrazione eucaristica con i cardinali che l’avevano scelto alla guida della Chiesa universale, aveva anticipato di voler lavorare per il dialogo teologico e per l’approfondimento delle motivazioni storiche di scelte del passato. E ricordando il suo predecessore alla cattedra di Pietro: “Mi sembra di sentire la sua mano forte che stringe la mia; mi sembra di vedere i suoi occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in questo momento a me: Non avere paura!”

Quel ‘Non abbiate paura, spalancate le porte a Cristo!”, il Papa polacco l’aveva subito gridato con forza, raccogliendo il pastorale di Albino Luciani alla cui terra natale aveva voluto rendere omaggio pochi mesi dopo l’insediamento. A distanza di qualche giorno, aveva pregato con i pellegrini vittoriesi , ricevuti in udienza speciale a Castegandolfo il 28 agosto 1979.

Se il Policlino Gemelli è stato definito il Vaticano III, ci piace azzardare l’idea che il Veneto possa aver rappresentato il Vaticano IV. Venne a Canale d’Agordo, sulla Marmolada e varie volte, per brevi periodi di riposo, a Lorenzago. Dal 15 al 17 giugno 1985 visitò i luoghi dei papi ‘trevigiani’ Sarto e Luciani: Vittorio Veneto, Treviso,  Riese San Pio X e Venezia. Ed in altre occasioni posò sul paesaggio delle Dolomiti il suo sguardo ammirato. Nel nostro personalissimo taccuino, ci pare  di poter riservare un posto speciale alla diocesi di San Tiziano dalla quale partì l’opitergino mons. Giovanni Sessolo che reclutò nella gendarmeria pontificia diversi giovani  di quest’area, senza contare chi, come il mianese Angelo Gugel, chiamato da Giovanni Paolo I, è stato annoverato tra ‘i familiari’ di Papa Woytila. E senza dimenticare chi, come padre Aldo Tolotto, si formò nel nostro Istituto Pio X e oggi, dopo un’esperienza quarantennale in Terra Santa, dirige la casa-albergo Santa Marta che accolse i porporati durante la permanenza a Roma.

Arrivato da pochi minuti all’aeroporto vittoriese, fuori del quale il cronista ricorda il parroco di Fontanellette, don Alfeo, con i suoi ‘papa-boys’, Giovanni Paolo II aveva voluto salutare le suore di clausura di San Giacomo di Veglia richiamando la Regola del loro fondatore San Benedetto.

Giuseppe, Carlo, Albino, un filo comune li unisce. E sostiene la Chiesa universale che ha il potere di legare e di sciogliere.

 

 

 

 

Trenta giorni

 

 

 

* Campane del Duomo a festa per l’elezione, rapidissima, di Benedetto XVI al soglio pontificio. Joseph Ratzinger, settantottenne bavarese, per vent’anni è stato prefetto della congregazione per la dottrina della fede. Per il neo-eletto, che fu strettissimo collaboratore di Giovanni Paolo II, il dialogo è una necessità, ma non deve mai diventare rinuncia alle ragioni della propria fede. Tra i rischi moderni,  egli individua il relativismo ed il nuovo paganesimo che, mirando ad accantonare Dio, ha finito per sbarazzarsi dell’uomo. Presentandosi, dopo l’Habemus Papam, alla loggia di San Pietro, aveva detto “Dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”. E rivolto alla folla: “Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere”.

 

* Un mesto rintocco, la sera del 2 aprile,  aveva segnato la fine dell’agonia di Giovanni Paolo II, il Papa che ha cambiato il mondo. Rimarrà a lungo nella memoria di tante persone, che hanno accompagnato il calvario umano dell’ultimo periodo, quella bara semplice di tavole di cipresso nodoso e quelle pagine del Vangelo sfogliate dal vento, mentre il coro della Cappella Sistina intonava le litanie dei santi. Nelle ore precedenti, giovani della zona opitergina avevano pazientemente atteso ore per poter sfilare davanti alla salma esposta all’interno della Basilica.

 

* Il giorno delle esequie, nel registro lasciato a disposizione dei cittadini per un omaggio, all’ingresso dell’Ospedale, una mamma ha espresso riconoscenza al Papa che ha accompagnato la crescita dei suoi figli. Ed un’altra persona ha scritto “Karol è sinonimo di forza e tu, Santo Padre, sei stato un esempio di forza”.

 

* Finale di campagna elettorale sotto tono per l’attenzione dei ‘media’ concentrata sulle vicende vaticane. Ad Oderzo questi i risultati della consultazione regionale: Galan 53,84%, Carraro 32,20%, Panto 12,89%, Bussinello 1,07%. In dettaglio, i voti di lista: Lega 21,44%, Forza Italia 20,22%, Ulivo 13,81%, Progetto Nord Est 11,00, Carraro 5,84%, Alleanza Nazionale 4,53%, Unione di Centro 2,10%, Rifondazione Comunista 2,04%, Liga 1,05%.

 

* Dopo la catastrofe del 26 dicembre, un altro cataclisma sconvolge i Paesi dell’Oceano Indiano. Il terremoto cancella alcune isole. L’Indonesia piange oltre mille morti. Purtroppo non si ripete l’ondata di solidarietà registrata per lo tsunami di Santo Stefano.

 

*Rallentamento del mercato e situazione critica nelle aziende del comparto del mobile e dell’arredamento: Sono i sintomi di un settore in sofferenza nei primi mesi dell’anno. E, intanto, una decina di aziende artigiane del territorio avviano per una cinquantina di operai la procedura di sospensione temporanea dal lavoro, mentre un centinaio di persone è collocato in cassa integrazione.

 

* Dal 2000 al 2004, la differenziazione dei rifiuti, favorita sicuramente dal sistema ‘porta a porta’, è passata ad Oderzo dal quaranta al settanta per cento, con una forte diminuzione della produzione di secco oggi assestato intorno ai 124 chili pro-capite annui.

 

* L’associazione commercianti del mandamento Oderzo-Motta non pare interessata al progetto che prevede un ambizioso centro direzionale in via Masotti, illustrato nel Dialoghetto dello scorso numero. “La soluzione della torre non fa per noi”, taglia corto Enrico Chiara, direttore dell’associazione.

 

* Il console americano responsabile per la stampa e la cultura David Bustamante è stato ospite in città ed ha visitato la mostra dedicata ad Alberto Martini e a Dante ed il museo archeologico.

 

* Si è spenta a 97 anni Dina Zanco, vedova Dametto, mamma di mons. Piersante e di Angiolina. Fino a qualche anno fa, chi si recava in canonica  aveva modo incontrarla mentre lavorava ad uncinetto ascoltando l’inseparabile apparecchio sintonizzato su Radio Maria e recitando il rosario. Consapevole delle sue condizioni, si è avvicinata con serenità all’ultimo viaggio, circondata dai figli. Le esequie sono state celebrate nella chiesa parrocchiale di Cavalier. Ora riposa nel cimitero di Fossalta Maggiore. Prima di servire il figlio, Abate-Parroco di Oderzo, aveva svolto servizio accanto a don Romualdo Baldissera in Parrocchia San Pio X a Conegliano.

 

* Razzia di accessori per auto all’autosalone Furlan, recentemente trasferito nella zona industriale all’altezza della rotatoria sulla Cadore Mare nei pressi del consorzio delle cantine sociali di via Baite. Rubati cerchioni e pneumatici ed altri accessori per Audi e Wolkswagen.

