Se il segnale informativo trattato è di tipo digitale (PCM ecc.), molto spesso operano con modulazione QAM o TCM, in quanto quest'ultime consentono di ottimizzare lo sfruttamento del canale radio. Il parametro utilizzato per valutare la qualità del collegamento è il BER (Bit Error Rate).
La struttura di principio di un ponte radio digitale è riportata in figura 3.
Fig. 3 Schema a blocchi di un ponte radio digitale
Rispetto a un ponte radio analogico varia profondamente la parte in banda base e a frequenza intermedia, mentre la parte che opera a radiofrequenza svolge le stesse funzioni. Per questo motivo si commentano solo i blocchi che operano in banda base e a frequenza intermedia, che sono quattro:
Elaborazione in banda base; comprende le elaborazioni che il segnale digitale in banda base subisce prima di essere modulato (quali conversione di codice, conversione da formato seriale a parallelo, codifica convoluzionale nel caso di modulazione TCM ecc.). In ricezione, dopo la demodulazione, si eseguono le operazioni complementari, per fornire in uscita un segnale digitale avente lo stesso formato di quello in ingresso.
Modulatore; realizza la modulazione digitale prescelta per la trasmissione. Per massimizzare lo sfruttamento del canale radio si adotta normalmente la modulazione QAM (tipicamente a 16, 64, 128 stati) oppure la modulazione TCM (Trelis Coded Modulation) se il numero di stati è molto elevato (256, 512 stati).
Equalizzatore; riduce gli effetti delle distorsioni riducendo così l'interferenza intersimbolica.
Demodulatore; effettua la demodulazione che normalmente è di tipo coerente e quindi richiede l'estrazione di una portante di demodulazione agganciata a quella di trasmissione.
I principali vantaggi che presentano i ponti radio digitali, rispetto a quelli analogici, sono una minore sensibilità alle interferenze e un costo minore degli apparati e della loro gestione.
Si citano inoltre:
maggiore immunità ai disturbi, il che consente di utilizzare anche le gamme di frequenza superiori ai 10 GHz;
possibilità di trasmettere segnali digitalizzati in origine di natura diversa (video, fonia, dati);
possibilità di crittografare senza difficoltà le informazioni trasmesse, per proteggerle contro eventuali intercettazioni;
ottimizzazione dello sfruttamento del canale radio attraverso l'uso di modulazioni digitali con un numero elevato di stati (QAM, TCM).