Gli scacchi sono uno dei più affascinanti e complicati giochi da tavolo mai inventati.
Sono un classico esempio di quei giochi facili da imparare, impossibili da dominare
completamente: ciò significa che imparare a giocare e riuscire a divertirsi con
la ricchezza di situazioni e di avventure che essi consentono è abbastanza facile, ma
diventare dei buoni giocatori richiede impegno, studio, dedizione e un costante
aggiornamento.
Questo è il motivo per cui sugli scacchi esiste una vastissima produzione letteraria, molto più
vasta che per qualsiasi altro gioco da tavolo, e per giocatori di qualsiasi livello, dal dilettante
al professionista, ed è anche il motivo per cui possono esistere giocatori
professionisti che astvivono di tornei e di editoria scacchistica.
In estrema sintesi, possiamo definire gli scacchi come un gioco di strategia nel quale due eserciti di pari forza si danno battaglia.
Nelle battaglie reali, per vincere occorre disporre strategicamente il proprio esercito sul
campo di battaglia allo scopo di catturare il comandante avversario, in modo che il suo esercito si
ritrovi senza più alcuna guida.
Parimenti, negli scacchi iastl campo di battaglia è la scacchiera, che impareremo a
conoscere tra breve, il comandante dell'esercito è il Re, di cui parleremo
approfonditamente a tempo debito, mentre lo scopo del gioco, in estrema sintesi, è attaccare
e chiudere tutte le vie di fuga al Re avversario in modo che egli possa essere
catturato.
Questa situazione è chiamata scaccomatto, come verrà discusso più approfonditamente
nell'apposita sezione del Corso, e, determinando la vittoria immediata della parte che ha portato
l'attacco vincente, è l'obiettivo ultimo di una partita a scacchi.
Per giocare a scacchi è richiesta pochissima "attrezzatura".
Per prima cosa, occorre la scacchiera, che è esattamente la stessa usata per il gioco
della Dama: una tavola quadrata di 8 x 8 caselle, alternativamente chiare e scure.
|
Se non disponi di una scacchiera, puoi facilmente disegnartene una utilizzando carta e penna, o anche un programma di disegno.
Guardando la scacchiera sopra riportata, ecco ora qualche importante informazione sulle sue caratteristiche:
Per giocare servono anche (e scusa l'ovvietà...) gli scacchi propriamente
detti.
Ce ne sono di varie fatture, dai classici scacchi
in stile "Staunton", inventato nel secolo scorso dall'omonimo fortissimo giocatore
inglese, a quelli di fattura più moderna, e via via fino a veri e propri "scacchi
artistici", spesso di fattura estremamente elaborata (ispirati agli antichi Romani,
medioevali, ipermoderni, ecc.) ma... con i quali però risulta a volte praticamente impossibile
giocare!
Anche i materiali sono assai vari, e si spazia dalla economicissima plastica stampata al classico
legno di bosso, ai legni pregiati (palissandro indiano, ebano), ai metalli (acciaio, alluminio),
anche preziosi (oro, argento), al marmo e all'alabastro, che permettono di realizzare scacchi tanto
belli quanto costosi.
In funzione infatti del materiale e della raffinatezza della fattura e della confezione, i set di
scacchi possono costare da meno di 10 € degli scacchi in plastica, venduti in sacchetti di
stoffa o semplici scatoline pure in plastica, fino ai 400-500 € e oltre dei set in legni
pregiati (ebano, palissandro indiano, ecc.), magari "firmati" da famosi campioni di
scacchi e venduti in lussuose confezioni imbottite con nicchie apposite per ogni singolo pezzo.
Un altro "attrezzo" tipico del mondo degli scacchi, che si inizia però ad utilizzare
in genere però in un secondo momento (cioè quando si inizia a giocare con una certa costanza), è
l'orologio da torneo.
L'orologio da torneo è in effetti composto da due orologi interconnessi e fatti funzionare in modo
alternato mediante due pulsanti posti sopra di essi: quando il pulsante sopra l'orologio di destra
è abbassato funziona l'orologio di sinistra, il cui pulsante relativo è sollevato, e viceversa.
L'orologio da scacchi è stato inventato per regolamentare il tempo di riflessione dei
giocatori, in modo che... non si perdano a riflettere in eterno, ed è una presenza tipica che
caratterizza qualsiasi torneo di scacchi.
In tutte le partite ufficiali, infatti, i giocatori devono eseguire un certo numero minimo di mosse
in un certo tempo-limite, oppure hanno un tempo prefissato per terminare la partita
indipendentemente dal numero di mosse effettuate.
Si distinguono quindi diversi tipi di tornei in base al tempo di riflessione assegnato ai
giocatori:
Il fatto di dover sottostare ai controlli del tempo (cioè la verifica che siano
state eseguite il numero minimo di mosse indicato nel tempo prefissato, oppure la verifica della
situazione sulla scacchiera alla scadenza del tempo prefissato) permette di avere partite di durata
ragionevole e di maggiore interesse agonistico, dato che il mancato rispetto dei tempi di
riflessione comporta l'immediata perdita della partita!
L'orologio da scacchi, tuttavia, non è un necessario a questo livello di conoscenze scacchistiche:
certo, giocare con l'orologio dà certamente il "brivido" del torneo di scacchi, ma agli inizi può
confondere e distrarre.
Per i primi tempi è molto meglio giocare senza questo assillo, in modo da poter imparare al massimo
dalle prime partite.
Bene! Questo è tutto quanto serve per iniziare a giocare: come detto in apertura, non serve
proprio granché, vero?
Ed ora è venuto il momento fatidico: si comincia sul serio!