 

* Ennesimo furto di ricariche di cellulari al distributore della tabaccheria di Piazza Grande. E non è stata risparmiata nemmeno la storica tabaccheria di corso Umberto I, vicino ai Quattro Cantoni.

 

* Di fronte al dilagare della malavita che mina la convivenza civile sul territorio della Marca, il Prefetto Natale Labia denuncia un’importante carenza di organico nelle forze dell’ordine, al termine del vertice sull’ordine e la sicurezza pubblica dedicato all’analisi del fenomeno furti. Per contrastare l’offensiva, il presidente del Consorzio dei Comuni, D’Amico, rilancia un progetto di sorveglianza comprensoriale notturna”. In polemica col Prefetto, interviene Bepi Covre: “Deve coordinare gli uomini che ha e mandarli in strada di notte”. E sul comando dei Carabinieri rilancia Sandro Martin: E’ stata cambiata la targhetta sul portone della caserma: da stazione è diventata tenenza. Non si sa quanti carabinieri ci siano e quanti non ci siano più. Sindaci, almeno coordinatevi”.

 

* Sopralluogo dei tecnici dell’Anas per definire i tempi di consegna degli ultimi lavori sulla viabilità. Per i primi di maggio aprirà la rotonda di Faè ed entro l’estate sarà completato il collegamento tra Rustignè e Colfrancui. E’ stata anche eliminata, in via dei Camaldolesi, la scomoda ‘chicane’ in corrispondenza dell’incrocio con via Masotti che sarà dotato di sottopasso in corso di ultimazione.

 

* Si è concluso l’allestimento del museo etnografico all’interno del ‘cason’ di Piavon, con oggetti ed attrezzi legati alla tradizione contadina, abilmente restaurati dagli allievi della scuola di restauro Formaveneto di Villorba.. Ulteriori notizie sono disponibili sul sito www.casonpiavon.it.

 

* Giuliano Gobbo è il nuovo presidente dell’Avis comunale che festeggia il 50° anniversario di fondazione. Croce d’oro maturata in 45 anni di impegno nell’associazione e 120 donazioni nel suo carnet, egli succede ad Olindo Cescon, nominato presidente onorario

 

* Anche gli animali hanno diritto al benessere e a condizioni di vita rispettose della loro dignità. Lo sancisce una normativa recente a tutela della specie. Come gli uomini hanno dei diritti fondamentali, anche le bestie devono potersi muovere, esprimere i loro comportamenti. Sono quindi banditi metodi di contenzione e catene troppo corte. I servizi veterinari applicheranno con  buon senso le nuove disposizioni, gli agricoltori non nascondono però la loro preoccupazione.

 

    Aprile 2005

Torri e porte

 

 

 

 

 

 

 

Il bombarolo del Nordest ha colpito nuovamente, con lucida follia. Ancora una bambina, come era accaduto meno di due anni fa sul greto del Piave. Questa volta il disgraziato ha collocato la carica esplosiva all’interno di una candela elettrica riposta davanti all’altare della Madonna nel Duomo di Motta di Livenza. Al termine della Messa domenicale, una deflagrazione rompeva l’armonia del canto finale. Il cero che Greta, sei anni, faticava ad accendere le devastava una mano. Prontamente soccorsa, la piccola veniva caricata sull’elicottero del servizio emergenza e poi trasferita al centro di chirurgia della mano all’ospedale di Pordenone.

Mentre qualcuno preferisce i toni che solitamente vengono riservati ai poveracci, altri si soffermano in analisi più elaborate. “Non è casuale che la serie di attentati interessi il ricco Nordest”, argomenta il criminologo di ‘Porta a Porta’, Francesco Bruno. “La crescita esponenziale del benessere non si è accompagnata alla crescita adeguata della ricchezza culturale e dei significati della vita”.

Passano poche ore, e viene rinvenuto inesploso un ordigno nascosto in una scatoletta di tonno acquistata in un supermercato di Concordia e spedita per beneficenza a suore operanti in Romania.

La città sul Livenza, assediata dalle parabole di tutti i telegiornali nazionali che all’ennesimo attentato dedicano ampi spazi e lunghe dirette, reagisce in maniera composta e dignitosa mostrando un tessuto sociale solido ed il volto di una Regione matura. E la popolazione, tenendo senza complessi un cero in mano, manifesta in corteo aperto dalle autorità locali e dal vescovo  Zenti che si era rivolto direttamente al vile: “Magari potessimo parlarci a tu per tu”.

Aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Motta di Livenza Giorgio Lago che in città era vissuto con la famiglia negli anni del liceo. Dimostrando forza d’animo e lucidità fino alla fine, è stato interprete e critico della crescita del Nordest. Aveva guardato con interesse la nascita del Movimento dei Sindaci partito dieci anni fa da Oderzo, e aveva contribuito a coagulare amministratori pubblici attorno ad un progetto di riscatto dallo strapotere dei partiti e dai vincoli di un sistema ingessato. Con i suoi editoriali, prima da Direttore e poi da opinionista dei maggiori quotidiani veneti, aveva saputo trasformare un’entità geografica conosciuta come ‘Tre Venezie’ in una realtà viva e pulsante, prima snobbata e poi accreditata a livello nazionale come ‘miracolo economico’. Per questo l’ex Sindaco Covre ha proposto in consiglio comunale di dedicare una via di Oderzo al giornalista che l’aveva accompagnato nell’esperienza di primo cittadino e stimolato a raccontare la sua singolare avventura di leghista atipico in un libro giunto in poche settimane alla seconda edizione.

A Lago molti attribuiscono il merito di avere saputo interpretare al meglio un territorio e la sua gente, analizzandone vizi e virtù. Quotidianamente aveva raccontato questa Regione caratterizzata dal policentrismo e da una realtà produttiva diffusa, che non di rado ha purtroppo compromesso l’integrità del territorio e la qualità dell’ambiente naturale.

Sono gli argomenti che sembrano sostenere l’avveniristico progetto dell’architetto portoghese Gonçalo Byrne che interessa l’area retrostante il distributore Agip, compresa tra la tangenziale e via Masotti verso la zona scolastica.

L’iniziativa, pubblico-privata, trae origine dalla richiesta delle categorie produttive di disporre di spazi direzionali adeguati alla funzione trainante del capoluogo di comprensorio. E il progetto disegna due edifici di nove piani ad uso alberghiero, un fabbricato di sei piani ad uso residenziale ed una torre direzionale di quindici piani destinata ad accogliere uffici e servizi. Il tutto in un’area attrezzata a verde, con ampi parcheggi ed alberature per legare il nuovo agglomerato urbano alla campagna circostante e al fiume che attraversa la città.

L’attenzione per il paesaggio,  la ricerca di una fruibilità estesa, l’originalità delle scelte architettoniche,  la funzione monumentale delle porte che anticamente segnavano l’ingresso in città, tutte queste solide motivazioni si scontrano con numerosi dubbi sull’impatto urbanistico di un intervento di circa novantamila metri cubi.

Non mancano perplessità su quella che viene definita cementificazione selvaggia e sull’esigenza di convertire aree e strutture produttive in esubero prima di compromettere ulteriormente l’ambiente.

Per ora, la palla è alla Regione che dovrà pronunciarsi sul progetto di massima. Ma c’è chi non esita a paventare uno ‘tsunami’ di cemento.

 

 

 

 

 

Trenta giorni

 

* L’area di via Masotti tra l’incrocio con la circonvallazione, la zona scolastica ed il distributore Agip è destinata a segnare l’ingresso monumentale in città con una torre direzionale alta quindici piani, due edifici ad uso ricettivo-alberghiero di nove piani ed un fabbricato residenziale di sei piani. “E’ stata posta grande attenzione”, rassicura l’assessore Masutti, “all’aspetto paesaggistico, con un parco di 5 mila metri, giardini, una piazza, la valorizzazione degli argini del fiume. Contestualmente sarà ridisegnata la viabilità della circonvallazione e del centro, con un viale alberato che condurrà in piazza Castello ed una nuova strada a fianco dell’ex stadio di via Roma. Il progetto passa ora in Regione per le osservazioni sui volumi. Per quanto riguarda i dettagli costruttivi, sono ancora da definire e torneranno in consiglio comunale”. All’argomento dedichiamo spazio dell’approfondimento mensile.

* Grido d’allarme dell’assessore provinciale all’urbanistica, Mario Piovesan, ai Sindaci della zona in merito alla gestione del territorio, in occasione della presentazione della  nuova legge urbanistica che attribuisce precise competenze alla Provincia ed impone agli enti locali di fare sistema.  La necessità di un coordinamento è confermata dal fatto che nell’ultimo anno sono stati proposti nel comprensorio ben quattro autoparchi: a Rustignè, Ponte di Piave, Salgareda e Fontanelle.

* Un unico autoparco a Levada, collocato sulla bretella di collegamento alla Postumia, potrebbe bastare ai Comuni di Ponte di Piave e di Oderzo. L’ipotesi di collaborazione è stata oggetto di un incontro tra i Sindaci Roberto Zanchetta ed Elio Pujatti.

* Viabilità: sulla Postumia, braccio di ferro tra Oderzo e Gorgo al Monticano. Almeno due i punti controversi: il tracciato della strada dei Paludei, dichiarata zona di interesse ambientale, e l’innesto sulla rotonda di Fratta.

* Due nevicate hanno nuovamente imbiancato la Marca causando forti disagi al traffico. La Protezione Civile ha mobilitato ottanta automezzi ed un migliaio di uomini. Non sono bastati ad evitare rallentamenti della circolazione stradale, cancellazioni di corse nei trasporti pubblici e la chiusura dell’aeroporto trevigiano per alcune ore. Alla fine sale e sole hanno risolto l’emergenza.

* I vigili urbani in servizio ad Oderzo sono la metà della dotazione organica prevista: nove contro diciotto. “Non solo siamo a metà organico secondo un rapporto ottimale tra polizia urbana e popolazione”, commenta il primo cittadino, “ma la legge finanziaria impone il blocco anche del turn over di chi va in pensione”.

* Nordest, basta col piangersi addosso. Paolo Feltrin, docente universitario a Trieste, responsabile del Centro studi e ricerche Tolomeo, è stanco di retoriche, soprattutto, che osannano i bei tempi andati e grondano sfiducia nel futuro. E all’inizio di una nuova legislatura regionale del Veneto invita a girare decisamente pagina. A chi parla di crisi del modello veneto risponde senza mezzi termini: non è mai esistito un modello veneto e poi, nonostante la crisi mondiale, in questa regione aumentano l’occupazione, il prodotto interno lordo, l’export. Nel cambiamento alcuni settori entrano in crisi, ma nel complesso il Veneto sta meglio di altri, ottenendo risultati significativi. Dobbiamo imparare a considerare ciò che siamo e non ciò che eravamo: allora riusciremo  tranquillamente a guardare avanti.

* Il prof. Ugo de Nicola, già primario di ortopedia ad Oderzo, ha illustrato ad ‘Elisir’, la trasmissione di Rai Tre condotta con spirito inglese da Michele Mirabella, i risultati ottenuti nel campo delle protesi dell’anca e le nuove tecniche chirurgiche sperimentate con successo nel suo reparto.

* “Sei un Bin Laden”: la colorita espressione è costata una causa penale ad un settantacinquenne che dovrà difendersi davanti il giudice di pace dall’accusa di ingiurie e da una richiesta di risarcimento per 5 mila euro.

* Il canale Piavon, quasi privato di fauna ittica nell’estate scorsa, è stato ripopolato dalla Provincia con la partecipazione dei ragazzi delle scuole di Chiarano. Non sono del tutto sopite le polemiche sulle cause della moria, visto che l’inquinamento era partito dal depuratore di Oderzo. A rovesciare nel Piavon i secchielli con i pesci sono stati circa duecento divertiti giovanissimi chiamati a raccolta dal Sindaco Vallardi.

* Negozi aperti fino alle 22, due mercati straordinari festivi ed otto domeniche di ‘shopping’ nel corso dell’anno: sono le novità di un recente provvedimento del Sindaco adottato per rivitalizzare il commercio, in crisi per la stagnazione dei consumi.

* Sante Freschi era una presenza frequente ai funerali in Duomo, alfiere delle varie associazioni di volontariato: Avis, Aido, associazioni combattentistiche, di cui faceva parte. Ha interrotto ad 82 anni un servizio svolto con generosità e costanza.

* Luci della ribalta per due ex calciatori dell’Opitergina: Ezio Vendrame, che ha raccontato in un libro le ‘avventure’ del compagno di squadra Gianfranco Zigoni, si è cimentato nel ruolo di opinionista al Festival di San Remo, invitato da Bonolis sul palco dell’Ariston. L’altro è Gigi Del Neri fino a qualche settimana fa allenatore della Roma. Entrambi avevano giocato nel club biancorosso, dopo la conclusione dell’esperienza professionistica in serie A.

* E’ guerra sui dissuasori di velocità. A Piavon si protesta perché ne sono stati installati quattro a poca distanza uno dall’altro; a Camino se ne chiede la collocazione in prossimità della scuola materna ‘Simonetti’, nel tratto di strada nella quale, in gennaio, ha perso la vita il ventiduenne Marco Rizzo.

* Gli automobilisti non possono più dire: “Andavo a quaranta all’ora”. La velocità te la segnala un rilevatore elettronico che dice la verità. Per ora, il pannello è stato installato sulla Postumia a Fratta ed altri cinque saranno posizionati nei punti più critici e pericolosi del territorio comunale, in prossimità dei centri, delle scuole e degli attraversamenti pedonali, e saranno spostati periodicamente per ottimizzarle l’uso.

* Sempre a proposito di sicurezza stradale e di proteste per togliere quelli di Ronche, molte delle firme raccolte apparterrebbero a famiglie non residenti. Dopo i casi della lista Mussolini e del percorso formativo degli avvocati, la questione delle firme assume connotati interessanti. Per non parlare della ‘griffe’ sui prodotti taroccati.

* Una cinquantina di classi delle scuole sono coinvolti in progetti sui temi dell’ambiente. Tutti di estremo interesse, commenta l’assessore Gianfranco Marchetti. Alcuni titoli: Lillo il grillo e la mia città, Balcone fiorito, El cason, il fiume Monticano.

* La fideilizzazione del cliente è la sfida lanciata dai commercianti aderenti alla nuova associazione ‘Oderzo è’. Essi intendono collaborare, in stretta sinergia con il Comune, per promuovere il territorio in tutti gli aspetti, dalla riqualificazione dell’arredo urbano all’abbattimento delle barriere architettoniche, dalla creazione di parcheggi al rispetto di un codice etico di autoregolamentazione dei piccoli esercizi nel rapporto con i consumatori.

* Si spacciavano per funzionari delle Poste  Italiane, rivolgendosi specialmente ad anziani. Con il pretesto di controllare se ci fossero banconote false, cercavano di approfittare della situazione per alleggerire i malcapitati. Per fortuna questi non ci sono cascati ed hanno informato l’ufficio postale opitergino.

* Un mese per recapitare una lettera da Oderzo ad Oderzo. L’esperienza diretta è di Pierfranco Bincoletto, presidente del consiglio comunale, che ha spedito lettere di convocazione ad una riunione di circoscrizione ai primi di febbraio, una delle quali indirizzata a se stesso, ricevendola dopo un mese, col timbro di Padova.

* Gravi ritardi vengono segnalati nella consegna del ‘Dialogo’ alle famiglie di Oderzo.  Ce ne scusiamo con i lettori.

 

 

 

    Marzo 2005

 

Domeniche austere

 

 

 

 

 

 

(Piazza Grande con la neve)

 

 

 

Domenica in:  la domenica in casa aveva un’altra faccia, l’austerity, meno allegra dell’intrattenimento televisivo lanciato da Corrado. Più che l’inquinamento atmosferico preoccupava allora il consumo energetico. Si mise un limite alle trasmissioni serali per obbligare gli italiani ad andare a letto presto. Negli uffici furono rivisti gli orari per risparmiare sul riscaldamento. Alla domenica, le automobili correvano a targhe alterne. La prefettura rilasciava autorizzazioni per consentire di recarsi al lavoro a chi doveva prestare un servizio indispensabile.
Ad Oderzo, le corse su gomma Portogruaro-Treviso consentivano specialmente ai giovani di trovarsi e di divertirsi ugualmente. Già da alcuni anni lo straripamento del Piave aveva fermato il treno e si sarebbe dovuto aspettare fino al 2000 per vedere rispuntare la prima locomotiva nella stazione.

A distanza di trent’anni e più, sono ricomparse le targhe alterne. Questa volta le autonomie locali offrono un variegato panorama di scelte. Secondo l’Agenzia regionale per l’ambiente, Oderzo non corre pericoli, trovandosi in classe C, la meno a rischio.

Altrove, a febbraio, sono arrivati nuovi blocchi del traffico. In vari Comuni della Marca, domeniche senz’auto. Il divieto di circolazione ha interessato anche il Terraglio da Mestre a Preganziol.

L’atteggiamento della Provincia per contrastare l’inquinamento è stato giudicato troppo morbido da alcune amministrazioni locali che avrebbero preferito una posizione decisa. Alla fine, anche il capoluogo di provincia ha gettato la spugna. Il risultato è stato una situazione a macchie di leopardo,  servita ad alimentare qualche malumore e disagi.

Nell’ultima domenica di febbraio, una ventina di  Comuni della Marca infreddolita, ancora segnata dalle nevicate che hanno imbiancato il paesaggio, confermavano il blocco, annunciando la replica per il 13 marzo.

Il presidente del consorzio del comprensorio opitergino, Antonio D’Amico, guardando al Friuli, lanciava la proposta di un tavolo d’intesa per verificare i parametri e concordare le misure da adottare. L’assessore all’ambiente del Comune di Oderzo, Gianfranco Marchetti,  suggeriva ad esempio il lavaggio delle strade per cacciare le polveri sottili. E lo scrittore Mario Rigoni Stern interveniva in appoggio del comitato per la tutela del Bosco di Olmè in Comune di Cessalto, minacciato dalla possibilità di una nuova striscia di asfalto.

I commercianti sono preoccupati dall’andamento del mercato e lo sono anche i cittadini comuni. Il modello Nordest è in crisi: De Longhi, Zanussi, si sente ripetere, sono segnali inequivocabili della fine del miracolo economico.

Di fronte alle grandi trasformazioni sociali, la classe dirigente s’interroga sul futuro. E da un recente sondaggio demoscopico  commissionato dall’associazione degli industriali trevigiani emerge la consapevolezza dell’avvio di un nuovo ciclo di sviluppo profondamente segnato dell’internazionalizzazione. 

In mezzo a tante analogie col passato, crisi economica e misure austere in particolare, le domeniche davanti al televisore fanno registrare il venir meno di una presenza familiare sull’ora del pranzo: la recita dell’Angelus in piazza San Pietro da parte del Papa, sottoposto ad intervento per le complicazioni di una grave insufficienza respiratoria. Anche senza la parola, il grande comunicatore riesce a trasmettere un richiamo forte alla speranza. Ma fino a quando?

 

 

Trenta giorni

 

 

* Unabomber non dà tregua. Questa volta, il ‘grande vigliacco’ , che quasi due anni fa colpiva una bambina di Oderzo, non è riuscito a portare a segno un altro risultato. L’ovetto di plastica, di solito usato per le sorprese, nel quale era stato posto l’esplosivo, lasciato sul marciapiede nella zona del tribunale, è scoppiato quando un ragazzino in gita scolastica lo ha calciato. Per fortuna, nessun danno. Gli investigatori disporrebbero di alcuni indizi interessanti.

 

* Curiosa protesta di un cittadino di via Pigozzi, esasperato dalle pessime condizioni della piazzetta ecologica del suo isolato ed insoddisfatto delle misure messe in atto dal Comune. Per sollecitare una soluzione, ha pensato bene di depositare tre scatoloni ricolmi di rifiuti dinanzi alle porte del municipio. “Abbiamo provveduto”, commenta l’assessore all’ambiente, Gianfranco Marchetti, “a spostare le campane in un punto interno di via Pigozzi, in modo da evitare che vengano prese d’assalto da residenti di altre zone”. Al riguardo, sono ben 251 le multe applicate dai vigili urbani verso i responsabili di infrazioni accertate  nel 2004.

 

* Il tradizionale appuntamento di Carnevale con la festa in maschera al palazzetto dello sport non ha potuto aver luogo. L’impianto non è omologato per manifestazioni extra sportive. L’assessore Alberto Turchetto si è attivato per risolvere definitivamente la questione.

 

* I genitori che mandano bambini di età inferiore ai tre anni all’asilo-nido potranno presentare domanda, dal 1° marzo al 30 aprile, per ottenere un contributo, secondo fasce di reddito e altre condizioni documentabili. Per informazioni, rivolgersi ai servizi sociali del Comune.

 

* Sfiorano i centomila euro gli introiti da concessioni per il collocamento su proprietà comunali di antenne per la telefonia mobile. Un campo delicato, che ha dato a suo tempo luogo ad una delibera per individuare le aree meno abitate o comunque a rischio limitato per la popolazione, da qualche anno molto sensibile al problema delle onde elettromagnetiche.

 

* Uno studio della Regione sugli ‘anni di vita in meno’ nella Marca pone gli incidenti stradali, i suicidi ed il cancro tra le maggior cause di morte prematura. Se il male di vivere conduce meno i giovani nel tunnel dell’eroina, li spinge piuttosto a gesti estremi. Un ultimo dato, allarmante, dello studio presentato  recentemente a Ca’ dei Carraresi: tra i giovani compresi tra  18 ed i 34 anni, uno su tre fuma, uno su tre non fa attività fisica, uno su cinque si ‘ubriaca’ il sabato sera.

 

* E non ha risparmiato la cittadinanza nemmeno la febbre influenzale responsabile di un’epidemia senza precedenti che ha dimezzato classi e famiglie costrette a letto. Sotto accusa il vaccino che  servirebbe a poco. Insistono gli esperti: il vaccino anche se non scongiura il pericolo, rende meno aggressiva la malattia ed evita le complicazioni. Dunque è bene farlo. 

 

* Il Comune non intende assumersi la spesa per la ricalibratura del fosso Peressina, responsabile di allagamenti nella zona residenziale del Brandolini.  L’onere, quantificabile in 150 mila euro, deve gravare, secondo la maggioranza, sul Consorzio di Bonifica Sinistra Piave cui aderisce il Comune stesso.

 

* Il nuovo piano regolatore generale non convince la frazione di Rustignè. Vengono  contestati l’ampliamento industriale, la zona ricettivo-alberghiera, l’autoparco.  Disaccordo anche sull’ipotesi del sottopasso. E’ piovuta una quantità di osservazioni contro le soluzioni del professore Lombardi, tradotte in 330 firme di opposizione al piano. Tra le richieste emerse, la fognatura e l’allacciamento alla rete del gas.

 

*  Viene intanto discussa una soluzione ponte per l’innesto sulla Postumia. Subito un semaforo, più avanti la rotatoria. E’ il risultato di un incontro in municipio tra Provincia, Comune e Veneto Strade.

 

* E la protesta di altri 200 cittadini arriva da Spinè, contro il depuratore che emette rumori definiti ‘insopportabili’ dagli abitanti della zona, stressati anche da odori molto forti.

 

* E’ scomparso improvvisamente il dott. Domenico Mattiuzzi, 76 anni, figura di medico di famiglia all’antica. Tra le cure più efficaci che usava con i suoi pazienti, la disponibilità e l’attenzione alle persone, affinata alla scuola dell’amico Bruno Visentin che l’ha preceduto di poche settimane nel grande viaggio e con il quale aveva lavorato molti anni in ospedale psichiatrico.

 

* Lutto nel mondo della moda: si è spento Claudio Buziol, mister ‘Replay’, fondatore e presidente di una delle aziende più note e di successo della Marca; imprenditore-simbolo del miracolo Nordest.  Aveva 47 anni. Qualche compagno di studi al Brandolini-Rota lo ricorda come spirito libero e creativo già allora.

 

* Ritrovamenti archeologici nel cantiere dell’Opera Pia Moro, nell’area sorgerà la nuova ‘Casa Moro’. I reperti provenienti da due distinte necropoli sono stati accuratamente coperti per le indagini dei tecnici. E nel cantiere delle ex fornaci Merlo, in  via Spinè, sarebbero state rinvenute tombe di cavalieri con il loro cavallo.                            

 

* Al via il restauro del palazzo che ospitava il caratteristico negozio di alimentari della famiglia Giacomini. La casa ospitò il poeta e letterato Francesco Dall’Ongaro, nato a Mansuè nel 1808, la cui famiglia si trasferì ad Oderzo nel 1818.

 

* Politica e religione agli ultimi posti nella graduatoria dei valori per l’universo giovanile. Lo rivela un’indagine condotta per conto della Provincia. Famiglia, lavoro, amicizia  amore sono i punti di riferimento dei mille ragazzi intervistati. “I giovani snobbano la politica che emerge dai telegiornali che riportano alla rinfusa le posizioni dei vari partiti”, commenta Renzo Guolo, sociologo trevigiano. Gli fa eco Lorenzo Biagi, direttore della Vita del Popolo: “Essi chiedono alla religione delle risposte di qualità. Vogliono conoscere un cristianesimo in grado di accompagnarli attraverso le sfide del loro tempo”. Rimangono, in fondo, tradizionalisti, tanto che al primo posto dei valori il 67% mette la famiglia.

 

* Arriva il semaforo superintelligente per evitare code ed incovenienti all’incrocio tra la Postumia e via Verdi, all’imbocco della Cadore-Mare. Ad illustrarlo alla giunta opitergina è stato il comandante della polizia urbana, Dino Piovesana. L’impianto sarà regolato da sensori in grado di modulare il flusso del traffico in base all’intensità.

 

* La piazza intitolata a Carlo Stefanel, costruita sopra sottopasso alla ferrovia, attende di essere aperta. Un cenno a non meglio precisate difficoltà ritarda l’inaugurazione. Proprio in un periodo in cui l’impero che porta il nome del fondatore, dopo un riassetto societario e la reazione positiva della borsa, prepara il rilancio finanziario e commerciale puntando su Africa e Oriente.

 

* Le polveri sottili inquinano l’atmosfera e compromettono la salute. In vari Comuni, vengono adottate misure anti-inquinamento. L’Arpav tranquillizza: Oderzo resta nella fascia ‘C’.  Torniamo sulla questione ambientale nello spazio dedicato all’approfondimento.

 

*Le studentesse di quinta B del locale liceo linguistico ‘Antonio Scarpa’, accompagnate dagli insegnanti Fabio Bellese ed Anna Maso, hanno partecipato alla trasmissione ‘Per un pugno di libri’ che andrà in onda il 13 marzo alle 18 su Raitre. Ai conduttori del programma, essi offriranno una confezione di ‘Raboso del Sindaco’, una bottiglia di grappa e, all’altra classe, alcuni volumi con immagini su Oderzo.

 

* I titolari dell’oleificio Medio Piave hanno espresso la disponibilità a discutere di un eventuale trasferimento dell’attività dalla sede di via Calstorta a Colfrancui. L’impianto, da trent’anni oggetto di polemiche, è stato teatro di un incendio sviluppatosi il 9 luglio 2004 che richiamò l’intervento di una decina di mezzi dei vigili del fuoco e di due ambulanze. L’ipotesi di trasferimento riportata con grande rilievo dalla stampa locale riguarda un’area servita da un corso d’acqua ai confini tra Fontanelle e Vazzola.

 

 

    Febbraio 2005

 

Riserva di caccia

 

 

 

 

(capannone industriale in via Padova)

 

 

Mentre la Marca viene investita da una morsa di gelo, che trasforma alcuni squarci in cartoline da fiaba, con temperature minime da record, la protesta degli operai della De’ Longhi paralizza il traffico del capoluogo di Provincia. Pochi giorni prima avevano bloccato la Postumia con tre distinti cortei per manifestare contro i 650 licenziamenti decisi dall’azienda che delocalizza in Cina. A Gorgo al Monticano sono a rischio 80 posti su 270 occupati.

La delocalizzazione pesa e continua a produrre effetti devastanti. Chiudono fabbriche. Gli operai si ritrovano dall’oggi al domani sulla strada. Si svuotano i capannoni che espongono il cartello ‘affittasi’. Arrivano alla Confartigianato di Oderzo-Motta offerte di spazi liberi. E’ un fenomeno che interessa un po’ tutti i Comuni del comprensorio. Ed è accaduto in breve tempo. Fino a due anni fa le aziende chiedevano manodopera e capannoni per ampliare l’attività. Sono lontani i tempi in cui i Comuni facevano a gara per attrezzare alla buona zone industriali, anche più di una, per creare posti di lavoro, lasciando passare in secondo piano la difesa del territorio. Incombeva ancora lo spettro dell’emigrazione che aveva dissanguato le nostre contrade. Molti dei nostri paesi presentano ancora fabbriche, legate per lo più all’industria del mobile, con silos fin dentro il campanile. Sarebbe ingeneroso fare degli esempi ma basta aprire gli occhi. Tutela ambientale e sviluppo sostenibile hanno dovuto sgomitare a lungo e duramente contro produzione e profitto.

Chi oggi denuncia la cementificazione, approfittava ieri di agevolazioni agli investimenti. Certo, serve a poco cercare responsabilità.

Qualche grossa azienda locale che si è insediata spendendo poche lire per l’area e promettendo assunzioni non onorate sceglie di rilanciare gli investimenti puntando tutto sull’applicazione di tecnologie innovative e l’utilizzo di nuovi materiali. Una via alternativa alla fuga verso lidi fiscali più ameni nei quali la manodopera si accontenta a buon mercato. Produrre all’estero costa meno. E la legge del profitto non ha scrupoli.

Non usa mezzi termini la Confindustria: o si delocalizza o si chiude. “Non dobbiamo”, sostiene Andrea Tomat, presidente dell’associazione degli industriali trevigiani, “sclerotizzare questo momento, ma governare il cambiamento”. “Ognuno deve fare la propria parte”, rilancia Franco Sech, segretario generale della Cisl veneta. “Chi pensa che la coesione tra istituzioni, parti sociali e impresa non attiene allo sviluppo, sbaglia di grosso”.  “Servono regole per fermare questo processo”, interviene Luca Zaia, presidente della provincia di Treviso. “Occorre tutelare i diritti dei lavoratori, salvaguardare l’ambiente, garantire il frutto della creatività, se necessario imporre dazi e quote di rientro degli immigrati”.  “Un’economia fine a se stessa”, sintetizza mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Vittorio Veneto, alla fine è un boomerang. Se mancano regole mondiali queste delocalizzazioni rischiano di essere riserve di caccia”.

E nella caccia, si sa, vince la legge del più forte.

 

 

 

 

Trenta giorni

 

 

 

*Lo spettacolo ha le sue esigenze. A distanza di qualche settimana, è calato il sipario sulla tragica scena del disastro nel sudest asiatico dove lo ‘tsunami’ ha spazzato qualche centinaio di migliaia di persone, per lo più povere. La gara di solidarietà internazionale commuove, ma il divario tra paesi ricchi e paesi in miseria resta. Ed il diverso trattamento tra vittime e vittime lo testimonia. Nelle chiese di tutta la diocesi è stata chiamata in causa la generosità dei fedeli, che hanno risposto all’appello.

 

* E’ Martina il primo fiocco rosa della Marca. E’ nata all’ospedale di Oderzo, primogenita di Paolo Drusian e di Tiziana Murador.

 

 * Tranquilli, le multe si pagano ancora, ma non nell’ufficio di polizia municipale collocato nel Toresin. Le pene pecuniarie conseguenti ad infrazioni del codice stradale nonché le tariffe per l’occupazione di suolo pubblico potranno essere pagate presso gli uffici postali. Il servizio di polizia urbana concentrerà così gli sforzi sull’attività di sicurezza.

 

* Sempre a proposito di multe, sono state 2900 le contravvenzioni elevate nel 2004. Gli effetti del monitoraggio continuo delle strade stanno dando buoni risultati. Meno positivi i riflessi sulle casse municipali che potranno contare quest’anno su minori introiti per 90 mila euro. 

 

* E’ nelle librerie “Andando”, il nuovo libro di Eugenio Bucciol, edito da ‘Nuova Dimensione’. Racconta vicende di vite strappate e ritrovate su fogli matricolari e brandelli di giornali. Con l’attenzione verso il quotidiano delle persone comuni.

 

* I dializzati del comprensorio hanno avuto modo di apprezzare la sua competenza professionale e lo squisito tratto umano. E’ scomparso a pochi mesi dal collocamento a riposo il dott. Gilberto Calconi, pioniere dei trapianti, per alcuni anni, primario del reparto di nefrologia all’ospedale di Treviso e responsabile del locale servizio di emodialisi.

 

* Il Comune ha voluto dedicarle il ‘concerto-aperitivo’ di fine anno in segno di gratitudine per l’amore per l‘arte e per l’attaccamento alla comunità. Nel fiore dei quarant’anni, il cuore di Cristina Pillitteri ha ceduto dopo un delicato intervento all’aorta. Aveva eseguito importanti restauri in duomo illustrandoli con chiarezza sulle pagine del ‘Dialogo’.

 

 * Per colpa del graffio di un gatto randagio accolto in casa, una ragazzina di tredici anni si è fatta due mesi di ospedale con forti dolori e febbre alta. Un caso molto serio, risoltosi per fortuna positivamente. Il consiglio del medico: tenete pure gli animali in casa, ma vaccinateli.

 

* Il piano regolatore generale individua le zone d’espansione che interessano principalmente le frazioni. Boom edilizio a Piavon, Piano per l’edilizia economica a Colfrancui, in un’area di oltre tremila metri.

 

* Mario Bucciol ha chiuso definitivamente la serranda del negozio di alimentari posto all’angolo tra via Cesare Battisti e via Daniele Manin che fu della famiglia Baratella. In piazza e nel centro storico hanno chiuso uno alla volta gli ultimi ‘casoini’, lasciando il campo libero ai supermercati dove si trova dalla frutta ai cidì.

 

* Riapertura completa della tangenziale bloccata da tempo per la costruzione del sottopasso nei pressi dello stadio, e prima per il sottopasso di Camino, mentre proseguono i lavori all’incrocio con via Masotti.

 

* La tangenziale nord-ovest, che dovrebbe essere conclusa per l’estate, taglia in due via Miganza fra San Vincenzo e Colfrancui. Con quale soddisfazione per le famiglie residenti, è facile immaginarlo. Insomma di troppi cantieri si può anche scoppiare. Ma altri motivi di malcontento per le implicazioni del nuovo assetto viario e del nuovo piano regolatore non mancano.

 

* I furti nelle aziende e nelle automobili parcheggiate sono stati numerosi durante il periodo di Natale. Bersaglio privilegiato la zona industriale. Una maggior presenza dei carabinieri sarebbe ben vista. E invece ritorna il problema della caserma: il Ministero dell’Interno pretende che sia il Comune a pagare l’affitto, addirittura per cinque anni, e la Giunta restituisce al mittente la richiesta.

 

* Cinema Cristallo: la ristrutturazione procede a rilento tanto che la riapertura, già prevista per metà settembre, slitta di settimana in settimana. Salta la stagione teatrale ed i gestori chiedono un risarcimento di 25 mila euro per i danni subiti.

 

* Un opitergino alla trasmissione tivù “’Eredità” condotta da Amadeus. A misurarsi con i quiz del popolare presentatore è stato Mathias Gioia, studente ventunenne di giurisprudenza.

 

* Sigarette vietate in tutti i locali pubblici, per la gioia dei non fumatori e la preoccupazione di chi prende calci da tutte le parti ma non si rassegna a smettere.

 

* Oderzo, città delle anfore. La proposta di un richiamo nella segnaletica stradale alle origini romane del luogo arriva da Graziella Camilotto, anima dei comitati degli ultimi lustri. E Luca Zaia, presidente dell’amministrazione provinciale, risponde a stretto giro di posta: la proposta verrà presa in considerazione anche perché Oderzo sarà inserita nei percorsi archeologici della Marca trevigiana.

 

* Entro aprile la popolazione residente toccherà quota 19 mila. Un traguardo importante dopo una stagnazione durata fino al 2000, poi l’impennata dovuta in special modo alla presenza di lavoratori extracomunitari, ma non solo. La crescita ha investito soprattutto la frazione di Camino e la località di San Vincenzo nelle quali sono sorti come funghi quartieri residenziali importanti per ricettività.

 

* Mali di stagione hanno mandato in tilt il servizio di guardia medica tempestato da chiamate a domicilio: ben 56 in una notte.

 

* Ancora sangue sulle strade. Questa volta, nei pressi della scuola materna di Camino, ha lasciato la vita Marco Rizzo, ventiduenne figlio dell’ex comandante della locale stazione della guardia di finanza. Sono stati espiantati, per ridare salute ad altre persone, cornee, tessuti e cuore del giovane.

 

* Per ottenere l’installazione di barriere antirumore, i 400 residenti lungo la linea ferroviaria, firmatari di una petizione al Sindaco, dovranno aspettare fino al 2008. L’intervento si colloca in un progetto regionale che interessa varie tratte.

 

* Premiata lo scorso dicembre quale migliore attrice dell’anno, Michela Cescon ha presentato al Circolo cinematografico Pietro Dal Monaco il film “Primo amore” di Matteo Garrone.

 

* La storia di unabomber diventa fiction. “Una pessima trovata”, commenta Jesus, la mamma di Francesca colpita dalla deflagrazione di un pennarello collocato nel greto del Piave e rinvenuto durante la scampagnata di San Marco, un anno fa. “Meno male”, aggiunge,”che non si fa riferimento a mia figlia”.

 

 

 

 

    Gennaio 2005

 

 

 

 

Giro, girotondo 

 

 intorno al mondo

 

 

 

 

E’ stato un anno di terrore, che ha visto spargimento di sangue dalla Spagna all’Iraq, dall’Ossezia del Nord alla Terra Santa. Le cronache raccontano di attentati alla stazione Atocha di Madrid, di esecuzioni filmate da Bagdad, di stragi di innocenti a Beslan, di attentati nei bus israeliani e di ritorsioni contro i palestinesi. Negli ultimi dodici mesi, hanno perso la vita migliaia di persone vittime dell’odio e dell’intolleranza. Contrariamente a Fabrizio Quattrocchi ed Enzo Baldoni, si sono fortunatamente salvate le due Simone che il Bel Paese avrebbe voluto diverse e che hanno invece scelto di ritornare al loro impegno civile.

E’ stato anche l’anno del congedo illimitato per la cartolina di precetto e della firma in Campidoglio della Costituzione Europea. Non ce l’ha fatta Giovanni Paolo II a far passare il richiamo alle radici cristiane del continente. Inascoltato ma non vinto,  insiste con l’esortazione alla pace, al rispetto per la vita, alla lotta per la giustizia e contro la miseria. Stanco e malato, rimane un punto di riferimento unico per il mondo intero.

Il 2004 è stato l’anno della triste fine del pirata di Cesenatico, Pantani, forte sui pedali e fragile nella vita, travolto dal doping e intrappolato dalla droga. Per un campione che muore altri emergono. Il mattatore Petacchi ed il disarmante Cunego si sono esibiti sulle strade del Giro d’Italia, transitato per Oderzo. Fa sempre un grande effetto specchiarsi in televisione, anche se l’immagine rappresentata sul piccolo schermo può apparire distorta rispetto alla realtà quotidiana. Il passaggio della carovana rosa è stato un’occasione per testare la tenuta del sistema viario, privato temporaneamente della tangenziale. In tema di viabilità, l’anno appena concluso ha registrato un fervore di iniziative: costruzione del sottopasso di Camino, del sottopasso di via Masotti e nella zona degli impianti sportivi. Tra qualche mese, sarà la volta della rotatoria all’altezza di Fabrizio per l’innesto nella Cadore-Mare e nella zona industriale. Tra Rustignè e Colfrancui continuano i lavori per il completamento della circonvallazione sulla quale ha perso la vita un ragazzo di ventinove anni.

Con l’adozione della variante al piano regolatore, il disegno della città del prossimo futuro è completato. Lo sviluppo del duemila e dieci si ispira al contenimento della spinta industriale, all’attenzione alla qualità dell’ambiente e alla valorizzazione della funzione direzionale all’interno del comprensorio. Le zone verdi, non più a macchie spontanee, costituiranno uno spazio organizzato e fruibile. Oderzo vedrà incrementare la popolazione dagli attuali 18 mila abitanti a quasi 24 mila, con un saldo positivo di oltre 5 mila.

Mentre in una lontana repubblica dell’ex impero sovietico si consumava la strage degli innocenti, la  scuola materna di Tre Piere accoglieva in cinque classi 135 bambini provenienti dalle zone già servite dai plessi dismessi di Magera e di Colfrancui. Il nuovo complesso, a faccia vista, si presenta accogliente e funzionale al centro di un agglomerato residenziale dai volumi importanti che si espande fin quasi sui binari della ferrovia.

Le aule sono disposte attorno ad un cortile centrale nel quale crescerà un albero. L’originale soffitto in legno lamellare dell’ingresso richiama i colori dell’arcobaleno, e il pavimento  riproduce nella parte centrale un quadro di Kandinsky.

Non accenna a spegnersi la discussione attorno al crocifisso e al presepio nella scuola; intanto, la presenza di bambini dalla pelle olivastra o scura fa avvicinare la quota di stranieri al quindici per cento, impone la revisione di metodi didattici e suggerisce l’ingresso di mediatori culturali.

Per fortuna, la scuola è una palestra privilegiata di convivenza. Si confrontano senza pregiudizi ragazzi provenienti dai quattro angoli del mondo.

Quando avranno imparato ad accettare la diversità dell’altro e sviluppato il senso dell’accoglienza reciproca sarà un bel giorno per tutti.

Allora, nel nostro piccolo,  poniamo giorno dopo giorno le basi per una società migliore.

Buon anno agli affezionati lettori.

 

 

 

 

Dodici mesi in archivio

 

 

 

 

* Si chiama Giorgia la prima bambina del 2004, nata nel reparto di maternità trasferito alcune settimane prima dalla sede di Motta di Livenza ed inaugurato il 27 gennaio dall’assessore alla sanità della Regione Veneto, avv. Fabio Gava. Sono circa mille i parti registrati  nell’anno appena concluso. Più del diciassette per cento riguarda donne extracomunitarie.

 

* E’ tradizione che il Vescovo appena eletto riservi all’antica sede vescovile di Oderzo la prima visita. Mons. Giuseppe Zenti non ha voluto mancare alla tradizione, ed è stato accolto con la solennità dovuta al successore di San Tiziano e dei vescovi opitergini.

 

* Servizio asporto rifiuti nella bufera. Immondizie dappertutto, bollette care, campane insufficienti, in consiglio comunale riscoppia il caso. In discussione l’appartenenza al consorzio igiene del territorio e l’appalto alla Savno. Rassicurante l’assessore all’ecologia, Gianfranco Marchetti: “Cercheremo di migliorare ulteriormente il servizio. Segnali importanti li stiamo ottenendo. In più stiamo adottando misure di repressione e sanzioni per i vandali”.

 

*Vincenzo Trecalli lascia, dopo trentaquattro anni, il servizio. Giovane sottufficiale alla caserma “Zanusso”, era arrivato in Comune ai tempi del sindaco Piero Feltrin. Il consiglio comunale esprime  un corale riconoscimento della professionalità e dell’impegno profuso. In poche settimane, Il comando della polizia urbana passa da Stefano Rui a Dino Piovesana. Verso fine anno, si trasferisce il vice, Claudio Da Ros, per assumere il comando della polizia urbana di Fontanelle.

 

* L’agglomerato attorno alla chiesa dedicata a santa Maria Maddalena, presso la quale sorse il nucleo originale dell’ospedale, prende nuova forma. L’abbattimento della gelateria ex Mosena e di altri negozi saluta un recupero importante per il centro storico e stimola i ricordi di chi nel vecchio patronato Turroni ha giocato o frequentato le scuola medie.

 

* Le ruspe demoliscono, sotto gli occhi di curiosi assiepati sull’argine del Monticano,  l’albergo Postumia, punto d’incontro per decenni di affari e di gala, sulle macerie del quale la famiglia Aliprandi ha progettato la nascita di una moderna struttura ricettiva a cinque stelle.

 

* La ricalibratura della Postumia ha fatto saltare i conti del bilancio comunale. Nel 2001, argomenta il sindaco Elio Pujatti, è stato sforato il tetto del patto di stabilità perché Oderzo, Comune capofila per gli interventi di decongestionamento dell’antica via consolare, ha affrontato spese importanti poi ripartite tra tutte le amministrazioni interessate al progetto. Di qui i limiti di spesa imposti dalla legge finanziaria agli enti considerati ingiustamente poco virtuosi.

 

* Maggio, fiori d’arancio per teste coronate come Frederik, principe ereditario di Danimarca e la promessa Mary Donaldson. Nozze reali nella cattedrale dell’Almuleda a Madrid per Felipe, erede al trono di Spagna, e Letizia Ortiz. Scambio di anelli importanti anche nel Duomo di Oderzo tra il trentaquattrenne Renato di Porcia e Brugnera, erede del nobile casato, e la ventottenne Loredana, nativa del Monferrato.

 

* L’Istituto professionale per il commercio ex Besta è ora intitolato ad Amedo Obici, il ‘re’ delle noccioline americane, finanziatore negli anni Trenta di un padiglione  dell’ospedale. Alla cerimonia

ha partecipato una delegazione di Suffolk, città statunitense della Virginia nella quale il celebre concittadino ha fatto fortuna.

 

* Alberto Turchetto, architetto quarantaduenne, passa il testimone a Pierfranco Bincoletto, alla presidenza del consiglio comunale, e di lì a poco sostituisce la dimissionaria Maria Scardellato ai lavori pubblici.  La defezione in seno alla giunta di una seconda donna, dopo quella dell’ing. Maria Possamai, solleva un polverone di commenti che vengono riaccesi con i trasferimenti del direttore generale e del dirigente dell’ufficio lavori pubblici.

 

* Europee 2004: come sempre hanno vinto tutti e, se qualcosa hanno perso, hanno limitato i danni in un quadro complessivo di generale arretramento. Ma vediamo i dati di Oderzo: Forza Italia 26,83%, Uniti per l’Ulivo 25,26%, lega Nord 21,08%, Alleanza Nazionale 7,94%, Udc e democratici di centro 3,12%.

 

* Centinaia le firme raccolte per chiedere al Comune la disponibilità, per quindici giorni all’anno, degli spazi di palazzo Foscolo e dell’adiacente parco per esposizioni d’arte e manifestazioni culturali riservate ad artisti opitergini.

 

* Meritati riconoscimenti da parte del consiglio  comunale vanno al Basket Oderzo, promosso nel campionato B1 e  alla società sportivo-ricreativa ‘La Colfranculana’ nel trentennale di fondazione.

 

* Ennesimo successo per l’Opera in Piazza. Protagonista quest’anno ‘Madama Butterfly’ di Puccini. Nella prima serata è intervenuto il popolare conduttore televisivo Antonio Lubrano. Viene intanto annunciata una probabile revisione della convenzione tra Comune ed associazione “Oder atto II” per aprire la piazza ad altre manifestazioni culturali.

 

* La patente a punti fa miracoli. I risultati sono positivi in termini di sicurezza stradale, un po’ meno nei risvolti economici. Sono infatti calati gli introiti da multe. Nel 2003 le entrate sono state di 215 mila euro contro i 291 mila previsti. Le contravvenzioni sanzionate sono state oltre 2.900, le patenti ritirate 20 e 10 le carte di circolazione.

 

*Ore di paura a Colfrancui per un incendio all’oleificio Medio Piave che sorge a ridosso del centro abitato. Intervengono le squadre dei vigili del fuoco  di Treviso, Conegliano, Motta di Livenza, San Donà di Piave, con una decina di automezzi. A sirene spiegate, arrivano anche due ambulanze. Poteva essere una catastrofe. I fatti confermano le paure della popolazione e riaprono le discussioni iniziate trent’anni fa.

 

*Il sindaco di Fontanelle, Antonio D’Amico, è stato chiamato a presiedere il consorzio dei comuni dell’opitergino. Annuncia di voler recuperare la partecipazione di Motta di Livenza e di Meduna, uscite una decina d’anni fa per divergenze legate alle sorti dell’ospedale.

 

*Bepi Covre, già parlamentare e sindaco di Oderzo è entrato a far parte del consiglio d’amministrazione dell’Inail, dopo oltre un anno di commissario straordinario nominato direttamente dal ministro del ‘welfare’ Roberto Maroni.

 

* Omaggio del consiglio comunale a Gina Roma per il suo novantesimo compleanno. Un omaggio alla carriera e all’impegno civico. Per mezzo secolo l’artista ha portato alto il nome di Oderzo nel mondo. La pittrice ha fondato la Galleria 4 Cantoni ed ha diretto per anni la Pinacoteca Alberto Martini. Per l’occasione Ca’ Lozzio, galleria affidata alla sua direzione nei locali della gelateria di Piavon, le dedica una retrospettiva. Ed il titolare, Bepo Tonon, festeggia l’ennesimo riconoscimento conseguito alle olimpiadi della cucina, svoltesi ad Erfurt in Germania, per le sue splendide composizioni floreali.

 

* Si consolida negli Stati Uniti la fama dell’artista sampolese Morago. In ottobre, ha presentato le sue opere nel Connecticut. Contemporaneamente esponeva a Miami.

 

* Il mercato settimanale del bestiame ha superato, per giro d’affari, la equivalente rassegna vicentina. Ogni mercoledì sono mediamente trecento i capi presenti in foro boario di via Donizetti. punto di convergenza per gli operatori di Veneto e Friuli. Accanto alla compravendita di bestiame, vi è quello del foraggio che richiama una decina di autotreni.

 

* Per la prima volta nella sua storia, il Lions Club opitergino – che conta una sessantina di soci -  è guidato da una donna; è Giuliana Lazzarato Paro, per anni insegnante e direttrice didattica, oggi imprenditrice.

 

* A 103 anni supera brillantemente un intervento per comporre la frattura del femore. L’eccezionale operazione è stata eseguita dall’équipe del dott. Fernando Giusto, primario del reparto ortopedico del locale ospedale. La protagonista ha nome e cognome: Margherita Marchioretto, classe 1901. Classe di ferro, non occorreva precisarlo.

 

* A distanza di un mese dal fratello don Sante, missionario in Palestina, si è spento il dott. Bruno Visentin, direttore per molti anni dell’ospedale psichiatrico e persona attiva nel campo della formazione cristiana delle famiglie. Lascia un vuoto nella comunità sia come uomo che come professionista.

 

* Ha aperto i battenti ai primi ospiti la casa di accoglienza per mamme in difficoltà,  nell’appartamento che ospitava le suore presso il collegio Brandolini, su iniziativa dell’Azienda Sanitaria e del Comune di Oderzo. La struttura si presenta curata nei particolari e calda come si conviene.

 

* Dopo anni di buio e di pozzanghere, pare che il futuro della zona circostante la stazione ferroviaria possa trovare un po’ di luce. L’obiettivo è quello di rendere la stazione un vero snodo di comunicazione per la città.

 

 

 

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Albino Luciani

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